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Si allarga lo scandalo su “Oil for food”


Guest DESMO16

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Sospetti di corruzione su funzionari Onu ed esponenti politici

New York (AsiaNews/Agenzie) – Si allarga lo scandalo sul programma “Oil for food”, col quale l’Onu permetteva all’Iraq di Saddam Hussein di vendere petrolio per acquistare cibo e generi di prima necessità per la popolazione irachena. Due commissioni di inchiesta, una della stessa Onu ed una degli Usa, stanno indagando su quella che sembra essere una enorme operazione di corruzione internazionale di funzionari delle Nazioni Unite e di esponenti di vari Paesi da parte di Saddam. Secondo la commissione di inchiesta del Senato Usa sarebbe di 23,1 miliardi di dollari il giro d'affari di vendite illegali di petrolio.

I giornali statunitensi sono all’attacco: il New York Times avanza sospetti anche nei confronti di Kofi Annan, segretaro generale dell'Onu, che “difficilmente poteva ignorare frodi e scandali di questa portata”. Lo stesso Annan è stato accusato dal presidente della commissione del Senato, Norm Coleman di ostacolare le indagini, rifiutandosi di consegnare alcuni documenti. Il segretario dell’Onu ha replicato spiegando di non averli inviati in quanto, ha detto “ho sempre dato priorità alla commissione indipendente dell'Onu”.

Negli Usa si rileva che la commissione del Congresso ha trovato conferma della veridicità di una lista pubblicata a Baghdad alcuni mesi fa con nomi e cognomi di importanti personaggi politici internazionali, tra i quali russi, francesi, tedeschi, cinesi e italiani. Il meccanismo era semplice: Saddam Hussein offriva quote di petrolio a prezzi scontati a politici internazionali, mascherando queste assegnazioni privilegiate come parte del programma Oil for Food, che venivano poi rivendute a prezzi di mercato, con lauti guadagni per tutti.

Le operazioni avvenivano al di fuori dei programmi ufficiali dell'Onu ma con la copertura di alcuni funzionari. Per facilitare gli aspetti sia logistici che finanziari di queste operazioni, furono costituite numerose società, alcune di comodo, alcune reali, che per una percentuale dei profitti si prestavano al gioco. La corruzione si estendeva anche alle derrate alimentari destinate al popolo iracheno: Saddam avrebbe corrotto altri funzionari per acquistare derrate avariate e scadute.

Ieri intanto, gli ispettori della commissione delle Nazioni Unite, si sono recati in Russia, per raccogliere materiale investigativo sui presunti beneficiari dei traffici con Saddam Hussein. Tra questi, ci sarebbero i colossi petroliferi Yukos e Lukoil, e l’esponente ultranazionalista Vladimir Zhirinovsky.

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Il segretario generale dell’Onu, Kofi Annan, è stato costretto a scaricare suo figlio Kojo dopo che una giornalista del New York Sun, Claudia Rosett, ha scoperto le mani di Kojo Annan nella marmellata del più grande scandalo di corruzione della storia delle istituzioni internazionali.

Il figlio di Annan è stato a libro paga della Cotecna fino al 26 febbraio del 2004, tre mesi dopo la scadenza del contratto tra la società svizzera e le azioni Unite per monitorare il corretto funzionamento di Oil for Food. Il programma Onu consentiva a Saddam di vendere il petrolio (oil), allora sotto embargo, per comprare il cibo (food) necessario a sfamare i bambini iracheni.

I fondi erano gestiti dall’Onu, attraverso il braccio destro di Annan, Sevan.

Nei sette anni di attività del programma sono spariti, secondo l’ultima stima, oltre 20 miliardi di dollari, utilizzati da Saddam per far ripartire i programmi di riarmo, per finanziare il terrorismo kamikaze e per comprarsi il consenso dei funzionari dell’Onu e di politici dei paesi amici, soprattutto Francia e Russia, al Consiglio di sicurezza.

Compito della Cotecna era quello di controllare che non ci fosse corruzione nel programma, ma non s’è accorta che politici e imprenditori di mezzo mondo venivano corrotti e che il ricavo della vendita del petrolio non portava cibo ai bambini, ma armi e nuovi palazzi per il dittatore.

Annan aveva detto che suo figlio non era più in rapporti con la società svizzera dal 1998, prima del contratto Onu vinto da Cotecna. “Naturalmente sono molto dispiaciuto e sorpreso – ha

detto Annan quando l’avvocato di suo figlio ha ammesso i pagamenti mensili ricevuti negli ultimi 5 anni – Non sapevo che il rapporto fosse andato avanti”.

Su Oil for Food stanno indagando due diverse commissioni del Congresso Usa, i controllori dei conti americani, una commissione dell’Onu guidata dall’ex capo della Federal Reserve Paul Volcker e, infine, la procura di New York.

Si fa strada, intanto, il filone francese dello scandalo, e non solo per la presenza nella lista dei beneficiari di Saddam dell’ex ministro dell’Interno Charles Pasqua. Ieri l’ex procuratore francese Eva Jolie ha svelato a Fox News che le sue indagini sul coinvolgimento di Jacques Chirac sono state fermate “dall’immunità” di cui gode il presidente.

Non si sanno i personaggi italiani (comunque non sono molto in alto, se no l'Italia non avrebbe appoggiato l'intervento in Iraq), ma si sanno quelli francesi: CHIRAC.

Che strano che il capo dell'eliseo si é opposto con tutte le sue forze all'intervento americano in Iraq, vero???

Ovvio che le accuse a Chirac non sono provate, ma non lo saranno mai.

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Non si sanno i personaggi italiani (comunque non sono molto in alto, se no l'Italia non avrebbe appoggiato l'intervento in Iraq), ma si sanno quelli francesi: CHIRAC.

Che strano che il capo dell'eliseo si é opposto con tutte le sue forze all'intervento americano in Iraq, vero???

Ovvio che le accuse a Chirac non sono provate, ma non lo saranno mai.

non sarano molto in ALto ....o saranno d'opposizione ?

con alte cariche in europa ?

panini con la mortadella ? :wink: :roll: :wink: :roll: :wink: :roll:

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