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CHI risponde a questa lettera sul convertendo FIAT...??!!!


Blu Pitti

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Lettera 1

Egregio dottor Roberto D'Agostino, mi dovrebbe rendere edotto su di una vicenda che non riesco a spiegarmi. Un pool di banche 3 anni fa prestano 3 miliardi di euro alla Fiat, che rischia di finire in "rottamazione". Lo stato contribuisce con incentivi e benefit della cui entità non è dato conoscere. Dopo 3 anni le banche non riuscendo a riprendersi quanto prestato convertono in azioni l'importo del prestito con una minusvalenza di oltre 700 milioni di euro.

Un banchiere di provincia mi ha spiegato che gli istituti di credito quando accantonano nei loro bilanci le perdite, prevedono anche una voce, cioè un programma per il rientro di queste cifre, attraverso l'aumento dei tassi al consumo o dei costi dei servizi offerti. In pratica è la tasca del consumatore del cittadino comune che provvede a risanare i bilanci in perdita.

Quindi le banche mettono sul mercato borsistico le azioni avute in pegno con una minusvalenza del 15%. Leggo sul suo sito, che l'azionista di controllo della Fiat è intenzionato a riacquistare parte dei titoli del convertendo poiché disporrebbe in cassa e attraverso controllate liquidità per un importo di qualche miliardo di euro.

Io mi domando e domando:se una banca mi fa un prestito, e non onoro l'ultima rata, vengono a pignorarmi i beni o al malcapitato che ha firmato come garanzia. La Fiat non restituisce in pratica 735 miliardi di euro, e non succede niente, nonostante disponga di liquidità diretta ed indiretta di circa 2 miliardi di euro. Oltre ai miliardi costati allo stato e alla collettività. Lei che conosce di queste cose, mi saprebbe spiegare perché accadono? Mi "consenta", ma come cittadino mi sento preso per il culo!

Cincinnato1961.

www.dagospia.com

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Io credo che in questo affare le banche stanno facendo finalmente le banche.

Con quel finanziamento hanno accettato di assumersi un rischio. Le banche devono smetterla di prestare i soldi solo a chi ce l'ha di già. Devono invece anche saper valutare le idee e se le ritengono buone devono sganciare i soldi.

Quando Fiat comincerà a fare utili allora le banche saranno ripagate dei soldi che hanno investito. Evidentemente le banche hanno sganciato i soldi perchè hanno creduto nel piano di rilancio di Fiat Auto.

In Italia ci siamo sempre lamentati del capitalismo ingessato e delle banche che fungono da semplici salvadanai.

L'affare Fiat-banche è finalmente un esempio di dinamismo in cui il Lingotto pur di salvare l'azienda non si è fatto scrupolo di mettere a rischio il suo controllo sulla proprietà, mentre le banche si sono decise a fare da vero volano dell'economia accettando in garanzia delle potenzialità di sviluppo di un'azienda invece delle solite asfittiche certezze rappresentate da immobili & affini.

Il fatto che se l'affare andrà a male debba pagare pantalone è probabile, ma anche qualora così fosse, beh, sarebbe una delle tante pessime abitudini italiane da esecrare e correggere, ma certamente non si può paralizzare l'economia per non incappare nelle storture del sistema. Le storture devono essere corrette, ma l'economia e l'Italia devono andare avanti.

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Lettera 1

Egregio dottor Roberto D'Agostino, mi dovrebbe rendere edotto su di una vicenda che non riesco a spiegarmi. Un pool di banche 3 anni fa prestano 3 miliardi di euro alla Fiat, che rischia di finire in "rottamazione". Lo stato contribuisce con incentivi e benefit della cui entità non è dato conoscere. Dopo 3 anni le banche non riuscendo a riprendersi quanto prestato convertono in azioni l'importo del prestito con una minusvalenza di oltre 700 milioni di euro.

già uno che scrive a d'agostino per questo motivo io non lo penderei nenache in considerazione ..poi con il termine rottamozione è evidente che ci troviamo difornte al solito KOGLIONE;

Un banchiere di provincia mi ha spiegato che gli istituti di credito quando accantonano nei loro bilanci le perdite, prevedono anche una voce, cioè un programma per il rientro di queste cifre, attraverso l'aumento dei tassi al consumo o dei costi dei servizi offerti. In pratica è la tasca del consumatore del cittadino comune che provvede a risanare i bilanci in perdita.

il cliente che si vede aumentare tassi e spese ha be altri 10/15 istituti di credito a cui può rivolgersi...da questi aumnenti sonoesclusi i finziamenti con tassi stabiliti in partenza ...esempio il MUTUO Euroribor+%

Quindi le banche mettono sul mercato borsistico le azioni avute in pegno con una minusvalenza del 15%. Leggo sul suo sito, che l'azionista di controllo della Fiat è intenzionato a riacquistare parte dei titoli del convertendo poiché disporrebbe in cassa e attraverso controllate liquidità per un importo di qualche miliardo di euro.

le banche vendono le azione e incassano ciò che il mercato gli paga !!!

così spono le regole.

Io mi domando e domando:se una banca mi fa un prestito, e non onoro l'ultima rata, vengono a pignorarmi i beni o al malcapitato che ha firmato come garanzia. La Fiat non restituisce in pratica 735 miliardi di euro, e non succede niente, nonostante disponga di liquidità diretta ed indiretta di circa 2 miliardi di euro. Oltre ai miliardi costati allo stato e alla collettività. Lei che conosce di queste cose, mi saprebbe spiegare perché accadono? Mi "consenta", ma come cittadino mi sento preso per il culo!

Cincinnato1961.

la Fiat ha onorato tutti gli interessi sul prestito ,il prestito finisce con la conversione in azionei e non con la restituzione ,...non facciamo casini

hhhhhhhaaaaaaaaaaaaaaaa siamo alle solite.

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Io credo che in questo affare le banche stanno facendo finalmente le banche.

Con quel finanziamento hanno accettato di assumersi un rischio. Le banche devono smetterla di prestare i soldi solo a chi ce l'ha di già. Devono invece anche saper valutare le idee e se le ritengono buone devono sganciare i soldi.

Quando Fiat comincerà a fare utili allora le banche saranno ripagate dei soldi che hanno investito. Evidentemente le banche hanno sganciato i soldi perchè hanno creduto nel piano di rilancio di Fiat Auto.

In Italia ci siamo sempre lamentati del capitalismo ingessato e delle banche che fungono da semplici salvadanai.

L'affare Fiat-banche è finalmente un esempio di dinamismo in cui il Lingotto pur di salvare l'azienda non si è fatto scrupolo di mettere a rischio il suo controllo sulla proprietà, mentre le banche si sono decise a fare da vero volano dell'economia accettando in garanzia delle potenzialità di sviluppo di un'azienda invece delle solite asfittiche certezze rappresentate da immobili & affini.

Il fatto che se l'affare andrà a male debba pagare pantalone è probabile, ma anche qualora così fosse, beh, sarebbe una delle tante pessime abitudini italiane da esecrare e correggere, ma certamente non si può paralizzare l'economia per non incappare nelle storture del sistema. Le storture devono essere corrette, ma l'economia e l'Italia devono andare avanti.

mi dispaice COPCO ....le BANCHE non prestano denaro loro ,ma denaro di terzi

e in base alla legge sono tenute a sottostare ad alcune regole

quali "la certezza della restituzione "

per finaziare le IDEE ..ci vorrebberò società apposta ,finaziate con capitali a fondo perduto!!!!!!

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Lo so che hai ragione, ma ho esagerato solo per rendere l'idea.

In realtà è chiaro che comunque le banche avevano in garanzia la possibilità di convertire il credito in azioni, cosa che comunque comporta qualche rischio rispetto al modo tradizionale di operare delle banche.

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