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convertendo convertito!!


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In questo articolo da repubblica.it c'e' un passaggio interessante su quella che sembrerebbe essere la strategia dele banche.Se verra' confermata nei fatti,direi che si aprono prospettive decisamente piu' favorevoli.

Il prestito sarà convertito Il 27% della Fiat alle banche

TORINO - La Fiat e le banche hanno deciso di disinnescare di comune accordo la bomba del convertendo da 3 miliardi, imboccando l'unica strada possibile cioè quella di prendere tempo dando per scontato che a settembre, come previsto, ci sarà la conversione del prestito in azioni. Che nel medio termine le banche stesse provvederanno a vendere attraverso soluzioni di mercato. La Borsa li ha anticipati facendo fare al titolo del Lingotto un balzo del 6,73 per cento (sono stati scambiati 31,5 milioni di azioni) col quale la Fiat ha in larga parte recuperato le perdite dei giorni scorsi chiudendo a 5,14 euro e tornando così sopra il valore nominale. "Tutto bene", hanno commentato i vertici Fiat. Il presidente Montezemolo ha parlato di "clima molto positivo e buoni risultati". "È andata benissimo", ha confermato l'ad Sergio Marchionne.

È finito così l'atteso vertice di ieri, senza spargimento di sangue e anzi con la precisa volontà delle parti di evitare uno scontro dal quale avrebbero avuto entrambe qualcosa da perdere. La riunione durata oltre tre ore si è svolta presso la sede milanese della Fiat. L'azienda era rappresentata da Montezemolo, Marchionne e dal responsabile della finanza del gruppo Luigi Gubitosi. Nutrito il drappello dei banchieri: Alessandro Profumo per Unicredit, Corrado Passera e Gaetano Micciché per Banca Intesa, Alfonso Iozzo e Pietro Modiano per Sanpaolo Imi, Matteo Arpe per Capitalia; presente anche Gerardo Braggiotti per Lazard. Al presidente Fiat è toccato il compito di introdurre i lavori, poi Marchionne e Gubitosi hanno illustrato numeri e strategie dell'azienda. Ed è stato questo il passaggio che, come confermato poi dal comunicato congiunto, ha permesso di trovare quella che ha tanto l'aria di essere una soluzione più che gradita alle parti.

L'ad del Lingotto, entrando nei particolari della gestione Fiat, ha detto che già con i numeri di cui si dispone oggi l'azienda è in linea con gli obiettivi fissati per il 2005 e addirittura con quelli del triennio che va fino al 2007. Nessuna emergenza finanziaria, dunque. "Con l'incasso in maggio della seconda rata Gm pari a 550 milioni e la cessione del 51 per cento di Iveco Finance a Barclays abbiamo raggiunto l'assoluta tranquillità finanziaria per il 2005, che si chiuderà con una posizione di cassa positiva". A questo punto Montezemolo ha confermato l'intenzione di Fiat di procedere a settembre alla conversione del prestito come da contratto, cioè con un aumento di capitale e la trasformazione dei crediti in azioni Fiat.

La conferma degli obiettivi da parte di Fiat ha convinto le banche ad accedere a questa soluzione. Esse incasseranno la quota corrispondente al prestito e si sono impegnate, nel medio termine, a ricollocare le azioni sul mercato, senza creare turbative al titolo. Ciò vuol dire che non sarà possibile l'ingresso in scena di nessun "cavaliere bianco", come s'era detto alla vigilia. Inoltre è stata accantonata l'ipotesi, anche questa affacciata negli ultimi giorni da alcune banche, di creare una holding nella quale collocare le rispettive quote della conversione. Con questa soluzione non sarà messo in discussione il controllo da parte della famiglia Agnelli. In termini numerici le banche, dopo la conversione, avrebbero in mano il 27% Fiat, mentre la famiglia Agnelli dall'attuale 30 scenderebbe al 22%.

Quella che si prefigura è una situazione transitoria in attesa che la Fiat completi il suo piano di risanamento e rilancio. La soluzione non era scontata e non tutte le banche erano d'accordo sedendosi ieri al tavolo. Evidentemente è prevalsa alla fine l'ipotesi di cercare una via d'uscita che non le costringesse a occuparsi della gestione Fiat e ad fare un mestiere non loro. "Ci hanno convinti i numeri e la strategia di Marchionne", ha commentato un banchiere al termine dell'incontro. E infatti le banche si "sono impegnate a supportare il vertice della Fiat" per il completo superamento della crisi.

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Secondo me sono due le osservazioni da fare:

1- Marchionne ha fatto delle vergognosa speculazione, ben sapendo che ci sarebbe stato l'imminente annuncio del convertendo con relativo rialzo del titolo. Ma va bene così.

2- Non sarei affatto contento che la maggioranza relativa della Fiat sia in mano ad un pool di banche che difficilmente remeranno nella stessa direzione ed ancora di più non lavorano con logiche imprenditoriali ma solo finanziarie. Ciò significa che non parteciperanno a nuovi aumenti di capitale se non con precise garanzie, puntano solo alla rivalutazione del titolo in tempi brevi/brevissimi e soprattutto saranno ben liete di cedere il pacchetto a qualche imprenditore d'assalto disposto a pagare un adeguato premio di maggioranza.

Lo ripeto secondo me è necessario che l'azienda passi di mano a chi è determinato a portare avanti un adeguato piano industriale.

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Certo che questa situazione non mi piace per niente pero'.

Doveva essere un incontro chiarificatrice e invece le idee chiare ce l'hanno solo loro....a noi tutti non e' dato sapere.

Intanto la stampa si diverte a spararle chi in un modo chi in un'altro e su FIAT e' ripiombata l'incertezza.....

per esempio da TGcom si da per scontato l'addio della famiglia Agnelli:

Accordo Fiat-banche: Borsa fredda

A settembre conversione del prestito

Il confronto Fiat-Banche sul convertendo è arrivato al capolinea: gli istituti di credito a settembre convertiranno il prestito da tre miliardi di euro concesso al Lingotto in azioni diventando così primi azionisti della casa torinese con il 27% del capitale. Gli Agnelli invece dopo oltre un secolo si avviano a cedere il controllo del Lingotto. Ma la Borsa rimane fredda. Dopo l'exploit di ieri (che ha visto il titolo guadagnare il 6,7% e riagganciare la soglia dei 5 euro) e l'avvio in rialzo, il titolo ha fatto dietrofront e viaggia in rosso: -1,38% a 5,08 euro.

C_0_articolo_254558_listatakes_itemTake_0_immaginetake.jpg Nell'incontro ai massimi livelli a Milano l'amministratore delegato Sergio Marchionne ha fatto valere l'intesa che prevede l'ingresso degli istituti di credito nel capitale quale contropartita per la mancata restituzione del finanziamento di 3 miliardi di euro stanziato nel 2002.

Cosi', a meno di tre anni dalla firma del prestito, le Banche (2 straniere e 6 italiane con in testa Intesa, Unicredit, SanPaolo e Capitalia), sia pure di malavoglia, hanno quindi di fronte la prospettiva di diventare a questo punto tutte insieme gia' dal prossimo settembre azioniste di Fiat con una quota intorno al 27-28%. Con gli Agnelli che dall'attuale 30% scenderanno al 22%.

Gli istituti di credito, da parte loro, diventando azionisti di riferimento del Lingotto, potranno affiancare ai vertici attuali altri manager, allo scopo di continuare a perseguire gli obiettivi della ristrutturazione del prossimo triennio, che da parte sua anche Fiat ha ribadito in un comunicato congiunto di voler conseguire.

Ma le Banche non sembrano al momento un blocco unito, e alcune hanno gia' avviato la riflessione sul da farsi. Sul tavolo delle banche piu' esposte e' gia' arrivata una proposta di Lehman Brothers che sulla falsariga di quanto gia' fatto per Piaggio, offrono di rilevare il convertendo in cambio di quote di una nuova societa' (newco) nella quale entrerebbero non meglio precisati imprenditori. Nei mesi scorsi come possibile "cavaliere bianco" in molti avevano guardato a Roberto Colaninno ritenuto pronto a una nuova sfida dopo il rilancio di Piaggio. Ma l'imprenditore mantovano ha da parte sua gia' smentito ogni coinvolgimento. Altre proposte da banche d'affari e case d'investimento potrebbero comunque arrivare da qui a settembre, secondo le aspettative delle stesse banche.

Per quanto riguarda i singoli istituti, per tamponare le perdite sul prestito, alcuni degli istituti si sono gia' mossi. Banca Intesa, la piu' esposta per 650 milioni di euro, ha gia' coperto le perdite previste con strumenti derivati per 380 milioni, limitando l'impatto reale sul conto economico a 20 milioni di euro. Unicredit, che ha partecipato al prestito per 625 milioni, ha scelto invece la via dell' accantonamento (per 108 milioni) per coprire una perdita stimata di circa 240-245 milioni. San Paolo Imi, che ha contribuito al finanziamento con 400 milioni, ha invece imputato 167 milioni come perdita presunta. Accanto a queste ultime a cercare una via d'uscita per evitare oneri troppo pesanti in bilancio ci sono Capitalia, che aveva partecipato per 325 milioni piu' 100 del Banco di Sicilia, Bnl (300 milioni), Mps (250 piu' 50 di Banca Toscana), Abn Amro e Bnp Paribas (150 l' uno).

E mentre da piu' parti si fa notare come a questo punto bisognera' vedere quale sara' il futuro industriale del colosso automobilistico torinese una volta in mano ai soci bancari in prima battuta, l' incontro di ieri sembra sancire la fine dell'era Agnelli al vertice del Lingotto.

e infine anche la borsa penalizza questa poca chiarezza di comunicazione con un segno negativo. Possibile che non capiscono che finche' ci sono tutti questi punti interrogativi sopra la capoccia non ci si lavora serenamente in Fiat e soprattutto il consumatore non ha fiducia ??????

CHE PALLE!!!

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La Borsa è fredda perchè il convertendo ..convertito almeno nel primo periodo diluisce il valore dell'azione ...

per vedere qualcosa di bello su iat in borsa bisognerà aspettare quando inizierà a dare dividendi....come del resto è normale che sia.

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Me ne frego io. E ti ricordo che Itedi porta utili al gruppo, e non perdite. Pochi, è vero, ma sempre utili. Se poi dovessero farsi prendere dal fuoco sacro delle cessioni, che cedano l'inutile e assurda partecipazione di Itedi del 58% del capitale di BMI (Radio Nostalgia), non certo Editrice La Stampa o Publikompass. Già la cessione di Satiz agli americani di MSX International è stata disastrosa.

Ti ricordo altresì che La Stampa non è certo un capriccio di vecchiaia dell'Avvocato, in quanto è della Fiat dal 1926.

mi spieghi cosa ha a che fare on un "automotive focused group"?

niente, secondo me, e quindi si venda..

brera23fw.jpg

A Francoforte sulla Brera

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