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corsi per guarire


luciano154

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di NATALIA ASPESI

da repubblica

http://www.repubblica.it/2005/e/sezioni/cronaca/guarigay/guarigay/guarigay.html

PAREVA una fissazione solo americana, invece anche in Italia c'è chi vuole "guarire" gay e lesbiche: proprio adesso che da noi diventano presidenti di regione e che, in una nazione molto cattolica come la Spagna, il governo approva leggi per consentire loro matrimonio e adozioni. O forse proprio per questo, perché se l'omosessualità diventa definitivamente una condizione esclusivamente privata, accettata, "sdoganata", cosa farà la resistenza omofobica, clericale e laica, tuttora viva e vegeta anche da noi? Il mensile gay italiano Pride pubblica nel suo numero di maggio una lunga inchiesta su questi "guaritori" di una malattia che non esiste.

Come ha sancito da decenni anche l'Organizzazione mondiale della Sanità: e che anziché aiutare quei gay che non sono orgogliosi di esserlo, ad accettarsi e raggiungere un proprio equilibrio, li illudono, talvolta aumentando angosce, insicurezze, sensi di colpa. La massima autorità italiana nella santa impresa è la dottoressa Chiara Atzori, medico infettivologo dell'ospedale Sacco di Milano, mentre molto se ne parla a Radio Maria, si pubblicano libri e corrono sul web sia consigli per "aiutare a fiorire" (per non usare la parola sbagliata, guarire) con ormoni, psicoterapia che sempre colpevolizza i genitori, soprattutto preghiera, che lettere di convertiti: "Sono diventato omosessuale per una madre castrante e un padre ostile. Sono stato in analisi per tre anni (narth. com) e ora sono felicemente sposato e quasi del tutto etero". Di quel quasi non sarà felicissima la sua signora.

Si fa chiamare Giovanni il collaboratore di Pride che, dopo aver tentato invano di intervistare la dottoressa Atzori, si infiltra nel gruppo gay italiano "In cammino nel ricupero dell'identità sessuale ferita" e viene invitato a un incontro per la fine del corso organizzato "per abbandonare lo stile di vita gay", 100 euro il costo. Aula Magna dell'istituto Padre Beccaro a Milano, al centro l'icona della Resurrezione del santuario mariano di Medjugorie, tredici persone tra cui cinque promotori del gruppo e otto giovani gay e lesbiche un po' delusi. "I nodi si possono sciogliere con volontà personale. La falsa identità può essere squarciata per fare emergere la vera identità".

Nume terapeutico della cristiana anche se incerta conversione all'eterosessualità è il cattolico americano Joseph Nicolosi che con un gruppo di psicanalisti considera l'omosessualità curabile con una terapia "che può durare anni", detta riparativa: otto anni fa le associazioni scientifiche l'hanno dichiarata inefficace se non addirittura dannosa. Sempre meno dell'accanimento curativo del passato quando si usava l'elettroshock o addirittura il trapianto dei testicoli. Ma anche meno utile forse delle terapie dei grandi Masters e Johnson che, per cominciare, insegnavano ai gay come conversare con le donne e come intrecciare sguardi infuocati con loro. Il gruppo americano più forte, Exodus, pur segnalando suoi risultati miracolosi, col 30% di convertiti e lietamente accasati, 30% non più gay ma prudentemente casti, e solo 30% di irrecuperabili, ha subito un'antipatica sconfitta quando due suoi membri fondatori tra i più devoti alla causa si sono innamorati e sono fuggiti insieme, mentre 13 dei loro 83 centri hanno dovuto chiudere essendo i loro responsabili tornati allegramente alle precedenti abitudini, comprese le ciglia finte. Più dei giovani gay, sono spesso padri e madri a disperarsi, e Pride pubblica la storia ossessiva e distruttiva di Marco, 22 anni, che a 13 fu portato dai genitori che avevano scoperto una sua lettera a un compagno di classe, in un reparto di psichiatria per essere "salvato". Fu affidato ai medici per due anni, poi dichiarato "sano" e restituito ai genitori, i quali non del tutto convinti, lo affidarono per un anno a uno psicologo cattolico. Cocciuti gli affranti genitori, ma anche lui, Marco: iscritto all'università in un'altra città del sud, va a convivere con un compagno, i genitori cercano di fargli smettere gli studi, poi lo fanno seguire da un detective. Altro giro di psichiatri che rifiutano l'insano compito mentre il medico curante gli consiglia d'innamorarsi della mamma per vivere il complesso edipico.

Ascoltando Radio Maria la mamma scopre il centro studi Achille Dedè di Milano, che suggerisce come cura preghiere e buona volontà. Per rappacificarsi con i suoi, Marco telefona al centro e parla con lo psicologo Marchesini che, definendolo privo di dignità, gli suggerisce di rivivere il rapporto col padre, abbandonare gli amici etero colpevoli di averlo accettato; concludendo che i genitori avevano fatto bene a cacciarlo in quanto omosessuale. Il ragazzo si è stufato e si è allontanato dai genitori. La mamma per punire tutti è diventata anoressica e i suoi medici hanno chiesto al figlio di non tornare più a casa.

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Sempre nel segno della immensa pìetas cristiana insegnata dal messia...

Ci sarebbe da rinchiuderli tutti per i danni che fanno.

Ormai la lobby sta prendendo volano, su giornali e settimanali a poco a poco stanno cercando di screditare (con articoli improvvisati da pseudogiornalisti ignoranti in materia) anche gli studi scientifici ed archeologici su Nag Hammadi e Qumran.

Il babao fa sempre + paura alle menti deboli ed ai ricchi dell'establishment che hanno paura di perdere mercato.

L'esempio è l'Iran nella testa di molti...

"The great enemy of the truth is very often not the lie -- deliberate, contrived and dishonest -- but the myth -- persistent, persuasive and unrealistic"

(John Fitzgerald Kennedy)

"We are the Borg. Lower your shields and surrender your ships. We will add your biological and technological distinctiveness to our own. Your culture will adapt to service us. Resistance is futile!"

"Everyone is entitled to their own opinion, but not their own facts!"

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Incredibile.

Ma in che mondo viviamo?

ciao ciao!

"Fico, io ti rispondo che al buio tutti i gatti sembrano leopardi e che non bisogna mai comprare un gatto in un sacco. C'entrano qualcosa? Probabilmente no, esattamente come la tua metafora." [Loric]

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nel 2005 si viene ancora giudicati per le proprie preferenze sessuali....

"Fico, io ti rispondo che al buio tutti i gatti sembrano leopardi e che non bisogna mai comprare un gatto in un sacco. C'entrano qualcosa? Probabilmente no, esattamente come la tua metafora." [Loric]

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bau bau... il mio cavallo, pardon canebabao di battaglia:

PAPE SATàN, PAPE SATàN, ALEPPE

LASCIATE OGNI SPERANZA O VOI CHE ENTRATE...

"The great enemy of the truth is very often not the lie -- deliberate, contrived and dishonest -- but the myth -- persistent, persuasive and unrealistic"

(John Fitzgerald Kennedy)

"We are the Borg. Lower your shields and surrender your ships. We will add your biological and technological distinctiveness to our own. Your culture will adapt to service us. Resistance is futile!"

"Everyone is entitled to their own opinion, but not their own facts!"

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ho appena finito di vedere su rai due punto e a capo.

è stato divertente vedere Giovanardi affogare nella merda, anche alba parietti lo imbruttiva con facilità.

per non parlare del monsignor maggiolini con la sua croce di brillanti davvero molto trandy.

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Natalia Aspesi non capisce niente, è solo un'accecata che si adegua ai tempi per non rischiare di sentirsi un pesce fuor d'acqua in una società appecoronata sul concetto che combattere l'omosessualità significa essere arretrati e fuori dal tempo. Insomma è una pecorona accecata dal conformismo anche lei. I tempi in cui difendere l'omosessualità significava essere eroi sono passati da un bel pezzo, e l'Aspesi non si accorge che oramai è soltanto appecoronata sul trend dominante e che riportando quel che riporta non la rende più un'eroina dei diritti umani. E non si accorge neanche che la gente sa distinguere le persone valide da quelle non valide prescindendo dalle loro tendenze sessuali, tant'è vero che la Regione Puglia, tradizionale serbatoio di voti democristiani, si è scelto un Governatore come Nichi Vendola fottendosene del fatto che è un omosessuale dichiarato. E l'omosessualità non impedisce a Nichi Vendola di vivere con successo in una società che cerca di arginare l'omosessualità.

Io invece penso che i veri eroi sono quelli che senza ipocrisia hanno le palle per dire le cose come devono essere dette, senza temere di uscire così fuori dal gregge e senza bocciare chicchessia sulla base delle sue tendenze sessuali.

Sembra quasi che opporsi alla normalizzazione dell'omosessualità significa perseguitare gli omosessuali: non è così. Quelli che veramente perseguitano gli omosessuali sono quelli che fanno di tutto per convincerli a sentirsi delle persone sane e normali. Chi vuole bene agli omosessuali cerca di aiutarli ad uscire dalla loro condizione anomala, magari anche combinando casini, questo non lo nego, ma certamente non li spinge a sentirsi normali quando normali non sono: questa è ipocrisia pura la 100% non dissimile dall'ipocrisia che fu applicata a Seveso quando non riuscendo ad abbattere il livello di diossina nell'acqua si decise di potabilizzarla innalzando per legge la soglia minima ammissibile di diossina.

Combattere l'omosessualità è comunemente ritenuto un comportamento persecutorio: nulla di più falso!

Falso ed ipocrita è considerare l'omosessualità alla stessa stregua dell'eterosessualità, lavandosene così le mani.

La Spagna e gli altri paesi che hanno legalizzato l'unione gay hanno sbagliato: hanno imboccato la strada dell'ipocrisia come facile strumento per risolvere brillantemente il problema dell'omosessualità. Così facendo hanno imboccato la strada della decadenza dei costumi, quella strada cioè che prima o poi potrebbe mettere quei paesi di fronte al dilemma di cosa fare di fronte alla pedofilia e ad altre devianze sessuali.

Ma comunque è ancora presto per preoccuparsene: por ora ingolliamoci in santa pace l'omosessualità; della pedofilia e delle altre devianze ce ne preoccuperemo quando arriverà il momento in cui qualcuno comincerà a chiederne la normalizzazione.

Anzi, è ora di cominciare no?

Cribbio! Nessun pedofilo ha colpa se nasce pedofilo! Cosa vogliamo fare? Vogliamo perseguitarlo? Vogliamo considerae la pedofilia una malattia? Maddai! Ma in che mondo viviamo? Non siamo mica ancora nel medioevo!

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