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Amore per l'Alfa: ritorno al passato.


daytona

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Mio padre era un lavoratore dipendente. Una famiglia "tipo" degli anni 60/70, con mamma a casa e sfaccendare ed i pargoletti a fare i compiti. Lo stipendio ci consentiva di avere una casa una palazzina di bella pietra bianca, quasi un paio di scarpe nuove a stagione, ma solo quando era strettamente necessario, abiti decorosi ma a volte riciclati dai fratelli maggiori. La fortuna di essere nati vicino ad un mare bellissimo ed amico ci consentiva di avere lunghe estati divertenti ed economiche ma non sapevo cosa fosse una montagna, anche se sapevo disegnarla a scuola con un unico arco di penna. Il consumismo non esisteva, qualcosa la si poteva intuire dai telefilm americani. Noi, invece, si acquistava al mercato settimanale tutto o quasi tutto quello che serviva. La mamma preparava una borsa a rete gialla che si dilatava in maniera inverosimile sotto il peso delle verdure. Il sabato si preferiva uscire tardi al mercato del pesce, perchè si poteva usufruire degli sconti per l'acquisto "a muzzu", che nel ns. dialetto significa un prezzo conveniente e senza pesatura per tutto quello che resta invenduto sul bancone al momento della chiusura.

La nostra vita era molto autarchica: Dolci fatti in casa dall'impareggiabile profumo di limone, marmellate di uva, di pera e di mela cotogna. La cucina era perennemente infarinata e riecheggiava dei colpi secchi del mattarello e dal ticchettio metallico del forno a gas che si scaldava. Il bucato grosso bolliva in un'ampia caldaia alimentata da legna. La macchina da cucire Borletti sferragliava nelle ore serali al ritmico ondeggiare della pedana spinta dal piede. Le serate si passavano davanti a RAI Primo canale (allora non era ancora Raiuno ed il canale si cambiava facendo ruotare una grossa manopola sul lato del televisore). Ricevere una telefonata col pesantissimo telefono di bachelite poteva essere l'annuncio di un evento o il presagio di una cattiva notizia!

Una volta a stagione era rituale andare nel capoluogo a visitare l' Upim - come oggi si programma la visita di una mostra d'arte - All'Upim si poteva usufruire gratis dell'aria condizionata ed andare su e giù per le scale mobili stando attenti a fare il "saltello" alla fine del percorso per non rimanere risucchiato dai mefistofelici ingranaggi (o almeno di ciò eravamo convinti).

Il viaggio era preparato in anticipo e la vecchia Ford Cortina del '64 bicolore veniva stipata all'inverosimile di cugini, prozii e nonni. Spesso fra grandi e piccoli si partiva in 10 o 12. Io ricordo un viaggio trascorso interamente disteso sulla cappelliera posteriore.

La parte più bella dell'Upim era i reparto giocattoli, stracolmo di automobiline a pedali , modellini (bellissimo ed irraggiungibile quello dell'Alfa GT giallo ocra), costruzioni, missili a molla con capsula eiettabile e paracadute, caleidoscopi. Le ragazze rimanevano incantate dalla bicicletta pieghevole GRAZIELLA (ma solo da quella originale, con le ruote piccolissime ed il freno a pedale) mentre noi ragazzini morivamo letteralmente per la bicicletta " 2000" modello grande, bianca a verde dal design avveniristico, e la sognavamo sulle pagine di Topolino che non ci lesinava la sua pubblicità settimanale. I giocattoli si potevano ammirare ma niente più, non ci era consentito chiedere, nè tantomeno strillare. Si poteva eventualmente lacrimare in silenzio, senza che nessuno se ne accorgesse.

Quante volte uscii dall'Upim convinto di essere il bambino più infelice del mondo. A rimediare ci pensava il mio nonno che sapeva distrarmi costruendo dei bellissimi aquiloni con la canna d'india, lo spago e la carta velina.

Una volta, però, la GT ocra mi fu acquistata, forse da un parente intendeva in tal modo ricambiare la cortesia di essere stato trasportato nel Capoluogo "gratuitamente".

Io passai un' estate a spingere l'Alfa nella polvere del cortile perchè le ruote ed i parafanghi si sporcassero bene come le rare GT che vedevo sfrecciare lungo le nostre strade assolate e, all'epoca, semideserte.

Piansi lacrime amare quanto la mia piccola GT fini in un canale di scarico deliberatamente sospintavi da mia sorella (che così intese pareggiare un conto in sospeso con il sottoscritto).

Perchè Vi scrivo questo? Perchè forse rimpiango un po' l'essenzialità della vita di un tempo, il piacere dell'attesa del giocattolo nuovo. Insonna il tempo in cui anch'io facevo "OH!"

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sticazzi.....io di grazielle ne avro' distrutte tre/quattro....ma come venivano bene le impennate la sopra....la 2000....intesa come bicicletta c'e l'avevano i bambini grandi,intorno ai dieci,quando io ne avevo 5....il mito fra le bici arrivo' dopo:chiamasi big 80....ammortizz post,forcella ammortizzata,cambio,ruote in lega...madonna quanto era pesante.....mi facevo dei polpacci come delle sequoie....

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Io sono stato molto fortunato, i miei genitori hanno fatto crescere me e mia sorella con molte comodità, ma fortunatamente sempre con i piedi per terra e facendoci meritare le cose...

Certo, c'è un bell'abisso tra la tua GT e la novità che porto in firma, ma l'ho sognata per 25 anni... e per fortuna non ho mai avuto tutto quello che ho sognato e desiderato. E quando l'ho avuto, non subito...

Posso fare una piccola polemica che - magari alla luce proprio della mia nuova fazer - farà dire a qualcuno "ma da che pulpito!" ???

Io resto basito dalla quantità di ragazzini di 14 anni che vedo con la "macchinetta", che costa più di 10.000€... :shock:

Facevo questa considerazione giusto qualche giorno fa, sono andato a trovare alcuni miei professori al mio vecchio liceo e intorno era pieno... quando ci andavo io [e non 50 anni fa, dal '94 al '99] non ce n'era mezza, eppure è sempre stata una scuola [statale] piena di fighetti figli di papà... ma c'era molta molta meno ostentazione. mah...

Auto attuale: VW Passat Variant 4Motion 130cv con Torsen

La tua prossima auto: a trazione posteriore o integrale

Moto: YAMAHA FZ6 FAZER Diamond Black '05 "BLACK MAMBA" [clic], Suzuki GSX750 "Cicciottona" e YZF-R6 solopista 8-)

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Io sono stato molto fortunato, i miei genitori hanno fatto crescere me e mia sorella con molte comodità, ma fortunatamente sempre con i piedi per terra e facendoci meritare le cose...

Certo, c'è un bell'abisso tra la tua GT e la novità che porto in firma, ma l'ho sognata per 25 anni... e per fortuna non ho mai avuto tutto quello che ho sognato e desiderato. E quando l'ho avuto, non subito...

Posso fare una piccola polemica che - magari alla luce proprio della mia nuova fazer - farà dire a qualcuno "ma da che pulpito!" ???

Io resto basito dalla quantità di ragazzini di 14 anni che vedo con la "macchinetta", che costa più di 10.000€... :shock:

Facevo questa considerazione giusto qualche giorno fa, sono andato a trovare alcuni miei professori al mio vecchio liceo e intorno era pieno... quando ci andavo io [e non 50 anni fa, dal '94 al '99] non ce n'era mezza, eppure è sempre stata una scuola [statale] piena di fighetti figli di papà... ma c'era molta molta meno ostentazione. mah...

Vale! nel 99 le macchinette non c'erano! :D :D

Calcola che anche quando ho finito il liceo io (2003) le macchinette non c'erano quindi!

Bisogna guidare straniero per capire il "PIACERE DI GUIDA ITALIANO"

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Ho capito... ho fatto un esempio per dire, volendo potrei parlare di come sono vestiti [inteso, il valore di ciò che portano addosso] rispetto a noi... che pure passavamo per fighetti.

Comunque ti posso garantire che nel '99 le macchinette c'erano eccome, ma non erano diventate un fenomeno di massa. Ti posso dire che ne parlavo con un mio prof all'università che la stava comprando alla figlia...

Auto attuale: VW Passat Variant 4Motion 130cv con Torsen

La tua prossima auto: a trazione posteriore o integrale

Moto: YAMAHA FZ6 FAZER Diamond Black '05 "BLACK MAMBA" [clic], Suzuki GSX750 "Cicciottona" e YZF-R6 solopista 8-)

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Per prima cosa complimenti per le bellissime parole da uno del 63 con famiglia e figlia.

però alcune cose ,tanto per elaborare ..

Vivevamo con poco, anzi con niente ma la nostra testa era un vulcano : di letture, di impegno politico, di discussioni sempre aperte.
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