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Il blocco dei forestali in Calabria..


Guest DESMO16

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caro mio si vede che non hai mai lavorato nel privato .... con la concorrenza internazionale .....

Devo smentirti.

Lavoro in una multinazionale in concorrenza con altre multinazionali.

Sorpresa: sono un terrone laureato che lavora in mezzo a gente di tutto il mondo, e sul luogo di lavoro nessuno mi ha mai tacciato di non aver voglia di lavorare o di non produrre. E vedo come lavorano e come si comportano gli altri. E trovo offensivo tacciare di pigrizia quella gente di terronia che ha fornito braccia e intelletto al resto d'Italia e a mezzo mondo.

Finitela col disprezzo, con l'odio, col razzismo, con la faciloneria e con la superficialità.

QUOTO!

Sono, per nascita, un terrone anch'io ed ho lavorato "al Nord" in un ambiente fra i più esclusivi (nordicamente parlando) che si potessero all'epoca concepire, ove non ho trovato alcun ostacolo fra la gente di livello intellettivo normale ed alcune difficoltà con quelli obiettivamente "limitati".

Ho conosciuto grandi professionisti e grandissimi lavativi sia fra polentoni che fra terroni.

Lavoro anch'io a contatto con personaggi dei cinque continenti (non esagero) e nell'Azienda ove presto la mia opera i peggiori non sono i terroni.

Sempre senza generalizzare.

"ciò che non c'è non si può rompere" (Henry Ford I).

"Non condivido ciò che dici, ma lotterò sempre affinché tu possa continuare a dirlo" (Voltaire).

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E trovo offensivo tacciare di pigrizia quella gente di terronia che ha fornito braccia e intelletto al resto d'Italia e a mezzo mondo.

Finitela col disprezzo' date=' con l'odio, col razzismo, con la faciloneria e con la superficialità.[/quote']

Quello che dice copco e' giustissimo! Ma sono sicuro che nessuno voleva generalizzare vero?! :wink:

Io pero' da calabrese non mi voglio nascondere dietro ad un dito... e sono pienamente convinto che un eccessivo assistenzialismo sia la risposta sbagliata per la nostra terra...e non mi dilungo!

Sul problema quello che proporrei in concreto e' il blocco delle assunzioni per 2 anni ed il blocco delle assunzioni degli stagionali, mettendo a lavorare a regime quelli che ci sono e magari finiranno anche molti incendi se si sapra' in anticipo che gli stagionali non verranno assunti in nessun caso. Tanto lo sanno tutti in Calabria che almeno il 30% degli incendi sono appiccati apposta per permettere e giustificare l'assunzione in massa degli stagionali. Pure il SISDE se ne e' occupato in aprile scorso ma tutto e' stato insabbiato. Un'altra soluzione sarebbe di spostarne qualche migliaio in altre regioni (prevalentemente chi non ha famiglia) per sopperire alle carenze altrove.

Che ne dite?

Ovviamente anch'io sono dell'idea che l'assistenzialismo selvaggio, lungi dal risolvere i problemi, rischia di aggravarli.

Ed avere 11.000 forestali solo in Calabria significa indubbiamente fare dell'assistenzialismo selvaggio. Non possiamo neanche dire che lo Stato non fa niente, perchè se lo Stato mantiene 11.000 forestali i soldi da qualche parte devono uscire. E non mi piace neanche imprecare contro uno Stato che non ha idee per la Calabria, perchè non mi piace proprio invocare lo Stato nel mentre mi dichiaro contrario all'assistenzialismo selvaggio.

Quello che occorre è sicuramente un cambio di rotta dell'educazione, della cultura e della mentalità della gente locale. Cosa facile a dirsi ma difficile a farsi. Occorrono generazioni, perchè non si cambia una cultura ed una mentalità da un giorno all'altro quando quella cultura e quella mentalità hanno ragioni geografiche e profondissime radici storiche. Ma non c'è scampo: occorre cominciare a rompere con una storia impietosa ed occorre imparare a leggere diversamente la geografia (dopotutto la Calabria e tutto il meridione sono nel cuore del Mediterraneo, kribbio! Mentre la Libia sembra voler aprire le sue porte all'occidente). Come kakkio è che ogni tanto circola voce di un interessamento di Toyota a Termini Imerese? Forse i giapponesi vedono quello che gli italiani non vedono?

Solo un cambiamento di cultura e mentalità può portare all'autodeterminazione, la sola cosa che permette a ciascuno di provare a tentare di risolvere i propri problemi senza invocare sempre lo Stato.

A me, ancor più che questo bubbone dei forestali mi spaventa l'opposizione che calabresi e siciliani fanno al ponte sullo stretto. Questo astio contro il ponte mi suggerisce che quel cambiamento di cultura e di mentalità di cui parlo è molto di là da venire. Condivido infatti pienamente coloro che sostengono che opporsi alla costruzione di un ponte significa opporsi al progresso. Calabresi e siciliani si preoccupano di qualche acquitrino e della sofferenza che avrebbe qualche stormo di uccelli migratori. Si preoccupano pure della sofferenza che ne avrebbe il sitema dei traghetti attuale con la relativa economia che ci gira intorno, ma proprio non riescono a intravedere il dritto della medaglia, ossia l'enorme potenzialità di sviluppo che il ponte rappresenta. E per me non vale neanche il discorso che il ponte non serve a niente se mancano le altre infrastrutture, perchè posso dire che le altre infrastrutture non servono a niente senza il ponte. E' chiaro che le due cose devono andare di pari passo, e nel peggiore dei casi, da qualche parte occorre pur cominciare.

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ma non si può dar loro un pezzo di costa in comodato d'uso gratuito con un finanziamento agevolato per fare dei complessi turistici ?Con quel pezzo di costa che hanno ....

o ancora assumerli a tempo determinato dalle aziende ( private ) che modernizzeranno la ferrovia Salerno Reggio Calabria per portare i turisti nei sopracitati complessi turistici ?

o dobbiamo per forza mantenerli ????????

il problema che in questo caso

dovrebbero lavorare ,impegnarsi ,faticare

oppure

dato che hanno già un lavoro i nero

dovrebbero rederlo regolare ,con incazzo

pensate per coloro che utilizzano

lavoro nero.

eh un gorsso guaio. :wink:

Mamma mia!

Quanto odio! Quanto disprezzo!

non è così ..io disprezzo coloro che hanno consentito questa cosa

che hanno consentito che una regione abbia un numero di guardie forestali pari al canada.

che i dipendenti del comune di Catanzaro siano pari a quelli del comune di Milano :shock::shock::shock::shock::shock:

che molti di coloro che lavorano nello stato hanno un lavoro i nero

(nb: ho un cliente che è guardia forestale e in nero è un mio cliente

un'altro è direttore Inps ecc.ecc.ecc.)

che lo stato con le forze dell'ordine non controlli il territorio

che un rapito che è risucito a fuggire non possa rivolgersi ai cittadini

perchè lo riconsegnerebbero ai rapitori.

io disprezzo coloro che hanno fatto questo della calabria

non certo

i calabresi .....e non solo per quel quartino di origine.

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Quello che occorre è sicuramente un cambio di rotta dell'educazione, della cultura e della mentalità della gente locale. Cosa facile a dirsi ma difficile a farsi. Occorrono generazioni, perchè non si cambia una cultura ed una mentalità da un giorno all'altro quando quella cultura e quella mentalità hanno ragioni geografiche e profondissime radici storiche.

che fantastica considerazione hai dei Calabresi .....guarda che non sono come pensi tu sai,non c'è bisogno di fare tutto questo.

Basta uno stato che da assistenziale si trasformi in un stato vero .

Come kakkio è che ogni tanto circola voce di un interessamento di Toyota a Termini Imerese? Forse i giapponesi vedono quello che gli italiani non vedono?

questo è solo un sogno.

Solo un cambiamento di cultura e mentalità può portare all'autodeterminazione, la sola cosa che permette a ciascuno di provare a tentare di risolvere i propri problemi senza invocare sempre lo Stato.

l'autodeterminazione :wink: :wink: ..attento parola del Bossi ,assolutamente vietata in autopareri.

A me, ancor più che questo bubbone dei forestali mi spaventa l'opposizione che calabresi e siciliani fanno al ponte sullo stretto. Questo astio contro il ponte mi suggerisce che quel cambiamento di cultura e di mentalità di cui parlo è molto di là da venire. Condivido infatti pienamente coloro che sostengono che opporsi alla costruzione di un ponte significa opporsi al progresso. Calabresi e siciliani si preoccupano di qualche acquitrino e della sofferenza che avrebbe qualche stormo di uccelli migratori. Si preoccupano pure della sofferenza che ne avrebbe il sitema dei traghetti attuale con la relativa economia che ci gira intorno, ma proprio non riescono a intravedere il dritto della medaglia, ossia l'enorme potenzialità di sviluppo che il ponte rappresenta. E per me non vale neanche il discorso che il ponte non serve a niente se mancano le altre infrastrutture, perchè posso dire che le altre infrastrutture non servono a niente senza il ponte. E' chiaro che le due cose devono andare di pari passo, e nel peggiore dei casi, da qualche parte occorre pur cominciare.[/

coloro che sono contro il ponte ...parlo di quei politici e uomini di potere che si sono espressi contro il ponte ,sono coloro che odio..

coloro che vogliono un calabria arretrata ...con assistenzialismo

e voto di scambio.

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l'autodeterminazione :wink: :wink: ..attento parola del Bossi ,assolutamente vietata in autopareri.

Grrrrrrr.....

Ora vengo lì e ti piglio per le orecchie.... :twisted: :twisted: :twisted:

e poi ce ne andiamo a bere una cosa. :wink:

Auto attuale: VW Passat Variant 4Motion 130cv con Torsen

La tua prossima auto: a trazione posteriore o integrale

Moto: YAMAHA FZ6 FAZER Diamond Black '05 "BLACK MAMBA" [clic], Suzuki GSX750 "Cicciottona" e YZF-R6 solopista 8-)

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in un ambiente fra i più esclusivi (nordicamente parlando) che si potessero all'epoca concepire.

scusa ,se hai voglia ,sempre se ti va di parlare con un polentone

mi spieghi che cosa è

un ambiente fra i più esclusivi

nordisticamente parlando

e all'epoca si potesse concepire :?:

in particolare

1)ambiente esclusivo .... :?:

2):nordisticamente parlando :?:

difficile parlare nordisticamente ...maestre

provenienti da altre regioni corroggevano "frasi dialettali di noi bimbi padani" nei nostri compiti...nonostate che nelle loro parole mancassero vocali ..o parole da pronunciare in un certo modo ,italinisticamente parlando ,venivano

pronunciate diversamente.

Mi madre obbligò tutti in casa a non parlare in dialetto ...io ,visto che la Rai continua a proporci trasmissioni in napoletano senza sottotitoli ,

ho prorposto un corso accellerato di napoletano per tutti noi.

3) che all'epoca si potesse concepire

potresti essere più preciso ...dove diavolo hai lavorato :?:

Ciao

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ma ragazzi dai non cominceremo mica la solita cagnara tra nord e sud ..... ormai sono anni che da noi non ti chiedono da dove vieni ... l' importante è aver voglia di lavorare onestamente ..... pensa copco che se proprio vuoi sapere come la penso ti dirò anche che una nota azienda di informatica, nella quale ci ho messo dei bei soldini, la F.......A con sede sia a B.....a ( nord ) che a S.....o ( sud ) è stata messa sull'orlo del fallimento soprattutto da quelli di B.....a .

Insomma ragazzi la storia dei forestali è stata lo spunto per mettere in discussione un modello di Stato che ormai non ci possiamo più permettere ( causa debiti e inefficenze ) che però è ancora è spalleggiato da una parte del Paese che evidentemente non si rassegna ......

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l'autodeterminazione :wink: :wink: ..attento parola del Bossi ,assolutamente vietata in autopareri.

Grrrrrrr.....

Ora vengo lì e ti piglio per le orecchie.... :twisted: :twisted: :twisted:

e poi ce ne andiamo a bere una cosa. :wink:

Vino :P ..... birra. :D ....olio di ricino :cry:

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Vada per le prime due scelte.... (meglio la prima, anzi).

La terza storicamente non mi si addice :P

Auto attuale: VW Passat Variant 4Motion 130cv con Torsen

La tua prossima auto: a trazione posteriore o integrale

Moto: YAMAHA FZ6 FAZER Diamond Black '05 "BLACK MAMBA" [clic], Suzuki GSX750 "Cicciottona" e YZF-R6 solopista 8-)

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scusa ,se hai voglia ,sempre se ti va di parlare con un polentone

Per principio, parlo con tutti coloro che non hanno voglia solo di litigare, o "buttarla in caciara", come dicono a Roma.

mi spieghi che cosa è

un ambiente fra i più esclusivi

nordisticamente parlando che all'epoca si potesse concepire :?:

in particolare

1)ambiente esclusivo .... :?:

2):nordisticamente parlando :?:

3) che all'epoca si potesse concepire

potresti essere più preciso ...dove diavolo hai lavorato :?:

Il tuo "diavolo" non lo conosco, non lo concepisco e, comunque, non c'entra.

Parlo della Torino degli anni '60 (per essere preciso, fine anni '60), quando ancora si leggevano inserzioni del tipo "Affittasi appartamento. Non meridionali" o "Affittasi appartamento. Indispensabile atto di nascita" in zone come S. Salvario, Barriera Milano e Porta Palazzo (chi conosce Torino sa di cosa parlo).

Parlo dell'ambiente della progettazione automobilistica, ove la lingua ufficiale era il Piemontese (stupenda lingua, unica per descrivere i dettagli più tecnici dell'auto, ma inizialmene ostica per me) ed io ero l'unico "terrone" in mezzo ai vari personaggi, alcuni di loro oggi forse leghisti della più bieca razza, altri stupendi esempi di professionalità ed umanità, con cui mi dovevo misurare e, alla fine, trovare amalgamato in interessi comuni.

Mi madre obbligò tutti in casa a non parlare in dialetto ...

Anche la mia: le poche volte che, ragazzino, ci ho provato sono volati rimbrotti a non finire. E così io ho fatto con i miei figli.

Non c'è da vantarsene, lo ritengo normale.

io ,visto che la Rai continua a proporci trasmissioni in napoletano senza sottotitoli, ho prorposto un corso accellerato di napoletano per tutti noi.

Ottima idea, forse i tuoi figli riusciranno a capire anche "l'altra Italia".

Non che io approvi l'invasione del napoletanese e del romanoide nella TV (a casa non la guardiamo quasi più!), anzi!

Ci crederesti se ti dicessi che fra i miei cantanti "folk" preferiti ci sono Fabrizio De André (GE), Giorgio Gaber (MI), Enzo Iannacci (MI), ecc. ... e (udite, udite!!!) Gipo Farassino (TO)?

Sai cosa c'è? Io sono ancora della vecchia scuola che professava: "fate l'amore, non la guerra".

Non avrò fatta molta "carriera", ma ho degli amici sinceri (polentoni soprattutto)!

Ciao.

"ciò che non c'è non si può rompere" (Henry Ford I).

"Non condivido ciò che dici, ma lotterò sempre affinché tu possa continuare a dirlo" (Voltaire).

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