Avvicendamento Marchionne: commenti

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[highlight]GHIGO: 'CONFERMA DELLA VOLONTA' DI RILANCIO DELL'AZIENDA'

"E' un'ulteriore conferma della volontà di rilancio dell'azienda". Così il presidente della regione Piemonte Enzo Ghigo commenta l'assunzione da parte di Sergio Marchionne anche della guida di Fiat Auto. Secondo Ghigo quanto avvenuto oggi conferma, ancora una volta, anche "la buona gestione della trattativa con Gm".[/highlight]

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[highlight]REGAZZI: 'RITENGO CHE MARCHIONNE CREDA NEL RILANCIO DELL'AUTO'

"Ho visto le dimissioni di Demel ma ho visto anche le dichiarazioni di Marchionne, che sembrano indicare come egli creda davvero al rilancio dell'auto". Così Antonino Regazzi, della Uilm, commenta le ultime notizie provenienti dal Lingotto con l'uscita di scena di Herbert Demel e l'assunzione dell'incarico di ad dell'auto da parte di Sergio Marchionne. "Tutto questo sembra dimostrare che ancora vi sono problemi nel gruppo dirigente, ma anche la volontà di rilancio dell'auto da parte di Marchionne. Certo fino ad oggi - aggiunge Regazzi - non si è visto un Piano Industriale che davvero rilancia il settore auto, ma è anche vero che lo scioglimento dell'intesa con Gm c'è stato solo domenica scorsa".[/highlight]

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[highlight]LE BANCHE DEL CONVERTENDO SOSTENGONO MARCHIONNE

Le banche del convertendo sono al fianco dell'amministratore delegato del gruppo Fiat, Sergio Marchionne. E' questa, in estrema sintesi, la lettura a caldo ribadita da alcuni degli istituti di credito più esposti verso Torino anche in merito alla nuova svolta in casa Fiat, che vede il manager italo-canadese assumere direttamente la guida di Fiat Auto, al posto di Herbert Demel. Una scelta che si tende insomma ad escludere possa avere contraccolpi sui rapporti tra le banche e il Lingotto. Senza sottovalutare l'importanza di Demel, si nota infatti, per le banche del convertendo il punto di equilibrio è Marchionne. In questo senso l'uscita di un manager che seppur importante non è il capo dell'azienda, spiegano quindi gli istituti di credito, non crea nessuna urgenza.

Nell'ipotesi in cui Fiat abbia l'esigenza di trovare un altro accordo industriale o di ridefinire le strategie, si fa notare da una delle banche, la capogruppo potrebbe aver bisogno di una maggior presa e di condurre direttamente le trattative. In quest'ottica, la scelta di Marchionne appare quasi nell'ordine delle cose. Non si esclude che sulla decisione possa aver influito anche la decisione annunciata ieri da Fiat sulla separazione dalla Ferrari di Maserati, passata sotto il controllo della capogruppo in vista di una più stretta collaborazione industriale con Alfa Romeo.

Ma si tratta di riflessioni che si tende a distinguere dalla questione relativa ai rapporti tra Fiat e le banche. Marchionne, si fa infatti notare dalle banche, si è comportato nell'intesa con Gm nel migliore dei modi possibili con un'azione rapida ed efficace, e c'è quindi fiducia anche sulle sue mosse future. Tanto più che, come aveva sottolineato appena tre giorni fa l'amministratore delegato di Capitalia, Matteo Arpe, l'introduzione dei nuovi criteri contabili internazionali (IAS) rende sostanzialmente indifferente la conversione del prestito convertendo.[/highlight]