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GM: TROPPE SPESE FIAT, PUT INSOSTENIBILE


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GM: TROPPE SPESE FIAT, PUT INSOSTENIBILE

Pensioni, spese per la salute dei dipendenti e domanda stagnante: sono gli oneri finanziari e di mercato che pesano su General Motors, al punto tale che anche la put option in mano alla Fiat, che un tempo non avrebbe rappresentato un grattacapo troppo grosso per un produttore del calibro di Gm, è diventata oggi per il colosso Usa un vero e proprio fardello da evitare con ogni mezzo a disposizione. E' infatti proprio a Detroit, nell'organizzazione finanziaria e commerciale di General Motors, che secondo il Financial Times sono da ricercare le vere cause del braccio di ferro con il Lingotto.

Riassumendo il contenzioso tra le due case automobilistiche, il quotidiano britannico si chiede nella sua pagina di commento come Gm "sia arrivata a questo punto". Perchè cioè Fiat rappresenti un problema così grande. "La General Motors di 5 anni fa - scrive l'Ft - avrebbe potuto assorbire una compagnia in rosso come Fiat con poco più di un profit warning". Il rischio che la società corre oggi è invece di un declassamento a titolo spazzatura. Sobbarcarsi oggi il debito di Fiat, scrive, sarebbe insomma quasi insopportabile dopo l'aumento dei prezzi delle materie prime, dopo l'accumularsi delle scorte invendute ma soprattutto dopo le spese e i costi "fuori controllo" sostenuti per sanità e pensioni. In un momento, tra l'altro, in cui gli automobilisti americani non sembrano particolarmente affezionati al marchio.

Il Financial Times riporta qualche calcolo: "per ogni auto prodotta da Gm in Nord America ci sono 1.400 dollari di costi sanitari e 800 dollari di spese pensionistiche, cifre che superano nettamente i 550 dollari spesi in media in acciaio". Da qui, e dalle vendite inferiori alle previsioni (nel 2004 Gm ha perso lo 0,7% della sua quota nel mercato Usa), arrivano dunque le difficoltà che però da Detroit assicurano di poter superare grazie al lancio di nuovi modelli più competitivi: i nuovo suv, pick up e trucks che arriveranno tra 2006 e 2007.

(10 gennaio 2005)

Meglio così :)

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Guest DESMO16
Fiat: Domani Marchionne A Detroit,Verso Stretta Con Gm/Ansa

dell' inviato Claudio D'Amico.

(ANSA) - DETROIT, 10 GEN Il motivo ufficiale è l'annuale incontro tra le associazioni che rappresentano i costruttori europei, giapponesi e americani, ma domani, a Detroit, nell' ambito del North American International Auto Show, gli sguardi di Richard Wagoner, numero uno di Gm (NYSE: GM - notizie) , e Sergio Marchionne, ad del Lingotto, si incroceranno per capire se i due gruppi sono arrivati alla stretta finale.

Il problema di fondo è che ci sono ancora molte incertezze sia su un divorzio burrascoso sia su un accordo che soddisfi entrambi.

E' probabile che subito dopo la riunione dei Costruttori, prevista alle 16 americane, in Italia saranno le 22, Wagoner e Marchionne si volatilizzino per il faccia a faccia previsto nell' ambito della 'mediation' avviata lo scorso 16 dicembre dalla General Motors sulla validità del put, ma secondo alcuni analisti americani non è escluso che l' incontro possa essere spostato anche a mercoledì mattino o addirittura rimandato di qualche giorno per rifinire gli ultimi dettagli.

Quel che è certo è che non sarà giovedì perché i vertici della Casa di Detroit, Wagoner e il vice presidente John Devine, dovranno affrontare la comunità finanziaria in una conference call prevista a Dearbourn, località nei pressi di Detroit.

In più, si è appreso oggi in ambienti vicini alla Gm, il 'master agreement' siglato nel 2000 lascerebbe l' opportunità ai due contendenti di incontrarsi non necessariamente in un luogo neutrale.

Quindi la scelta potrebbe ricadere sulla stessa Detroit, o sul vicino Canada, e la presenza di Marchionne per altri motivi nella città americana velocizzerebbe i tempi.

L'amministratore delegato della Fiat (Milano: FIA.MI - notizie - bacheca) , che oggi era a Chicago nella sede della CNH, arriverà domani mattina a Detroit ed all' ora di pranzo visiterà lo stand Ferrari-Maserati al North American International Auto Show.

Oggi, intanto, sul fronte Gm, il protagonista della giornata é stato il direttore finanziario John Devine, che non ha voluto fare specifici commenti sull' incontro tra Wagoner e Marchionne, ma ha criticato la valutazione della banca d' affari americana Citigroup (NYSE: C - notizie) , fatta nelle scorse settimane, secondo cui la put option in mano a Fiat potrebbe valere fino a 3,6 miliardi di dollari. "Va ricordato - ha detto al Motor Show di Detroit - che Citigroup lavora per Fiat ed è uno dei maggiori creditori. Tutto quello che dice contiene implicitamente dei pregiudizi". Devine ha poi aggiunto: "Io starei attento a ripetere le loro affermazioni". Secondo l'analisi della banca d' affari statunitense, il Lingotto avrebbe 60 probabilità su 100 di spuntarla su General Motors, che sarebbe così obbligata a farsi carico del 100% di Fiat Auto (di cui ora detiene il 10%).

Devine, che in passato ha avuto dissapori con Wagoner sull'accordo con la Fiat, ha però oggi difeso il presidente della Gm, definendo "ridicole" le ipotesi formulate dal settimanale Newsweek su eventuali dimissioni di Wagoner in relazione alle difficoltà della Casa americana."Wagoner - ha aggiunto Devine - ha il pieno sostegno di tutto il cda della General Motors". Ma oggi anche il Financial Times non ha lesinato critiche alla gestione della Casa americana.

Pensioni, spese per la salute dei dipendenti e domanda stagnante: sono gli oneri finanziari e di mercato, ha sottolineato il quotidiano inglese, che pesano su General Motors, al punto tale che anche la put option in mano alla Fiat, che un tempo non avrebbe rappresentato un grattacapo troppo grosso per un produttore del calibro di Gm, è diventata oggi per il colosso

Usa un vero e proprio fardello da evitare con ogni mezzo a disposizione. Riassumendo il contenzioso tra le due case automobilistiche, il quotidiano britannico si è chiesto nella sua pagina di commento come Gm "sia arrivata a questo punto".

"La General Motors di 5 anni fa - ha scritto l'Ft - avrebbe potuto assorbire una compagnia in rosso come Fiat con poco più di un profit warning".

Ma in casa Gm c' è ottimismo.

Secondo Devine, il 2004 è stato un anno "ragionevolmente buono" per la Gm, che dovrebbe ripetere lo stesso andamento anche nel 2005.

Il mercato globale dell'auto in Europa, ha aggiunto, dovrebbe subire una flessione tra l' 1 e il 2%", mentre quello nord americano dovrebbe confermarsi sui 16,9 milioni del 2004.

Il direttore finanziario della Gm ha poi ricordato che lo scorso anno in Europa le perdite di Gm sono cresciute, ma "nel 2005 speriamo di migliorare i risultati con le iniziative che abbiamo annunciato di recente".

In merito all' outlook negativo di Moody's, Devine ha detto che la Gm "é preoccupata di quello che pensano le agenzie di rating".

"Dobbiamo convincerle - ha precisato - a non prendere altre iniziative negative. Cercheremo di migliorare le nostre performance e i bilanci. La nostra strategia futura - ha spiegato - è in linea con quella avviata negli ultimi due anni. Siamo concentrati sul prodotto, sull' adeguamento dei costi e la qualità a livello mondiale.

Non sono inoltre esclusi accordi di ncollaborazione industriale come quelli annunciati di recente con Ford nelle trasmissioni e con DaimlerChrysler (Xetra: 710000.DE - notizie) nei motori ibridi.

Oltre a Fiat, con cui continuiamo ad avere buoni rapporti, abbiamo attualmente collaborazioni industriali con Suzuki, Isuzu, Subaru e la cinese Saic

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Guest DESMO16
il 2004 buono x GM??x favore è una battuta di cattivo gusto che non fa ridere......

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..ho come l'impressione che GM si senta braccata da parte di media, operatori/società finanziarie ed in generale dal pubblico (sopratutto quest'ultimo italiano)..

..finalmente i nodi vengono al pettine..oops, volevo dire i pidocchi. :lol: :wink:

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Guest DESMO16
Fiat: Domani Marchionne A Detroit,Verso Stretta Con Gm

(ANSA) - DETROIT, 10 GEN Il motivo ufficiale è l'annuale incontro tra le associazioni che rappresentano i costruttori europei, giapponesi e americani, ma domani, a Detroit, nell' ambito del North American International Auto Show, gli sguardi di Richard Wagoner, numero uno di Gm (NYSE: GM - notizie) , e Sergio Marchionne, ad del Lingotto, si incroceranno per capire se i due gruppi sono arrivati alla stretta finale.

Il problema di fondo è che ci sono ancora molte incertezze sia su un divorzio burrascoso sia su un accordo che soddisfi entrambi.

E' probabile che subito dopo la riunione dei Costruttori, prevista alle 16 americane, in Italia saranno le 22, Wagoner e Marchionne si volatilizzino per il faccia a faccia previsto nell' ambito della 'mediation' avviata lo scorso 16 dicembre dalla General Motors sulla validità del put, ma secondo alcuni analisti americani non è escluso che l' incontro possa essere spostato anche a mercoledì mattino o addirittura rimandato di qualche giorno per rifinire gli ultimi dettagli.

Quel che è certo è che non sarà giovedì perché i vertici della Casa di Detroit, Wagoner e il vice presidente John Devine, dovranno affrontare la comunità finanziaria in una conference call prevista a Dearbourn, località nei pressi di Detroit.

In più, si è appreso oggi in ambienti vicini alla Gm, il 'master agreement' siglato nel 2000 lascerebbe l' opportunità ai due contendenti di incontrarsi non necessariamente in un luogo neutrale.

Quindi la scelta potrebbe ricadere sulla stessa Detroit, o sul vicino Canada, e la presenza di Marchionne per altri motivi nella città americana velocizzerebbe i tempi.

L'amministratore delegato della Fiat (Milano: FIA.MI - notizie - bacheca) , che oggi era a Chicago nella sede della CNH, arriverà domani mattina a Detroit ed all' ora di pranzo visiterà lo stand Ferrari-Maserati al North American International Auto Show.

Oggi, intanto, sul fronte Gm, il protagonista della giornata é stato il direttore finanziario John Devine, che non ha voluto fare specifici commenti sull' incontro tra Wagoner e Marchionne, ma ha criticato la valutazione della banca d' affari americana Citigroup (NYSE: C - notizie) , fatta nelle scorse settimane, secondo cui la put option in mano a Fiat potrebbe valere fino a 3,6 miliardi di dollari. "Va ricordato - ha detto al Motor Show di Detroit - che Citigroup lavora per Fiat ed è uno dei maggiori creditori. Tutto quello che dice contiene implicitamente dei pregiudizi". Devine ha poi aggiunto: "Io starei attento a ripetere le loro affermazioni". Secondo l'analisi della banca d' affari statunitense, il Lingotto avrebbe 60 probabilità su 100 di spuntarla su General Motors, che sarebbe così obbligata a farsi carico del 100% di Fiat Auto (di cui ora detiene il 10%).

Devine, che in passato ha avuto dissapori con Wagoner sull'accordo con la Fiat, ha però oggi difeso il presidente della Gm, definendo "ridicole" le ipotesi formulate dal settimanale Newsweek su eventuali dimissioni di Wagoner in relazione alle difficoltà della Casa americana."Wagoner - ha aggiunto Devine - ha il pieno sostegno di tutto il cda della General Motors". Ma oggi anche il Financial Times non ha lesinato critiche alla gestione della Casa americana.

Pensioni, spese per la salute dei dipendenti e domanda stagnante: sono gli oneri finanziari e di mercato, ha sottolineato il quotidiano inglese, che pesano su General Motors, al punto tale che anche la put option in mano alla Fiat, che un tempo non avrebbe rappresentato un grattacapo troppo grosso per un produttore del calibro di Gm, è diventata oggi per il colosso

Usa un vero e proprio fardello da evitare con ogni mezzo a disposizione. Riassumendo il contenzioso tra le due case automobilistiche, il quotidiano britannico si è chiesto nella sua pagina di commento come Gm "sia arrivata a questo punto".

"La General Motors di 5 anni fa - ha scritto l'Ft - avrebbe potuto assorbire una compagnia in rosso come Fiat con poco più di un profit warning".

Ma in casa Gm c' è ottimismo.

Secondo Devine, il 2004 è stato un anno "ragionevolmente buono" per la Gm, che dovrebbe ripetere lo stesso andamento anche nel 2005.

Il mercato globale dell'auto in Europa, ha aggiunto, dovrebbe subire una flessione tra l' 1 e il 2%", mentre quello nord americano dovrebbe confermarsi sui 16,9 milioni del 2004.

Il direttore finanziario della Gm ha poi ricordato che lo scorso anno in Europa le perdite di Gm sono cresciute, ma "nel 2005 speriamo di migliorare i risultati con le iniziative che abbiamo annunciato di recente".

In merito all' outlook negativo di Moody's, Devine ha detto che la Gm "é preoccupata di quello che pensano le agenzie di rating".

"Dobbiamo convincerle - ha precisato - a non prendere altre iniziative negative. Cercheremo di migliorare le nostre performance e i bilanci. La nostra strategia futura - ha spiegato - è in linea con quella avviata negli ultimi due anni. Siamo concentrati sul prodotto, sull' adeguamento dei costi e la qualità a livello mondiale.

Non sono inoltre esclusi accordi di ncollaborazione industriale come quelli annunciati di recente con Ford nelle trasmissioni e con DaimlerChrysler (Xetra: 710000.DE - notizie) nei motori ibridi.

Oltre a Fiat, con cui continuiamo ad avere buoni rapporti, abbiamo attualmente collaborazioni industriali con Suzuki, Isuzu, Subaru e la cinese Saic

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Se i ruoli fossero invertiti e se fosse Fiat in difficoltà per mantenere gli accordi presi con un altro costruttore, immaginate le palate di letame che si butterebbero sopra al Lingotto?

Invece GM no, perchè è un'azienda SERISSIMA: 5 anni fa credevano di prendere la baracca con 4 soldi e adesso rischiano di sborsarne di più x non doverla comprare.......

AlfaRomeoAlfasud_QuadrifoglioOro.jpg.54d8d4789689b7fed7bdcf7d3b003ec7.jpg 

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...E SE CEDESSERO OPEL A FIAT?

mio dio ....sarebbe un macello

i debiti rimarrebbero tutti ...con in più i marchi OPEL e SAAB da gestire

va be .....le SAAB sarebbero le ALFA o le LANCIA in svezia ...e finita li .

ma pensare di gestire OPEL ,...mi viene il mal di testa ...

con PUNTO e CORSA in concorrenza ...mamma mia che macello .

preferirei o un marchio in USA ...o SUBARU.

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