Fiat Cafe'

[JOKEJOE]

L'inaugurazione del Fiat Cafe' La Triennale a Milano, l' ultima ideona di Lapo, ribattezzato LAMPO* (di genio).

*in sardo, lampu= minchia! Pero'! Anvedi!

Il fiat cafe' e' stato realizzato nei giardini davanti alla Triennale, che ospita da sempre il meglio del design e dell'architettura. ''Location'' importante e pregna di significati, ancor di piu' per un'azienda come la Fiat, che nel tempo, non si sa come, e' riuscita a produrre oggetti di altissimo design.

I giardini fanno parte del Parco Sempione, il parco di Castel Sforzesco.

Peccato che il gabbiotto di legno, che costituisce la struttura principale del cafe' all'aperto, sembri un baretto da ''capirigna'' realizzato da una ditta qualsiasi di mobili per giardini, e abbia un aspetto molto ''basic'' e banalotto.

Ma forse cio' e' dovuto al fatto che magari gli hanno permesso solo una struttura ''effimera'' di quel tipo.

Tutt'intorno ''sedute'' realizzate da famosi designer, scultori e architetti e sponsorizzate da ditte danarose.

Non valorizzate per niente, una Multipla 600 e una 500 imbarazzate per tanto sfoggio.

Fuori traffico in tilt e ressa di ''lapini'' e ''lapine'', giovani, abbronzati, belli.

Gli uomini tutti in abiti scuri e scarpe di legno, le donne tutte appena uscite dalla messa di paese.

Adesivi di m-o-d not approved timbrano immediatamente le ''paline'' all'ingresso con su la pubblicita' dell'evento.

Qui si entrava grazie ad un cuoricino lampeggiante rosso, un pin da applicarsi addosso.

Si inizia bene, penso, bel regalino per mia nipote.

Mai l'avesssi fatto. Appena nel giardino mi accorgo che la musica fa subito cagare, il suono e' pessimo (hanno utilizzato delle ottime Bose da giardino -anche li' ci vedo l'adesivo m-o-d approved, ma chi li attacca?-, ma che vanno bene per della musica diffusa e a basso volume, non per un ''evento'' di quelle dimensioni e all'aperto. In pochi minuti si sfondano e gracchiano malamante: fastidio)

Si cammina, per non insozzarsi di fango, su pedane di listoni di legno con spazi ingoia tacchi a spillo. Le donne sono disperate tra rimanere incastrate in passerella o infangarsi le scarpette fighe. ''Pensate da un uomo!'' condanna drastica Euston Station

Vabbe' beviamo. Abbondanza di banconi bar, formula open bar, ma, ma il vino e' Fiat.

Il bianco sa di saponetta, uno chardonnay pessimo. Il prosecco brucia lo stomaco prima di arrivare alle labbra, il rosso mi brucia ancora ora.

Ma attenzione, finalmente, dopo un po' che stavo li' a scambiare convenevoli, come tutti, parte, annunciato da un rapper che fa dopo 25 anni il beatbox umano, lo show.

Oddio show.

Una presentazione raffazzonata in power point riempe uno schermone con slide da convention venditori. Foto inutili da image bank, pure dei finti Haring, titoli da corso estivo via internet per aspiranti copy. Le uniche sagome di auto, foto solarizzate e ricolorate in varie tinte, sono di vecchie Panda. In effetti non hanno prodotto nulla dopo.

Appaiono poi due gallline che, al suono di ''Ombelico del mondo'' di Jovanotti, schizzano uno schermo con della vernice rossa tirandocela sopra con dei secchi, vernice che come per incanto si ricompone in un cuoricino rosso. Capito il ''rimando''?

Fine.

Arrivano Lampo e un altro che mi sembra sbronzo e appena uscito da una festa di Ultimo bacio.

Non dicono nulla ma entrano in una Panda, nuova, apparsa con esplosione di palloncini rossi e bianchi da dietro uno schermo.

Non si capisce cosa facciano li dentro, forse una canna. Escono salutano e vanno via.

Anzi no, raggiungono il dj e, da dietro, il Lampo, come un gestore qualsiasi di locale che invita il dj a mettere qualcosa di piu' ballabile, suggerisce al digeietto intimidito di dire:

"Ora potete avvicinarvi alle auto. Sono li' per voi. Toccatele provatele."

Si tiene per fortuna dal farci avvisare, ''Compratele, li ci sono i banchetti per firmare i contratti!''.

Per un attimo ho sperato che gli ordinasse di dire:''C'e' da spostare una macchina''.

Al settimo cielo per il fiato di Lampo nell'orecchio il dj si lancia in "Penso Positivo" di Jovanotti.

Vado via, e mi chiedo se hanno avuto il clearence per Ombelico del mondo. Secondo me no.

Ma soprattutto mi appaiono i lavoratori dell'Alfa, della Lancia, della Fiat, che in coro saltano davanti al piatto vuoto e canticchiano Jovanotti:

E' qui la festa?

Tristezza.

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