libro su Giuseppe Busso

[il FUSI]

Ne avevo parlato tempo fa e posto quanto preso dal sito Alfa Romeo ufficiale (cmq posto anche il link).

E’ disponibile dal 18 marzo "Nel cuore dell’Alfa": l’attesissimo libro di memorie firmato da Giuseppe Busso.

Busso, uno degli (storici) protagonisti della progettazione Alfa Romeo, ripercorre con la sua penna più di trent’anni di storia della Casa del Biscione, soffermandosi sui protagonisti e svelandone retroscena e curiosità. Il risultato è un libro fitto di emozioni e contributi fotografici, per la maggior parte inediti, risalenti al periodo che va dal 1939 al 1977.

Sono questi infatti gli anni in cui Busso è responsabile della progettazione della meccanica di tutte le vetture prodotte al Portello e ad Arese. E chi meglio di colui che ha assistito alla nascita della mitica Giulietta anni Cinquanta o dell’Alfa 6 Berlina e Coupé della fine degli anni settanta, potrebbe riportarci al passato per rivivere quelle straordinarie emozioni?

Il libro è in vendita al prezzo di 29,00 Euro. Ai soci RIAR, Scuderia del Portello, Alfa Club, ASI e ASIA è riservato un prezzo speciale di prepubblicazione di 20 euro.

E’ reperibile presso Automobilia

Via Alberto Mario, 16 Milano

automobilia@tin.it

P.S.: a parte che al posto di ASIA si deve intendere AISA (Assoc. Italiana x la Storia dell'Automobile, cui lo scrivente è iscritto......) cmq il libro lo trovate anche alla Libreria dell'Automobile, il prezzo mi pare sia 24 euro.

Leggetelo, soprattutto chi non conosce una certa Alfa forse riesce a capire che aria tirava e perchè la si rimpiange in tanti............ oltretutto scorre bene. Ve lo dico perchè ce l'ho già.

http://www.alfaromeo.it/cgi-bin/pbrand.dll/ALFAROMEO_ITALIA/news/news.jsp?BV_SessionID=@@@@1888835931.1110889435@@@@&BV_EngineID=cccfaddedkemjhmcefecejgdfiidfoi.0&contentOID=1074023851

[Matteo B.]

Mi sembra di vederti.....che stai godendo, Fusi.......

(ovviamente scherzo.....senza nessun intento di offendere)

Mah..ti dico la verità se mi capitasse in mano una sfogliata glile darei....

...però onestamente....mi interessa di più il presente o il passato più recente

[il FUSI]

Io godendo? No, sono incacchiato per certi errori che ci ho trovato.

Comunque fosse anche solo che per il rispetto che ho per Busso e per Fiorenzo (il figlio, anch'egli ex Alfa ma ingegnere.....).

Cmq oh, mica pretendo che la gente veda a "tutto tondo" le cose.

Però credo che ignorare certuni aspetti che in realtà hanno fatto questo marchio (perchè caro te, con buona pace, sto marchio è grande per via di quella filosofia e quei prodotti di trent'anni fa, come ben sanno all'Alfa visto che attingono a piene mani a quel bagaglio per vendere il nuovo) non sia francamente una cosa molto logica.

Leggendo certe pagine invece ti verrebbe molto chiaro il perchè questa casa si trovi ad "annaspare" certune volte laddove un approccio aziendale diverso consentirebbe di mangiarsela a colazione, la BMW o la VW dei ricchi (leggi Audi).

Però, come detto, era solo un consiglio.

Ricordati però solo una cosa:

dieci anni fa, per cui non tremila anni fa, anche solo parlare di certi periodi, personaggi o auto, in Alfa, faceva storcere il naso.

Perchè il confronto era impari e le magagne del presente (di quel presente di dieci anni fa) apparivano grosse come case. Oggi già qualcosa è cambiato. Perchè hanno iniziato ad avere peso persone che quell'epoca non l'hanno vissuta ma sono entrati in Alfa quando ancora c'era chi quell'epoca l'ha vissuta. E come dico sempre, un'azienda non la cambi in sei mesi.

Ma se il paragone non lo si voleva fare significa forse che quel "presente" oggi passato recente era decisamente ingombrante.

Ogni era può essere vista come assoluta o relativa. Credo che per avere un'idea decente e quindi poter parlare di cose, sapendole, si debbano vedere le ere sia in modo assoluto che relativo.

[Autodelta85]

18 marzo?venerdi quindi?boh finito una pesantissima ora di Calcolo Numerico mi lancio in libreria!

[il FUSI]

18 marzo?venerdi quindi?boh finito una pesantissima ora di Calcolo Numerico mi lancio in libreria!

Se vai dove ti ho detto lo trovi ben di già. Ma non sullo scaffale in quanto li ho "spolverati" io. Sul banco delle novità.....

[Matteo B.]

Per carità...non incazzarti

-io (abbiam già discusso) toglierei il trenta e metterei 40 anni fa

-l'approccio aziendale diverso mica è una cazzata che si trova in quattro e quatt'otto

-Sono legato alle auto (in generale) che ho potuto giudare o ammirare nei saloni del nuovo.....per un'auto degli anni '60 o primi '70 ho meno coinvolgimento emotivo (quindi alle storie ad esse legata, pur riconoscedo che ve ne sono di eccezionali)

[il FUSI]

Per carità...non incazzarti

-io (abbiam già discusso) toglierei il trenta e metterei 40 anni fa

-l'approccio aziendale diverso mica è una cazzata che si trova in quattro e quatt'otto

-Sono legato alle auto (in generale) che ho potuto giudare o ammirare nei saloni del nuovo.....per un'auto degli anni '60 o primi '70 ho meno coinvolgimento emotivo (quindi alle storie ad esse legata, pur riconoscedo che ve ne sono di eccezionali)

Ma mica ero incazzato!!!!!!!! Per carità di Dio.

Mettici gli anni che vuoi........ però è vero che vi è stata un'Alfa che per qualcosa come quarant'anni è stata di un certo tipo. Questa Alfa ha costruito il mito su cui si "marcia" anche oggi. E per dirla tutta, è iniziata, quest'Alfa, diciamo + di cinquant'anni fa......... (per cui mettiamoci pure 50).

L'approccio aziendale non lo si cambia.......... e kaiser se lo so. La Fiat pur avendoci messo del suo ci ha comunque messo degli anni........Il fatto è che comunque ad oggi non vi è mica tutta sta gran uniformità nel vedere allo stesso modo la "filosofia aziendale" e figurati poi andare verso il target (che appunto non è univoco).

Cmq Busso c'entra con l'Alfa degli anni '30, '40, '50, '60, '70 e se vogliamo anche con quelle degli anni '80 e qualche rimasuglio dei '90.

Dal 1930 al 1970 ci corrono trent'anni.......... guardacaso quelli in cui l'Alfa ha assunto la dimensione di azienda moderna costruttrice di automobili elitarie e sportive ma "comperabili".

[Matteo B.]

Si,Si.....giusto....

sportive ma comperabili.....si , è vero....

poi si è sbagliato nel renderle si sportive ma troppo "comperabili", ecco secondo me l'errore...però c'è da dire che c'è stata di mezzo la crisi petrolifera

e la proprietà dello stato che come "mission" aveva di fare le automobili per i cittadini...

Adesso non per fare il rompik... prendendo BMW (pur con tutti i distinguo), si è ben visto nei prodotti (parlo dai 70 all'inizio 2000) ,l' intento di migliorare il precedente e di renderlo più esclusivo (posizionato più in alto)....questo ha permesso di mantenere le meccaniche su un buon livello sempre.....poi il guadagno l'han fatto non sui soliti che le compravano ma incrementando le vendite....non c'è stato mai bisogno del rivoluzionario a tutti costi......la cosa che mi piace di 159 è che han preso 156 e han cercato di renderla + in tutto , per un'alfista è difficile da accettare un modello più grande del precedente...però è così che si svil.- il prod....altrimenti....scivoli sempre più giù , i tempi e il mercato sono questi

[competizione]

Io godendo? No, sono incacchiato per certi errori che ci ho trovato.

X Fusi:

Scusa ma che errori hai trovato?

Altra domanda....ma ho capito bene: Alfa 6 Coupè?

Il libro sembrerebbe molto interessante, e non vedo l'ora di aggiugerlo alla mia libreria Alfa. Ma parla di Busso persona (tipo "Luraghi, l'uomo che inventò la Giulietta") oppure di vicende e retroscena inediti all'interno degli uffici progettazione Alfa? Thanks

[bialbero]

già ordinato stamattina....

senza dubbio sarà senza dubbio un libro interessante, la storia Alfa di certo non è solo la martoriata gestione anni 80 o la pessima gestione Fiat di questo ventennio, è tutto un mondo rarefatto di difficile interpretazione ma proprio per questo affascinante....senza andare a parare sui soliti discorsi nostalgici triti e ritriti, preferivo mille volte il periodo della vera Alfa Romeo, fatta di sfide, gusto per l'innovazione tecnica e per il prestigio, e si badi bene, non pretigio fine a se stesso, fatto di pura immagine e poca sostanza, ma di prestigio "cazzuto".