Vai al contenuto

Anche la Cina va male


Messaggi Raccomandati:

da repubblica.it

Nel primo trimestre del 2005 le marche che costruiscono

in questo Paese hanno visto scendere i ricavi del 58%

Auto, disastro Cina

Crollano profitti e vendite

Anche le vendite sono in calo: troppa concorrenza e materie prime carissime

Si parla tanto di pericolo cinese nell'industria dell'auto, ma il tanto decantato Paese delle meraviglie si dimostra sempre più un vero e proprio disastro per il mondo dell'auto. Le compagnie che assemblano automobili e realizzano componenti nel mercato cinese hanno infatti appena registrato un calo dei profitti pari al 58% nel primo trimestre del 2005.

Il declino sarebbe legato ad un incremento dei costi delle materie prime ed ai ribassi dei prezzi che hanno intaccato le entrate. Il profitto dell'industria dell'auto è quindi sceso a 11 miliardi di yuan (1,33 miliardi di dollari) dagli 8,04 miliardi di yuan dello stesso periodo dell'anno scorso. Complessivamente, però, le entrate relative al totale delle vendite dell'industria automobilistica cinese è salito dell'1,23% rispetto allo scorso anno, attestandosi a quota 247 miliardi di yuan.

Ma il trend di crescita è stato più lento del 26% rispetto allo stesso periodo del 2004. L'ascesa dei prezzi dell'acciaio e delle altre materie prime ha compresso il margine di profitto degli assemblatori di automobili e delle società di componentistica nel terzo mercato dell'auto più grande del mondo.

Allo stesso tempo la crescita della concorrenza ha costretto Volkswagen, Honda ed altre compagnie ad un ribasso dei prezzi di vendite. La Shanghai Automotive, partner cinese di Volkswagen e General Motors, ha dichiarato che il profitto del primo trimestre 2005 è calato del 79% rispetto al profitto del periodo gennaio-marzo 2004, a causa della flessione delle vendite ed il forte aumento dei costi delle materie prime.

Dai dati emerge che nel Paese della Grande Muraglia le auto passeggeri vendute nei primi tre mesi di quest'anno sono state 811.300 con una diminuzione del 3,2%.

(30 maggio 2005)

Link al commento
Condividi su altri Social

Credo che un riequilibrio dell'economia cinese sia quantomeno scontato. E' ovvio che prima o dopo il paese entrerà in una crisi da eccessivo sviluppo. Probabilmente è ancora lontana ma ci sarà certamente anche una crisi sociale e politica se le cose andranno avanti così. L'enorme incremento della produzione cinese ha determinato un rincaro delle materie prime, i maggiori consumi determineranno un aumento dei prezzi e degli stipendi con il rischio di una spirale inflattiva pesante che determinerà alla lunga un aumento dei costi di produzione ed una minore competitività del sistema paese.

E' un po' quello che è accaduto nei paesi dell'Europa dell'Est che dieci anni fa sembravano in grado di minacciare le economie occidentali ed oggi sono appena competitivi.

Per non parlare poi dei problemi sociali che certamente un'economia in così tumultuosa crescita si porterà dietro (delinquenza, inquinamento, immigrazione, politiche del lavoro, sociali e demografiche)

Link al commento
Condividi su altri Social

Crea un account o accedi per lasciare un commento

Devi essere iscritto per commentare e visualizzare le sezioni protette!

Crea un account

Iscriviti nella nostra community. È facile!

Registra un nuovo account

Accedi

Sei già registrato? Accedi qui.

Accedi Ora
×
×
  • Crea Nuovo...

 

Stiamo sperimentando dei banner pubblicitari a minima invasività: fai una prova e poi facci sapere come va!

Per accedere al forum, disabilita l'AdBlock per questo sito e poi clicca su accetta: ci sarai di grande aiuto! Grazie!

Se non sai come si fa, puoi pensarci più avanti, cliccando su "ci penso" per continuare temporaneamente a navigare. Periodicamente ricomparità questo avviso come promemoria.