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CIAMPI difende lo STATO LAICO


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I più attivi nella discussione

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una delle piu' ridicole storie e' quella di apostolo Paolo(semmai e' esistito..) che e' andato ad Atene ed ha partecipato nella giunta dei cittadini atteniesi ad areopago...quello e' ridicolo oltre che impossibile...nessuna persona che non era cittadino ateniese non poteva partecipare nemeno l'imperatore romano...dato che gli stessi imperatori avevano dato questi privilegi ai cittadini ateniesi.....altra cosa ridicola nella storiella di Paolo ad Atene la storiella con il tempio del dio sconosciuto che sarebbe perche gli ateniesi aspettavano il sio cristiano....ad Atene dai tempi classici c'era un tempio che letteralmente era 'dei Dei stranieri e sconosciuti'...praticamente era un tempio per i dei e le dee che non avevano un tempio ad Atene dunque uno straniero se non trovava un tempio della sua divinita' poteva venerare il suo dio o dea preferita nel tempio dei Dei stranieri e sconosciuti...
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Ricordiamo che il papiro piu' vecchio in cui e'conservato un vangelo ( per l'esattezza il vangelo di Giovanni ) e' del 180 d. C. Percio' questa matrice creativa da cui sarebbe scaturito il mito Cristo ammesso che sia esistita, ha avuto meno di 200 anni per operare. Un po' pochi.

Archepensevoli spanciasentire Socing.

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Ricordiamo che il papiro piu' vecchio in cui e'conservato un vangelo ( per l'esattezza il vangelo di Giovanni ) e' del 180 d. C. Percio' questa matrice creativa da cui sarebbe scaturito il mito Cristo ammesso che sia esistita, ha avuto meno di 200 anni per operare. Un po' pochi.

e ricordiamo anche la presenza dei cristiani in Roma al tempo già di Nerone nonché la quasi unanimità sulla datazione del vangelo di Giovanni intorno al 90 e la redazione ultima degli altri a non oltre il 150. ma è noioso perché già affrontato, già rimandato a libri, siti ...

Apriamo un topic sul corano e sulla sua storicità: lo troverei interessante !

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Mitico Ciampi!!

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Il Corriere della Sera 20.9.2005

Cento anni fa nasceva il cinema italiano (a Porta Pia)

Paolo Mereghetti

La sera del 20 settembre 1905 fu proiettato «La presa di Roma», primo film a soggetto mai realizzato nel nostro Paese

Oggi il cinema italiano compie cento anni. Segno zodiacale: Vergine. La prima proiezione pubblica avvenne la sera del 20 settembre, a Roma, esattamente a Porta Pia. E non a caso, visto che il film proiettato si intitola programmaticamente La presa di Roma. Sottotitolo: 20 settembre 1870.

Non è che prima del settembre 1905 in Italia non si producono film, ma sono «attualità documentarie», dei «dal vero», pochi metri di pellicola che riprendono un fatto o una località, sulla falsariga di quello che gli operatori Lumière facevano in giro per il mondo. I film a soggetto, in Italia, non esistono. Vengono importati dall'estero. Fino a quando Filoteo Alberini, fotografo, inventore (suo il brevetto del Kinetografo), esercente prima a Firenze e poi a Roma, decide di costruire uno stabilimento con teatro di posa in via Appia Nuova. Si apre così, grazie anche ai finanziamenti di Dante Santoni, il «primo stabilimento italiano di manifattura cinematografica», la Alberini Santoni.

Primo film in produzione La presa di Roma, «grande ricostruzione storica in sette quadri», lungo 250 metri (contro i 40/60 tradizionali), costo per i cinema: 500 lire (a quei tempi i film non si noleggiano, si comprano le pizze e l'esercente ne fa quello che vuole. Anche tagliarle, a volte). Regia e fotografia: Filoteo Alberini. Sfortunatamente di quei sette quadri, che raccontavano l'abboccamento al ponte Milvio del generale Carchidio con gli emissari papalini, il rifiuto del generale pontificio Kanzler di arrendersi, l'arrivo dei bersaglieri italiani sul campo di battaglia, l'ultima cannonata che apre la breccia di Porta Pia, l'assalto dei bersaglieri, la bandiera bianca che per ordine di Pio IX si alza su San Pietro e l'apoteosi dell'Italia «una, libera e indipendente», di quei 250 metri ne sono rimasti solo 75, quattro minuti di proiezione (restaurati insieme dalla Cineteca Nazionale e da quella Italiana di Milano) che questa sera verranno proiettati dalla Cineteca di Bologna al cinema Lumière 2.

Eppure, nonostante le parti mancanti, La presa di Roma è un film che ha ancora molto da dire sul cinema italiano. Soprattutto sui suoi fini «pedagogici» e sulle sue ambizioni «popolari». Non è un caso che il primo titolo sia proprio dedicato alla ricostruzione dell'episodio che chiude il Risorgimento e segna la fine del potere temporale del Papa. Come ha spiegato molto bene lo storico Giovanni Lasi, «Alberini non si limita ad affrontare un argomento storico ma piuttosto rinvigorisce e rivifica un episodio vitale per l'esistenza stessa dello Stato italiano... Più che volgersi verso il passato, Alberini si preoccupa del futuro del proprio Paese».

A muoverlo non c'è solo l'entusiasmo risorgimentale, ma soprattutto la fede massonica. Alberini è un maestro di III grado della loggia massonica «La Concordia» di Firenze e in quegli anni la massoneria, che nel 1905 ha tra i suoi affiliati lo stesso presidente del Consiglio, Alessandro Fortis, e tre ministri (tra cui Leonardo Bianchi, titolare dell'Istruzione), è molto attiva sul fronte della propaganda anticlericale. L'anno prima, di fronte ai primi grandi scioperi socialisti, Pio X ha ufficiosamente sospeso il Non expedit (che proibisce ai cattolici di partecipare alla politica) per favorire la rielezione di Giolitti, considerato un baluardo antisocialista. E la massoneria si preoccupa seriamente della rinata influenza politica della Chiesa.

Che cosa meglio del nuovo «cinematografo» per fare propaganda a favore del laicismo? L'ipotesi storica avanzata da Lasi ha altri tasselli a suo favore: le «simpatie» del generale Ettore Pedotti, ministro della guerra nel 1905 e sostenitore del film (a cui concede «soldati, cavalleggeri, artiglierie, uniformi e armi»), che diventerà presidente della Società nazionale di Storia del Risorgimento, voluta proprio dalla massoneria. E poi l'attivismo dei membri del Comitato di Festeggiamenti per l'anniversario della presa di Roma. Tra i più accesi sostenitori della proiezione pubblica del film ci sono proprio i massoni. A cominciare dall'onorevole Guido Baccelli, ex ministro dell'Istruzione per tre mandati (è il politico che più a lungo ha tenuto questa carica in Italia: sette anni), che minaccia apertamente di ritorsioni il sindaco di Roma se non permetterà la proiezione proprio a Porta Pia. Esattamente secondo le direttive del massone Nathan che teorizza l'uso delle feste pubbliche e dei ritrovi popolari per propagandare il verbo laico.

Così, se si ricorda che, per il 35° anniversario della presa di Roma, centomila persone affollano nel 1905 le vie di Roma, sempre sotto la lungimirante organizzazione del Comitato filomassonico, e che le proiezioni del film di Alberini proseguono anche nei giorni successivi (con grande successo popolare), è difficile dubitare, per usare le parole di Lasi, che «La presa di Roma non fosse parte organica di un "piano di pedagogia laica" che si sforzava di radicare nella popolazione una coscienza nazionale e un forte senso di comunione con i valori del Risorgimento». E della massoneria

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per questo signore è tutto ridicolo, forse dovrebbe guardarsi meno allo specchio.

La questione dell'aeropago è stata discussa in questo forum quasi un anno fa comprovando come non era assolutamente vero il divieto riportato per un civis romanus.

Per tutte le altre suggestive e da tempo superate correlazioni con Mitra è appena il caso di ricordare la prova della storicità della presenza dei cristiani nella storia (e della stessa redazione evangelica) già dal I secolo: e, comunque, più che improbabili correlazioni storico-teologiche, andrebbe riletto (o letto) il vangelo.

No caro nemeno l'imperatore romano non poteva partecipare nell'aeropago nel 1o secolo d.c. non un semplice cittadino Romano.Atene aveva un statuto particolare che le lasciava l'autogoverno e la sua tradizione civile...nemeno un meticio atteniese cittadino romano non poteva partecipare ad areopago non uno di Giudea...

Poi il fatto che il tempio fu dei dei stranieri e sconosciuti e non del dio sconosciuto come dice il vangelo e' un fatto c'e' perfino la scritta trovata ad atene...ed era un tempio noto gia' dalla epoca classica fatto per i stranieri che avevano un altro dio dea il cui non aveva un tempio ad Atene...e li potevano fare i loro riti o sacrifici...per esempio nel periodo classico c'erano molti soldati celti usati dai greci e certamente non c'erano tempi dei loro dei...quindi l'esistenza di tale tempio era prattica...

Ma scherziamo con Mitra...il Mitraismo e' una religione che nasce milleni prima del cristianesimo...lo so che per te che sei credente e' impossibile accettare perche il credo crea anche su persone che per tutti gli altri temi possono essere obiettivi una inobiettivita'.....quello che tu sostieni non e' semplicemente logico...il cristianesimo ha troppe cose in comune con la triade hindu ed il mitraismo che sono religioni che seguono Zaratustra...come ha tantissime cose pure dalla religione egizia(come del resto la stessa religione ebraica) come ha tante cose dal dio adonis/adonai etc. perfino la iconografia cristiana fa nel 4o secolo il cristo esattamente come Mitra e madonna con il bambino e' la coppia esatta di Iside con il bambino...ci sono troppe cose in comune per essere a caso...poi che con l'impero in scomposizione si trovava una cosa per tenerla non e' un mistero...e quello e' stato la religione...

Poi il cristianesimo cari e' stato impostato con la forza andate a leggere le parti dei codici di Giustiniano e Teodosio che vi avevo dato sopra...andate pure...

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Ricordiamo che il papiro piu' vecchio in cui e'conservato un vangelo ( per l'esattezza il vangelo di Giovanni ) e' del 180 d. C. Percio' questa matrice creativa da cui sarebbe scaturito il mito Cristo ammesso che sia esistita, ha avuto meno di 200 anni per operare. Un po' pochi.

Ma Guarda che il cristianesimo come lo sappiamo ha preso la forma dopo il 4o secolo e su spinta del impero romano non e' un mistero questo...e sopratutto l'imperatore mitraista Flavio Valerio Costantino e' quello che ha spinto...la sua idea era che per mantenere l'impero doveva avere una religione comune..dunque ha creato su base del movimento dei nazareni(non c'era il nome cristianesimo prima del 4o secolo)...una religione su base mitraista(che e' la sua religione) praticamente l'ha fatta religione ufficiale dello stato...e poi imperatori come Teodosio hanno fatto presercuzioni in tutto l'impero per chi non voleva seguire la nuova religione...questi sono fatti documentati...come lo e' il fatto che Elena la madre di Costantino nel 313 non sapeva quale religione seguire anche se le piaceva il misticismo orientale(il mitraismo non era accessibile alle donne) e dunque aveva fatto una sfida tra un nazareno ed uno ebreo ortodosso...ed e' stata impressionata di piu' dallo nazareno..

anche l'idea di Costantino di fondare la nuova Roma(Costantinopoli,istanbul oggi) dunque cambiare capitale era parte del suo piano...concentrarsi sulle aree piu ricche dove il movimento era piu' forte ed il rischio delle invasioni barbariche minore...

p.s.di vangeli poi nella fine del 4o primi del 5o secolo c'erano a decine e da quelli praticamente hanno cercato espellere i scomodi..poi era l'epoca in cui si e' perso tutto il patrimonio letterario(100.000 di libri bruciati dai cristiani) grazie alla persecuzione dei romano-cristiani ai cosidetti pagani....alle scuole filosofiche etc. dunque e' un periodo oscuro in cui tante cose potevano succedere praticamente non c'e' un singolo pezzo di un storico greco per esempio dei primi secoli che parla della venuta di paolo ad atene...e credimi c'erano parecchi in quel periodo..

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Ma Guarda che il cristianesimo come lo sappiamo ha preso la forma dopo il 4o secolo e su spinta del impero romano non e' un mistero questo...e sopratutto l'imperatore mitraista Flavio Valerio Costantino e' quello che ha spinto...la sua idea era che per mantenere l'impero doveva avere una religione comune..dunque ha creato su base del movimento dei nazareni(non c'era il nome cristianesimo prima del 4o secolo)...una religione su base mitraista(che e' la sua religione) praticamente l'ha fatta religione ufficiale dello stato...e poi imperatori come Teodosio hanno fatto presercuzioni in tutto l'impero per chi non voleva seguire la nuova religione...questi sono fatti documentati...come lo e' il fatto che Elena la madre di Costantino nel 313 non sapeva quale religione seguire anche se le piaceva il misticismo orientale(il mitraismo non era accessibile alle donne) e dunque aveva fatto una sfida tra un nazareno ed uno ebreo ortodosso...ed e' stata impressionata di piu' dallo nazareno..

anche l'idea di Costantino di fondare la nuova Roma(Costantinopoli,istanbul oggi) dunque cambiare capitale era parte del suo piano...concentrarsi sulle aree piu ricche dove il movimento era piu' forte ed il rischio delle invasioni barbariche minore...

p.s.di vangeli poi nella fine del 4o primi del 5o secolo c'erano a decine e da quelli praticamente hanno cercato espellere i scomodi..poi era l'epoca in cui si e' perso tutto il patrimonio letterario(100.000 di libri bruciati dai cristiani) grazie alla persecuzione dei romano-cristiani ai cosidetti pagani....alle scuole filosofiche etc. dunque e' un periodo oscuro in cui tante cose potevano succedere praticamente non c'e' un singolo pezzo di un storico greco per esempio dei primi secoli che parla della venuta di paolo ad atene...e credimi c'erano parecchi in quel periodo..

Già prima di Costantino il cristianesimo era diffusissimo nonostante che i Cristiani fossero perseguitati e spesso costretti alla clandestinità.

La formazione di Costantino avvenne sotto Diocleziano. Il periodo di Diocleziano fu uno dei più cruenti per quanto riguarda la persecuzione dei Cristiani, con numerosi martirii, stermini e roghi di libri sacri in tutto l'impero.

L'editto di Nicomedia è del 311, quello di Milano è del 313. Se Costantino abbia sdoganato il cristianesimo per convinzione personale o per calcolo politico è una questione aperta da sempre alla quale nessuno è in grado di rispondere con certezza, probabilmente sono vere entrambe le cose anche se la seconda appare più verosimile dato che oramai il cristianesimo era talmente diffuso che non era più possibile cancellarne la sua forza dirompente senza sterminare intere popolazioni per ritrovarsi poi ad imperare su deserti e macerie. Ma l'ipotesi che sulla decisione di Costantino di approvare il cristianesimo abbia influito una sua vera conversione, o perlomeno qualche dubbio sul suo Dio Sole, non è affatto da escludere. Il cristianesimo non era confinato solo nel popolo ma era penetrato oramai prepotentemente anche nei vertici degli eserciti, nelle aristocrazie, nel senato e nelle corti imperiali.

La scelta di fondare una Nuova Roma dove prima c'era Bisanzio ha a che fare col cristianesimo relativamente: Costantino lo fece perchè capì che all'epoca chi controllava il Bosforo controllava il Mediterraneo e il Mar Nero, e chi controllava questi due mari controllava il mondo, specialmente l'enorme impero orientale. Decisione lungimirante: Bisanzio sopravvisse a Roma per ben mille anni.

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