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Fiat-Gm: appuntamento al 12 gennaio


Guest DESMO16

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Guest DESMO16
E' iniziato il conto alla rovescia per l'appuntamento decisivo tra Fiat e Gm che dovrà servire a dare, comunque, una risposta alla put option, cioè, alla facoltà dell'azienda torinese di vendere il 90%, ancora in proprie mani, agli americani di Detroit. Il 12 gennaio prossimo, infatti, dovrebbe essere la data entro la quale i due amministratori delegati, Sergio Marchionne per il gruppo automobilistico torinese e Richard Wagoner, per quello statunitense, dovranno prendere la decisione se far continuare od interrompere il rapporto avviato nel marzo del 2000. In realtà, la data del 12 gennaio potrebbe avere uno "slittamento" a seconda del conteggio che parte dall'avvio della "mediation", il 16 dicembre, e che prevede venti giorni lavorativi trascorsi i quali, il numero uno di Detroit potrebbe scegliere la strada del ricorso al Tribunale di New York.

Questi 20 giorni "lavorativi", sono però, conteggiati diversamente dai due Paesi. Giorno più, giorno meno, comunque, quello che è certo è che il 24 gennaio 2005 scatta per il Lingotto la facoltà di esercitare la put option. Entro metà della prossima settimana, dunque, Marchionne e Wagoner dovranno incontrarsi in territorio "neutro", come previsto dagli accordi e provare a cercare un'intesa che potrebbe essere anche di carattere monetario: nel senso, cioè, che Torino potrebbe accettare un'eventuale offerta cash da Detroit,in cambio della non cessione dell'intero settore auto agli americani.

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A giorni Marchionne e Wagoner si vedranno per discutere del put sull'Auto avviando le pratiche di divorzio. Il Lingotto punta a sciogliere anche le joint venture industriali per riacquisire una libertà di azione oggi preclusa.

di Aldo Bernacchi

È cominciato il conteggio alla rovescia per l'incontro tra Sergio Marchionne, amministratore delegato di Fiat,eRichard Wagoner, chief executive di General Motors: è l'ultimo tentativo, previsto come mediation dal Master Agreement, per tentare di trovare un'intesa che eviti l'apertura di contenziosi anche se il divorzio appare ormai lo sbocco più probabile. Ricorsi legali che entrambi i partner minacciano di adire di fronte alla questione del put — l'opzione che concede a Fiat il diritto di vendere tutta l'Auto a Gm — ma che di fatto non sembra convenire né a Torino né a Detroit, visti i tempi lunghi e gli alti costi. L'ultimo giorno utile lavorativo per la mediation sarebbe il 12 gennaio. Fiat ritiene pienamente valido il put e come tale potrebbe richiedere fino a 3 miliardi di euro per rinunciarvi.

Fiat si presenta all'incontro consapevole di aver dato anche sul fronte industriale delle joint venture più di quello che ha ricevuto, in partico• lare con la fornitura a Opel-Gm del motore diesel multijet. Non a caso Marchionne ha indissolubilmente legato il riconoscimento del valore giuridico ed economico del put al destino dell'alleanza industriale chiedendo maggiore libertà strategica per Fiat. Mantenere in vita le sole piattaforme in comune (per la nuove Punto e Corsa, ad esempio) ma sciogliere le joint venture dei motori e degli acquisti appare a questo punto un obiettivo cui punta prima di tutto Torino.

Gm si è fin qui rifiutata di sottoscrivere la ricapitalizzazione di Fiat auto preferendo diluire la quota. Anzi proprio l'aumento di capitale e la cessione del 51% di Fidis retail sono indicati come eventi che hanno modificato gli assetti iniziali, tali da invalidare il put. Ma sono entrambe motivazioni abbastanza fragili visto che la ricapitalizzazione è imposta per legge quando le perdite hanno bruciato un terzo del capitale e la cessione alle banche di Fidis è avvenuta dopo che Gm ha rinunciato all'opzione di acquisto.

L'idea di acquistare Fiat auto, se era allettante al momento delle intese del 2000, lo è molto meno oggi con la società di Mirafiori ancora in rosso attorno agli 850 milioni, gravata da 5 miliardi di debiti netti e con un equity negativo di 2 miliardi. Gm per monetizzare il put non vorrebbe sborsare più di 500 milioni di euro, una cifra troppo bassa per Torino. Intanto Piazza Affari scommette sull'esito della mediation spingendo al rialzo il titolo Fiat che ha rivisto ieri a tratti quota 6 euro. Alla fine il prezzo di riferimento è stato di 5,96 in rialzo dell'1,01%. A dare una mano al titolo del Lingotto è stata anche la buona intonazione delle immatricolazioni in Francia di auto nuove con una crescita da parte di Fiat del 20%, performance comunque che non evita al Lingotto di chiudere il 2004 con un calo del 9,6% sul mercato transalpino.

stiamo parlando di compromesso, momentaneamente, si farà, ci sarà........

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sciogliere le joint venture dei motori e degli acquisti appare a questo punto un obiettivo cui punta prima di tutto Torino.

Non penso che sciogliere le 2 JV sia un obiettivo primario.Puo' essere valido strategicamente nell' ottica di JV future con altri partners ma,sul breve termine,porterebbe troppi problemi di carattere pratico.

Non dimentichiamo che Powertrain(societa' motori/cambi)e' fifty-fifty con GM.Riprendersi i propri stabilimenti indietro potrebbe voler dire:

1) Riconoscere una buona uscita economica a GM

2) Perdere la quota di motori/cambi venduta al gruppo GM

3) Ritrovarsi all' improvviso senza motori benz per i modelli di alta gamma (che ci montiamo su 939/Brera/Croma,etc...solo JTD?)

4) Il progetto SUv con Suzuki?

Inoltre lo stabilimento prioritario in Polonia(quello del 13 MJ) non sono sicuro che sia Fiat al 100%

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è vero...hai ragione TONI....io mi chiedo:ci sono sempre + JV(ci credo viste le cretinate costosissime che vuole mercato),ma sono veramente convenienti x i 2 costruttori??mah........

stiamo parlando di compromesso, momentaneamente, si farà, ci sarà........

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Il problema secondo me non e' di facile soluzione.

Le case automob.vogliono coprire tutti i mercati e tutti i segmenti,ma non tutte hanno i mezi economici per farlo.Quindi vai di JV.

Che pero' ovviamente ha qualche pregio e molti difetti.

E' vero,350,che Renault/Nissan va bene.Anche perche',se non sbaglio,Renault ha praticamente comprato Nissan che non navigava proprio nell'oro,pur essendo Jap.

Credo che comunque sia la JV piu' efficace perche' sono 2 gamme complementari con ampie possibilita' di condivisione di pianali/motori e conseguente risparmio dovuto a volumi di produzione piu' alti.

Inoltre Renault si e' aperta una porta nel mercato orientale (nn solo Jap ma anche e soprattutto Cina/India).

Poi adesso hanno anche i 4x4/SUV

Di piu' nin zo :wink:

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