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Guest DESMO16

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Cosa c'entra la RAI col topic??? :?

beh fa parte del sistema italiota di cui si stava discutendo, no??

e poi ho risposto ad un post precedente...

"The great enemy of the truth is very often not the lie -- deliberate, contrived and dishonest -- but the myth -- persistent, persuasive and unrealistic"

(John Fitzgerald Kennedy)

"We are the Borg. Lower your shields and surrender your ships. We will add your biological and technological distinctiveness to our own. Your culture will adapt to service us. Resistance is futile!"

"Everyone is entitled to their own opinion, but not their own facts!"

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Cosa c'entra la RAI col topic??? :?

siccome AQUARIUS ha detto che SILVIO ha svuotato la RAI a favore di MEdiaset

io ho detto che quet'anno la Rai farà utili ..per la prima voltA

e allora sai ...."UN DISCORSO TIRA L'ALTRO " ...ma puoi sempre usare

il manganello su di me .

e io rientro in tema ...bravo come un cagnolino.

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come non essere d'accordo??

Aggiungo che il boiardo che svendeva è stato pure riverginizzato, accusando qualcun'altro che gli ha di fatto impedito di svendere...

Sono decisamente europeista... ho spiegato in altro post i motivi economico finanziari di questo disastro del conto salato che l'UE ci sta presentando, ma cose come quella del Tocai, o del cioccolato, sono veramente emblematiche del disgusto che sta causando questa organizzazione veteromassonica che sta diventando l'UE.

E se il boiardo invece di sparare e sparlare del governo del suo paese avesse fatto almeno 5 min al giorno il suo lavoro forse qualcosa si poteva ancora tutelare dell'originalità dei prodotti italiani.

Intanto in nuovo presidente della commissione europea ha detto oggi che il governo italiano si sta muovendo bene per affrontare la crisi. Ma nessuno lo fa notare...

questa concezione della comunità come superstato sovranazionale mi spaventa e non poco e apprezzo sempre di piu chi, come UK se ne è restato fuori. queste concessioni di sovranità ci stanno fottendo, il paese è paralizzato, il governo non puo fare nulla al riguardo perche ha le mani legate e Bruxelles sta a guardare. e se qualcuno ha il coraggio di dire che le politiche di dumping cinese sono inaccettabili viene tacciato di stupidita da certa sinistra. Non voglio arrivare al punto di dire che l'euro è una fregatura ma di sicura il prezzo che stiamo pagando per questa moneta è insopportabile per le famiglie e per le imprese e nessuno sta facendo nulla per invertire la tendenza. forse nei piani di bruxelles la crisi economica italiana non è una priorita. spero solo che quando si svegliano non sia troppo tardi perche le piccole imprese artigiane stanno fallendo una dietro l'altra, grazie a mr. euro e alla cina.

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forse nei piani di bruxelles la crisi economica italiana non è una priorita..

non ti preoccupare ,...che finalmente quando avremo le pezze al KULO ,quelle definitive

e inizierà dentro di noi la sindrome del PIAVE ...cioè del non passa lo straniero

e compreremo solo prodotti Italiani

e nulla più delle loro scatolette FRANCO-TEDESCHE del cazzo

si accorgeranno di noi !!!!!!!!!!!!!!!!

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questa concezione della comunità come superstato sovranazionale mi spaventa e non poco e apprezzo sempre di piu chi, come UK se ne è restato fuori. queste concessioni di sovranità ci stanno fottendo, il paese è paralizzato, il governo non puo fare nulla al riguardo perche ha le mani legate e Bruxelles sta a guardare. e se qualcuno ha il coraggio di dire che le politiche di dumping cinese sono inaccettabili viene tacciato di stupidita da certa sinistra. Non voglio arrivare al punto di dire che l'euro è una fregatura ma di sicura il prezzo che stiamo pagando per questa moneta è insopportabile per le famiglie e per le imprese e nessuno sta facendo nulla per invertire la tendenza. forse nei piani di bruxelles la crisi economica italiana non è una priorita. spero solo che quando si svegliano non sia troppo tardi perche le piccole imprese artigiane stanno fallendo una dietro l'altra, grazie a mr. euro e alla cina.

 

花は桜木人は武士

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non ti preoccupare ,...che finalmente quando avremo le pezze al KULO ,quelle definitive

e inizierà dentro di noi la sindrome del PIAVE ...cioè del non passa lo straniero

e compreremo solo prodotti Italiani

e nulla più delle loro scatolette FRANCO-TEDESCHE del cazzo

si accorgeranno di noi !!!!!!!!!!!!!!!!

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questa concezione della comunità come superstato sovranazionale mi spaventa e non poco e apprezzo sempre di piu chi, come UK se ne è restato fuori. queste concessioni di sovranità ci stanno fottendo, il paese è paralizzato, il governo non puo fare nulla al riguardo perche ha le mani legate e Bruxelles sta a guardare. e se qualcuno ha il coraggio di dire che le politiche di dumping cinese sono inaccettabili viene tacciato di stupidita da certa sinistra. Non voglio arrivare al punto di dire che l'euro è una fregatura ma di sicura il prezzo che stiamo pagando per questa moneta è insopportabile per le famiglie e per le imprese e nessuno sta facendo nulla per invertire la tendenza. forse nei piani di bruxelles la crisi economica italiana non è una priorita. spero solo che quando si svegliano non sia troppo tardi perche le piccole imprese artigiane stanno fallendo una dietro l'altra, grazie a mr. euro e alla cina.

"The great enemy of the truth is very often not the lie -- deliberate, contrived and dishonest -- but the myth -- persistent, persuasive and unrealistic"

(John Fitzgerald Kennedy)

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Scusate ma anche questo topic sembra essere finito in direzione politica...non che il discorso non sia interessante, ma non è davvero possibile rimanere nell'ambito del topic iniziale?

A voi...altrimenti è meglio chiudere.

PS: nessuno impedisce di aprire un topic appositamente eh...;)

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Guest DESMO16
Billè: “siamo all’ultima spiaggia”

Il presidente di Confcommercio Sergio Billè, ha presentato il secondo numero dell’Osservatorio Economico del Centro Studi sulle previsioni economiche del 2005 –2006. “Vogliamo prima di tutto parlare – ha detto Billè - come se fossimo ragionieri, di conti, di cifre e di numeri che non tornano più, ma poi anche, come rappresentanti di centinaia di migliaia di imprese, mettere sul piatto alcune riflessioni su una crisi economica che, proprio perché rischia di diventare strutturale, sta facendo lievitare, in ogni settore e in ogni angolo del paese, una preoccupazione che sconfina ormai nell’angoscia”. “In primo luogo- ha aggiunto il presidente di Confcommercio - ci pare che il dato diffuso giovedì, e per la prima volta in significativo parallelo, da Istat e da Eurostat sull’andamento del nostro Pil abbia fatto cadere anche l’ultimo velo di ottimismo che, sia pure appuntato con gli spilli, ancora ci restava”. “E’ una situazione quasi da ultima spiaggia – ha aggiunto Billè - talmente grave da esigere, per fronteggiarla e per contrastarla, la collaborazione e un grande senso di responsabilità da parte di tutti.

Deve essere chiaro però, ed è un chiaro avvertimento che oggi intendiamo lanciare alle Istituzioni, che chi sta nella stanza dei bottoni e ha quindi il potere di utilizzare questi bottoni di comando ha assai maggiori responsabilità di chi, invece, non vive in questa stanza né può usare questi bottoni. Sono almeno due anni che ci sgoliamo perché questi bottoni vengano finalmente usati nella maniera giusta. Ci siamo sgolati al punto da restare quasi senza voce. Ora però, da parte delle Istituzioni, non c’è più tempo per altre dilazioni e per altri rinvii”. Billè ha poi sottolineato che anche il settore del commercio è pronto a fare la sua parte per sostenere il mercato: “del resto – ha aggiunto il presidente - fino ad oggi non siamo stati con le mani in mano. Il basso livello del tasso di inflazione, addirittura mezzo punto al di sotto di quello della media europea- è dovuto, infatti, non solo al progressivo indebolimento del potere di acquisto delle famiglie, ma anche ad una politica dei prezzi di tutti i settori di impresa che, nonostante le forti pulsioni dei prodotti petroliferi, è rimasta, da almeno 18 mesi a questa parte, sostanzialmente contenuta e, in alcuni casi, addirittura virtuosa”. “ciò che serve adesso - ha precisato Billè – è una vera ed efficace politica di sostegno alle imprese e a tutto il sistema dell’offerta che, più volte annunciata, è rimasta però fino ad oggi solo un fantasma. Non intendiamo con questo sottovalutare l’importanza del decreto sulla competitività varato dal governo, ma, diciamoci la verità, restando attaccati solo a questo decreto, è illudersi che un peso mosca possa, salendo sul ring, mandare al tappeto un peso massimo”. “Non vorremmo essere irriguardosi – ha aggiunto Billè - ma pensiamo che sia proprio arrivato il momento che la politica rinunci a quel gioco di specchi che fino ad ora le ha consentito di far apparire grigio o addirittura rosa quel che, nella realtà, era, invece, di color nero. E poi sarebbe meglio, in un momento così grave, lasciare da parte i discorsi su futuribili partiti unici e su altro dando corpo e sostanza, invece, all’unico partito che oggi veramente conta, quello che, con il massimo di coesione, possa portare il paese fuori da questa crisi”. Il presidente di Confcommercio ha quindi analizzato la situazione della spesa pubblica, “la più ingombrante ed improduttiva di tutte, si continuano a commettere. Certo che il contratto del pubblico impiego va rinnovato anche perché ormai scaduto da un’enormità di tempo, ma prima di salire su questa quasi grottesca schermaglia di trattative, sarebbe stato opportuno fare almeno due cose: legare questo contratto alla creazione di nuovi parametri di produttività della macchina pubblica che, e non certo per colpa degli addetti, continua oggi a viaggiare, in molti casi, a ritmi indecenti. Individuare per tempo il modo di reperire le risorse necessarie evitando che esse, pesano per 4,5 miliardi di euro, comprimessero il già assai esiguo fondo a disposizione per gli investimenti ed il rilancio dell’economia. Invece, con la politica del last minute, si rischia oggi di fare, a spese del mercato, le nozze con i fichi secchi”. “Va per altro messo chiaro- ha ricordato Billè- e il nostro vuol essere un appello proprio circolare - che i contratti, tutti i contratti vanno al più presto rinnovati. Non si capisce, infatti, perché, ad esempio, noi ci siamo adoperati per chiudere al più presto e facendo anche qualche sacrificio il contratto del commercio, ed altri, invece, continuino a scantonare sui loro rinviando di mese in mese, di semestre in semestre, un problema che, invece, deve essere al più presto risolto. anche perché qualcuno ci deve spiegare come si possono rilanciare i consumi lasciando le buste paga di milioni di lavoratori dentro il freezer”. Billè ha quindi concluso il suo intervento parlando dell’intenzione manifestata dall’autority antitrust di avviare una commissione d’indagine che verifichi tutti i possibili fenomeni distorsivi che l’euro possa avere avuto sui prezzi. “Un’iniziativa giusta- ha detto il presidente di Confcommercio – perché è giusto, cercare, in qualche modo, di storicizzare un fenomeno sul quale fino ad oggi si è detto e scritto di tutto e il contrario di tutto. Ma, in parallelo a questa iniziativa, sarebbe opportuno che le autority deputate al controllo della trasparenza nei vari comparti del mercato, cominciassero finalmente anche ad indagare sulle vere cause e sulle reali radici di questi fenomeni distorsivi che continuano a verificarsi in tutti i comparti del mercato. Noi non aspettiamo altro”.

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