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un nero al consiglio comunale di trento


neutro

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intanto vi posto un articolo di ieri del messaggero riguardant el'ordine pubblico.

però non dice se la colpa è del precedente governo, dell'attuale opposizione o di MD.

Martedì 17 Maggio 2005 closewin.jpg

POLIZIA, L’ALLARME DELL’ANIP

«Personale in calo scorte in aumento»

Le risorse a disposizione della questura di Roma diminuiscono ma le scorte aumentano. E’ la denuncia dell’Associazione Nazionale dirigenti di Polizia (Anip). Una denuncia che arriva all’indomani della tre giorni di cerimonie e dimostrazioni in piazza del Popolo in cui la Polizia di Stato ha festeggiato i 153° anniversario della sua fondazione

A firmare due pagine di fuoco sono il presidente del Comitato Funzionari, Filippo Bertolami, e il presidente nazionale, Flavio Tuzi. Si parte da uno dei problemi storici non solo della questura capitolina: l’organico insufficiente.

«Attualmente tra questura e commissariati lavorano 6.800 uomini - spiega Bertolami - All’appello ne mancano almeno 1.200. E non lo diciamo noi. Lo ha detto lo stesso Dipartimento di polizia ultimamente».

Ma non solo, secondo l’Anip negli ultimi cinque anni le leggi finanziarie hanno ridotto del 30% le risorse (personale, straordinari e autovetture) a disposizione di via San Vitale. Il risultato è il ridimensionamento di numerosi commissariati: «Colombo, Spinaceto, Sant’Ippolito, Tuscolano, Tor Carbone e Vescovio non coprono il territorio 24 ore su 24 - dicono ancora i due sindacalisti - Centocelle e Porta del Popolo sono stati ridotto a posti di polizia cioè ricevono le denunce, fanno qualche giro con le macchine e alle 20 chiudono gli uffici. Per non parlare di Montesacro che è stato letteralmente chiuso (subito dopo l’aperture di quello di Fidene)».

L’Anip se la prende anche con i circa 1.000 uomini che ogni settimana vengono «distolti da compiti prioritari come contrasto della criminalità e prevenzione antiterrorismo» per essere utilizzati allo stadio come bersagli dei teppisti per interessi assolutamente privati. Altri mille uomini, si legge nella denuncia, «sono settimanalmente impiegate per operazioni di facciata, per l’abusivisimo commerciale e per la prostituzione.

Entrambi fenomeni che si potrebbero prevenire con più produttivi interventi a carattere investigativo per individuare a monte le fonti di produzione illegale o di sfruttamento.

A complicare la situazione c’è stato, secondo l’Anip, l’aumento dei servizi di scorta a carico delal questura: «Nel 2000 se ne facevano circa 60 al giorno - dice Bertolami - Adesso sono diventati mediamente 100. E siccomente il servizio scorte non ce la fa, gli uomini e le macchine vengono prese o dal 113 o dai commissariati che così restano sguarniti».

Dati e informazioni che il questore di Roma, Marcello Fulvi, ha preferito non commentare. E lo stesso ha fatto il prefetto di Roma, Achille Serra.

Eppure la denuncia dell’Anip è pesante. Soprattutto quando affronta la gestione del personale in stretta correlazione con le ultime vicende che hanno visto l’arresto di agenti di polizia legati alla criminalità locale. Come a Trastevere.

«La Questura gestisce il personale non in base alle “segnalazioni” dei dirigenti dei commissariati: richieste di trasferimento per incompatibilità ambientale e procedimenti disciplinari che vengono regolarmente archiviate o sottovalutate come è accaduto recentemente nei commissariati Prenestino, Spinaceto, Tor Pignattara e Vescovio».

Quello dipinto dall’Anip è uno scenario degno del film L.A Confidential. Bertolami e Tuzi chiedono quindi al Questore Fulvi di prendere immediati provvedimenti senza limitarsi ad un rimpasto di dirigenti generalizzato solo per dimostrare che «qualcosa è cambiato». E invocano, anche se ufficialemnte non hanno presentato alcun atto, l’intervento dell’Autorità Giudiziaria per fare «piena luce sulle cause di tale degenerazione».

D.Des.

"Io non ce l'ho co' te, ma co' quello che te sta vicino e nun te butta de sotto!"

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I più attivi nella discussione

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Ma quale generalizzazione? Che quelli della Lega Nord sono razzisti lo dicono le sparate di merda dei manifesti pubblicitari targati Lega Nord.

Non è vero che non appena mi si presenta l'occasione sparo merda: lo faccio solo occasionalmente e solo su chi spara merda. Sparando merda su chi spara merda mi capita a volte di sparare merda su me stesso dato che a volte sparo merda e non resisto alla tentazione di sparare merda su chi spara merda. Se sparassi merda su chi spara merda senza sparare merda su chi come me spara merda allora non avrei il diritto di sparare merda su chi spara merda. Ma siccome sono obiettivo allora sparo merda su chi come me spara merda per poter poi avere il diritto di sparare merda su chiunque spari merda.

Sparatori di merda: occhio! C'è in giro uno che spara merda su se stesso al puro scopo di avere il diritto di sparare merda su chi spara merda! Se sparate merda tenetevi pronti a ricevere una cartata di merda di rimbalzo!

in Italia c'è un partito che ha esultato vedendo le torri crollare

e si augura mille Nassiria...................

ecco dove sta la merda ............merda vera.

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in Italia c'è un partito che ha esultato vedendo le torri crollare

e si augura mille Nassiria...................

Questo non mi risulta.

Non confondiamo pochi idioti accecati dagli slogan (costoro possono essere anche tra le fila di un partito, non lo nego) con LA parte politica in questione. Eh, per favore.

Chi è più criminale, chi tiranneggia il suo popolo, o chi prima finanzia il tiranno, e poi rimpiazza la dittatura con l'anarchia?

(Niall Ferguson, trad. Rita Baldassarre, Corriere Della Sera 02/01/2007)

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Ripeto, non chiamiamo questi pochi idioti "un partito".

Chiamiamoli col nome che si meritano, che merita chi inneggia (sempre sia vero) ad attentati terroristici di qualsiasi tipo e matrice.

Chi è più criminale, chi tiranneggia il suo popolo, o chi prima finanzia il tiranno, e poi rimpiazza la dittatura con l'anarchia?

(Niall Ferguson, trad. Rita Baldassarre, Corriere Della Sera 02/01/2007)

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Chiamiamoli col nome che si meritano, che merita chi inneggia (sempre sia vero) ad attentati terroristici di qualsiasi tipo e matrice.

beh cavolo penso che quelle riprese scandalose le abbiano fatte vedere tutti i telegiornali di qualsiasi stampo politico...

Io a quella gente dei centri sociali gli farei fertilizzare il deserto,così almeno farebbero qualcosa di produttivo

 

花は桜木人は武士

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Vorrei dire la mia.

Primo.

Non mettiamo sullo stesso livello l'immigrazione degli italiani e quella dei nostri giorni. Erano diverse le condizioni di partenza.

Perche' gli italiani andavano ad occupare lavori (minatore e operaio) e luoghi (ad es. Argentina) in cui lo spazio era abbondante.

Perche' gli italiani sono stati messi in quarantena e quando andavano in giro di diritti ne avevano davvero pochi (mio padre e' stato due anni in Libia e due in Germania negli anni 60....) anche perche' erano altri tempi.

E soprattutto, perche' gli italiani per lo piu' si innestavano in societa' che condividevano il framework culturale cristiano e non portavano con se' uno stravolgimento dei luoghi, dei colori e degli odori di chi li ospitava.

Secondo.

Il razzismo esiste ovunque, figlio dell'ignoranza e/o dell'esasperazione della gente.

Nella Bible Belt si cresce pensando che chi non e' statunitense e' quasi un animale (cosi' dice l'amica della famosa soldatessa USA torturatrice), a Bolzano non e' raro che il barista pretenda che il caffe' gli sia chiesto in tedesco, a Parigi non mi hanno venduto dei francobolli perche' erano pochi e non volevano darli agli italiani (se volete, vi racconto i dettagli della storiella), etc etc.

Rimane il fatto che le possibilita' di "manovra" consentite agli extracomunitari vanno oltre il tollerabile, soprattutto in un posto in cui la disoccupazione e' elevata, il potere d'acquisto cala e la speranza in un domani migliore e' desaparecida. Non si puo' andare avanti in un far west come quello che stiamo vivendo, semplicemente perche' gli strati deboli della popolazione non hanno modo di "comprendere", nel senso di accettare, questa invasione: a Roma sui mezzi pubblici ci sono quasi soltanto immigrati (e turisti, nei loro orari ) e in alcuni paesi di provincia i rumeni hanno riempito ogni spazio libero... raggiungendo il 30% dei residenti e mettendo all'angolo tutti i giovani, purtroppo, non qualificati. Per me nn sono un "problema": sono fortunatamente qualificato e non prendo i mezzi pubblici (colmi di persone che non pagano perche' tanto i controllori hanno paura di fermarli o, anche lo facessero, non saprebbero dove recapitare la multa) in cui la rabbia degli indigeni si taglia con il coltello. Insomma, e' facile per me e per quelli come me non avere particolari risentimenti... ma mio cugino, manovale, nato in un paese e sempre li' vissuto ora lavora saltuariamente e quando alla domenica esce si ritrova intere zone del paese off limits perche' i rumeni hanno organizzato una festa e hanno fatto venire centinaia di familiari in pullman (oramai sono il 35% dei residenti). Non riesce neanche a prendersi una casetta, perche' i rumeni si mettono in 10 in piccoli spazi e hanno fatto triplicare gli affitti. Per lui e' piu' difficile capire.

Terzo

Bisogna considerare la disperazione di chi e' disposto a rischiare la vita in un viaggio pur di trovare un'alternativa di vita.

QUando si fanno scelte del genere, il bisogno e' effettivo. E la Terra e' di tutti... o almeno, di tutti gli onesti. "Filtrare" i disonesti ed aiutare le noprofit che si impegnano nei teatri difficili e' a mio avvisto l'unica strada percorribile.

Ciao

Luxan

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Vorrei dire la mia.

Primo.

Non mettiamo sullo stesso livello l'immigrazione degli italiani e quella dei nostri giorni. Erano diverse le condizioni di partenza.

Perche' gli italiani andavano ad occupare lavori (minatore e operaio) e luoghi (ad es. Argentina) in cui lo spazio era abbondante.

Perche' gli italiani sono stati messi in quarantena e quando andavano in giro di diritti ne avevano davvero pochi (mio padre e' stato due anni in Libia e due in Germania negli anni 60....) anche perche' erano altri tempi.

E soprattutto, perche' gli italiani per lo piu' si innestavano in societa' che condividevano il framework culturale cristiano e non portavano con se' uno stravolgimento dei luoghi, dei colori e degli odori di chi li ospitava.

.

una cosa vergognosa che li lascimo sgozzare le bestie nei macelli.....

ora ,per tolleranza e ospitalità ,sulla nostra terra diamo la possibilità

a individui di far soffrire gli animali...ci imbarbariamo ...VERGOGNA>!!!

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