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La Ferrari conquista la Cina


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La Ferrari conquista la Cina

Shanghai, 19 aprile - Rigorosamente rosse, posizionate al centro del grande emiciclo dell’Ever Bright Exhibition Centre di Shanghai, le prime due F430 arrivate in Cina hanno avuto un’accoglienza da autentiche regine da parte di oltre duecento tra giornalisti della carta stampata e televisioni, provenienti da tutto il paese.

Alla vigilia del Salone dell’Auto di Shanghai, che aprirà i battenti giovedì 21 aprile prossimo, e dove la Ferrari sarà presente per la prima volta con un proprio stand, Amedeo Felisa, direttore Generale della Divisione Granturismo della casa di Maranello, ha illustrato sia alla stampa che, nella serata, ad oltre quattrocento aspiranti clienti, la strategia della Ferrari in Cina e i programmi di vendita: “La Cina può rappresentare per la nostra marca, nello spazio di tre-quattro anni, uno dei primi cinque o sei mercati mondiali. Ma non abbiamo fretta: quello che conta oggi è creare una rete solida di vendita e assistenza per il miglior servizio a questi nostri nuovi clienti”.

Rispetto ai quattro punti vendita di oggi, che sono a Shanghai, Pechino, Shenzen e Xiamen, le concessionarie Ferrari saranno dieci entro settembre, con la copertura di tutti i principali centri emergenti del paese.

“In più - ha continuato Felisa - dobbiamo rispondere alle aspettative dovute al crescente interesse degli appassionati che, qui in Cina, conoscono Ferrari principalmente per le vittorie in Formula Uno e che oggi stanno scoprendo il piacere ed il prestigio di possedere una delle nostre vetture”. Ma i potenziali clienti dovranno avere pazienza: quest’anno non saranno più di cinquanta le auto con il Cavallino disponibili per questo mercato. Si tratta delle 12 cilindri 575 Maranello e 612 Scaglietti e, da oggi, della 8 cilindri F430.

La Ferrari, che oggi è presente in Cina attraverso una Joint Venture di cui detiene la maggioranza relativa e che ha come soci il gruppo cinese Poly e l’importatore storico di Hong Kong, Italian Motors, ha già un centinaio di clienti che, negli anni, hanno comprato le vetture attraverso l’importatore malgrado le forti limitazioni dovute alle tasse allora esistenti.

In Cina, infatti, una Ferrari è oggi gravata da una tassa doganale del 35% che porta il prezzo della F430 a 2,6 milioni di Yuan, equivalenti a circa 260 mila Euro. Dieci anni fa la tassa arrivava anche al 100%. I freni nelle importazioni verranno ulteriormente ridotti dal governo cinese sulla base degli accordi col WTO, al 30% dal gennaio 2006 ed al 25% a metà dello stesso anno. Anche per queste ragioni, oltre che per la fortissima crescita del paese con relativo aumento delle persone abbienti, un marchio esclusivo e di lusso come la Ferrari può prevedere una progressiva e solida crescita.

Dopo l’incontro stampa, i giornalisti hanno visitato anche il grande Ferrari Store aperto nei giorni scorsi nel quartiere alla moda di Xin Tian Di. Si tratta del primo Store fuori italia che sarà seguito da quello di Pechino e di Hong Kong.

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"Bisogna vivere come si pensa, altrimenti si finirà per pensare come si è vissuto"

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  • 4 settimane fa...

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