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altra pubblicità gruppo FIAT


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L'avevo detto subito. Quello spot originario era una caduta di stile che si sarebbe potuta ritorcere contro. E lo ripeto, dalle mie parti ci sono interi villaggi turistici che vivono grazie al turismo tedesco. Io i tedeschi non li avrei mai toccati anche perchè da sempre hanno un rapporto preferenziale con l'Italia in più settori (Agroalimentare, moda, turismo)ed anche in questi campi se qualcuno fa meglio di noi la colpa è nostra!

Se la Fiat avesse avuto le palle ed i prodotti avrebbe potuto fare una pubblicità comparativa che è perfettamente legale ed asettica:

ma cosa avrebbe messo sul piatto della bilancia? Le felpe e le T shirt, che sono veramente carine ed in parte realizzate in Corea, e quindici anni di immobilismo di investimenti e di progetti. Scelte assurde sul posizionamento del prodotto, dei marchi e dei modelli. Rete commerciale rimasta agli anni 60 (quando si andava a chiedere per favore che ti vendessero un'auto e si era trattati con aria di sufficienza)

Speriamo che non la facciano i teteschi...la pubblicità comparativa!

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Vogliamo ricordare le pubblicità tedesche ..di non venire in Italia a fare vacanza

ecc.ecc.ecc.:?:

non credo che le difficoltà della Fiat su mercato tedesco dipendano da questo.

credo che invece ..vista la reazione abbiamo la cosapevolezza che il risveglio di alcuni sentimenti ,il richiamo a non essere menefreghisti e nel tenere conto del fattore nazio0nale nell'acquisto di un'auto

è unpunto molto importante soprattutto sul mercato italiano.

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Guest DESMO16
da messaggero.it

Spot in tv e inserzioni giudicati sciovinisti e perfino venati di razzismo

Pubblicità Fiat, i tedeschi si ribellano

di WALTER RAUHE

S Berlino

ARÀ forse anche vero che tedeschi, francesi o giapponesi ringraziano se un italiano acquista una loro auto e gli dice affettuosamente danke o merci . Reazioni del tutto opposte invece sono state provocate dall’omonima campagna pubblicitaria lanciata nelle settimane scorse dalla casa automobilistica torinese. «La Fiat cerca la sua salvezza in una campagna antitedesca», ha titolato ad esempio l’autorevole quotidiano Frankfurter Allgemeine Zeitung , criticando ferocemente gli spot e le inserzioni commissionati all’agenzia pubblicitaria Ted Bates da Sergio Marchionne. «È una campagna sciovinista e scandalosa», scrive il giornale di Francoforte, che sottolinea anche la scelta non casuale e di dubbia sensibilità storica del 25 aprile (giornata di liberazione dai tedeschi) per lanciare spot televisivi ed inserzioni. Indignato si esprime anche Joachim Blueher, direttore del prestigioso istituto culturale tedesco Villa Massimo di Roma. In una lettera inviata a Luca Cordero di Montezemolo, presidente della Fiat, si dichiara «ferito e rattristato» dalla campagna pubblicitaria della Fiat. La parola Danke! sarebbe scritta col medesimo carattere tipografico (il German Gothic) utilizzato a suo tempo dalle SS e dalla Wehrmacht per stigmatizzare gli ebrei. Una fascia gialla (la stessa tonalità utilizzata nelle inserzioni) e la parola Jude erano i segni di riconoscimento imposti dai nazisti ai cittadini ebraici. «Questo carattere tipografico è legato alle sofferenze, alle paure e agli incubi di chi quel periodo lo ha vissuto», scrive Joachim Blueher. «Unito al giallo delle fasce di riconoscimento aggiunge diventa un simbolo delle oppressioni e del genocidio di milioni di ebrei europei». Secondo il professore, la Fiat avrebbe davvero toccato il fondo e oltrepassato ogni limite.

Irritazione anche da parte delle case automobilistiche tedesche che, pur non rilasciando nessuna dichiarazione ufficiale, esprimono incomprensione sul gusto e sui contenuti «ipocritamente patriottici» della campagna. Si ricorda che solo la Bmw investe ogni anno in Italia 450 milioni di euro acquistando componenti prodotti da aziende del nostro paese, tanto che la vera nazionalità di un’autovettura oggi non sarebbe nemmeno più definibile. Anche il sottotitolo della campagna pubblicitaria Danke della Fiat, ovvero quella del «metteteci alla prova» sarebbe del tutto fuorviante. «Ai tempi del protezionismo scrive il Frankfurter Allgemeine gli italiani hanno avuto abbastanza tempo per mettere alla prova il loro marchio». Il risultato non si è fatto attendere, scrive il quotidiano. Con l’apertura dei mercati la Fiat avrebbe perso in 15 anni un terzo della sua quota di mercato.

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...si ribellano ma non hanno chiesto scusa ne riparato in qualche modo alle deportazioni di italiani nelle fabbriche tedesche come Siemens, Mercedes, Bmw, mentre altri sfortunati di nazionalità ebraica in quelle stesse fabbriche sono morti, quindi la pubblicità é stata involontariamente veritiera.; tuttavia é evidente (forse non per i tedeschi) che questa campagna gettava un velo d'ironia sul "proverbiale esterofilismi italico".

..anch'io dico "Danke" alla nazione germanica per averci dato un campione come Schumy ed un uomo come Benedetto XVI. ;)

secondo me schumy non ha nemmeno una macchina tedesca in garage...:D

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ma perchè ne fanno una questione personale se la stessa pubblicità è stata fatta per francia e giappone

molto semplice...hanno paura del potenziale fiat e dei suoi marchi...in italia le tedesche vendono bene e portano in patria tanti soldini...se si reinizziasse a comprare italiano a loro non piacerebbe poi molto...

i tedeschi reagiscono così...già panmke(il capo della bmw insomma...) aveva reagito male svariate volte contro montezemolo...

sostanzialmente hanno paura ed iniziano a preventivarsi...

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