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Benedetto XVI imputato?


Ares

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per quale motivo?? che differenza c'è tra me che ammazzo o faccio il pedofilo ed un prete che lo fa?? a parte che a mio parere è un po' peggio se lo fa un prete??

Pari diritti. Il prete è un cittadino qualunque davanti allo stato. Se sbaglia va trattato come tutti gli altri. Ne meglio ne peggio.

beh sai e' per tutelare cio' che egli rappresenta,il silenzio stampa, tutto qui...per il resto siam d'accordo

Auto:ex bmw 320d touring 150cv,Gpunto 1.3mj 90cv

La tua prossima auto:a trazione posteriore

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ma lorenzo, lui rappresnta se stesso. Mica se è pedofilo lui lo è tutta la chiesa.

Ma se insabbi allora si che tutta la chiesa fa la figura di quelli che sembrano voler nascondere un problema enorme al proprio interno.

Capisci da dove nasce tutto??

L'insabibamento, la copertura, il silenzio, la censura, fa sempre nascere la dietrologia. La trasparenza MAI.

"The great enemy of the truth is very often not the lie -- deliberate, contrived and dishonest -- but the myth -- persistent, persuasive and unrealistic"

(John Fitzgerald Kennedy)

"We are the Borg. Lower your shields and surrender your ships. We will add your biological and technological distinctiveness to our own. Your culture will adapt to service us. Resistance is futile!"

"Everyone is entitled to their own opinion, but not their own facts!"

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lui rappresenta la chiese nel bene e quindi molto pensano che la rappresenti anche nel male...cercano solo di fare meno rumore possibile,tutto qui...

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Allora... c'e' un equivoco di fondo su cui poggia tutta la storia.

Vediamo se riesco a spiegare come funziona l'accertamento della "condotta" di un ecclesiastico nella Chiesa Cattolica.

Innanzitutto la Chiesa cattolica non e' un singolo soggetto giuridico come mister X che essendo testimone di un fatto va alla polizia a denunciare. Chiarito questo (che e' gia' tanto) la Chiesa si preoccupa del rigore dottrinale e morale dei religiosi e di quello dottrinale dei laici che magari insegnino teologia etc... come lo fa? In genere se vi sono delle voci o qualche lettera che un Vescovo riceve riguardo al parroco di Vattelappesca (ma vale anche per i vescovi stessi) e se dopo un "sopralluogo" nella comunita' in questione tali timori mostrano un minimo di fondamento, il vescovo dispone che si inquisisca tale parroco di vattelappesca al mfine di accertare eventuali infrazioni al codice di diritto canonico. Tale inquisizione e' affidata ad un pool di religiosi, non vi possono essere inquisitori laici. Tale inquisizione giuridicamente fa capo al Sant'Uffizio (Congregazione per La Salvaguardia della Dottrina della Fede). Si raccomanda di non rendere di dominio pubblico la procedura di verifica al fine di non screditare l'immagine del povero parroco di Vattelappesca che magari non c'entra nulla ma ogni eventuale parte interessata nell'inquisizione in prima persona viene informata e magari "interrogata". L'inquisizione si occupa per la maggior parte dei casi di reati che neppure sfiorano le leggi "civili" (i codici civili e penali) e cioe' in primis di eresia (violazioni dottrinali) ma anche di abusi di carattere ecclesiologico, liturgico ed anche comportamentale.

Se il parroco di vattelappesca viene riconosciuto colpevole ai sensi del diritto canonico piuo' venire punito a seconda della colpa secondo i mezzi propri del diritto canonico. Ad esempio puo' essere colpito da scomunica se eretico oppure sospeso a divinis se ha compiuto gravi abusi ecclesiologici o disobbedienze. Tutto e' poi commisurato ed un ipotetico pentimento dell'interessato che nel caso di eresia deve essere seguito dall'abiura al fine di poter avere revocata una eventuale scomunica. Tutto questo fa capo come detto al Sant'uffizio di cui era all'epoca dei fatti dell'articolo in questione presidente il Card. J.Ratzinger.

Moltissimi sono i casi in cui da sfondo c'e' un abuso sessuale (abuso non nel senso coercitivo ma che va contro l'uso proprio dei sacerdoti nel diritto canonico...) in tali casi se il sacerdote e' pentito quasi sempre lo si sposta di parrocchia e lo si tiene un po' sotto osservazione (non parliamo neppure di pedofilia). Molte volte si creano degli attriti tra un sacerdote ed alcuni fedeli o semplici cittadini della zona che lo accusano... in questo caso spesso il sacerdote viene allontanato a scopo precauzionale ancor prima di essere eventualmente inquisito. Ecco quindi spiegate le migliaia di preti che la Chiesa e' accusata di "cambiare di parrocchia". Nella stragrande maggioranza dei casi in cui gli "abusi" canonici riguardano il sesso si tratta di preti accusati di fornicazione (che non e' un reato civile)... moltissimi di questi casi a loro volta sono una bolla di sapone perche' di accerta che in realta' il prete veniva a sua volta molestato da una o piu' donne della parrocchia e ad un suo rifiuto scattano le denunce alla curia... ma alla fine le dirette interessate o i vari testimoni quasi sempre portano alla verita'. Alcune volte invece i sacendoti consumano veramente la fornicazione ma si accerta che hanno ceduto alla provocazione di una donna e se pentiti continuano il loro sacerdozio in altre parrocchie. In altri casi avviene che il sacerdote era parte attiva nel rapporto, in questo caso gli viene chiesto se se la sente di continuare nell'attivitya' di sacerdote ed in caso acconsenta gli viene chiesto di ritirarsi per qualche tempo in preghiera in un monastero. Oppure viene sospeso a divinis e si parla di "preti spogliati".

Veniamo ora al dunque... l'inquisizione ecclesiastica piu' anche ravvisare reati canonici che sono anche reati per lo stato (esempio pedofilia) ed in questo caso, accertato il reato il soggetto deve essere consegnato a quello che un tempo era solo il "braccio secolare" ma che oggi, visto che il tribunale religioso non e' valido, e' semplicemente l'autorita' civile.

La maggior parte di sospetti di pedofilia nascono spesso dal fare troppo sdolcinato di alcuni sacerdoti che si prodigano in bacetti e carezze ai bambini, che li accompagnano per mano etc... magari li portano in bagno all'oratorio per campiarli etc... in tutte queslle situazioni nelle quali ci si puo' trovare avendo a che fare con bimbi dai 5 ai 10 anni. Altre volte ragazzine e ragazzini che a 14 15 anni in alcune realta' sono fin troppo "allegri".... senza scendere nei particolari se delle voci arrivano al vescovo, questi quasi sempre come prima cosa sposta il parroco dalla parrocchia e poi comincia a tenerlo sotto osservazione (quasi nella totalita' dei casi le voci sono infondate), alcune volte effettivamente il parroco esagerava ma pressocche in una percentuale irrisoria di casi c'e' un serio sospetto che si siano consumatti atti sessuali, nel qual caso il parroco viene denunciato dalla Chiesa se non lo avesse gia' fatto qualcun'altro.

Si vede dunque che le migliaia di parroci pedofili che la chiesa copre:

1) spessissimo non lo sono affato ma solo voci

2) non e' una cosa negativa ma significa che la Chiesa viglila con QUATTRO OCCHI APERTI! Altrimenti non sarebbero migliaia ma pochi casi i procedimenti di accertamento della condotta dei parroci.

3) Non vedo come il capo del S.Uffizio abbia violato il diritto canonico... anzi ha fatto il suo dovere...

4) quand'anche qualcuno avesse commesso un qualche errore, ad esempio non denunciando un caso accertato o fortemente sospetto ne farebbe capo al vescovo sotto la cui supervisione si svolge ogni inquisizione e non al presidente del S.Uffizio che praticamente disconosce quasi tutti i singoli casi tra le decine di migliaia...

Ci solleveremo dalle tenebre dell'ignoranza, ci accorgeremo di essere creature di grande intelligenza e abilità. Saremo liberi!Impareremo a volare! Richard Bach, 1973," Il gabbiano Jonathan Livingston"

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Dotta citazione e buona spiegazione da parte di Viva L'Italia.

Il quesito resta il seguente.

Il prete sul quale esistono indici seri di pedofilia deve essere segnalato all'autorità giudiziaria? Secondo me si, e l'accusa rivolta alla cheisa riguarda questa omissione.

Io non credo che nessuno possa accusare un vescovo per il fatto che esistano preti pedofili, non credo che sia un'organizzazione nella quale tale perversione sia particolarmente diffusa.

Certo che la presenza di episodi seri di protezione dei pedofili in vari paesi è preoccupante ed è un errore garve da parte della chiesa.

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Dotta citazione e buona spiegazione da parte di Viva L'Italia.

Il quesito resta il seguente.

Il prete sul quale esistono indici seri di pedofilia deve essere segnalato all'autorità giudiziaria? Secondo me si, e l'accusa rivolta alla cheisa riguarda questa omissione.

Io non credo che nessuno possa accusare un vescovo per il fatto che esistano preti pedofili, non credo che sia un'organizzazione nella quale tale perversione sia particolarmente diffusa.

Certo che la presenza di episodi seri di protezione dei pedofili in vari paesi è preoccupante ed è un errore garve da parte della chiesa.

quoto ed approfitto x ringraziare anch'io viva l'italia x la spiegazione eccellente ed esaustiva.

Certo che se tutti fossero "dotti" e aperti come noialtri nell'afrontare questi argomenti... purtroppo la massa si ferma in superficie, ed il risultato è che si inveisce contro presunti omertà e insabbiamenti.

Lo stesso vale x tanti procedimenti giudiziari vs civili + o meno noti...

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queste le parole (dichiarazioni di oggi) del vicario dell' arcivescovo di Rio:

I mezzi di comunicazione e i casi di pedofilia attribuiti a sacerdoti

Riflessioni di un vicario dell’Arcidiocesi di Rio de Janeiro

RIO DE JANEIRO, martedì, 20 dicembre 2005 (ZENIT.org).- A causa delle notizie apparse sui mezzi di comunicazione del Brasile che si sono fatti eco di un’informazione diffusa dalla rivista “ISTO È”, per la quale 1.700 sacerdoti del Paese sarebbero coinvolti in abusi sessuali, il vicario episcopale della Vicaria Ovest di Rio de Janeiro, José Roberto da Silva, ha reso pubblico un messaggio in cui smaschera le informazioni errate riportate dal servizio.

Il presule spiega che in Brasile sono rari i casi di pedofilia e che i Vescovi sono attenti al problema, avendo predisposto da tempo i mezzi per “purificare le fila del clero”.

Il vicario episcopale da Silva inizia il suo messaggio indicando che oggi “quanto più raro o esotico è un fatto, più notorietà merita da parte dell’opinione pubblica e dei mezzi di comunicazione”.

“Ciò che è assurdo ha una forza direttamente proporzionale al suo grado di eccentricità”, catalizzando in questo modo “l’interesse delle persone”, ha aggiunto.

“Proprio perché si verificano in rarissime occasioni – ha indicato il vicario –, i casi di pedofilia tra il clero attirano tanto l’attenzione da parte dell’opinione pubblica. Se fossero quotidiani o in numero elevato non avrebbero alcun impatto, come succede con la violenza quotidiana nelle grandi città del nostro Paese”.

“Le persone semplicemente si abituano e fabbricano schemi che forniscono loro, almeno in apparenza, un minimo di sicurezza. Analogamente, se i casi di pedofilia fossero tanto numerosi, i genitori degli adolescenti, che frequentano le chiese a milioni, avrebbero preso le misure di protezione adeguate, e nelle chiese non rimarrebbero che le mosche”.

“Sicuramente la Chiesa deve affrontare la realtà per la quale ci sono sacerdoti che praticano questo tipo di violenza, anche se statisticamente si tratta di un numero estremamente esiguo”, riconosce da Silva.

Il vicario brasiliano ha citato un articolo della rivista statunitense “Crisis Magazine” sui famosi scandali di pedofilia tra il clero della diocesi di Boston. La stampa, afferma l’articolo, ha accusato più di 80 sacerdoti, mentre sono stati provati solo quattro casi.

“E’ chiaro che anche se si trattasse di un caso solo sarebbe troppo – ha affermato il vicario –. La Chiesa non può in alcun modo coprire atteggiamenti tanto deplorevoli. Non c’è corporativismo! I colpevoli, il cui delitto sia stato provato, devono essere allontanati dalle fila del clero e devono rispondere davanti alla società, attraverso la giustizia comune, per i loro atti riprovevoli”.

Il firmatario del messaggio, tuttavia, afferma che “ciò che ci dimostra il caso di Boston è che sembra esserci una predisposizione a giudicare sommariamente e a condannare il clero più per l’apparenza che per la realtà concreta”.

“Non è accettabile che, a partire da casi isolati di pedofilia, una società generalizzi il comportamento del clero, ritenendo anche, erroneamente, il celibato sacerdotale una presunta causa per i comportamenti pervertiti”.

“Alcuni settori della società – ha aggiunto –, che esaltano il sesso come valore supremo, sospettano che ci sia una totale mancanza di rispetto della regola del celibato, per cui tendono ad attribuire ai sacerdoti ogni tipo di deviazione di natura sessuale, inclusa la pedofilia”.

“Contro la pedofilia, la soluzione non è l’abolizione del celibato – ha osservato –, perché se questa ipotesi fosse vera non ci sarebbero abusi contro bambini e adolescenti praticati da uomini, e in casi più rari da donne, non celibi”.

Il vicario ha citato dati statistici che dimostrano come la gran parte dei crimini di questo tipo “avvenga proprio nell’ambiente familiare, o negli ambienti più vicini alla vittima. Non tutti gli episodi di questo genere sono noti. Si comprende che le grandi costrizioni per le quali passa il minore, minacce ed altre cause, nascondono un numero molto maggiore di questi casi rispetto a quelli stimati”.

“E’ ovvio – ha affermato padre da Silva – che la pedofilia non dipende dalla scelta di vita. Si tratta di una deviazione della sessualità che interessa l’essere umano in qualunque circostanza della sua esistenza. Purtroppo, oggi la società deve far fronte ad un grande aumento di questo crimine, fino al punto che si è vista costretta a predisporre leggi che puniscano le nuove forme della sua pratica, soprattutto attraverso il turismo sessuale e la pedofilia via Internet”.

“Con queste considerazioni non si desidera sviare l’attenzione dalle anomalie avvenute tra il clero – prosegue il documento –. Si tratta piuttosto di un’allerta contro le semplificazioni e le ingerenze in temi sui quali non si posseggono le conoscenze adeguate, ignorando le loro radici più profonde”.

“I sacerdoti seri, ovvero la quasi totalità del clero, hanno compiuto una scelta che cercano di rispettare con un impegno sacro”.

“Proprio per questa scelta, che li rende liberi”, sottolinea il vicario brasiliano, “sono disinteressati e disponibili a servire in qualsiasi situazione e luogo in cui la Chiesa abbia bisogno. Compiono un grande lavoro, molte volte eroico, che per la sua ‘normalità’ non merita l’attenzione dei media, né è oggetto di commenti nella società”.

Il messaggio si conclude indicando che “il magistero della Chiesa, consapevole delle sue responsabilità e del fatto che eventuali errori, che provocano deviazioni del comportamento, possono compromettere seriamente l’immagine della Chiesa e, conseguentemente, la sua azione evangelizzatrice, ha pubblicato recentemente un documento in cui affronta, tra le altre cose, la questione della pedofilia tra il clero”.

“Il testo presenta, oltre ad una riflessione sul tema, misure energiche per combattere questo male. Ciò dimostra che, nonostante siano casi rari, la Chiesa non pecca di omissione; al contrario, è attenta al problema e ha disposto i mezzi per purificare le sue fila, per poter continuare a svolgere l’opera del Signore”.

Ci solleveremo dalle tenebre dell'ignoranza, ci accorgeremo di essere creature di grande intelligenza e abilità. Saremo liberi!Impareremo a volare! Richard Bach, 1973," Il gabbiano Jonathan Livingston"

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fatto sta che il Santo Padre ha chiesto al Presidente degl Stati Uniti l'immunità in quanto capo di stato. Se davvero non ha mai pensato di sottrarre i colpevoli alla giustizia, al posto suo io avrei affrontato il processo!

cmq grazie per aver riportato l'articolo, ciò che di solito leggo io non l'avrebbe riportato, per questo trovo interessante che ognuno posti articoli che rifletto il suo punto di vista!

a proposito, da dove l'hai preso?

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fatto sta che il Santo Padre ha chiesto al Presidente degl Stati Uniti l'immunità in quanto capo di stato. Se davvero non ha mai pensato di sottrarre i colpevoli alla giustizia, al posto suo io avrei affrontato il processo!

cmq grazie per aver riportato l'articolo, ciò che di solito leggo io non l'avrebbe riportato, per questo trovo interessante che ognuno posti articoli che rifletto il suo punto di vista!

a proposito, da dove l'hai preso?

Lo ho preso da www.zenit.org, portale di informazione cattolica (quindi non meno di parte di antiglericali.net) ma almeno non è nient'altro che una dichiarazione stampa, non è un articolo.

Ora, poste le premesse corrette si potrebbe discutere del processo in questione se qualcuno mai ne sapesse nulla... nel senso che se questa accusa è rivolta ad un pool di inquisitori che nonostante aver appurato un fondatissimo sospetto non ha denunciato sarebbe fondata... (in questi casi bisogna denunciare, lo afferma anche il vicario di San Paolo) se invece si limita ad una generica copertura di un sospettato...

sarebbe curioso sapere se il prete in questione che è stato coperto è stato poi condannato ;) sarebbe curioso anche sapere perchè è stato denunciato proprio J. Ratzinger e non i responsabili in questione... come se per un pool di magistrati si denunciasse il presidente nazionale della magistratura.

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