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Ritorna la Bimota!


Guest DESMO16

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Guest DESMO16

..la fabbrica fondata da BIanchi MOrra e TAmburini

Finalmente, dopo due anni di sviluppo del progetto, arriva la Bimota del new deal. Nel Luglio 2003 la nuova società Bimota, ancora in fase di start-up, decise di ripresentarsi al mondo con una nuova moto che potesse essere subito identificata come una “vera Bimota” e che rappresentasse quindi la miglior espressione di tecnologia, di innovazione e di design “ made in Italy”.

A disegnare la nuova Bimota venne chiamato Sergio Robbiano, la cui firma era già stata apposta sulla Bimota 500Vdue. A dicembre 2003 Robbiano consegnò il progetto riuscendo a interpretare in maniera esemplare la filosofia che Bimota voleva trasmettere con questa nuova moto.

Così nel 2004 i tecnici iniziarono a lavorare con ritmi frenetici per poter presentare un prototipo a settembre in occasione del Salone di Intermot a Monaco.

Alcune vicissitudini interne rallentarono poi i tempi di sviluppo ma grazie all’impegno, e alla passione che caratterizzarono tutto lo staff Bimota, al Salone di Monaco venne finalmente presentata la nuova nata.

I commenti del pubblico furono ammirevoli e superarono ogni più rosea aspettativa. Quello che impressionò maggiormente i visitatori della rassegna tedesca fu il design della moto tanto che alla DB5 venne assegnato il 1° premio della Motorcycle Design Association come moto più bella del Salone nella categoria delle Supersport.

Purtroppo il 2005 è stato caratterizzato da un inverno molto rigido e la presenza, quasi costante, di pioggia e neve fino a marzo inoltrato hanno rallentato i test su strada della moto causando quindi inevitabili ritardi.

Nonostante ciò il responso pratico fornito dalle curve e dai tornanti riminesi è stato subito estremamente positivo: dopo mesi e mesi di duro lavoro l’obiettivo che i tecnici si erano prefissati era stato effettivamente raggiunto.

Con la DB5 Bimota ha voluto sin dall’inizio una moto aggressiva e compatta, agile e piacevole da guidare e per questo sono state fatte scelte tecniche e stilistiche che potessero garantire alla moto queste qualità.

La scelta del motore è quindi caduta su quello della Ducati 1000 DS raffreddato ad aria, una delle configurazioni più diffuse del bicilindrico Ducati, senza nascondere poi che l’unione tra i due marchi italiani ha sempre esercitato un grande fascino tra gli appassionati di tutto il mondo.

Il 992 è conosciuto per essere un motore affidabile, dall’erogazione corposa e con una curva di coppia robusta in grado di esaltare il divertimento nella guida e la sua larga fruibilità si sposa al meglio con la ciclistica della DB5 facendone una moto dalla guida divertente.

Per valorizzare la presenza di questo propulsore Robbiano ha voluto coniugare la bellezza di una carenatura integrale con lo spettacolo del motore lasciato a vista. In questo modo non si rinuncia all’efficacia stilistica e prestazionale della carenatura estesa fino al basso, ma praticando due ampie aperture laterali, si crea una cornice da cui spicca il propulsore.

La ciclistica presenta per la prima volta su una moto il forcellone composito con traliccio in acciaio e con piastre in lega leggera attraverso le quali passa il perno ruota.

La sezione frontale della moto è particolarmente rastremata e questo grazie al ridotto ingombro trasversale del motore.

Accanto ad un gruppo ottico a sviluppo verticale a doppia parabola poi sono posizionate le due prese d’aria che grazie alla conformazione interna del cupolino e della carenatura provvedono al raffreddamento del motore.

Per il posteriore della moto si è presa come riferimento l’essenzialità tipica delle moto da corsa e quindi dominare la scena sono i due voluminosi silenziatori di scarico in alluminio anodizzato tra i quali è incastonato il microscopico fanalino posteriore. Il peso dichiarato della Bimota DB5 è di 165 kg che corrispondono a un prezzo al pubblico di 139 euro al kg, Iva esclusa.

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Telaio: Tubo 25/20mm in acciaio cromo molibdeno con piastre laterali in lega leggera

Forcellone posteriore:Tubo 35/25/15mm acciaio cromo molibdeno con piastre laterali in lega leggera

Interasse: 1425mm

Sospensione anteriore:Forcella Öhlins con Tin a steli rovesciati 43mm completamente regolabile

Inclinazione forcella: 24°

Sospensione posteriore:

Monoammortizzatore Öhlins completamente regolabile

Escursione ruota anteriore:120mm

Escursione ruota posteriore:120mm

Avancorsa: 99,83 mm

Altezza sella: 790mm

Altezza pedane: 395+/-16mm a regolazione radiale

Freno anteriore: 2 pinze Brembo radiali a 4 pistoni e 4 pastiglie – Doppio disco

flottante 298

Freno posteriore: Pinza Brembo flottante a 2 pistoni e 2 pastiglie – Disco 220mm

Ruote: Ant. 3,50x17” – Post. 5,50x17”

Pneumatici: Ant. 120/70/17 – Post. 180/55/17

Peso: 156Kg

Motore

Motore: Ducati – bicilindrico ad L – distribuzione desmodromica – 2 valvole

– raffreddato ad aria/olio

Alesaggio e corsa: 94 x 71,5mm

Cilindrata: 992cc

Potenza

massima/giri:

92 Cv/8500 giri/min.

Coppia

massima/giri:

8,5 kgm/5500 giri/min.

Alimentazione: Iniezione elettronica – corpo farfallato 48mm

Lubrificazione: A carter umido

Cambio: 6 marce

Frizione: Multidisco a secco con commando idraulico

secondo me questotelaio meritava qualcosa di meglio...........tanto per restare in Ducati potevano dargli il Testastretta....ma mi rendo conto che poi il confronto con ogni altra moto sarebbe diventato imbarazzante :lol:

 

花は桜木人は武士

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Guest DESMO16
Che sogno!un sogno!!

anche se il mio grande sogno è una Bimota ora fuori commercio...............

si chiamava 500 V2.............era 2t............consumava + olio che benzina :mrgreen:......pesava 135kg

..già, quel 500 V2 era davvero il massimo..

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  • 4 settimane fa...

sono contentissimo anch'io, soprattutto perchè il marchio Bimota nel mio paesino è stato sempre un sogno da raggiungere...ma non posso tollerare che una motocicletta da 28ooo€, col marchio Bimota, e dalla ciclistica da sogno debba far uso di un motore da 96cv!

usare il 3L Benelli costava troppo??? secondo me avrebbe aiutato anche il marchio italianissimo, molto vicino ad esso(Rimini-Pesaro), nella produzione del motore e nell' ammortizzare i costi!!!

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Ma come pensano di vendere una sportiva con un motore raffreddato ad aria/olio, con 2 valvole per cilindro con soli 92cv, ad un prezzo da Bimota?

IMHO, son fuori di testa, non possono altro che fallire ... tra l'altro NON hanno ancora capiro che chi vuole un bicilindrico prestigioso, compra Ducati, che cmq ha già alternative meno costose che si chiamano RSV 1000 e VTR 1000 (che, a dir la verità, non hanno riscontrato un gran successo).

IMHO, dovevano fare come una volta, prendere un 4 cilindri jap, e potenziarlo ... certo, sarebbe stato più costoso, ma special per special, 1000 Euro + 1000 Euro meno ,tanto valeva esagerare ed uscire con una rivale della MV 1000 F4.

Non hanno capito niente. :(

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