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Grazie dal giappone


Cosa pensi dell'ultima pubblicità del gruppo Fiat?  

166 voti

  1. 1. Cosa pensi dell'ultima pubblicità del gruppo Fiat?

    • Penso che sia indovinata
      62
    • La trovo completamente fuori luogo e pretestuosa
      27
    • Mi lascia indifferente
      1


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Invece è insufficente.

Se a uno non piace la punto 5 porte cosa sceglie??

non c'è una B con una linea un pò giovanile......per fortuna arriverà 199.

Esatto. A qualcuno non può essere venuto in mente che quando in un segmento di mercato si offre UNA SOLA alternativa, se a qualcuno non piace, cosa fa, si mette un paio di occhiali scuri e la compra lo stesso, perchè se no lo tacciano di esterofilia?

Parliamo (tanto per fare un esempio) di normali berline del segmento B 3/5 porte, non premium ma normali vetture da famiglia o seconde auto.

Francia: Clio, 206, C3

Germania: Fiesta, Polo, Corsa

Giappone: c'è solo da perdere il conto...

Italia: Punto e basta (la Ypsilon c'è solo tre porte).

Perchè Fiat arrivi al 70% del mercato, come in Francia, un Italiano su quattro che cambia macchina dovrebbe comprare una Punto. Una standardizzazione dei gusti oggi improponibile. Gli anni in cui gli italiani compravano solo la 500 o la 600, monomodello e monoallestimento, sono finiti da un pezzo. Oggi (per fortuna) si può scegliere.

Almeno negli anni '60 in Italia c'erano Fiat, Alfa, Lancia e Innocenti che si facevano la concorrenza.

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  • Risposte 199
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Guest DESMO16
ma quì la politica non centra niente e poi in questa discussione si è paragonato il fatto di apprezzare i prodotti italiani con un sentimento nazionalistico, ciò e assolutamente sbagliato e controproducente visto che gli italiani non sono mai stati nazionalisti.

In realtà la pubblicità cerca di metterci davanti agli occhi la realtà che non riusciamo più ad apprezzare i nostri prodotti o lo facciamo quando sono apprezzati dagli stranieri...

-------------------------------------------------

..lasciamo perdere il Trentino che é peggio che andare in Germania; in quei posti lì amano solo la bandiera tedesca ;)

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Esatto. A qualcuno non può essere venuto in mente che quando in un segmento di mercato si offre UNA SOLA alternativa, se a qualcuno non piace, cosa fa, si mette un paio di occhiali scuri e la compra lo stesso, perchè se no lo tacciano di esterofilia?

Parliamo (tanto per fare un esempio) di normali berline del segmento B 3/5 porte, non premium ma normali vetture da famiglia o seconde auto.

Francia: Clio, 206, C3

Germania: Fiesta, Polo, Corsa

Giappone: c'è solo da perdere il conto...

Italia: Punto e basta (la Ypsilon c'è solo tre porte).

Perchè Fiat arrivi al 70% del mercato, come in Francia, un Italiano su quattro che cambia macchina dovrebbe comprare una Punto. Una standardizzazione dei gusti oggi improponibile. Gli anni in cui gli italiani compravano solo la 500 o la 600, monomodello e monoallestimento, sono finiti da un pezzo. Oggi (per fortuna) si può scegliere.

Almeno negli anni '60 in Italia c'erano Fiat, Alfa, Lancia e Innocenti che si facevano la concorrenza.

perfettamente d'accordo ...

io auspico le auto Italiane al 45/48%

30% Fiat

10% Lancia

5/8% Alfaromeo

sarebbe un sogno .

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Se a uno non piace la punto 5 porte cosa sceglie??

Per esempio una Idea od una Musa.

E' ovvio che l'offerta non dara' mai completa, ma mi pare che il segmento B e derivate sia uno dei meglio presidiati.

Certo potresti offrire anche la Palio od una versione ultra-economica della Punto con marchio Autobianchi, ma i numeri non cambierebbero di molto.

Tra l'altro il gioco non varrebbe la candela, in quanto piu' il segmento e' basso, piu' la redditivita' per auto e' bassa.

E sui segmenti C e D che ci si deve impegnare.

Se ci fosse la volonta' politica e tecnica di avere 6 famiglie distinte di auto, com molta componentistica in comune ma differenziate meccanicamente bene, i numeri tornerebbero. E guarda che i componenti ci sono tutti:

1) due pianale nuovi ( Compact e premium ) di cui il secondo adattabile ad quasi ad ogni tipo di trazione e posizione motore.

2) Famiglie di motori nuove e cambi nuovi

3) Sospensioni nuove e differenziabili per marca.

Si tratta solo di trovare la volonta' politica ed individuare la strategia, evitando le autoreti tipo Delta = Stilo II ricarrozzata.

Archepensevoli spanciasentire Socing.

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Per esempio una Idea od una Musa.

.

Una b cn prezzo medio di 12-13 mila euro....

non una b-mpv con un prezzo medio di 15 e un altra 18...

una B 5 porte !!!!!!!!!!!!!!!!!

Non è affatto ben presidaito le B 5 porte sono il tipo di auto più venduto in Italia e fiat ne offre solo 1 con una linea molto discutibile....è li dove servirebbe anche una B lancia a 5porte....e chissà magari alfa.

Mica l'inutilità di avere insieme una D alfa, una fiat e una lancia....in un segmento in decadenza

Senza cuore saremmo solo macchine.......

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Per esempio una Idea od una Musa.

Pechè mai qualcuno che vuole comprare una BERLINA 5 porte e non gli piace la Punto a comprarsi una MONOVOLUME compatta?

Non pensi che costui se vuole una berlina 5 porte e l'unica che propone il gruppo Fiat, cioè la Punto non gli piace, può secegliere tra almeno 20 proposte della concorrenza?

Per non parlare di tutti quelli che hanno il dente avvelenato con il gruppo Fiat per via della rete di vendita e di assistenza. Se uno si è trovato male con la concessionaria o con l'officina, non sempre fa 40 Km per comprare o fare i tagliandi da un'altra. E' più facile che al prossimo acquisto si rivolga alla concessionaria (estera) sotto casa.

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Pechè mai qualcuno che vuole comprare una BERLINA 5 porte e non gli piace la Punto a comprarsi una MONOVOLUME compatta?

Non pensi che costui se vuole una berlina 5 porte e l'unica che propone il gruppo Fiat, cioè la Punto non gli piace, può secegliere tra almeno 20 proposte della concorrenza?

Verissimo, ma certo comunque non potrebbe scegliere tra 20 proposte interne.

Al massimo, nel migliore dei mondi possibili, un ipotetico acquirente del 2006 potrebbe scegliere tra:

Una 199/Punto 5p

Una Lancia Y 5 p

Una D200/Palio 5p

Una Autobianchi ( ricavata da vecchia Punto ) a 5p

C'e' da chiedersi: in un segmento B gia' presidiato, con in Italia le vendite sopra il 60% ne varrebbe la pena e gli sforzi economici di concedere tutte queste opzioni ?

O come pensi io, meglio concentrarsi sui segmenti C e D, che consentono comunque una maggiore redditivita' per auto ?

Archepensevoli spanciasentire Socing.

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PUBBLICITA = SPAZZATURA CULTURALE

par Claude Cossette, professeur

Presses de l'Université Laval, 2001

I publicitari cercano giustamente a identificare queste forze instintive che chiamano motivazzioni, quello che hanno chiamato "punto sensibile".Effettivamente per il publicitario, gli oggetti si vendono meglio mettendo in evidenza il valore simbolico invece di argomentare sul valore del suo utilizo. I consumatori comprano in maggior parte del tempo senza veramente rendersi conto, l’automobile che gli permette di integrarsi in una classe sociale, vivono nella casa che rispecchia i loro valori, ma si spostano con i mezzi che riflettono l’imagine che li rapprezenta. E la loro psiche profonda che li guida in queste scelte.

Le potenti multinazionli vorebbero che i loro marchi siano de facto la marca leader di ogni mercato, mà non é cosi semplice. La ricerca mostra que la gente preferisce i loro marchi nazionali. Un esempio evidente : il transporto aereo. I francesi con Air France i britannici con la British Airways. In qualunque parte del mondo i francesi guidano Renault e i tedeschi Mercedes ...etc etc. La publicità ci sarà sicuramente per qualcosa, mà la fibra nazionalista sarà sicuramente il fondamento : da l'altra parte del mondo un abitante del Quebec separatista si sente canadese . Vedete un pò

Ciascuno vede l'altro con gli occhi della sua cultura : Prof. Usunier " International marketing (1993)"

per un francese , i britanici sono freddi, rozzi, hypocriti.

per un britannico, i francesi sono sporchi, ossesionati dal sesso, nazionalisti, molli

per un tedesco, i francesi sono imaginativi, artisti

per un olandese, i francesi sono semplicemente poco seri

per un spagnolo , i francesi sono freddi, distanti, egoisti

per un finlandese, i francesi sono romantici mà superficiali

per un americano, i francesi sono affabili, inteligenti mà presuntuosi

Nei settori d’attività maturi dove diversi marchi lottano per un mercato, la pubblicità diventa cruciale visto che il valore del prodotto necessità un imagine di marca. « Vale di più lottare per dei valori che per un rapporto qualità-prezzo » pensa Jean-Noël Kapferer (InfoPresse, luglio-agosto 1997) . che fù ricercatore universitario e ben noto per la sua sintesi , un dottorato intitolato « I CAMMINI DELLA PERSUASIONE » , Kapferer (1978) a capito che c'erano più soldi da fare lavorando per i grandi marci che fare ricerche universitarie. Aggirare il consumatore della decisione razionale qualità-prezzo per portarlo a pagare per un valore ‘simbolico’ : tutta l’arte del imaggine e lì. Come Coca-cola e uguale a questo : acqua, zucchero, aromi e gas carbonico ; intanto certe persone sono pronte a pagare tre o quattro volte di più per il loro Coke o Pepsi preferito. Il valore della marca qui si conta a suon di quattrini.

A qualità approssimativamente uguale, il prodotto il più caro e il più richiesto… perché gioisce di un imagine di marca per il quale il consumatore e pronto a pagare. Un adolescente non se la sente di spendere al di là di qualche soldo per 350ml d’acqua al quale hanno agiunto otto cucchiai di zucchero e un pò di gas ; mà e felice di sacrificare un euro o più sé c’é scritto Coke sulla bottiglia. In marketing, il prezzo é solo una delle varianti prese in conto dal consumatore ed il publicitario sà che spesso non é il più importante.

Qui ancora, si può constatare che l’educazzione permette di ‘leggere’ più facilemente i messagi publicitari, di decodarli, smarcherarli e di difendersi contro essi. Il professore Jacques Nantel alte scuole commerciali di Montréal afferma che più il cittadino e istruito, e più aggira i grandi marchi ( che rappresentano più un costo aggiunto che un valore aggiunto) per comprare dei "prodotti senza nome" e a prezzo ridotto.

( Un marketing del 21° secolo per un consumatore del 21° secolo , The Canadian Bussiness Report , n°14 1995)

Scusate il mio italiano .... ciao coco

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Guest DESMO16

..stiamo andando OT, comunque il messaggio degli spot pare chiaro e centrato, accendere un pò di sano amor di patria anche nella nazione d'europa meno sensibile.

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