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[FIA F1 2005] Gran Premio di Francia


b@rt7

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FIA Formula 1 World Championship 2005 - Round 10/19

THREAD UFFICIALE

Benvenuti al Gran Premio di Francia, giro di boa del campionato di F1 2005

1-2-3 Luglio 2005

francia2005map.gif

Circuito : Magny-Cours, France

Ora locale : GMT +1

Capienza: 130.000 spettatori

Primo grand prix : 1991

Lunghezza : 4.411 km

Record de la piste (course) : 1:15.377 (M. Schumacher - 2004)

Distanza di gara: 70 giri - 308.586 km

Senso : orario

Pole position: a destra

Site ufficiale : www.gpfrancef1.com

CARATTERISTICHE

Pista: molto liscia

Aderenza: media

Pneumatici: morbidi

Usura dei pneumatici: media

Usura dei freni: media

A tavoletta: 51%

Consumi di carburante: medi

Velocita max: 308km/h(2004)

g-lateral max: 3.9g (la più elevata del mondiale)

carico aerodinamico: elevato

Parere personale di bart: Pista molto tecnica, l’asfalto liscio e le chicane ad alta velocità come la Nurburgring e la Imola fanno risaltare le doti telaistiche delle monoposto! ;)

ALBO D'ORO

2004 - Michael Schumacher (Ferrari)

2003 - Ralf Schumacher (Williams)

2002 - Michael Schumacher (Ferrari)

2001 - Michael Schumacher (Ferrari)

2000 - David Coulthard (McLaren)

1999 - Heinz-Harald Frentzen (Jordan)

1998 - Michael Schumacher (Ferrari)

1997 - Michael Schumacher (Ferrari)

1996 - Damon Hill (Williams)

1995 - Michael Schumacher (Benetton)

PREVISIONI METEO:

meteofrancia.jpg

:(

Orari (ora Italiana)

Venerdì 1 Luglio:

- Prove Libere 1.1 - 11:00 - 12:00

- Prove Libere 1.2 - 14:00 - 15:00

Sabato 2 Luglio:

- Prove Libere 2.1 - 09:00 - 09:45

- Prove Libere 2.2 - 10:15 - 11:00

- Qualifiche - 13:00

Domenica 3 Luglio Giugno:

- Gara - 14:00

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I più attivi nella discussione

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Stanno arrivando nuove gomme dalla bridgestone. Sbaglio ? Ci saranno per questo gp ?

c'è sempre un'evoluzione continua..riporto cosa'ha detto Hisao Suganuma, direttore della Bridgestone Motorsport..

"Magny-Cours è un circuito difficile con alcune curve lente che richiedono una buona trazione al posteriore. Di conseguenza l’aderenza offerta dai nostri pneumatici sarà importante e, per questo weekend, abbiamo scelto delle gomme nella nostra gamma media a morbida. Per i piloti la chiave sarà di mantenere le loro velocità elevate nelle curve lente come la forcina Adelaide e la chicane. Tuttavia, anche se avremo delle gomme medie a morbide, la natura dell’asfalto nero di Magny-Cours richiede una buona resistenza al caldo perché, se ci sarà sole, potremmo avere delle temperature di circa 50°C in pista. Abbiamo anche bisogno di stare attenti all’usura delle gomme posteriori."

"A causa di questi fattori, abbiamo lavorato duramente sulle nuove mescole assieme ai nostri team, per cercare di migliorare i livelli di aderenza. Dopo dei test incoraggianti effettuati ultimamente a Barcellona, siamo impazienti di vedere gli ultimi sviluppi in azione a Magny-Cours in questo weekend,"

Nei test condotti a Barcellona la scorsa settimana, Schumacher ha girato un secondo più veloce rispetto alla concorrenza

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GP di Francia - Conferenze stampa per i due piloti ufficiali della Scuderia

Magny-Cours, 30 giugno - In una giornata piovosa, piuttosto atipica per questo periodo in questa parte rurale della Francia, i due piloti della Scuderia Ferrari Marlboro hanno iniziato il loro fine settimana di lavoro con una conferenza stampa ciascuno: Michael Schumacher è stato impegnato nell’appuntamento ufficiale della FIA, Rubens Barrichello ha invece incontrato i giornalisti presso il motorhome della squadra.

Il Campione del Mondo in carica ha innanzitutto dovuto rispondere a chi gli ha chiesto se riuscirà ad aggiungere una vittoria alle sette che ha già fatto registrare in Francia: “E’ un modo per domandarmi se questa è la mia pista favorita, visto che ho vinto così spesso ma partendo solo una volta dalla pole? – ha replicato il tedesco -. Certo, questo circuito sembra che mi sia favorevole, un po’ come Montreal. Tutto quello che posso dire è che questo è un Gran Premio ancora tutto da scrivere, quindi non vedo l’ora di affrontarlo”.

Dopo Indianapolis il distacco tra Schumacher e il vertice della classifica nel Campionato Piloti si è ridotto, ma Michael pensa che ci sia ancora molto lavoro da fare prima di essere davvero nelle condizioni di lottare per il titolo: “Penso che ci serva di più di una vittoria qui, lo dico in tutta onestà, ma certamente sarebbe il modo giusto di proseguire sulla strada che abbiamo intrapreso. Abbiamo lavorato duramente nei mesi scorsi e direi che abbiamo fatto qualche progresso, perciò spero che gli aggiornamenti che abbiamo portato qui ci riporti davvero nel novero di coloro i quali posso giocarsi la vittoria. Penso che siamo andati piuttosto bene già ad Indianapolis e credo che potremo dimostrare ancora qualcosa in più. Se questo sarà sufficiente…lo vedremo.

Tornando a Indianapolis, a Schumacher è stato chiesto un parere sulla ricaduta in termini di immagine della Formula 1 negli Stati Uniti, conseguentemente agli eventi avvenuti durante lo scorso Gran Premio: “Le conseguenze sono abbastanza ovvie, ma nonostante questo penso che la Formula 1 dovrà tornare negli Stati Uniti e avrà successo – ha affermato il pilota della Ferrari -. Per riconquistare i tifosi è importante che venga chiarito ciò che è successo, cioè che un fornitore di pneumatici ha avuto un problema e pertanto le macchine che montavano quelle gomme non hanno potuto correre. Credo che la questione sia semplice e che bisogna evitare di alzare un polverone attorno a questa vicenda. Diciamo che questo è uno sport e cose di questo genere nello sport possono accadere: è come se un atleta si fosse infortunato e non abbia potuto giocare”.

La scorsa settimana la Scuderia ha provato con Michael e Luca Badoer sul circuito di Barcellona. Rubens Barrichello si è detto incoraggiato dalle notizie ricevute riguardo ai risultati di questi test, svoltisi mentre lui si trovava in Brasile: “Mi sento sempre molto rilassato dopo aver passato qualche giorno con la mia famiglia, è davvero una bella cosa soprattutto se consideriamo che ora ci avviamo ad affrontare quattro corse in cinque settimane – ha esordito il brasiliano -. Possiamo affrontare con fiducia questo Gran Premio. Già a Indianapolis, fin dal primo giorno di prove, siamo andati molto meglio rispetto alle gare precedenti, grazie ad una evoluzione del motore e ad un nuovo tipo di gomma. Qui abbiamo portato pneumatici ancora migliori in termini di prestazione e durata, il che significa che abbiamo fatto un altro passo avanti anche sul singolo giro di qualifica. Direi che anche se non dovessimo partire dalla prima fila, in condizioni da gara il nostro pacchetto è abbastanza buono da concederci ottime possibilità di successo partendo da più indietro, diciamo entro la terza fila. Dico questo perché sappiamo che le fasi finali della gara sono quelle più importanti e in quei frangenti noi siamo molto forti”.

Infine a Rubens è stato chiesto se la Ferrari è dunque tornata al vertice: “Di sicuro la scorsa gara eravamo nella posizione di combattere per la vittoria, ma fino a quando non avremo vinto battendo tutti i nostri avversari, non potremo dire di essere di nuovo in altro, anche se in cuor mio lo penso”.

"Bisogna vivere come si pensa, altrimenti si finirà per pensare come si è vissuto"

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GP di Francia - A Magny-Cours la 10° gara della stagione

Maranello, 29 giugno – Venerdì mattina, nel momento in cui inizieranno le prove libere del Gran Premio di Francia, il Direttore Generale della Ferrari, Jean Todt, attraverserà la corsia box per dirigersi verso la sua postazione al muretto, esattamente 12 anni dopo aver compiuto questa operazione per la prima volta, in occasione del suo primo giorno di lavoro in seno alla Gestione Sportiva, proprio in coincidenza con la prima giornata di prove del Gran Premio di Francia.

Jean Todt è giunto a Maranello dopo aver vissuto una carriera piena di successi presso il reparto sportivo della Peugeot; un anno dopo il suo arrivo in Ferrari, un altro francese è approdato alla Casa del Cavallino Rampante, Gilles Simon. Oggi Simon è responsabile della Progettazione e Sviluppo all’interno della Direzione Motori della Scuderia, e seguirà il Gran Premio di Francia attraverso la televisione, controllando costantemente i dati provenienti dalla pista attraverso il sistema di trasmissione che collega, come in occasione di ogni gara, Maranello con il circuito.

“Magny-Cours è un tracciato che presenta un tratto molto particolare, almeno per quanto riguarda i motori: si tratta del tornante Adelaide, un curva molto lenta, preceduta da un lungo rettilineo – dichiara Simon -. E’ un punto potenzialmente problematico per quanto riguarda la pressione dell’olio. Si arriva infatti a questa frenata con il propulsore impegnato ad erogare tutta la potenza disponibile. Questo ovviamente alza parecchio la temperatura dell’olio. Quando il pilota toglie completamente il piede dall’acceleratore per impostare la curva, la pressione scende repentinamente e la temperatura sale ancora di più. In passato abbiamo rotto un motore proprio a causa di questa situazione”.

I fatti verificatisi quindi giorni fa nel fine settimana di Indianapolis complicano ulteriormente la situazione per i motoristi della Scuderia: “Magny-Cours segue il Gran Premio degli USA, uno dei più impegnativi per quanto riguarda i propulsori, e noi con i nostri, che saremo obbligati ad utilizzare anche in Francia, abbiamo già percorso 600 chilometri – continua Simon -. A Magny-Cours, i nostri avversari, che non hanno completato l’ultima gara, potranno quindi adottare una strategia più aggressiva, sia in termini di chilometraggio che in termini di giri motore. Direi dunque che per loro questa situazione rappresenta un piccolo vantaggio, visto che i nostri propulsori dovranno affrontare la seconda corsa”.

Riuscire a raddoppiare la vita del motore è stato una delle più grandi sfide che i team di Formula 1 abbiano dovuto affrontare in questa stagione: “Si è trattato senza dubbio di un enorme cambiamento – conferma Simon -, la prima modifica regolamentare nel 2004, che ha imposto l’obbligo di utilizzare una sola unità per tutto il fine settimana, non ha avuto un grosso impatto per noi, poiché i nostri motori erano già in grado di coprire circa 400 chilometri. Pertanto abbiamo lavorato per arrivare a 700, ma quei 300 in più rappresentavano la distanza da percorrere durante le prove libere, quindi con la possibilità di spremere meno il propulsore, facendolo girare ad un regime più basso per preservarlo in vista di qualifiche e gara. Nonostante qualche piccolo problema non abbiamo incontrato grosse difficoltà ad adattarci. Quando si è passati all’obbligo di usare una sola unità per due fine settimana di gara, beh, in quel caso la sfida si è fatta davvero impegnativa…ma anche molto interessante”.

Ora però arriva il 2006, e i 10 cilindri da 3000 cm3 diventeranno pezzi da museo, poiché le norme tecniche cambieranno ancora una volta lo scenario: “Abbiamo introdotto ad Indianapolis una prima evoluzione sul nostro motore 055, ma l’impegno che stiamo profondendo sul nuovo 8 cilindri da 2,4 litri in vista della prossima stagione sta leggermente limitando lo sviluppo sul 10 cilindri attualmente in uso – ammette Simon -. Stiamo comunque portando avanti un programma che prevede alcune novità per il Gran Premio d’Italia, a settembre”.

Per molti anni, caratteristica distintiva della Ferrari è stato il 12 cilindri; dal 1995 è stato imposto l’uso del 10 cilindri e ora l’introduzione dell’8 potrebbe essere vista come una mossa “retrograda”, quantomeno dal punto di vista tecnologico. Gilles Simon però non è d’accordo con questa tesi: “La nuova generazione di V8 è molto contenuta in termini di peso e dimensioni, sono propulsori estremamente compatti ma allo stesso tempo estremamente complessi. Nella nostra Direzione Motori nessuno ha avuto in precedenza esperienza con motori da corsa 8 cilindri. Perciò è stato molto interessante mettersi a studiare le dinamiche di comportamento di un motore di questo tipo per utilizzo “racing”. Prima d’ora nessuno si è spinto fino ai 18.000 – 19.000 giri\minuto con un 8 cilindri da competizione, pertanto i risultati di questa ricerca tecnologica stanno cominciando a dare risultati interessanti.

“In passato, quando venivano usati i V8 in Formula 1, la tecnologia non era in grado di permettere regimi di rotazione così alti. I motori che noi e i nostri avversari stiamo preparando per il prossimo anno sono propulsori da Formula 1 in tutto e per tutto. Devo aggiungere che anche il rumore che producono non è molto differente da quello emesso dai 10 cilindri, non somiglieranno affatto ai vecchi V8. Un 8 cilindri vibra naturalmente molto di più rispetto ad un 10, e i tecnici che lavorarono sui vecchi V8 si resero conto che per questo motivo si rompevano facilmente. Inoltre risultavano difficilmente sfruttabili dai piloti. Penso che dovremo affrontare anche noi gli stessi problemi ma ci sono differenze significative poiché noi gireremo molto più forte e il livello di vibrazioni trasmesse al telaio probabilmente aumenterà del 30% rispetto ai vecchi 8 cilindri”.

Questo fenomeno impatterà anche sui componenti elettronici e idraulici, e in generale su tutte le parti rigidamente attaccate al motore: “Dopo che avremo fatto girare il nuovo motore su una vettura, avremo un bel po’ di lavoro da fare – conferma Simon -. Faremo un’analisi completa e adotteremo i dovuti accorgimenti. Sarà un lavoro importante perché questi non sono affatto problemi semplici da risolvere”.

Alcuni osservatori hanno suggerito che, considerate le restrizioni e la riduzione a 2,4 litri, i motori non costituiranno più una componente importante sulle monoposto di Formula 1. Anche in questo caso Simon la pensa diversamente: “Il compromesso tra motore, aerodinamica e telaio si deve sempre misurare guardando i tempi sul giro. Io credo che il motore sarà sempre importante, specialmente in Formula 1, anche se forse non più in termini di pura potenza. Quando si riesce a mettere in pista una vettura bilanciata significa che si sono fatte scelte corrette, sia per quanto riguarda il posizionamento del motore, sia in termini di dimensionamento, contenimento del peso, integrazione con il telaio e rigidità. Tutto ciò è sotto la responsabilità della Direzione Motori. Sono piacevolmente sorpreso di vedere quanto interesse stia destando la nuova architettura. Sarà un propulsore molto piccolo, tanto che sembrerà una miniatura rispetto ai vecchi V8. Sarà compatto e potente, un capolavoro di ingegneria”.

Per Simon il Gran Premio di Francia non è particolarmente ricco di ricordi: “La Formula 1 mi ha sempre interessato, fin da bambino, e fin da allora i Gran Premi di Francia mi sono sempre sembrati privi di quel fascino particolare che attorniava, e attornia tutt’ora, le corse disputate su piste come Monaco, Spa o Monza”, confessa il tecnico della Ferrari. Per la prima volta dal 1966 nessun pilota francese sarà presente sulla griglia della corsa di casa, anche se nel paddock c’è comunque una folta presenza transalpina e non solo tra le file del team Renault: “Ci sono molti tecnici francesi disseminati per tutto il paddock, che lavorano per svariate squadre – sottolinea Simon -. Siamo un bel po’ anche in Ferrari e addirittura in una delle squadre inglesi si trova una rappresentanza di francesi che compone quasi totalmente il gruppo dei tecnici aerodinamici! Questo è uno sport in cui la tecnologia è fondamentale, e la Francia è abbastanza forte in questo settore. Poi, ovviamente, non possiamo dimenticarci Jean Todt, che ha contribuito significativamente ad innalzare il profilo della Formula 1 in Francia”.

"Bisogna vivere come si pensa, altrimenti si finirà per pensare come si è vissuto"

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Prove libere 1

Le McLaren e le Renault sono in lotta per le prime posizioni, mentre Olivier Panis sorprende a qualche minuto dalla conclusione della sessione, portandosi al quinto rango della graduatoria tempi. La maggior parte delle monoposto sono in pista negli ultimissimi minuti della sessione ma nessuno riesce a battere il tempo stabilito da Pedro De La Rosa.

Come spesso, lo spagnolo della McLaren è stato particolarmente veloce in queste prime Libere. Conclude la sessione davanti ad Alonso, Fisichella, Sato, Raikkonen, Button, Panis, Montoya, Heidfeld e R. Schumacher.

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Prove libere 2

DelaRosa si riconferma la meteora delle prove del venerdì provando gli assetti più veloci della sua Mp4/20.

Kimi Raikkonen invece è costretto a fermarsi a bordo pista dopo l'esplosione del motore della sua McLaren!!! (retrocederà di 10 posizioni in griglia)

Qualche minuto più tardi, Christian Klien esce di pista e picchia contro il muro di gomme alla curva del Nürburgring. Il pilota tedesco deve abbandonare la sua monoposto e tornare ai box coi propri mezzi.

Nella prima parte delle prove le Ferrari e le Renault hanno ottenuto i migliori risultati nella prima metà della sessione.

Juan Pablo Montoya alza il ritmo nella seconda parte, portandosi al comando della sessione. Nonostante un bloccaggio di ruote nel suo giro più veloce, il pilota della McLaren riesce a precedere Michael Schumacher.

La sessione si conclude con il miglior tempo di De La Rosa

Temperatura media dell'aria:25°C, asfalto 40°C

francia2005lib2.gif

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Penso che nella prima ora in ferrari abbiano provato come andavano per la gara... seconda sessione dedicata più alle qualifiche

ciao!!

Equipment: Nikon D700 | 20 g2.8 AF-D | 35 f2 AF-D | 50 f1.8 AF-D | 60 f2.8 Micro AF-S | 85 f1.8 AF-D | 70-300 f4-5.6 AF-S | SB400 | SB600 | Nikon D50 | 18-70 f3.5-4.5 AF-S |

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