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assolutamente d'accordo... ma concedimi almeno lo sfogo di lecteriana memoria su un qualche capro espiatorio... e poi oltre ad aver generato effetto volano su uno slalom speciale che è diventato prima discesa libera e poi valanga, avevo qualche compagno di uni al One WTC Plaza... :(

"The great enemy of the truth is very often not the lie -- deliberate, contrived and dishonest -- but the myth -- persistent, persuasive and unrealistic"

(John Fitzgerald Kennedy)

"We are the Borg. Lower your shields and surrender your ships. We will add your biological and technological distinctiveness to our own. Your culture will adapt to service us. Resistance is futile!"

"Everyone is entitled to their own opinion, but not their own facts!"

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avevo qualche compagno di uni al One WTC Plaza...

Se e' cosi', buon appetito!! ( Ovviamente si scherza tra noi: non mi sognerei mai di mancare di rispetto ai tuoi compagni ed a tutti gli altri che quella fredda mattina sono stati presi per mano dalla loro sorte )

Archepensevoli spanciasentire Socing.

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Se e' cosi', buon appetito!! ( Ovviamente si scherza tra noi: non mi sognerei mai di mancare di rispetto ai tuoi compagni ed a tutti gli altri che quella fredda mattina sono stati presi per mano dalla loro sorte )

figurati... cmq ho il bavaglino pronto nel cassetto...

"The great enemy of the truth is very often not the lie -- deliberate, contrived and dishonest -- but the myth -- persistent, persuasive and unrealistic"

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Il vertice della Cdl' date=' tre ore e mezza di psicodramma

Tensione, sarcasmi, attacchi tra i leader: il "verbale"[/quote']

ROMA - Tre ore e trenta minuti di psicodramma. Quello che segue, è il verbale della riunione di ieri a Palazzo Chigi.

Ora di pranzo, salotto privato di Berlusconi. Intorno al tavolo, tredici fra leader e ministri, e già il numero doveva far capire che sarebbe finita male.

Il Cavaliere si presenta con una cartellina azzurra. E' il suo personalissimo contributo alla soluzione dei guai della maggioranza: un programma di governo nuovo, da qui alla fine della legislatura. Per rompere il ghiaccio, chiede a Brunetta di leggerlo. Parla di Mezzogiorno, contributi per le imprese e i ceti medi, riforma bancaria e sostegno alle famiglie... Il clima si fa subito surreale. Perché Fini intanto sfoglia il giornale, Follini non trattiene il riso tanto è vago e generico quel che va leggendo Brunetta. "Cifre precise non ve ne posso dare", mette le mani avanti Berlusconi, "perché Siniscalco è all'estero".

Fini aspetta che il consigliere economico del premier abbia finito, poi sbotta: "Non mi pare che fossimo qui per parlare di questo, ci sono cose un po' più serie da discutere". Poi, voltandosi verso il padrone di casa: "Tu dici che non vuoi un Berlusconi bis, benissimo. Io non mi prendo la responsabilità di chiedere una crisi di governo, ma qui siamo ben oltre il limite di sopportazione".

Tocca a Follini: "Sai che avremmo preferito le elezioni anticipate, comunque serve un segno forte di discontinuità. Ma sgombriamo il campo subito da due equivoci: confermiamo la fiducia a questa maggioranza, se si fa un nuovo governo il premier saresti sempre tu. E comunque, nessuno ha intenzione di passare dall'altra parte".

Berlusconi contrattacca: "Se ci fosse un Croce, un De Gasperi o un Salvemini me ne andrei anche, ma non li vedo, e non vedo neanche un Van Basten in panchina... La stabilità è un valore per gli elettori. Per riconquistare i voti persi devi dare agli italiani un programma chiaro, promesse concrete. Cosa conterà di più, un governo che va veloce come un treno o formule da vecchia politica come "segnale di discontinuità"?".

Il premier si accorge dello sguardo scettico di Fini e Follini. "Va bene, vuol dire che io non capisco niente di politica". E Fini, spietato: "E' da un pezzo che lo dico".

I repubblicani La Malfa e Nucara si schierano con Berlusconi: "E poi, un nuovo governo per fare cosa? Per essere più forte? Ma già adesso ci sono dentro tutti i segretari dei partiti".

"Visto come sono andate le regionali", incalza ancora il leader di An, "è chiaro che se il ministro per le Riforme fosse stato un meridionale avrebbe saputo spiegare un po' meglio la devolution alla nazione". Calderoli non fa una piega. E non obietta niente nemmeno quando Fini aggiunge: "Ah, poi è ovvio che il referendum sulla riforma si farà dopo le politiche, non vi azzardate a inventarvi altre stranezze autolesioniste".

Berlusconi non intende ragioni: "Io ero e resto convinto del valore della continuità. Per quanto riguarda i ministeri, sono assolutamente disponibile a ragionare dei cambiamenti e di tutte le integrazioni che volete. A proposito, l'altro ieri i ministri tecnici sono venuti da me e mi hanno offerto spontaneamente la disponibilità delle loro dimissioni. E avevo già in programma di venire mercoledì o giovedì in Parlamento per riottenere la fiducia".

"Qui il problema non è qualche cambiamento. Ha ragione Fini: devi farti rilegittimare dal Parlamento", replica Buttiglione.

Follini, a sua volta, tiene il punto: "Proprio non capisci, eh? Il problema non è questo, apri una crisi vera e propria e ti garantiamo appoggio e reincarico". "E' una buffonata!", reagisce secco il Cavaliere. "Se invece è alle elezioni anticipate che ancora puntate, sappi che neppure io scarto questa eventualità, ma non so se si fa ancora in tempo perché mi ha spiegato Pisanu che c'è da ridisegnare tutti i collegi per via degli italiani all'estero. Quanto al voto in ottobre, Ciampi mi ha fatto capire che è contrario perché questo vorrebbe dire andare all'esercizio provvisiorio e non fare la Finanziaria".

Scena finale. La riunione volge al termine, Follini si alza: "Allora io vado. Come sai domani ho la direzione del partito e lì proporrò il ritiro della nostra delegazione dal governo".

Berlusconi si alza a sua volta, e con la mano fa, rivolto al leader centrista, l'inequivocabile gesto ondulatorio che in tutte le lingue significa và va': "Fai un po' come ti pare, io andrò avanti lo stesso". Sipario.

Da "la Repubblica"

Archepensevoli spanciasentire Socing.

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Governo, ormai è crisi

Si dimettono i ministri dell'Udc

Garantito l'appoggio esterno. Impegno a restare nella Cdl

Solo Giovanardi era contrario, ma, poi, si è adeguato

ROMA - L'Udc lascia il governo Berlusconi. Garantirà l'appoggio esterno, ma la direzione del partito centrista, in poco più di due ore, ha accettato la proposta del segretario Marco Follini. Nel primo pomeriggio partiranno le lettere di dimissioni. Oltre a Follini, lasciano l'esecutivo anche Giovanardi, Baccini e Buttiglione, il viceministro Tassoni e 5 sottosegretari: Bosi, Delfino, Drago, Galati e Vietti.

La notizia l'ha data Rocco Buttiglione: "La direzione nazionale dell'Udc ha approvato il documento per il ritiro della delegazione dei ministri dell' Udc dal governo". Il ministro ha aggiunto che il testo si ribadisce il mandato al segretario nazionale ad adoperarsi per la costituzione di un nuovo governo della CdL presieduto da Silvio Berlusconi".

Il documento approvato, poi, chiede "che si mantenga l'appoggio parlamentare alla CdL e vincola il segretario ad impegnarsi per rilanciare con più forza l'alleanza per arrivare alla vittoria nel 2006".

La riunione all'hotel Minerva era iniziata intorno alle 10. Follini ha proposto il ritiro dei ministri e l'appoggio esterno all'esecutivo: "Ritiriamo la nostra delegazione al governo e garantiamo la nostra leale collaborazione parlamentare" ha detto il vicepremier. I ministri, con l'eccezione di Carlo Giovamnardi che, fino all'ultimo ha cercato di convincere il segretario a cambiar strada, si sono detti d'accordo. Alla fine anche Giovanardi ha accettato.

"Di fronte a una sconfitta elettorale e ad una difficoltà politica, abbiamo chiesto una novità - aveva aggiunto Follini dal palco - Ci è stato risposto diversamente, ci è stato opposto il valore della continuità del governo e un certo minimalismo rispetto al risultato elettorale: abbiamo un'opinione diversa". Nuovo governo e nuovo programma, queste sono le richieste dei centristi. Alla sconfitta delle regionali, sostiene Follini, si risponde con una sterzata secca, un governo che punti sul rilancio dell'economia senza far saltare i conti pubblici. Insomma, un Berlusconi-bis. Ma il disimpegno dell'Udc non sarà totale: "Abbiamo il dovere di assicurare la governabilità. E ci tengo a dire che rientra a pieno nella governabilità da parte nostra l'approvazione in tempi rapidissimi, anche con voto di fiducia, del provvedimento sulla competitività".

Da "la Repubblica"

Archepensevoli spanciasentire Socing.

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mi piacerebbe sapere chi riferisce queste riunioni alla stampa...

"The great enemy of the truth is very often not the lie -- deliberate, contrived and dishonest -- but the myth -- persistent, persuasive and unrealistic"

(John Fitzgerald Kennedy)

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"Everyone is entitled to their own opinion, but not their own facts!"

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B. Franklin diceva "Due persone possono conservare un segreto solo se una e' morta"

Pensi che su 13 partecipanti, + portaborse, segretari, famigliari, amanti e compagnia bella non ce ne sia almeno uno che parli ?

Archepensevoli spanciasentire Socing.

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x toni: ma come sei serioso... certo che hai ragione, ma mi piace pensare che un danno tale sia generato da molta incompetenza e altrettanta supponenza, mista a totale disattenzione e disaffezione.

Io che ho avuto modo di ascoltare mr. C in + di un'occasione a breve distanza fisica mi sono convinto che pochi altri avrebbero potuto fare peggio...

non e' che sono troppo serioso...e' che alle volte quando si discute ci si lascia un po' prendere dal qualunquismo...come dire che gli altri sono degli incapaci e che io al loro posto avrei fatto molto meglio...alla fine diventano solo chiacchere da bar :)

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poi bisogna vedere se tutto e' andato così alla lettera...magari e' andato peggio :)

comunque,si vede la differenza tra dei politivanti di mestiere e Berlusconi.Anche se,solo in questo caso,sono piu' dalla parte del secondo.Queste soluzioni da prima repubblica,di facciata,non le posso proprio ne' capire,ne' condividere.

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