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OPA su Fiat?


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Dal Corriere della sera, uno stralcio di un articolo.

Giovanni Consorte, il presidente del colosso emiliano, ne parla il 6 luglio con Ugo Sposetti, il senatore Ds tesoriere del partito. E a lui chiede di avere notizie per sapere se davvero nel progetto di Opa sulla Fiat «c’è di mezzo anche Berlusconi».

Quindi secondo Consorte, l'Opa su Fiat è in corso, il dubbio è se cisia anche Berlusconi, ma la notizia interessante non è chi lancia l'Opa, ma il fatto che questa venga data per certa.

Chissà, chi vivrà vedra.

Questo spiegherebbe anche i movimenti azionari di Fiat nelle ultime settimane

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Ho decisamente paura di questa cosa....

Che Berlusconi stia architettando qualcosa per far si che la seconda famiglia piu ricca d'Italia perda il suo bene piu grande non mi sorprende....ma se ci fosse proprio lui di mezzo sarebbe uno scandalo....

Speriamo che gli Agnelli si siano cautelati a dovere in borsa...

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Se è "Scalata ostile" lo deve decidere il Consiglio di Amministrazione dell'azienda oggetto dell'acquisto...una OPA è una offerta di acquisto, non è detto che sia ostile ;)

sarebbe ostile in questo caso per mia deduzione dato che i forti movimenti del titolo non hanno portato a nessuna comunicazione della consob ;)

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se non sbaglio si parlava di una sorta di nuovo IRI,tra virgolette, fondato dalle più importanti famiglie industriali italiane,tra cui berlusconi, della valle, montezemolo etc etc..., per aiutare le aziende in difficoltà...tra queste anche la fiat...ma da qui a parlare di realizzazione e conseguente opa su fiat ce ne passa...

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Guest frallog

Ma l'IRI con il suo essere a meta' tra lo stato ed il privato e' stato uno schifo indegno. Questa idea del salvataggio di aziende in difficolta' invece ha tutta l'aria di una operazione squisitamente privata.

Io comunque, se proprio devo scegliere tra Montezemolo e gli Agnelli sono dalla parte degli Agnelli (per quel niente che conta il mio parere), anche se riconosco che Montezemolo ha fatto delle cose veramente eccellenti. Lui pero' dovrebbe ricordarsi che il suo stile la sua classe e il suo charm vengono da una educazione degli Agnelli, una delle piu' grandi famiglie che questo Paese ha avuto l'occasione di avere.

Forza Agnelli.

Regards,

Francesco 8)))

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Guest frallog

E se proprio dovessi scegliere tra i vari Agnelli, per quel niente che conta la mia scelta, io sceglierei il re Gianni Agnelli, un uomo di cui si sente tutta l'enorme mancanza.

Regards,

Francesco

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Piccolo OT:

Marx però ha notato che la somma che nel nostro schema va a compensare il capitale (e che egli ha battezzato "plusvalore”) ritornerebbe agli stessi lavoratori se essi fossero i capitalisti di se stessi. Tolte le spese, essi avrebbero l'intero ricavato del loro lavoro. Poiché però i lavoratori sono poveri e non dispongono del denaro da investire, per abolire il plusvalore si rende necessario che capitalista divenga lo Stato stesso, in modo che il plusvalore, andando allo Stato, vada di fatto agli stessi lavoratori e sia eliminato. Di fatto, quando s'è tentato di applicarlo, questo schema migliorativo non solo ha reso poveri anche i ricchi ma ha impoverito a tal punto i lavoratori che questi hanno ripreso a sognare del capitalista privato. Per questo, non appena ne hanno avuto la possibilità (in Russia dopo settant'anni!), sono ritornati entusiasticamente all'economia liberista.

Tuttavia, per decenni e ancora oggi, anche dove non ha preso il potere, il comunismo ha influenzato tutti. La teoria del plusvalore ha cambiato sapore, nel viaggio dall'autore ai destinatari, ed il messaggio radicatosi nella mente delle folle è stato: il tuo datore di lavoro prospera rubando soldi a te. È uno che non avrebbe diritto a nulla ed invece se la gode. Se gli rubi qualcosa, se cerchi di danneggiarlo, se chiedi sempre di più e perfino se lo costringi a chiudere l'impresa, non fai niente d'immorale. Perché il primo ladro è lui. Per quanto bene ti paghi ti paga sempre meno di quanto dovrebbe; ti pagherebbe il giusto solo se lui non guadagnasse assolutamente nulla. Visto che nulla merita, essendo probabilmente ricco solo per merito di suo padre.

Se questo era il messaggio del comunismo popolare, il messaggio del socialismo popolare non era molto diverso. Diceva: i comunisti non hanno ragione, ma quasi. E infatti il socialismo è stato un comunismo parziale che ha fatto danni parziali.

Il risultato di questa mentalità è stato un crescendo di richieste il cui orizzonte mitologico sarebbe stato un mondo in cui tutti avessero tutto senza far niente. Purtroppo per i sognatori, le leggi economiche non sono deontologiche: sono fisiche. Nel senso che non è necessario volerle applicare, si applicano da sé esattamente come la legge di gravità.

Finché le economie hanno beneficiato di margini di guadagno tali da poter ricavare qualche ulteriore vantaggio per i salariati (non per merito dei sindacati, ma per merito dell'aumentata produzione di ricchezza) si sono avuti continui miglioramenti. Quando la torta ha cessato di crescere, i miglioramenti -sindacati o no- sono cessati. Infine, ora che si aprono gli orizzonti della concorrenza (Europa Orientale, Cina), pure se i sindacati sono divenuti tanto potenti da sedere di fronte al governo come interlocutori, ecco che le leggi dell'economia fanno sapere ai lavoratori che la torta non cresce più ed è anzi più piccola. Non che doversi aspettare fette più grandi, essi hanno solo la scelta fra fette più piccole a parità di lavoro o nessuna fetta.

Bella lezione, per chi si era permesso di dire che "il salario è una variabile indipendente". Bella lezione per chi ha tanto parlato di "conquiste dei lavoratori".

La vera conquista dei lavoratori è produrre un aumento della ricchezza nazionale. Come diceva uno che andava per le spicce, "se la Fiat produce un milione d'automobili, Gianni Agnelli non potrà usarle tutte. Ha un solo sedere". E se facciamo sì che la Fiat chiuda, alcuni potranno ancora comprare Mitsubishi e Toyota, ma molti andranno a piedi.

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