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Troppo bella per insegnare, Via la prof di religione


orson

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Ma la cosa vi appassiona davvero tanto?

Io avrei trovato molto + logico che si parlasse del clamoroso servizio di Lorenzo Cremonesi sul Corsera di domenica dove si parlava di ciò che sta accedendo ai cristiani in Terrasanta, specie a Betlemme, passata dal 75% di popolazione cristiana del 1950 al 12% di oggi ed al prossimo zero. Vedere la denuncia di padre Pizzaballa, francescano nuovo custode dei Sacri Luoghi. Espropriazioni forzate, divieto ai cristiani di comprare immobili, stupri ed omicidi compiuti con la omertà o spesso complicità delle stesse forze di sicurezza palestinesi oltre che di Hamas e compagnia, moschee e minareti costruiti in testa alla Basilica della Natività con muezzin che coprono appositamente ad orario il suono delle campane, etcc..

Invece no, qui ci si appassiona alla denuncia di una signora (carina) in cerca di pubblicità che, quando si è fatta indicare dalla curia, ha sottoscritto tre impegni (come tutti i prof di religione) tra cui quello sulla condotta che implicava, cosa nota a chi non vuole cadere dalle nuvole, quello di non divorziare (la separazione è ammessa e perciò solo ora è scattato il provvedimento): si può condividere o meno ma è lei ad essere venuta meno.

Comunque, ripeto, sposterei la discussione su quello che dicevo poc'anzi, sempre che non mi sia perso qualche topic apposito

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d'accordo con renyuri in linea di principio sulle priorità della vita di società globbbbale, è meglio cmq che nn commenti l'italica abitudine parrocchiale sulla gestione degli insegnanti di religione ed i paletti a cui essi vengono sottoposti senza averne compenso economico o di carriera...

Ergo bruciassero nel loro inferno, visto che ci credono... ed è l'espressione + carina e gentile che mi viene in mente dopo una giornata di lavoro e dopo secoli di sforzi x secolarizzare la società.

Sullo scandalo in "terrasanta" cosa dire, che da chi viene mosso principalmente da istinti religiosi non mi aspetto molto di +??

Che viste le condizioni socioculturali delle zone in questione "chi la fa l'aspetti" visto che sono arretrati di circa 2/300 anni e che ancora vedono lo scontro religioso come guerra santa...

Ci sarebbero troppi luoghi comuni da tirare in ballo. Sono estremamente dispiaciuto per le persone che soffrono la situazione e soprattutto per i motivi che portano tali sofferenze.

Lascio ad altri analisi meno radicali. Sono abbastanza stufo di queste cose.

"The great enemy of the truth is very often not the lie -- deliberate, contrived and dishonest -- but the myth -- persistent, persuasive and unrealistic"

(John Fitzgerald Kennedy)

"We are the Borg. Lower your shields and surrender your ships. We will add your biological and technological distinctiveness to our own. Your culture will adapt to service us. Resistance is futile!"

"Everyone is entitled to their own opinion, but not their own facts!"

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Scusa rey con tutto il rispetto che c'entrano i cristiani in istraele...sembra quasi che tu voglia equilibrare la questione...quoto invece chi afferma che sia ingiusto che una persona pagata dallo stato debba essere licenziata dopo le direttive di un vescovo..la questione dell'insegnamento della religione cattolica rimane cmq spinosa io ormai propenderei per l'eliminazione totale!!! provocazione...e se invece della prof provocante ci fosse stato un prete o cmq un uomo super figo e attraente??la chiesa si sarebbe comportata allo stesso modo?!

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d'accordo con renyuri in linea di principio sulle priorità della vita di società globbbbale, è meglio cmq che nn commenti l'italica abitudine parrocchiale sulla gestione degli insegnanti di religione ed i paletti a cui essi vengono sottoposti senza averne compenso economico o di carriera...

Ergo bruciassero nel loro inferno, visto che ci credono... ed è l'espressione + carina e gentile che mi viene in mente dopo una giornata di lavoro e dopo secoli di sforzi x secolarizzare la società.

Sullo scandalo in "terrasanta" cosa dire, che da chi viene mosso principalmente da istinti religiosi non mi aspetto molto di +??

Che viste le condizioni socioculturali delle zone in questione "chi la fa l'aspetti" visto che sono arretrati di circa 2/300 anni e che ancora vedono lo scontro religioso come guerra santa...

Ci sarebbero troppi luoghi comuni da tirare in ballo. Sono estremamente dispiaciuto per le persone che soffrono la situazione e soprattutto per i motivi che portano tali sofferenze.

Lascio ad altri analisi meno radicali. Sono abbastanza stufo di queste cose.

ma guarda, caro ax, il problema degli insegnanti di religione è la modesta punta di un iceberg ed è la parte meno inquietante.

Altri sono i veri drammi: il precariato della scuola, l'abominevole sistema delle parificate dove non si viene pagati (se non sulla carta, cosa che poi ti costringe anche a pagarti le tasse), i casini annuali delle graduatorie, insomma .. un girone dantesco immaginabile solo da chi c'è passato.

Non capisco il "chi la fa l'aspetti" (forse pensavi agli israeliani ma i cristiani di Betlemme e dintorni sono a tutti gli effetti palestinesi, di cui quasi il 50% cattolici ed hanno subito già le vessazioni israeliane prima di quelle dell'A.N.P.).

Non penso neppure sia un problema di religione, fonte troppo spesso sul forum di dispute fuori tempo e fuori luogo: bastava rivedersi qualche sera fa "Concorrenza sleale" con gli ottimi Abatantuono e Castellitto per capire che quello che accade a Betlemme è spesso accaduto e da noi furono fatte addirittura leggi per discriminare.

Spiace solo vedere che mentre piace la critichetta radical-chic sulla prof non si ricorda che oggi, nel mondo, la + discriminata e martire delle fedi è quella cristiana (ancor ieri ucciso un prete italiano in Brasile). E spiace che certe cose accadano dove Cristo venne alla luce "al freddo ed al gelo" in una povera stalla.

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Se non si ragiona per schematismi si riecono a capire megli gli eventi.

In Brasile non si viene uccisi in quanto cattolici, ma eventualmente per le azioni compiute.

Ovvero, non conosco il caso specifico, spesso i preti uccisi lo sono per le proprie azioni nella società da parte di portatori di interessi economici, e spesso questi sono preti di frontiera isolati dal resto della chiesa.

Insomma sono preti cattolici uccisi da altri cattolici, spesos appoggiati da altri preti più alti di grado.

La questione palestinese è molto più complessa, però vedo che i seguaci del cattolicesimo alla Socci continuano a non capire i cattivi rapporti tra Israele e Vaticano, questo perché hanno il prosciutto agli occhi.

Sul caso che ho riportato a me interessa poco sapere se la tipa ha ragione o ha torto, questo è un problema suo e della chiesa.

Il problema è che questa persona viene pagata dallo stato, ma viene assunta o licenziata da un sogegtto privato in base a criteri contrari ai principi regolatori dello stato.

Se la chiesa vuole poter assumere e licenziare a piaciemnto gli insegnanti di religione, ma lo faccia a spese del proprio bilancio, non delel tasse dei comuni cittadini

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..... la + discriminata e martire delle fedi è quella cristiana (ancor ieri ucciso un prete italiano in Brasile). E spiace che certe cose accadano dove Cristo venne alla luce "al freddo ed al gelo" in una povera stalla.

Cosa pensi che si potrebbe fare?

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Cosa pensi che si potrebbe fare?

Prima di risponderti preciso ad orson che la non eccellenza nelle relazioni tra Israele e Vaticano è da imputare a due questioni: la prima è lo status della città di Gerusalemme, status che in Vaticano vedono come "capitale di due popoli e Stati" e, cosa a mio avviso preferibile ed affascinante, "città aperta delle tre Fedi": la seconda ne discende ed è la contarietà all'occupazione ed al muro e ciò pur sapendo che lo Stato palestinese rischierà derive confessionali certo più gravi dello Stato ebraico (che pure confessionale lo è costituzionalmente). Quanto alla prof, trattasi di previsioni concordatarie, criticabili ma legali.

Relativamente al quotato, è da sottolineare la nuova linea del Custode, palesemente in contrasto con quell'understatement sia del Patriarca latino Sabbah che dei frati che qualche anno fa ospitarono dei ricercati all'interno della Basilica della Natività (non invitati, per la verità).

Tra l'altro i 93 casi di gravissimi soprusi del dossier risalgono dal 2000 in poi, come a dire che il predecessore del Pizzaballa è stato un poco pilatesco.

Il vero problema attuale è la debolezza dell'interlocutore, la corruzione della magistratura e della polizia palestinese, l'inesistenza di credibili strutture statali. Che in questa situazione la sopraffazione avvenga a danno di una minoranza, tra l'altro pacifica, è quasi scontato e la questione di fede è, a mio avviso, incidentale.

Resta però il fatto che questa consistente minoranza può essere seriamente difesa solo dalla Chiesa di Roma che, a differenza delle altre (forse anglicana esclusa), dispone di una vera rete diplomatica e di rapporti.

In definitiva, a mio avviso, se Roma sosterrà la linea di denuncia ed intransigenza del Custode, la sua azione potrà avere successo e la pressione sulla pur debole Autorità Palestinese avrà dei risultati.

Ciò dipenderà anche da una linea di politica generale che dovrà dare a breve Bendetto XVI: ovvero se soffrire in silenzio cercando nel silenzio di pressare l'interlocutore oppure se alzare la testa e denunciare con forza i soprusi rivendicando pari dignità.

Non si tratta solo di Betlemme o della Palestina: si tratta dei cristiani assiri e caldei in Siria, Turchia (il cui premier ci viene a fare lezioni di libertà religiosa, lui che viene da uno Stato ove le cristiane sono spesso costrette a partorire in piedi e dove si assiste alla discriminazione per l'accesso ai pubblici uffici e lavori), Iraq. Si tratta dei maroniti in Libano, dei copti in Egitto, dei cattolici di rito orientale ed armeno nel Caucaso, dei cattolici in Indonesia (ricordiamo che Timor Est fu oggetto delle attenzioni di Giovanni Paolo II quando il mondo manco sapeva). Per tacere, ovviamente, della condizione dei cristiani in Cina ed Arabia Saudita (chiedere agli immigrati filippini), Sudan.

Sicuramente ho omesso molto ma spero di essere stato chiaro nell'indicare che mentre qui si discute delle eterologa e della prof avvenente e divorziata, queste consistenti comunità pagano per la pacifica fede in Cristo un prezzo che in Europa si ignora o si vuole ignorare completamente. Ci sarebbe da dire tanto ma, rispondendoti posso dire che la palla è al nuovo papa.

Che ben sa, tra l'altro, che queste sono le più antiche e storiche comunità della cristianità tutta (Chiesa di Antiochia e di Alessandria, tra tutte, destinatarie di tante lettere di Paolo), oggetto da oltre un millennio della sopraffazione islamica. Può anche darsi che quello che si farà non sarà pubblicizzato: ma, nel mio piccolo, mi auguro davvero non si chini il capo.

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Prima di risponderti preciso ad orson che la non eccellenza nelle relazioni tra Israele e Vaticano è da imputare a due questioni: la prima è lo status della città di Gerusalemme, status che in Vaticano vedono come "capitale di due popoli e Stati" e, cosa a mio avviso preferibile ed affascinante, "città aperta delle tre Fedi": la seconda ne discende ed è la contarietà all'occupazione ed al muro e ciò pur sapendo che lo Stato palestinese rischierà derive confessionali certo più gravi dello Stato ebraico (che pure confessionale lo è costituzionalmente). Quanto alla prof, trattasi di previsioni concordatarie, criticabili ma legali.

Beh, ci sono anche questioni patrimoniali tra Israele e Vaticano, che sono alla base degli ultimi scontri.

Sulla Prof, preciso che io non ho mai scritto che questo licenziamento è illegittimo, dico solo che deriva da situazione legale ma profondamente immorale.

Dico di più secondo me non dovrebbero essere dati soldi alle scuole cattoliche in quanto assumono in base a principi discriminatori di tipo religioso, in contrasto con la costituzione italiana.

Che la chiesa applichi le proprie regole morali può anche andare bene, ma basta che lo faccia a proprie spese

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Beh, ci sono anche questioni patrimoniali tra Israele e Vaticano, che sono alla base degli ultimi scontri.

Sulla Prof, preciso che io non ho mai scritto che questo licenziamento è illegittimo, dico solo che deriva da situazione legale ma profondamente immorale.

Dico di più secondo me non dovrebbero essere dati soldi alle scuole cattoliche in quanto assumono in base a principi discriminatori di tipo religioso, in contrasto con la costituzione italiana.

Che la chiesa applichi le proprie regole morali può anche andare bene, ma basta che lo faccia a proprie spese

Hai qualche notizia certa sulle questioni patrimoniali cui ti riferisci? In questo caso la potresti riportare, sarei curioso.

Pe il resto, la tua opinione la rispetto ma ti ricordo che il principio è quello di girare a questi istituti che hanno parificazione e garantiscono identità di programmi una parte delle risorse risparmiate dallo Stato e garantire ai cittadini che con le tasse consentono si mantenga la scuola pubblica la possibilità di un'educazione + orientata per i figli: da ricordare infatti che, in tal caso, il cittadino oltre alle tasse paga anche rette spesso molto alte (i contributi statali coprono minima parte delle spese).

Si tratta di favorire la libertà della diversità, concetto che spesso, come con le questioni sopra ricordate, a molti piace che ai cattolici si applichi in un solo senso.

Io, poi, personalmente sono per la scuola pubblica quindi, come già detto, non voglio andare oltre su un tema che mi appassiona poco o niente.

Le modalità di assunzione, non essendo posti pubblici, possono ovviamente essere diverse (specie ove vi sia una fonte concordataria).

Gradirei magari un tuo intervento senza se né ma anche in difesa delle comunità cristiane oppresse.

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Hai qualche notizia certa sulle questioni patrimoniali cui ti riferisci? In questo caso la potresti riportare, sarei curioso.

www.asianews.it/dos.php?l=it&dos=&art=470

Pe il resto, la tua opinione la rispetto ma ti ricordo che il principio è quello di girare a questi istituti che hanno parificazione e garantiscono identità di programmi una parte delle risorse risparmiate dallo Stato e garantire ai cittadini che con le tasse consentono si mantenga la scuola pubblica la possibilità di un'educazione + orientata per i figli: da ricordare infatti che, in tal caso, il cittadino oltre alle tasse paga anche rette spesso molto alte (i contributi statali coprono minima parte delle spese).

Si tratta di favorire la libertà della diversità, concetto che spesso, come con le questioni sopra ricordate, a molti piace che ai cattolici si applichi in un solo senso.

Le mie obiezioni sono 2:

- Questo diritto va riconosciuto allora a tutte le religioni, a me non piace, e credo che non debba esser finanziato un mondo in cui ci sono scuole, cattoliche, atee o islamiche

- Per me è più importante il diritto del figlio ad avere un'educazioen pluralista, con insegnanti di idee e culture diverse, rispetto al diritto del genitore di inculcare le proprie idee al figlio. Io ho avuto insegnanti cattolici e atei, di destra e di sinistra, penso che sarei una persona molto più povera se i miei genitori avessero voluto che io avessi un'educazione unilaterale.

Una mia conoscente molto bigotta disse che era sbagliato finanziare le scuole cattoliche, perché poi ci si sarebbe trovati costretti a finanziare anche quelle islamiche.

Ah, sui criteri di assunzione, un principio generale delel democrazie laiche è che non può esserci discriminazioni religiose per le assunzioni.

IO mi acocntenterei che quete discriminazioni avessero come conseguenza il fatto di non ricevere soldi dallo stato.

Gradirei magari un tuo intervento senza se né ma anche in difesa delle comunità cristiane oppresse.

Dipende dalle comunità di cui parli.

Sicuramente appoggio quella vietnamita e ivoriana, ho una serie di dubbi in più su quelle sudanesi e soprattutto nigeriana, come su quella Irachena.

Ritengo che in america latina il comportamento del vaticano negli ultimi 30 anni sia stato vergognoso, ma che molte delle missioni cattoliche abbia avuto un ruolo straordinario.

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