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MotoGP USA (Laguna Seca)


Guest DESMO16

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Dopo le prime libere del GP degli Usa, il pesarese (nono tempo) è duro: "Questa pista è pericolosa già in scooter, dovevano fare più lavori". In testa Hayden

LAGUNA SECA (Usa), 9 luglio 2005 - La pista di Laguna Seca non piace per niente a Valentino Rossi. Dopo le prime libere del GP degli Usa il campione del mondo ha espresso pesanti critiche sulla sicurezza della pista. Lo aveva già fatto Marco Melandri giovedì dopo le ricognizioni. Ora, dopo una sessione di prove libere è arrivato il giudizio, pesantissimo, del pilota più rappresentativo.

"La vedo difficile - ha commentato a caldo il pesarese, a conclusione delle libere - sarà dura tornare a correre qui in futuro. Io non l'avevo mai vista, il sopralluogo l'ha fatto Kenny Roberts, ma ci sono dei punti, in particolare due muretti troppo vicini e la salita del 'cavatappi' che sono molto pericolosi".

Sarebbe stato meglio operare qualche lavoro in più. "Dovevano farne molti più di quelli che sono stati fatti - ha rincarato la dose Valentino - ci avevano detto che sarebbero stati fatti ma, invece, non è così. È come Suzuka - ha concluso Rossi - dove non ci sono spazi per allargare la pista. Già percorrendola in scooter sembra pericolosa".

Un parere che, ovviamente, non trova consensi tra i piloti di casa. Gli americani la trovano spettacolare e impegnativa e hanno approfittato della conoscenza del tracciato per stabilire i tempi migliori. Il più veloce è stato Nicky Hayden davanti all'australiano Troy Bayliss che ci ha già corso ai tempi della Superbike. Terzo Max Biaggi, quarto John Hopkins. Marco Melandri (caduto nella prima ora) è ottavo, Rossi per l'appunto nono.

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Li peggior risultato di Rossi nella stagione!

Hayden porta la Honda a una storica vittoria in California

Una giornata storica per Nicky Hayden, sul circuito di Laguna Seca, il pilota statunitense ha conseguito infatti la sua prima vittoria in un GP. ma è anche un momento nella storia della Honda: mai prima di oggi, infatti, la casa giapponese aveva vinto su questo circuito nella classe regina.

Per Hayden un ulteriore motivo di soddisfazione, oltre ad aver corso e vinto davanti a migliaia di appassionati americani, tra cui il padre e i due fratelli, impegnati nella gara della AMA Superbike.

"È un sogno che si avvera, è così bello tornare a vincere. Non ho vinto più niente dal 2000, bé a parte il 'Dating Game' in TV. Vincere un GP è fantastico."

"La mia moto, il mio team, tutto è stato fantastico oggi, tutto ha funzionato alla perfezione. Sono partito subito velocemente e ho continuato ad andare il più velocemente che potevo. A volte vedevo che la distanza diminuiva, ho continuato a spingere."

"Oggi era il mio giorno. Grazie alla squadra, questi ragazzi hanno lavorato veramnete duro e mi hann dato un grosso incoraggiamento. Ogni cane ha il suo giorno, oggi è stato il mio e devo dire che mi sento veramente bene."

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Doppietta Yamaha per il 50º Anniversario

Non c'è stata una vittoria, ma la Yamaha ha potuto festeggiare più che degnamante il 50º Anniversario dalla fondazione. La Yamaha ha fortemente voluto questo appuntamento in California, e la doppietta di oggi, con Colin Edwards secondo e Valentino Rossi terzo, non può che essere una soddisfazione.

Dopo un fine settimana ricco di festeggiamenti, eventi e riconoscimenti, la doppieta sul podio di Laguna Seca è un meritato coronamento. Yamaha consolida così il primo posto nella classifica costruttori, con 190 punti. Aumenta anche il vantaggio del team Gauloises Yamaha, che per l'evento californiano ha preso il nome di Yamaha Factory Racing, con 279 punti. Sempre più saldo, inoltre, il vantaggio del Campione del Mondo in carica, Valentino Rossi, con 186 punti.

Per Edwards una bela soddisfazione, la prima volta in carriera che sale due volte consecutivamente sul podio (era giunto terzo ad Assen) e guadagna così punti preziosi per la classifica del Mondiale che lo vede ora in quinta posizione a due soli punti di distanza da Gibernau che lo precede.

"È stata una gara difficile, sono partito male e dopo sono stato toccato, credo da Melandri, in uscita della prima curva. Poi ho dato il massimo per riprendere Hayden e Rossi. Sono andato molto forte e sono quindi riuscito a passare Valentino, ed ero convinto che sarei riuscito a prendere anche Hayden, ma ormai gli pneumatici iniziavano a dare segni di cedimento. Poi dai box mi hanno detto che avevo solo 3 decimi di vantaggio su Rossi e ho pensato che tutti gli sforzi che avevo fatto fossero stati vani, pensavo seriamente si fossero sbagliati. Ma alla fine sono riuscito a tenere la posizione. Sono molto contento della gara e del risultato."

Per Valentino si tratta dell'ottavo podio consecutivo, sei vittorie un secondo e un terzo posto fino a questo punto. Se si pensa che il terzo posto di Laguna Seca è il peggior risultato della stagione per Rossi, non c'è di che lamentarsi: "È stata una gara difficile, ma allo steso tempo buona, ho fatto qualche giro più lento di Colin e lui mi ha passato. Volevo sfruttare l'occasione di averlo davanti per vedere come lui e Hayden affrontavano la pista. È un circuito che non perdona, ogni distrazione sono decimi che perdi. Verso la fine mi sono anche avvicinato a Colin. Due Yamaha gialle sul podio: comunque un buon risultato."

Yamaha si è presenata sul circuito di Laguna Seca con i colori storici di Yamaha USA, il giallo, bianco nero, che soprattutto negli anni '70 resero celebrre il marchio giapponese nel mondo delle crose motociclistiche.

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Una pista inadeguata, modello PlayStation e tanti disservizi

Parterre d'eccezione: anche Brad Pitt e Michael Jordan

MotoGp e il baraccone di Laguna Seca

Poca sicurezza, ma tanto fascino

dal nostro inviato CORRADO ZUNINO

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MONTEREY - Il cantante americano che sbaglia la nota dell'inno, si scusa e riparte due tonalità più alte devono averlo preso nello stesso posto dove hanno preso i tavoli in compensato della sala stampa, i cronometri ciechi dei box, gli autisti delle ambulanze che non sanno dov'e la sala medica e prendono indicazioni dal team manager romagnolo Fausto Gresini, che la California su una cartina geografica la confonde.

Non funziona niente allo "Usa Gp", ottava gara dell'anno del motomondiale piena di fascino, attenzioni mediatiche, speranze industriali e di immancabili visitatori vip: Brad Pitt, Michael Jordan. Si può scherzare sui biglietti controllati direttamente dall'auto, metodo capace di creare file lunghe dieci chilometri. E anche sulla mancanza di una qualsiasi struttura ricettiva che non sia una baracca, ma, di fronte a moto e ragazzi che sfilano a 250 l'ora dentro muretti di cemento, bisogna fermarsi e cambiare tutto. Solo il fatto che a Laguna Seca si perdano ottanta chilometri sulle velocità massime di questi bolidi da 990 centimetri cubici mostra come la pista breve e stretta sia straordinariamente inadeguata alle potenze dell'attuale MotoGp.

Il fascino di Laguna Seca è totale, la strada di montagna che ti conduce qui, i piloti che si spogliano nei box da terremotati, come d'altronde si è fatto fino a quando, erano gli anni Ottanta, il motociclismo non è diventato uno "sport show". E poi l'autodromo nel canyon che si snoda intorno a una lago, una laguna, regala un'impressione abbacinante. Così il circuito, bellissimo. La curva uno, secca a sinistra, la salita del "cavatappi", il "corkscrew" che ha trasformato questa pista in un'icona mondiale, e la sua discesa con una curva cieca che se non la interpreti ti fai male come Melandri. Le contropendenze ricordano Assen, le staccate in discesa un gioco della PlayStation. Ma per far tornare qui la MotoGp non bastano Brad Pitt e la speranza di vendere qualche moto in più a un mercato ricco: bisogna togliere muretti e allargare spazi in almeno tre punti, bisogna abbattere una casa di proprietà della Red Bull, sponsor del circuito, per creare una nuova via di fuga. Bisogna investire denaro e ascoltare un po' di più gli europei, che di motociclismo su pista ne sanno qualcosa in più. Questa pista è così bella e importante che non si può lasciare che una tappa fondamentale somigli così da vicino a una pericolosa sagra di paese.

(10 luglio 2005)

repubblica.it

"Io non ce l'ho co' te, ma co' quello che te sta vicino e nun te butta de sotto!"

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