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I pacs


vespino

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prescindendo dal personaggio in questione, direi che il peggio è tutto da verificare. Se uno è fortemente credente perchè non potrebbe accostarsi alla comunione pur avendo avuto la sfortuna di un matrimonio fallito alle spalle ??

Archepensevoli spanciasentire Socing.

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Per definizione se sei credente accetti le regole ed il fatto che la gerarchia le definisca. Se non lo fai, non sei credente.

Sarebbe come se nella tua bocciofila dicessi, "Ma in fondo che c'e' di male nel lanciare lo boccie dopo la riga di inizio?? " I soci ti spellerebbero vivo..

Poi, e' ovvio che l'applicazione della legge e' sempre affidata all'umanita del sacerdote in questione.

Inoltre storicamente la Chiesa ha un occhio di riguardo verso i potenti, di qualsiasi colore e stato, e verso gli ammanicati. Spiace, ma e' cosi'.

Non hai idea di cosa si trangugia nei tribunali della Sacra Rota, se hai i contatti giusti...

le leggi, le regole dell'umanità si sono adattate al cambiamento dei processi di convivenza civile.

Le uniche che non sono mai cambiate sono quelle delle religioni monoteistiche. Nella storia abbiamo potuto vederne gli effetti devastanti, da buon ultimo l'integralismo islamico e il revanchismo teocon (considerazione semplicistica ma non ho molto tempo).

So benissimo cosa si trangugia la sacra rota, il dramma è che non solo con i potenti maximi, anche con potentini vari e con persone normali basta siano paganti. Pecunia non olet anche in curia...

L'ipocrisia maxima è frutto di questa mentalità. Tanto vale allargare l'elastico e adattare ALCUNI fondamenti all'evolversi della civiltà. Ne gioverebbero tutti.

Muro contro muro, alla lunga perde chi è + rigido. Almeno in questo dovrebbero imparare che Darwin aveva ragione ;)

"The great enemy of the truth is very often not the lie -- deliberate, contrived and dishonest -- but the myth -- persistent, persuasive and unrealistic"

(John Fitzgerald Kennedy)

"We are the Borg. Lower your shields and surrender your ships. We will add your biological and technological distinctiveness to our own. Your culture will adapt to service us. Resistance is futile!"

"Everyone is entitled to their own opinion, but not their own facts!"

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  • 4 settimane fa...

MILANO - Unioni civili sono quelle forme di convivenza fra due persone, congiunte da legami affettivi od economici, che non accedono all'istituto del matrimonio, ma a cui gli ordinamenti abbiano dato rilevanza o status giuridico. Di "Unioni civili, famiglie, coppie di fatto" si parla oggi in un incontro organizzato dalla Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia (alle 17, nella sala della Libreria Claudiana in via Sforza 12/a), relatori la pastora della Chiesa Valdese Letizia Tomassone e l'avvocato Silvia Banfi. Le statistiche dicono che in Italia vi sono stati, nel 2004, 250.764 matrimoni (34.957 in Lombardia), di cui 78.164 con rito civile (13.568 nella nostra regione). I cittadini italiani impossibilitati a contrarre matrimonio, o che non vogliano accettarne l'istituto, pur desiderando sia dato un riconoscimento giuridico alla propria convivenza, oltrepassavano nel 2001 il muro dei 500.000, un numero che negli ultimi anni si è ulteriormente incrementato. "In Italia - spiega l'avvocato Silvia Banfi - non esiste ancora una normativa approvata né il riconoscimento dei patti civili di convivenza, già presenti invece in quasi tutti gli Stati europei. Il concetto della famiglia di fatto è emerso prepotentemente dopo l'avvento del divorzio in Italia e con l'istituzione del nuovo diritto di famiglia. Peraltro una certa tutela è stata riconosciuta dalla Giurisprudenza con sentenze della Cassazione e dei tribunali che riconoscono in alcune situazioni la figura del convivente attribuendogli alcuni diritti, come quello di mantenere l'alloggio dopo la scomparsa del convivente o di un risarcimento del danno morale in caso di morte violenta o per incidente stradale del partner". Ma le unioni civili e le coppie di fatto non rischiano di scontrarsi con il sentimento religioso? "Assolutamente no - sostiene Letizia Tomassone - perché la Scrittura ebraico-cristiana non prescrive una forma di famiglia né presenta un modello già dato. Siamo assolutamente favorevoli al Pacs, che sono una possibilità della società civile. Siamo convinti che le Chiese non dovrebbero occupare tutto lo spazio dell'etica", Alberto Figliolia - -->.

(Giorno, Il (Milano) del 25/02/2006)

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