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Mitsu Colt CZ3


Wilhem275

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COM’E’ :Basta una carrozzeria con due porte in meno per cambiare radicalmente il carattere di un modello? La risposta più sensata sarebbe un no secco ma se a rincarare la dose ci si mettono un po’ di aggiustamenti di contorno, una spuntata alla coda e un taglio più sbarazzino delle lamiere, la trasformazione può avvenire, eccome. L’esempio in carne e ossa viene dalla Mitsubishi, che ha sottoposto alla cura di cui sopra la Colt, ricavando la CZ3.

L’impostazione generale resta quella della cinque porte, con una forma a cuneo e un padiglione bello alto, quasi da monovolume tascabile. Il frontale è corto e spiovente, pettinato con una riga in mezzo che dà dinamismo e grinta al cofano. Poco più sotto si apre la tipica mascherina Mitsubishi, con due aperture separate del blasone della Casa. Ai lati campeggiano due fari appuntiti e bislunghi che fanno da preludio a passaruota che si stagliano in modo netto dalla sagoma della fiancata.

La vista laterale è caratterizza dalle ampie portiere, dietro alle quali l’ultimo vetro, stondato, è ridotto ai minimi termini. Il montante posteriore massiccio, la forma del tetto spiovente e la coda obliqua danno alla CZ3 l’aria di una sportivetta tutto pepe, che sarebbe opportuno scegliere preferibilmente in rosso. L’ideale anche per far risaltare il nero delle cornici dei vetri.

Metro alla mano, rispetto alla sorella a cinque porte la CZ3 è più corta di sei cm (381 cm contro 387) e più bassa di tre (152 cm contro 155) mentre restano invariati la larghezza (170 cm) e il passo (250 cm). Poca roba, sulla carta, ma quanto serve per affermare che la parente più stretta della tre porte sembra non essere la cinque porte. La somiglianza più forte è con la concept CZ2 apparsa al Salone di Tokio del 2001, complici anche le luci di coda sistemate in orizzontale, anziché in verticale.

Degni di una show car sono anche gli arredi e in particolare alcuni componenti realizzati in materiale chiaro traslucido. Il taglio è molto high tech, con la console centrale che finisce per ricordare nel look alcuni stereo di ultima generazione. Questa finitura si alterna al nero della plancia e all’effetto metallo di alcuni pulsanti. La costruzione è nel complesso soddisfacente, anche se alcuni elementi in plastica, come i pannelli laterali posteriori o il retro dei sedili anteriori, sembrano confezionati tirando un po’ la cinghia.

Un plauso incondizionato lo merita invece l’abitabilità. La CZ3 assicura ai passeggri uno spazio invidiabile tanto in senso trasversale quanto in quello longitudinale. Anche l’accesso al divano posteriore è agevole, con i sedili che si fanno da parte e le porte ampie che lasciano ampio spazio per muoversi. Peccato soltanto che il sedile di guida sia smemorato e che al momento di tornare in pozizione non si ricordi più dove fermarsi, costringendo il pilota a regolarlo da capo.

A proposito del divano, questo è diviso con il comune criterio 60/40 e può scorrere avanti e indietro per ben 15 cm, destinabili a vantaggio dei passeggeri o dei bagagli. L’abitacolo, inoltre, è ricco di vani per sistemare i piccoli oggetti e, sulle versioni dotate di climatizzatore, il cassettino portaoggetti è refrigerato e può tenere in fresco una bottiglia da 1,5 litri.

La Colt CZ3 si appresta a sbarcare nelle concessionarie attorno a metà marzo con una gamma molto articolata. I motori previsti sono quattro, tre a benzina e uno turbodiesel, sviluppato con tecnologia Mercedes e destinato anche al cofano della "cugina" Smart forfuor, che con la Colt condivide lo stabilimento olandese d’origine e buona parte della componentistica. Nelle previsioni della Casa sarà questo common-rail 1.500 DI-D a fare man bassa di ordini, lasciando ai fratelli poco più delle briciole. La sua potenza massima è di 95 CV, con un picco di coppia di 210 Nm ma nel corso dell’estate arriverà anche in configurazione da 68 CV e 160 Nm.

DIAMO I NUMERI Tra le unità a benzina è invece quasi certo che il successo sia inversamente proporzionale alla cilindrata e che quindi sia il piccolo ma agguerrito 1.100 a dettare legge. La sua potenza è di 75 CV e la coppia è di 100 Nm, mentre la carta d’identità del fratello maggiore da 1,3 litri parla di 95 CV e di 125 Nm. Chiude il gruppo il 1.500 da 109 CV e 145 Nm, che con i suoi 190 km/h è il più veloce dei tre, seguito ovviamente dal 1.300 con 180 km/h e dal 1.100 con 165.

Quattro sono anche le versioni previste per la CZ3. Apre le danze la "base", offerta solo con motore 1.1 al prezzo d’attacco di 9.920 euro con una dotazione standard che comprende tra l’altro airbag frontali, Abs, servosterzo, specchietti e alzacristalli elettrici. Sul gradino superiore si pone la Inform, abbianbile ai motori 1.1 (11.420 euro) e 1.5 DI-D (13.920 euro), e che in più offre la chiusura centralizzata, il climatizzatore e la predisposizione audio.

Alla Mitsubishi puntano però molto anche sull’allestimento Invite, disponibile con i motori 1.1, 1.3 e 1.5 DI-D rispettivamente a 12.420, 12.920 e 14.920 euro. A giustificare la maggior spesa ci sono la radio CD con sei casse, gli airbag laterali, i sedili regolabili in altezza, la fascia parabrezza scura e l’illuminazione degli strumenti regolabile, oltre a maniglie, specchi e bandelle varie in tinta. Al top c’è infine la Instyle, equipaggiata con sedili anatomici riscaldabili in pelle, fendinebbia e comandi audio al volante, dotato a sua volta di corona in pelle. Questa versione si può ottenere con i motori 1.3, 1.5 e 1.5 DI-D ai prezzi di 14.420, 15.420 e 16.420 euro.

Un discorso a parte lo merita invece la CZT, considerata dalla Mitsubishi stessa più un modello a se stante che una versione della CZ3, con cui però condivide la carrozzeria e dalla quale è riconoscibile esternamente giusto per un piccolo spoiler che sormonta il lunotto e di minigonne e prese d’aria più estese. Anche nell’abitacolo le differenze non sono macroscopiche, limitate come sono al diverso colore degli strumenti, al fondo bianco degli strumenti e alle soglie battitacco cromate.

Se si eccettuano i cerchi in lega da 16" con pneumatici 205/45, le novità più succose sono concentrate lontano da occhi indiscreti. Il telaio è ampiamente rinforzato, lo sterzo è più diretto e veloce, l’assetto è irrigidito e i freni sono maggiorati. Nella dotazione di serie sono inoltre inseriti i controlli elettronici della trazione e della stabilità. Il tutto per tenere meglio a bada i 150 CV erogati dal 1.500 turbocompresso della CZT che dispone anche di una coppia massima di 210 Nm. La piccola Mitsubishi ha una velocità massima di 210 km/h e un passaggio 0-100 km/h in 8 secondi netti. Il tutto a un prezzo di 18.420 euro.

COME VA Prendendo servizio nella Colt a tre porte la prima impressione che si ha è di grande, inattesa spaziosità, complici l’altezza del padiglione e le dimensioni del parabrezza che rendono l’abitacolo molto luminoso. Sensazioni a parte, la CZ3 sa mettere comunque il guidatore a suo agio, nonostante il fatto che il volante si muova soltanto in altezza e che lo schienale del sedile sia regolabile a scatti e non in continuo.

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There's no replacement for displacement.

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Anche tu ti ecciti palpeggiando pezzi di plastica? Perché stare qui a discutere con chi non ti può capire? Esprimi la tua vera passione passando a questo sito!

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La Colt normale non riesce a vendere, è sotto le previsioni, ma non si può parlare ancora di flop visto che è sul mercato da nemmeno mezzo anno.

Comunque la Mitsubishi cerca di riparare con la versione Plus (una sorta di monovolume gonfiata e bruttissima) e questa pepata.

Beh, si dice che i giapponesi copiano bene, no? Ebbene sì, perchè il posteriore, soprattutto i fanali, è lo stesso, se non ovvialmente più stretto e rialzato, dell'Alfa Romeo 147.

Vabbè, questa versione a 3 porte un po' si salva, ma se deve essere sportiva non deve presentare un abitacolo così privo di qualsiasi caratterizzazione sportiva. Praticamente è la stessa plancia delle versioni normali a 5 porte!

Povera Mitsubishi, meglio che lasci perdere con la Colt che, semmai, ha un frontale accettabile, ma un posteriore inguardabile, che assomiglia alle recenti proposte di Daiatsu (la Cuore) e di Smart (Forfour, un altro flop).

Fiat Grande Punto 1.3 Multijet 90 cv 5 porte Emotion. Bella rossa fiammante!!!

Mia, ti voglio tanto bene!

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