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la nuova Stilo sarà . . . austriaca???


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da "la padania"

La nuova Stilo nascerà in Austria

La vettura interamente progettata e costruita dalla Magna Steyr, che fa capo a Demel ex ad del Lingotto

GIOVANNI MONACO

Potrebbero essere gli austriaci a produrre, non solo a progettare, la nuova Fiat Stilo. Che il Lingotto abbia appaltato la progettazione della sua nuova auto di segmento “B” all’estero, è infatti notizia ufficiale, anche se la cosa non è stata tanto pubblicizzata dai nostri giornali. Ma che la stessa Magna Steyr, azienda austriaca che fa capo ad Herbert Demel, possa addirittura costruire in proprio la vettura, è notizia assolutamente ufficiosa e inedita. Per la prima volta, quindi, l’intera pianificazione di un modello Fiat emigra oltralpe. Un piccolo terremoto, che secondo i vertici del Lingotto dovrebbe dare anche la scossa agli uffici di progettazione torinesi, considerati non sufficientemente attenti alla qualità e alla velocità con la quale vengono partoriti i progetti. Una sorta di segnale, insomma: o lavorate bene, oppure noi andiamo fuori a far progettare le macchine. Ma c’è molto di più: un piano finanziario e industriale tutto nuovo, che disegna strategie davvero inedite per il Lingotto.

L’azienda austriaca cui mamma Fiat ha affidato il suo futuro nel segmento “C”, potrebbe addirittura rilevare lo stabilimento di Cassino, comprandolo e producendo da sé la stessa Stilo.

A questo punto la società torinese diventerebbe soltanto un committente, che acquista il prodotto (dal progetto alla costruzione) e lo commercializza con il suo marchio e con la sua ancora vasta rete commerciale. Ecco così che il piccolo terremoto diventa uno tsunami, non solo per le abitudini industriali nostrane. Il disegno su carta e computer del nuovo modello, che deve risollevare la casa italiana dopo il mezzo fiasco della Stilo attuale, è infatti già stato affidato e gli austriaci hanno garantito tempi strettissimi per terminare tutto il lavoro, tempi neanche paragonabili a quelli che il centro ricerche di Orbassano può garantire: soltanto 18 mesi per un progetto chiavi in mano.

Quindi, anche per il passaggio di Cassino da Fiat a Magna Steyr, si dovrebbero attendere gli stessi mesi, in modo che gli austriaci possano poi completare la loro opera, che andrebbe quindi dalla progettazione totale (stile a parte) sino alla costruzione. Dalla matita al bullone. E che la voce insistente della cessione di Cassino sia accreditata, pare dimostrarlo anche la grande liquidità degli austriaci stessi. La Magna Steyr, infatti, oltre ad essere leader nella progettazione di vetture, può contare in questo momento anche di una grande disponibilità finanziaria, che renderebbe possibile l’intera operazione. Esiste il rischio, paventato più volte dal sottosegretario alle Attività produttive Roberto Cota, che i marchi italiani diventino soltanto un paravento per prodotti altrui, questo è naturale. C’è anche da dire che l’operazione, se dovesse concretizzarsi come alcune fonti assicurano, presenta una certa complessità ed è di sicuro frutto di finanza creativa. Insomma, se da un lato esiste il rischio che Fiat diventi una scatola vuota, dall'altro c’è l’opportunità che attraverso un’operazione simile si possa garantire l’occupazione sul territorio e nello stesso tempo fare una flebo ai conti asfittici del Lingotto. Naturalmente è Sergio Marchionne l’artefice di queste strategie, il nocchiero di Fiat, proprio l'uomo che ha cortesemente messo alla porta lo stesso Herbert Demel, accentrando su di sé tutto il futuro dell’automobile italiana. Demel era stato portato a Torino da Giuseppe Morchio, predecessore di Marchionne e il suo regno è durato soltanto 16 mesi, che però a quanto pare hanno lasciato qualcosa in eredità. A Torino si dice che, per esempio, la Stilo vecchia consumasse (e consumi, essendo ancora in produzione) le ruote in una maniera inaccettabile. Quindi si è valutato che il progetto delle sospensioni non fosse dei migliori. E così per altre parti meccaniche della vettura, che hanno dato molti problemi sia ai clienti, sia alla casa madre: ecco perché la progettazione è stata data all’esterno. Ma se, come sembra, questo passaggio ne prepara un altro, sostanziale, le ragioni sarebbero molto più complesse e dimostrerebbero che anche a Torino - se lo si vuole - si possono progettare sterzi, cambi ed ammortizzatori che funzionano egregiamente. Già oggi a Cassino, in provincia di Frosinone, si producono la Stilo e la Stilo station wagon. E lo stabilimento Fiat, per l’intera provincia, è la maggiore fonte di lavoro: tra occupati diretti (oltre 4mila) e indiretti, si calcola che la produzione automobilistica garantisca 11mila posti di lavoro, sui 17mila totali che la provincia ha nel comparto industriale.

c'è qulacosa di reale nell'articolo?? . . . . . :?:

la nuova stilo costruita in Austria . . . . Cassino ceduto . . . . . sembra l'ennesimo tentativo di creare scompiglio magari x distogliere l'attenzione da altre faccende . . . .

ciao

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C'e' una notizia di base che puo' essere vera,infarcita da un mare di inesattezze

Il fatto che l' ingegnerizzazione di una singola auto (198) possa essere affidata al di fuori di Fiat non e' poi una grossa novita': Italdesign ha fatto 159,Brera e Croma ad esempio

Da qui a dire che MAgna si compri anche l' intero stabilimento ( da dove dovrebbe arrivare poi sta immensa liquidita' ?) e' una boutade giornalistica che , vista la provenienza, assume i toni dell' ennesimo attacco per gettare fango sul' azienda.

Anche il fatto che Stilo abbia delle sospensioni mangia gomme... vabbe' lasciamo stare va...

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Scritta così si nota troppo che è una panzana e comunque pure se fosse non ci sarebbe niente di strano di commissionare un progetto di una certa importanza ad altri.

Potevano scriverlo meglio questo pezzo dicendo magari che Fiat vuole trasferire l'intera produzione della Stilo in Austria e scrivere che hanno intenzione di chiudere Mirafiori magari avrebbero guadagnato qualche sostenitore nella loro crociata anti Fiat.

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