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Fiat-gm:faccia A Faccia Entro Week-end


Guest DESMO16

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FIAT-GM: FACCIA A FACCIA PREVISTO ENTRO LA FINE DELLA SETTIMANA

Sembra quasi certo: entro la fine della settimana l' amministratore delegato della Fiat, Sergio Marchionne, e il presidente e ceo di General Motors, Richard Wagoner, si incontreranno in territorio "neutro" (come prevedono gli accordi a suo tempo siglati dalle due aziende) per cercare di sciogliere l' intricato nodo della put option che obbligherebbe Gm ad acquistare il 100% di Fiat Auto.

Lo slittamento continuo delle date ipotizzate per questo faccia a faccia aveva fatto anche pensare a un suo annullamento. Invece, da quanto si apprende, ci sarà prima di lunedì 24 gennaio, giorno in cui scatta il diritto di Fiat di esercitare (per un arco di tempo di 5 anni) la put option. E' presumibile che avvenga dopo il 19 gennaio, giorno in cui Wagoner presenterà i dati 2004 del gruppo americano.

I due contendenti sono per ora fermi sulle loro posizioni, confortati dalle relazioni dei consulenti legali: per Marchionne la put option ha un valore (da lui mai quantificato esplicitamente, ma indicazioni ufficiose parlano di 3 miliardi), per Wagoner non è più valida perchè sono cambiate le condizioni in base alle quali Gm firmò il master agreement nel marzo del 2000 con cui avviò la collaborazione col Lingotto. L' atteggiamento rigido di Wagoner si spiega anche col fatto che negli Usa gli viene rimproverato di essere stato uno dei firmatari dell' intesa, anzi è l' ultimo superstite dei sottoscrittori di quell' accordo, essendo usciti di scena l' allora presidente di Gm, Jack Smith, e, sul fronte Fiat, Paolo Fresco e Paolo Cantarella.

Tre giorni fa Detroit ha compiuto un' altra mossa "difensiva", portando a zero da 220 milioni di dollari il valore della partecipazione (10%) in Fiat Auto. A significare che se fosse costretta a rilevare l' azienda, sarebbe un' operazione a costo zero. Sull' altro piatto della bilancia vi sono, però, gli oltre 8 miliardi di dollari di indebitamento di Fiat Auto, le perdite operative accumulate nel 2004 (si stima 1 miliardo circa) e un ridimensionamento nelle stime di crescita della stessa Gm per il 2005.

Marchionne tiene duro, forte del consenso unanime alla sua linea ottenuto nell' ultimo consiglio di amministrazione di Fiat, il 23 dicembre scorso, nove giorni dopo l' infruttuoso faccia a faccia con Wagoner in Germania, e dell' appoggio delle banche del prestito convertendo da 3 miliardi. Oggi il presidente del Sanpaolo Imi, Enrico Salza, ha affermato che l' ad di Fiat "ha le idee chiare".

Quello del convertendo sarà un altro dossier importante che Marchionne si troverà ad affrontare nei prossimi mesi. Molto dipenderà da come si chiuderà la partita con Gm per vedere se nel settembre del 2005 le banche saranno costrette a convertire i loro crediti in azioni del Lingotto. Sembrerebbe però emergere l' ipotesi di un allungamento del prestito (o del residuo del prestito non rimborsato).

Dunque bisogna attendere la conclusione della fase di mediation apertasi il 16 dicembre scorso (in tutto dura 30 giorni). Se non vi sarà un' intesa, la parola passerà al tribunale di New York. E' presumibile che un punto sullo stato dell' arte verrà fatto nell' incontro che venerdì prossimo Marchionne avrà, a Roma, col ministro delle Attività produttive, Antonio Marzano.

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