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Rimpiangendo l'energia nucleare


Guest DESMO16

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Guest frallog

E' un reattore sperimentale, che serve dunque come esperimento. Se si riuscisse a ricavare della energia questa sarebbe immessa nella rete elettrica francese. Non e' pensabile trasportare dell'energia elettrica per migliaia di chilometri, le perdite sarebbero troppo alte.

Regards,

Francesco 8)))

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In pratica sulla rivista dice le stesse cose riportate in questo articolo

inoltre la fase cruciale dovrebbe iniziare nn prima del 2016...

Certo è un progetto molto rischioso e dispendioso,

poi nn capisco una cosa, un'unico impianto dovrà fornire energia a tutti i paesi che hanno partecipato? :shock:

No, si tratta solo di un esperimento.

Lo scopo non è quello di sopperire nell'immediato (si fa per dire) al fabbisogno energetico dei paesi partecipanti, ma di avere quel che si dice il "proof of concept". Quindi è solo un piccolo reattore che servirà per fare delle prove.

Cioè questo sarà il primo tentativo serio di tentare di produrre energia da fusione. Se ci si riuscirà allora ci si farà i conti in base ai costi di produzione, ai costi dello scaling up, ai pro di questo tipo di produzione, ai contro etc. Insomma si stileranno dei bilanci più o meno precisi e si deciderà se e quanto sia conveniente produrre energia da fusione.

E' chiaro che se si spendono 20.000 miliardi vuol dire che le probabilità di successo sono alte. Sapremo molte cose: intanto se la cosa funzionerà. Perchè non è detto che non vengano fuori problemi tecnici imprevisti che con la tecnologia attuale non siamo in grado di sormontare. Ricordiamoci che noi pensiamo di confinare il plasma con un campo magnetico toroidale di una trentina di metri di diametro, cosa che invece il Sole fa col suo immenso campo gravitazionale. Sì, sulla carta sembra che tutto funzionerà bene, ma non sapremo mai se è veramente così se non lo faremo in pratica.

Se la cosa funziona, sapremo se e quanto sarà migliorabile. In altre parole: se vogliamo aggiustare il tiro dobbiamo avere un punto di riferimento, ossia un oggetto funzionante, solo così potremo sapere quali sono i suoi punti deboli ed i suoi colli di bottiglia sui quali intervenire in eventuali altri impianti per fare dei miglioramenti.

Poi, come dicevo, si faranno tutti i conti economici, cioè i costi ed i benefici. Etc.

Ci vorranno dieci anni per costruire l'impianto e una ventina d'anni per sperimentare. Se tutto funzionerà secondo i piani, la prima energia ottenuta per fusione termonucleare potrà essere utilizzata 30-40 anni più tardi, ossia per poi costruire impianti che producano energia da piazzare sul mercato ci vorranno altri 30-40 anni. Prima di vedere l’energia nucleare da fusione entrare nelle case dei cittadini sotto forma di energia elettrica ci vorranno quindi non meno di 10+20+35 anni, ossia 60-70 anni.

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No, si tratta solo di un esperimento.

Lo scopo non è quello di sopperire nell'immediato (si fa per dire) al fabbisogno energetico dei paesi partecipanti, ma di avere quel che si dice il "proof of concept". Quindi è solo un piccolo reattore che servirà per fare delle prove.

Cioè questo sarà il primo tentativo serio di tentare di produrre energia da fusione. Se ci si riuscirà allora ci si farà i conti in base ai costi di produzione, ai costi dello scaling up, ai pro di questo tipo di produzione, ai contro etc. Insomma si stileranno dei bilanci più o meno precisi e si deciderà se e quanto sia conveniente produrre energia da fusione.

E' chiaro che se si spendono 20.000 miliardi vuol dire che le probabilità di successo sono alte. Sapremo molte cose: intanto se la cosa funzionerà. Perchè non è detto che non vengano fuori problemi tecnici imprevisti che con la tecnologia attuale non siamo in grado di sormontare. Ricordiamoci che noi pensiamo di confinare il plasma con un campo magnetico toroidale di una trentina di metri di diametro, cosa che invece il Sole fa col suo immenso campo gravitazionale. Sì, sulla carta sembra che tutto funzionerà bene, ma non sapremo mai se è veramente così se non lo faremo in pratica.

Se la cosa funziona, sapremo se e quanto sarà migliorabile. In altre parole: se vogliamo aggiustare il tiro dobbiamo avere un punto di riferimento, ossia un oggetto funzionante, solo così potremo sapere quali sono i suoi punti deboli ed i suoi colli di bottiglia sui quali intervenire in eventuali altri impianti per fare dei miglioramenti.

Poi, come dicevo, si faranno tutti i conti economici, cioè i costi ed i benefici. Etc.

Ci vorranno dieci anni per costruire l'impianto e una ventina d'anni per sperimentare. Se tutto funzionerà secondo i piani, la prima energia ottenuta per fusione termonucleare potrà essere utilizzata 30-40 anni più tardi, ossia per poi costruire impianti che producano energia da piazzare sul mercato ci vorranno altri 30-40 anni. Prima di vedere l’energia nucleare da fusione entrare nelle case dei cittadini sotto forma di energia elettrica ci vorranno quindi non meno di 10+20+35 anni, ossia 60-70 anni.

Capito. Un cammino lungo che nn ci sottrarrà a problemi...

E' già tanto che si cerchi di cooperare visto il prezzo (20.000 miliardi di lire o di euro)... :shock:

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