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Al via il piano di riorganizzazione sezione europea di GM


Guest DESMO16

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Annunciato lo scorso 14 ottobre, il piano di riorganizzazione della sezione europea di General Motors diventa realtà.

Spesi quasi sessanta giorni a discutere con le organizzazioni sindacali del Vecchio Continente la casa di Detroit - prima produttrice mondiale di auto - ha reso noto di avere raggiunto un accordo con i rappresentanti dei dipendenti per il varo di un programma di riorganizzazione destinato a ridurre parte della forza lavoro in Europa e a garantire all'azienda un risparmio sui costi strutturali pari a 500 milioni di euro all'anno.

In base alle intese negoziate con i sindacati dei Paesi in cui Gm è presente, un quinto del suo organico continentale (12. 000 unità) sarà costretto ad abbandonare il lavoro entro i prossimi due anni in modo permettere all'azienda di riportare in linea di galleggiamento conti apparsi opachi - nel corso degli ultimi tempi - a causa di ingenti costi di gestione e della crescente competitività dei produttori rivali.

Nel dettaglio, il grosso delle riduzioni al personale - circa 10.000 persone - toccherà alla Germania (9.500 alla sola Opel in diversi stabilimenti) mentre altri 2.000 posti di lavoro verranno cancellati in Belgio (ad Antwerp), Spagna (a Saragozza), Svezia (a Trollhattan) e Gran Bretagna (a Ellesmere Port). Il 15% degli impieghi in uscita riguarderà ruoli di natura dirigenziale.

"Fronteggiare le realtà del mercato - spiega il responsabile di Gm per l'Europa, Carl Peter Forster - è assolutamente imperativo.

Nel corso degli ultimi tre anni - ha aggiunto - abbiamo lavorato molto duramente per trovare altre soluzioni ma contrariamente alle previsioni - ha aggiunto - il mercato non è migliorato".

Il nuovo piano di ristrutturazione - ha aggiunto - "darà ai nostri marchi la libertà economica di cui hanno bisogno per continuare la loro offensiva" lanciando nuovi modelli.

A tale riguardo, nei prossimi cinque anni, General Motors conta di immettere sul mercato europeo 45 veicoli tra nuovi modelli e variazioni di auto esistenti in modo da rafforzare la Opel e la sua omologa britannica Vauxhall, la Saab e la Chevrolet.

"Migliorare la nostra competitività - ha puntualizzato il presidente di Gm Europe, Frederick Henderson - è l'unico modo per salvaguardare il nostro futuro e i nostri azionisti.

Le negoziazioni - ha proseguito - sono state condotte in maniera corretta e costruttiva e la decisione di adottare queste misure inevitabili è stata difficile per tutti".

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