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Stop alle liti tra condomini


Guest DESMO16

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Due milioni di italiani in causa per questioni che riguardano

gli spazi comuni, spese di manutenzione e rumori

Condomini, boom di liti tra vicini

una legge per far scoppiare la pace

ROMA - È presto per dire se sarà uno strumento di pace, ma è quasi pronta. La commissione Giustizia del Senato sta per consegnare alla Camera la prima legge sulla convivenza fra vicini. "Per sessant'anni siamo stati amministrati da alcune norme del codice civile - spiega il relatore del ddl, Franco Mugnai, di An - adesso insufficienti per una società individualista e più conflittuale". Liti, veleni e vecchi dispetti, l'androne è diventato un'arena. Paradigma della litigiosità italica, regno degli attaccabrighe, teatro dell'insulto, il condominio è il luogo oscuro in cui si consuma la ripicca.

"Sono state circa 212 mila le cause tra vicini davanti al giudice di pace negli ultimi dodici mesi, un quarto del totale del contenzioso, al terzo posto nelle controversie dopo sinistri e multe", dice Franco Petrelli, presidente onorario dell'associazione nazionale. Alla commissione Giustizia, riunita oggi e domani in sede deliberante, restano da approvare proprio le norme che dovrebbero ridurre il conflitto: sono previsti vari strumenti di conciliazione giudiziale.

"La novità più significativa - spiega Mugani - è l'aver introdotto un meccanismo per la gestione delle parti comuni che, se hanno perso la funzione originaria, possono essere amministrate a maggioranza e non più all'unanimità". L'unanimità, "irraggiungibile" in un condominio. "Tutta colpa del citofono", scherza Pietro Membri, presidente dell'Anaci, associazione nazionale degli amministratori.

Rivoluzione tecnologica degli anni Sessanta, il "portiere elettrico" meno costoso di quello umano, non va in ferie e soprattutto non si impiccia. "Ma ha decretato la fine della convivenza". L'elogio postumo del portiere in carne e ossa - factotum, consigliere, mediatore sociale - è dovuto all'impennata, già registrata dal Censis, del tasso di litigiosità tra le mura perimetrali. La proposta del Senato riconosce capacità giuridica al capo condominio, trasformato in una "società" per la conservazione e l'amministrazione delle cose comuni. Maggiori poteri a chi gestisce e maggiore possibilità di controllo per proprietari e inquilini. Il disegno di legge affronta il dettaglio dei rendiconti nelle posizioni creditizie e debitorie e dei vari condomini morosi. "Sono in tanti a lamentare che i bilanci altro non sono che elenchi di fatture".

Un felice esperimento a Milano ha convinto i senatori a introdurre la "targa d'identità", da affiggere accanto al portone del palazzo con nome e numero di telefono dell'amministratore. Nella proposta c'è un capitolo sulla sicurezza delle persone e delle cose, è disciplinata la collocazione delle antenne paraboliche.

L'obiettivo del testo è: assemblee più snelle ed efficaci.

"Dica a sua moglie di togliere i tacchi in casa". "Per favore, quando esce per buttare la spazzatura, non sporchi!". "Non sputate nell'androne". Fabio Gerosa, segretario dell'Anaci ricorda qualche aneddoto. "La gestione delle parti comuni, scale, ascensore, cortile sono il primo motivo del contendere", dice. "Le spese, i consuntivi, le infiltrazioni d'acqua, i rumori, il gatto che scappa, il cane che abbaia" sono i protagonisti delle guerre sul pianerottolo. "E adesso è arrivato anche il divieto di fumo nelle parti condivise".

Scrive il Censis nell'unico rapporto sulla vita in condominio diffuso in maggio: sono 850 mila le cause ogni anno (circa due milioni di italiani in lite giudiziale). Non tutti sono processi civili. Qualche spuntatura alla cronaca nera degli ultimi anni dimostra che per un posto auto un condomino può arrivare a uccidere. Domenica scorsa a Roma, nella tranquilla via Poerio a Monteverde, Maurizio P., 51 anni, durante l'ennesima lite con i vicini che si lamentavano per il chiasso, è uscito per le scale brandendo una spada.

Trascurato dai sociologi, snobbato dal cinema, pochi i romanzi, il condominio è un'esperienza universale, come la scuola: sono tredici milioni e mezzo le famiglie italiane che vivono "in verticale". E il primo comandamento della suprema Corte di Cassazione è: al vicino si può dare al massimo del "rompicoglioni". Chiamarlo "psicopatico" equivale a una condanna.

"C'era una volta una bellissima gatta, a Genova - racconta Gino Tersago, avvocato che da trent'anni dirime guerre condominiali ed è autore di vari libri editi da Giuffrè - Erano gli anni Sessanta, tutti nel palazzo le davano da mangiare. Il vero proprietario era portiere che, stanco di tanti gattini due volte l'anno, decise di farla sterilizzare. Fu un colpo per i condomini, che tuttavia chiesero se dovessero pagare i millesimi per l'operazione".

Oggi a Rapallo. "In un elegante palazzo c'è un'aiuola, si continua a litigare senza decidere se saranno fiori freschi o di plastica. Sembra incredibile ma non riescono a mettersi d'accordo - osserva Tersago - In fondo le assemblee di condominio cosa sono? La prima cellula di democrazia in vitro, ma l'Italia è cambiata, la comunità è diventata somma di individualità. Il grido di battaglia resterà: non per soldi ma per principio!".

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