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vespino

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SI ma attenti a non essere strumentalizzati!!!

L'italia è l'unica che ha un aSSOCIZIONE

importante come arcigay che è nata da ben 20 anni...e altre piùà piccole associzioni..nei paesi esteri ci sono solo piccole associzioni....quindi non ci strumentalizzzeranno.

bertinotti è persino venuto al mamamia a torre del lago..e credo che se gli avesse fatto schifo la mandri finocchia non sarebbe venuto...

inoltre sono dichiarato d'appertutotto io..mi stò battendo sui giornali(dove mi hanno pubblicato molte lettere)volantinaggio...e così via!

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Guest Riccardo
riccardo..la chiesa è inollerante verso noi...come facciamo a farci apprezare da lei se ci definisce stupratori?portatori del male e del caos?

Ma perche devi farti apprezzare dalla chiesa o meglio da Ruini ed altri?

Credo che la gente sia piu intelligente e tollerante. Non puoi combattere con quella gente ma come vedi qui ti rispettano tutti quelli che hanno postato!!!!

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Guest Riccardo
perchè è la chiesa che ha il potere in italia e non in politica..la gente segue le idee della chiesa...e se lei ci trtta male a ruota gli altri lo fanno...

In questo mi sembri esagerato e non lucido nell'analisi

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prova a mettermi nei miei panni..che opgni giorno vengo offeso e denigrato..la montagna può essere forte..ma a forza di forti venti inizia a cambiare forma..perde strati e rocce e così accade a noi...provate a mettervi nei nostri panni..

ma cmq vi ringrazio ndavvero moltissimo..con voi si discute molto bene...

se vi interessa, non dovete essere gay, aiutateci nel far crescere il forum su www.gaypistoia.it e iscrivetevi e partecipate....ne abbiamo bisogno per non far morire la nostra associazione!

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Ma perche devi farti apprezzare dalla chiesa o meglio da Ruini ed altri?

Credo che la gente sia piu intelligente e tollerante. Non puoi combattere con quella gente ma come vedi qui ti rispettano tutti quelli che hanno postato!!!!

per me ruini può pensare quello che gli pare....basta che nn rompe le palle ai politici!!è solo questo il problema...

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ruini non può dire nulla essendo appartanente a uno stato non italiano...

..:D :D questa non é male :D :D ..

..solo che fà capo alla CEI (Conferenza Episcopale Italiana) ;)

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Dite quello che volete, ma la Chiesa Cattolica per me è un cancro che lo Stato Italiano si porta dentro da fin troppo tempo... e che rompe i coglioni solo a noi....

Ma li mandassero alla Mauritius o Seychelles sti altri prelati con la tiara... non attaccati ad uno stato che cerca di essere laico... via via via dalle palle, in una bella isola nel mezzo del Pacifico dove sbattere al vento tutti i bei soldoni di proprietà di un alto clero che avrebbe fatto voto di povertà.

Chi è più criminale, chi tiranneggia il suo popolo, o chi prima finanzia il tiranno, e poi rimpiazza la dittatura con l'anarchia?

(Niall Ferguson, trad. Rita Baldassarre, Corriere Della Sera 02/01/2007)

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La Chiesa tende a influenzare le scelte legislative del nostro Paese, specie per i temi di carattere etico. Ed è opportuno che lo faccia. Cercando però di limitarsi a indicazioni di carattere generale, senza condizionare i partiti o i singoli parlamentari. Sono le opinioni della maggioranza degli italiani. Ma il dato relativo al complesso della popolazione cela differenziazioni significative tra i diversi segmenti. In particolare, la contrapposizione fra chi dichiara di non recarsi mai alle funzioni religiose e chi, viceversa, va a Messa regolarmente. Che vede i primi fortemente contrari a quelle che chiamano «ingerenze» della Chiesa. La medesima frattura è rilevabile riguardo al merito dei Pacs. Che hanno destato interesse tanto che, di fronte alla richiesta di un'opinione, le risposte «non so» sono quasi inesistenti: 2-5%, a fronte del 20- 30% riscontrabile per le questioni puramente politiche. Nel merito, si rilevano giudizi assai diversi riguardo alle unioni eterosessuali rispetto a quelle gay.

Più della metà della popolazione (55%) è favorevole ad attribuire ai conviventi non sposati gli stessi diritti che hanno le coppie coniugate.

E un altro 25%, pur negando tutti i privilegi di queste ultime, vorrebbe comunque accordarne qualcuno. Persino tra i cattolici praticanti, la maggioranza è favorevole a concedere tutti (42%) o alcuni (29%) diritti alle coppie conviventi non sposate.

Diversa è la posizione sugli omosessuali.

Il 70% respinge l'ipotesi di «matrimonio» tra coppie gay. Il diniego risulta ancora più diffuso (74%) se si tratta di concedere loro di adottare figli.

L'ostilità cresce al diminuire del titolo di studio. Mentre l'atteggiamento favorevole risulta più diffuso all'abbassarsi dell'età. Com'era prevedibile, i votanti per il centrosinistra si mostrano relativamente più «aperti» verso le coppie gay. Ma anche tra essi, persino tra gli elettori di Rifondazione, prevalgono i contrari al riconoscimento di uno status totalmente equiparato agli sposati eterosessuali. Insomma, l'avversione ai «matrimoni» tra gay è trasversale, sia pure con diverse accentuazioni nei vari segmenti della popolazione.

Il quadro muta se si evitano di utilizzare i termini «matrimonio» o «adozione», che assumono evidentemente significati simbolici, e ci si limita a interrogare l'intervistato sulla «concessione di diritti». Beninteso, anche in questo caso solo poco più del 20% ritiene opportuno equiparare la normativa delle unioni gay a quella goduta dagli eterosessuali sposati. Ma un altro 25% accetta di concedere loro qualche diritto. Insomma, è soprattutto il termine «matrimonio» a evocare valori e sentimenti che la cultura prevalente del nostro Paese ritiene non trasferibili alle coppie gay.

Quando non si parla di vero e proprio «matrimonio», la popolazione si divide in due settori di grosso modo la stessa ampiezza: il primo comunque ostile alla assegnazione di qualunque riconoscimento; il secondo orientato in qualche misura ad ammetterne.

L'opinione si differenzia di nuovo soprattutto in relazione alla pratica religiosa: tra coloro che dichiarano di recarsi regolarmente alla Messa, quasi due terzi sono in ogni caso contrari alla concessione di diritti. Su tutta la questione sembra riaffacciarsi dunque una spaccatura che si sovrappone (e appare talvolta prevalente) alla tradizionale contrapposizione fra destra e sinistra: quella, antica, tra laici e non.

corriere della sera

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