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Fiat, riorganizzazione al vertice


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La nuova struttura organizzativa ricalca in gran parte quella messa a punto a settembre. Alcune funzioni vengono accorpate

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TORINO - Novità in casa Fiat, con l'accorpamento e la razionalizzazione di alcuni funzioni della struttura organizzativa del settore auto. Tradotto, sono stati annunciati i nuovi vertici di Fiat Auto. È quanto emerge dallo steering committee del settore auto del Lingotto, che si è svolto sabato a Torino alla presenza dell'amministratore delegato Sergio Marchionne. La nuova struttura ricalca per la massima parte quella definita nel settembre dello scorso anno. Alcune funzioni sono confluite sotto un'unica responsabilità, e compaiono alcuni nomi nuovi provenienti sempre dal gruppo.

Ecco nel dettaglio la nuova struttura organizzativa di Fiat Auto: A.d. e Direttore Generale: Sergio Marchionne; Brand Commercial Fiat: Luca De Meo; Brand Commercial Alfa Romeo: Karl-Heinz Kalbfell; Brand Commercial Lancia: Antonio Baravalle; Brand Commercial LCV: Lorenzo Sistino; Aftersales: Benito De Filippis; Engineering Design: Harald J. Wester; Fiat, Lancia, LCV Style: Frank Stephenson; Manufacturing: Antonio Bene; Supply Chain: da designare; Fleet Management e Network Development: Pier Luigi Zanframundo; Quality: Stefan Ketter; Financial Services: Alain Breuils; Purchasing: Gianni Coda; Brand Promotion: Lapo Elkann; Finance: Diego Pistone; Human Resources: Mario Mairano; Product Portfolio Management: Giuseppe Bonollo; Business Development: Alfredo Altavilla; Communication Institutional Relations: Simone Migliarino; Information Communication Technology: Vincenzo Giannelli; General Affairs: Giorgio Fossati; Compliance Officer: Gian Luca Forneron; Secretary of the Steering Committee: Gilberto Ceresa.

Intanto preseguono i non facili rapporto con General Motors, che accelera i tempi dell'insediamento a Torino di Powertrain Europe, il centro di ricerca e sperimentazione sui motori diesel. Dura le reazione dei sondacati. La Cgil parla di «un duro colpo alla Fiat e all' industria italiana» e chiede al sindaco Sergio Chiamparino, che venerdì ha incontrato i manager di Detroit, di convocare al più presto i sindacati. Il centro di ricerca, che secondo le intenzioni della società americana dovrebbe aprire entro l'estate, avrà circa 120 addetti, tutti tecnici e ingegneri, che hanno già lavorato nella joint venture tra Fiat e Gm. Ed è proprio questo a preoccupare le organizzazioni sindacali: «Sarebbe grave - osserva Giorgio Caprioli, segretario generale della Fim - se dovessero passare a Gm i migliori tecnici, quelli che hanno permesso la supremazia Fiat nei motori diesel. Non credo però che questo comprometta la possibilità che a Mirafiori si torni a produrre un motore, come chiediamo unitariamente».

Di parere diverso il numero uno della Fiom torinese, Giorgio Airaudo: «Il pluralismo industriale - sostiene - è pagato con uno scambio impari. Gm apre a Torino un'attività compromettendo la possibilità della Fiat di riportare la produzione dei motori a Torino nel suo punto di eccellenza, il propulsore diesel». «Ben venga la concorrenza - ha detto invece il segretario generale della Uilm, Antonino Ragazzi -. Si è sempre detto che per la Fiat è stato negativo non averne avuta e ora si suonano campanelli d'allarme perché Gm ha scelto Torino per il suo centro di ricerca. L'importante è che la Fiat mantenga l' impegno di rafforzarsi nel campo della progettazione dei motori e dei cambi». Per il sindaco, Sergio Chiamparino, la decisione di Gm «è il riconoscimento che nell'area torinese esiste un patrimonio di capacità e di grande competenza professionale». Lunedì la Fismic comincerà a raccogliere davanti a Mirafiori le firme per una petizione da inviare alla Presidenza del Consiglio con la richiesta di un impegno diretto per la realizzazione nello stabilimento torinese della nuova 500.

09 aprile 2005

yuuuuuuuuuuuuu la fanno!!!:D :D :D :D dal corriere della sera

SONO AL TOP DEI TOP!!!!!!:b9

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Ma porca miseria, ma perchè non guardi quando fai i copia-incolla????....:?

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