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Ecco le contraddizioni di 2000 anni


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Martedì 28 giugno è stato presentato il Compendio del Catechismo della Chiesa cattolica in forma di domande e risposte.

A Vito Mancuso, docente di teologia moderna e contemporanea all'Università San Raffaele di Milano, Panorama ha chiesto questo commento.

Vista la disattenzione e l'ignoranza dottrinale anche tra i praticanti più assidui, il Compendio di 598 domande e risposte che presenta in forma divulgativa il Catechismo del 1992 è senza dubbio utile. Se però se ne esamina l'anima, si ritrova lo stesso limite del testo maggiore, cioè la non considerazione del problema che oggi più inquieta la fede e che è la pensabilità del rapporto Dio-mondo.

Tra le molteplici questioni aperte, esemplare è quella del male. Gli uomini si chiedono: Dio è responsabile del male? E se non lo è, chi comanda nel mondo?

Oggi è impossibile comporre i due tradizionali volti di Dio: il reggitore del mondo e l'Amore.

Il Novecento ha presentato un mondo segnato dal dolore, opposto rispetto a quello governato con amore dall'alto. L'aderenza al vero suggerirebbe che se ne prendesse atto.

Il non farlo espone il Catechismo a una serie di obiezioni piuttosto forti alle quali il testo non dà risposta.

Articolo 57: «Dio non è in alcun modo, né direttamente né indirettamente, la causa del male». Articolo 58: «Dio non permetterebbe il male, se dallo stesso male non traesse il bene».

La seconda proposizione nega la prima, perché fa di Dio la causa almeno indiretta del male, in quanto lo permette.

Visto che lo si pensa come onnipotente reggitore del mondo, Dio potrebbe evitare il male. Però preferisce permetterlo.

Del male quindi egli è almeno la causa indiretta. Consegue logicamente che di questi due articoli solo uno può essere vero. Quale? Il 57 o il 58?

Nella parte morale il Catechismo scrive: «Non è lecito compiere il male perché ne derivi il bene. Un fine buono non rende buono un comportamento che per il suo oggetto è cattivo, in quanto il fine non giustifica i mezzi» (articolo 368).

Dicendo che Dio permette qualcosa di male, il Catechismo attribuisce a Dio nell'articolo 58 esattamente la stessa logica condannata nell'articolo 368.

Che dalla morte di un innocente (o dall'handicap con cui nasce un bambino) qualcuno possa trarre occasione di bene, è indubbio; ma che Dio li permetta appositamente per realizzare del bene, è teologicamente inaccettabile.

Il dolore innocente non può essere strumentalizzato per altri scopi. Questo è l'abc della morale, che la Chiesa applica in teologia morale (articolo 368), ma che purtroppo ignora in teologia dogmatica.

Fa bene il Catechismo a presentare organicamente la dottrina; ma se questa non viene ripensata in relazione alla verità del mondo, l'anima dei cristiani si ritrova scissa fra due contraddittorie pretese di verità, quella della Chiesa e quella del mondo. Per questo, man mano che la scienza e la storia presentano i dati del loro lavoro, il dramma del rapporto tra un Dio Amore e un mondo senza amore cresce sempre più.

Molti non credenti rifiutano la fede per la sorpassata immagine del mondo a essa associata.

I grandi cristiani della modernità hanno vissuto questo dramma: penso a Blaise Pascal, Fëdor Dostoevskij, Georges Bernanos, Dietrich Bonhoeffer, Sergio Quinzio, David Maria Turoldo.

Questa nobile ricerca spirituale in questo Catechismo non c'è.

"The great enemy of the truth is very often not the lie -- deliberate, contrived and dishonest -- but the myth -- persistent, persuasive and unrealistic"

(John Fitzgerald Kennedy)

"We are the Borg. Lower your shields and surrender your ships. We will add your biological and technological distinctiveness to our own. Your culture will adapt to service us. Resistance is futile!"

"Everyone is entitled to their own opinion, but not their own facts!"

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comunque quanto riportato nell' articolo e' logico se letto in modo asettico e non di parte.

Per un cattolico molto credente puo' essere fastidioso da accettare.

Il problema e' che queste regole sono comunque scritte da uomini che, per quanto illuminati possano essere , sono pur sempre fallibili e possono peccare di illogicita'.

L' errore , secondo me, sta nel tentare di dare una valenza logico-scientifica alla Fede.Che e' una contraddizione.

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Guest DESMO16
Se però se ne esamina l'anima, si ritrova lo stesso limite del testo maggiore, cioè la non considerazione del problema che oggi più inquieta la fede e che è la pensabilità del rapporto Dio-mondo.

Tra le molteplici questioni aperte, esemplare è quella del male. Gli uomini si chiedono: Dio è responsabile del male? E se non lo è, chi comanda nel mondo?

Oggi è impossibile comporre i due tradizionali volti di Dio: il reggitore del mondo e l'Amore.

Il Novecento ha presentato un mondo segnato dal dolore, opposto rispetto a quello governato con amore dall'alto. L'aderenza al vero suggerirebbe che se ne prendesse atto.

Il non farlo espone il Catechismo a una serie di obiezioni piuttosto forti alle quali il testo non dà risposta.

Articolo 57: «Dio non è in alcun modo, né direttamente né indirettamente, la causa del male». Articolo 58: «Dio non permetterebbe il male, se dallo stesso male non traesse il bene».

La seconda proposizione nega la prima, perché fa di Dio la causa almeno indiretta del male, in quanto lo permette.

Visto che lo si pensa come onnipotente reggitore del mondo, Dio potrebbe evitare il male. Però preferisce permetterlo.

Del male quindi egli è almeno la causa indiretta. Consegue logicamente che di questi due articoli solo uno può essere vero. Quale? Il 57 o il 58?

ma che c'entra?..il tuo discorso non fà una grinza...

Dio può permettere che si verifichino questi episodi, in vista di un bene maggiore (magari dal punto di vista soprannaturale) e perché solo lui può trarre bene dal male, ma questo non é in contraddizione con la sua natura che é fatta soltanto di bene, amore etc.

Dio ha creato l'universo e tutto ciò che é bene perché, essendo Lui stesso Sommo Bene, non può fare diversamente: sono le creature e gli esseri creati che ribellandosi hanno dato origine al male, ma non c'é ombra di dubbio che Dio opera per il Bene e l'Amore, anche quando le circostanze potrebbero apparire diversamente.

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ma che c'entra?..il tuo discorso non fà una grinza...

Dio può permettere che si verifichino questi episodi, in vista di un bene maggiore (magari dal punto di vista soprannaturale) e perché solo lui può trarre bene dal male, ma questo non é in contraddizione con la sua natura che é fatta soltanto di bene, amore etc.

Dio ha creato l'universo e tutto ciò che é bene perché, essendo Lui stesso Sommo Bene, non può fare diversamente: sono le creature e gli esseri creati che ribellandosi hanno dato origine al male, ma non c'é ombra di dubbio che Dio opera per il Bene e l'Amore, anche quando le circostanze potrebbero apparire diversamente.

ecco questo e' un esempio di Fede che non ha bisogno di logica

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Guest DESMO16
ecco questo e' un esempio di Fede che non ha bisogno di logica

...o logica che non ha bisogno di Fede o la rigetta, rifiutandosi ostinatamente di comprenderla.

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una delle cose che più mi dà fastidio di alcuni credenti, è il voler fare proselitismo a tutti i costi [il che è coerente anche sul mio schieramento sull'ultimo referendum]

vediamo di non fare la stessa cosa al contrario

il compendio del catechismo, o la stessa chiesa, dicono un sacco di cazzate? bene, sarà compito del credente rendersene conto, con un suo ragionamento e pensiero interiore. [ah, non iniziamo a stracciarci le vesti per piacere, l'ho esposta come ipotesi. quello che penso io non c'entra e rispetto pienamente chi ha idee contrarie alle mie.... basta che non mi venga a rompere i cabbasisi :twisted:]

Credere o non credere dovrebbe essere un atteggiamento profondamente privato, non da sbandierare o tanto meno da imporre.

Auto attuale: VW Passat Variant 4Motion 130cv con Torsen

La tua prossima auto: a trazione posteriore o integrale

Moto: YAMAHA FZ6 FAZER Diamond Black '05 "BLACK MAMBA" [clic], Suzuki GSX750 "Cicciottona" e YZF-R6 solopista 8-)

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Credere o non credere dovrebbe essere un atteggiamento profondamente privato, non da sbandierare o tanto meno da imporre.

Da non imporre senza dubbio, da non sbandierare....???? Se io sono credente non son mica un massone, che male c'è se lo dico a tutti? Vale anche per te che non credi...

Cmq la religione Cristiana, almeno nella forma cattolica, ortodossa, anglicana...non in quella luterana... non è mai stata "un fatto privato", tra me e Dio per intenderci, ma un "fatto comunitario" in cui si arriva a Dio quasi esclusivamente per "mezzo" dei fratelli, quelli che nel primo secolo furono chiamati "ekklesia".

PS: le contraddizioni nel catechismo sono evidenti ma sono su domande di cui in realtà non si conosce risposta, ognuno ne ha una personale quasi, e come si vede anche i teologi fanno fatica.

Ci solleveremo dalle tenebre dell'ignoranza, ci accorgeremo di essere creature di grande intelligenza e abilità. Saremo liberi!Impareremo a volare! Richard Bach, 1973," Il gabbiano Jonathan Livingston"

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a parte che sto sulle posizioni di Alfaomega sia su proselitismo pro e contro che sull'intendere "privata" la fede, ho postato giusto perchè mi aveva incuriosito il pezzo...

Faccio notare, a Desmo in primis, che quello che ha chiamato il MIO discorso, è invece la digressione di un esimio TEOLOGO, che lui stesso nota contraddizioni tra filosofia e dogmi cristiani enunciati nel catechismo.

E' proprio ciò di cui si è parlato plurime volte a proposito di altri temi: la filosofia crisitana, la fede, sono una cosa, i dogmi sono ben altro e Toni ne ha dimostrato la probabile fallacità in poche parole.

Ecco perchè ribadisco che pretendere di applicare alla morale civile i dogmi è estremamente sbagliato, mentre auspicare che i credenti seguano le linee guida della filosofia è perfetto.

Semplificando, SI alla fede, NO alla dottrina.

Numero Uno postazioni di combattimento, signor Worf scudi alzati, siluri fotonici armati. Aprite un canale... ;)

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