Vai al contenuto

I pacs


vespino

Messaggi Raccomandati:

  • Risposte 692
  • Creato
  • Ultima Risposta

I più attivi nella discussione

I più attivi nella discussione

....chissa perchè sulla guerra in iraq nn spendono mai una parola...ma si sa tra amici (bush:drinkjosef) nn ci si sputt***...

Come a dire che quando il Papa parla ti tappi le orecchie, che quando si fanno le marce per la pace promosse dai cattolici non te ne accorgi, che quando la gente espone le bandiere della pace sui balconi su indicazione dell'azione cattolica non le vedi, che non hai mai sentito gridare "pacem in terris" etc. etc.

Ad esempio, la vita di Giovanni Paolo II sarebbe stata sprecata se tutti fossero come te. Il suo grido di dolore contro le guerre, contro il comunismo, contro il consumismo, contro l'edonismo, contro il capitalismo selvaggio. Una vita contro. Una vita da rivoluzionario. Nulla! Per te non esiste nulla! Nichilismo puro!

Eppure la pressione per la pace del mondo cattolico è pressante e continua! Ma tu forse sei di un altro mondo.

Se persino un giornale come "Famiglia Cristiana" è giunta a titolare "O con Bush o con il Papa" io non vedo cosa altro vai cercando!

Vuoi forse che il Vaticano armi fino ai denti un esercito e scateni una guerra santa universale contro le guerre?

Ma dove kakkio vivi?

Copio e incollo le parole di Mar Gregorios Ibrahim di Aleppo, Metropolita ortodosso della Chiesa Sira, uno che della Chiesa Romana Universale potrebbe addirittura essere considerato un acerrimo nemico. Se avrai voglia di leggerle forse un'altra volta potrai meditare un pochettino prima di sparare cagate:

In occasione della ricorrenza del venticinquesimo anno dall’elevazione al soglio pontificio del Papa Giovanni Paolo II, i cristiani di tutte le confessioni, devono riflettere sulla posizione di questa rara personalità ecclesiale, che ha giocato un ruolo importante non solo nel cammino della chiesa cattolica, né solo nella vita delle chiese cristiane, ma, da una parte, nelle relazioni tra il cristianesimo e le altre religioni, dall’altra tra la chiesa e il mondo. Ho incontrato Sua Santità di persona numerose volte, e in diverse occasioni con la comunità di sant’Egidio; ho percepito come Sua Santità valuti il suo ruolo di guida nell’annodare relazioni tra i cristiani e le altre religioni.

L’Incontro di Assisi del 1986 resterà uno degli eventi storici del ventesimo secolo. Il Papa Giovanni Paolo II in persona ha trascorso un’intera giornata con i leader e i rappresentanti delle religioni provenienti da tutte le parti del mondo, nella città di San Francesco d’Assisi. E il mondo aspetta i risultati di questo incontro tra religioni. Il papa ha invitato, in quel giorno memorabile, ad una tregua in tutto il mondo e le guerre si sono arrestate in risposta al suo appello; la tregua ha così preso luogo tra i dialoganti. Non è quest’intuizione l’inizio della pace sospirata tra le nazioni e i popoli che si combattono all’ultimo sangue ?

La città di San Francesco ha conosciuto in quel giorno ore di riflessione e preghiera per la pace. Questo e’ un miracolo che e’ stato possibile nelle menti dei credenti per grazia divina. Il Papa si impegna affinchè dalle guerre si giunga alla pace. Io vengo da una regione che ha vissuto guerre diverse: la guerra araba-israeliana che ha prosciugato la forza degli appartenenti alle fedi (credenti) e alla religioni in questa regione e ha influito molto sulla presenza dei cristiani, provocandone una diminuzione graduale in modo allarmante, e alleggerendone il peso fino a un punto indescrivibile. La loro testimonianza è rimasta una ferita, poiché sono divenuti “ come una canna spezzata...un lucignolo fumigante” (Mt 12, 20). Un’altra guerra è stata quella tra Iran e Iraq, che ha lasciato tracce negative sull’uomo in generale e in particolare sui cristiani.

L’Iraq un paese tra due fiumi in cui il cristianesimo è vissuto in periodi di tempo diversi, la Persia da cui il cristianesimo si è diffuso verso l’India e la Cina e altri paesi dell’Asia, iniziano a piangere e a lamentarsi come dice la Bibbia: “Un grido è stato udito in Rama, un pianto e un lamento grande, Rachele piange i suoi figli, e non vuole essere consolata, perchè non sono più”. (Mt 2, 18). E così la situazione della guerra del Golfo. Dopo l’11 settembre e dopo la distruzione dell’Iraq, questo paese grande, che ha formato un ferita nella storia.

Tutte queste guerre che abbiamo vissuto in questa regione invitano ad elevare una voce che grida nel deserto implorando il mondo in favore della pace annunciando che le guerre portano alla rovina dell’umanità e alla devastazione della civiltà, all’uccisione dell’uomo, poiché esse sono opera di Satana e non c’è relazione con il Dio Altissimo e Onnipotente Celeste e l’ordine di compiere guerre devastatrici. Il Papa Giovanni Paolo II si è permesso di gridare a tutte le religioni che hanno fede nel potere divino di combattere la corruzione e ha alzato la voce contro la guerra nelle sue varie sue forme.

Tornando al discorso sul Papa e sul suo ruolo dall’elevazione al soglio pontificio, voglio portarvi al mio paese, la Siria, dove vivo, per raccontarvi, in maniera breve, dell’effetto della Sua visita storica in tra il 5 e l’8 maggio 2001. Quando ha messo piede sul suolo dell’aeroporto di Damasco, il Presidente siriano Bashar Al-Assad si è rivolto a lui così: “Voi che fate visita in Siria, mettete piede sulla terra della storia, il paese che ha accolto le prime civiltà del mondo ed è stato uno tra i fari della conoscenza che ha dato luce all’umanità nell’arco di molti secoli. Il Papa ha risposto dicendo:“Penso anche alla grande influenza culturale dell'Islam siriano, che sotto la guida dei Califfi Omayyadi raggiunse le coste più lontane del Mediterraneo. Oggi, in un mondo sempre più complesso e interdipendente, è necessario un nuovo spirito di dialogo e di cooperazione fra cristiani e musulmani. Insieme riconosciamo il Dio unico e indivisibile, il Creatore di tutto ciò che esiste. Insieme dobbiamo proclamare al mondo che il nome dell'unico Dio è «un nome di pace e un imperativo di pace». Mentre la parola «pace» echeggia nel nostro cuore, come possiamo non pensare alle tensioni e ai conflitti che da tempo affliggono la regione del Medio Oriente? Spesso sono sorte speranze di pace solo per poi essere distrutte da nuove ondate di violenza!

Durante questa visita la Siria si è soffermata su dimensioni diverse, tra cui:

il tema di una pace giusta e universale che deve comprendere tutta la regione. Sua Santità quando parla ha in mente i vari conflitti che ha vissuto la regione del Medio Oriente.

Poi l’incontro cristiano-cristiano, quando Sua Santità è stata accolta dal Patriarcato di Antiochia, nelle sue due ali: quella Siro-ortodossa e quella greco-ortodossa, come l’autorità cristiana che tiene alta la bandiera dell’amore e della pace a tutti i luoghi da lui visitati, incontrandovi la gente di tutte le religioni e confessioni.

La terza dimensione: l’incontro islamo-cristiano sul suolo di Damasco e la sua visita alla moschea Omayyade hanno avuto un significato speciale. Il Papa ha espresso la sua impressione su questa visita dicendo: “sono profondamente commosso per il fatto di poter essere vostro ospite nella Grande Moschea degli Omayyadi, tanto ricca di storia religiosa.” Quando si è parlato della moschea e della chiesa e del loro ruolo nella educazione dei giovani ha detto:“ È nelle moschee e nelle chiese che le comunità musulmane e cristiane forgiano la loro identità religiosa ed è lì che i giovani ricevono una parte significativa della loro educazione religiosa. Quale senso di identità viene instillato nei giovani cristiani e nei giovani musulmani nelle nostre chiese e moschee? Auspico vivamente che i responsabili religiosi e gli insegnanti musulmani e cristiani presentino le nostre due grandi comunità religiose come comunità in un dialogo rispettoso e mai più come comunità in conflitto. È importante che ai giovani vengano insegnate le vie del rispetto e della comprensione, affinché non siano portati ad abusare della religione stessa per promuovere o giustificare odio e violenza.”

Il mio vedere come ortodosso la posizione del Papa dopo 25 anni di servizio profetico, mi ha reso testimone oggi davanti a voi che la personalità di Giovanni Paolo impreziosisce la serie dei pontefici romani mediante il suo storico ruolo. Ha inoltre assicurato, nella chiesa cattolica, il Suo interesse per i movimenti laicali e la sua attenzione per ogni nuovo movimento nella chiesa, divenendo in questo modo uno stimolo per milioni di cattolici legati profondamente alle loro chiese, impegnati nel loro servizio portandone il vessillo di verità tra le diverse chiese e religioni. Questo è forse un punto positivo che rende la figura del Papa unica tra i suoi predecessori.

In ambito ecumenico, Giovanni Paolo II non si è risparmiato nell’essere uno strumento di incoraggiamento per il cammino cha ha costituito una benedizione per le chiese dalla metà del XX secolo. Ricordiamo a questo proposito la costituzione del Consiglio Mondiale delle Chiese, il Concilio Vaticano II, la costituzione di consigli delle chiese regionali e locali. Con altre iniziative importanti e di incoraggiamento ha, contribuito a rimuovere gli ostacoli tra le chiese dopo molti secoli di divisione. Ma tutto ciò ha bisogno di uomini che sostengano il cammino storico verso l’avvicinamento reciproco e che siano pronti totalmente all’unità di fede tra le chiese. Il Papa Giovanni Paolo II è stato uno di queste personalità importanti, in tutte le chiese cristiane, che ha spinto in avanti la ruota del movimento ecumenico.

La sua enciclica: UT UNUM SINT, rende testimonianza del suo ruolo attivo nel cammino ecumenico. E’ necessario che le chiese, e noi stessi, all’inizio del terzo millennio, ascoltiamo il suo invito ricorrente ad fare come nostra caratteristica distintiva l’allontanamento delle divisioni tra i cristiani e ad unire i cuori.

Riguardo alla relazioni tra le religioni: questa è un’altra porta che il Papa Giovanni Paolo II ha spalancato. L’incontro di Assisi I, nel’86; gli incontri organizzati ogni anno dalla comunità di Sant’Egidio e l’incontro di Assisi II nel 2001, tutti questi incontri hanno invitato il mondo a pregare e a lavorare per la pace, poiché la pace è la chiave della giustizia in tutte le società. L’influenza del pensiero del Papa rimane in questi incontri la cosa più importante, poiché è guida di tutti gli altri pensieri che hanno dato risultati nell’attuazione della pace voluta da Gesú e dal mondo.

Mi permetto di congratularmi con la chiesa cattolica per il Papa Giovanni Paolo II e auguro a Sua Santità lunga vita, per continuare il cammino di servizio e dono.

Link al commento
Condividi su altri Social

su questo ha ragione copco.

mai come quella volta il papa levò la sua ferma voce contro questa insensata guerra.

e mai come quella volta fu ignorato proprio da quelle forze politiche che, ipocritamente, dicono di ispirasi ai valori cristiani.

"Io non ce l'ho co' te, ma co' quello che te sta vicino e nun te butta de sotto!"

Link al commento
Condividi su altri Social

Era tanto legittima che si son dovuti intrufolare nella sala di nascosto come i ladri.

Beh, mi pare giusto: se un gruppo di gay non vuole Ruini in città è giusto che la città deponga il suo screanzato desiderio di ospitare Ruini.

lasciamo stare...un credente non ammetterà mai gli errori delle prorprie pecore....ciao!
Link al commento
Condividi su altri Social

Intanto grillini è il presidente onorario e il presidente arcigay è Lo giudice sergio..

buono a sapersi..cmq era solo per rendere l'idea...

inoltre no la cosa sarebbe che se loro vengono a dire queste cose mi offendono..mentre loro verso ruini hanno detto la realtà dei fatti..

Ruini deve stare fuori dai meandri POLITICI

Ruini ha il diritto di parlare come chiunque altro...chiunque può chiedere che si faccia o non si faccia una legge, organizzando comitati o quello che vuole...

Link al commento
Condividi su altri Social

Tento di rispondere un po' a tutti.

Il Cardinal Ruini è un alto esponente di uno Stato estero, può esprimere la sua opinione, ma non ha alcuna autorità per dichiarare come ha fatto che una legge non ancora discussa in un Parlamento di un Paese sovrano sia Costituzionale o meno. L'unica istituzione che può esprimersi è la Corte Costituzionale italiana, non certo un prete che risponde agli ordini del capo dello Stato Vaticano.

E' illegittimo che si esprima ex-cathedra in questo senso....o meglio, per quanto mi riguarda lo può anche fare, ma se ha intenzione di far politica allora acetti le critiche e le contestazioni come ogni uomo politico.

L'Italia (al contrario dello Stato Vaticano) è una democrazia, in democrazia si può contestare chiunque, dal Capo dello Stato all'ultimo degli eletti in una circoscrizione di paese, chi si esprime politicamente può essere oggetto di plausi e di fischi. In democrazia funziona così, se una carica relgiosa non si può contestare allora siamo in una teocrazi. In Iran funziona così, Stato e Fede sono mescolate e la religione fa la legislazione, in Italia almeno formalmente non è così. Accettatelo o fate una rivoluzione Cristiana che combatta lo Stato laico.

Se dei papa boys vogliono venire a contestare una riunione dell'arcigay di Pistoia possono essere presi a pedate nel culo e mandati fuori. Le riunioni dell'arcigay sono organizzate all'interno di sedi specifiche e circoli privati aperte ai soci e simpatizzanti. Se vuoi contestare o stai fuori o ti assumi il rischio di prendere un po' di legnate, il reato in questo caso sarebbe violazione di domicilio.

Ruini invece non stava parlando in una delle migliaia di ambasciate Vaticane in Italia (le chiese intendo), stava parlando in un'università pubblica. Chi lo ha contestato è studente lì e paga le tasse, ha tutto il diritto di esprimere il dissenso, esattamente come quando abbiamo interrotto ********* dell'ambasciatore Israeliano a Pisa e a Firenze. Paghiamo le tasse e abbiamo il diritto di dissentire e l'obbligo di non usare la viuolenza, ma se non è possibile ottenere un dialogo allora si interrompe tutto. Come non voglio essere offeso da un esponente di uno Stato straniero allo stesso modo non accetto di essere preso in giro da un ambasciatore provocatore e verbalmente violentissimo. Certamente non dove studio e pago un'esagerazione tra libri e tasse universitarie. e ripeto: la libertà di dissentire e di poter dimostrare la propria contrarietà caratterizza le democrazie dalle tirannie...in che Paese volete vivere?

Sulla questione delle guerre, ma anche sulle condizioni carcerarie sono ovviamente d'accordissimo con quello che diceva G.P. II. Avrei sottoscritto immediatamente il suo discorso tenuto anni fa alla Camera dei Deputati. Questo non toglie il fatto che non ne aveva alcuna autorità, nè politica, nè tantomeno morale. Il Papa e i Cardinali devono attenersi al Concordato tra Stato e Chiesa. L'ingerenza negli affari di uno Stato laico è inaccettabile per chi, come me e tantissimi altri, Cristiano non è.

Chi è così stupidino da offendere i gay sperando di ferire non merita risposta, infatti non rispondo.

Ste.

"Il socialismo renderà felice l'umanità il giorno in cui i socialisti riconosceranno il diritto all'individualismo".

Oscar Wilde.

Link al commento
Condividi su altri Social

Il Cardinal Ruini è un alto esponente di uno Stato estero,

il cardinale Ruini è un cittadino Italiano....parla fa e forca come vuole.

L'Italia (al contrario dello Stato Vaticano) è una democrazia, in democrazia si può contestare chiunque, dal Capo dello Stato all'ultimo degli eletti in una circoscrizione di paese, chi si esprime politicamente può essere oggetto di plausi e di fischi. In democrazia funziona così, se una carica relgiosa non si può contestare allora siamo in una teocrazi. In Iran funziona così, Stato e Fede sono mescolate e la religione fa la legislazione, in Italia almeno formalmente non è così. Accettatelo o fate una rivoluzione Cristiana che combatta lo Stato laico.

vorrei fartela provare una teocrazia !!!!!

Se dei papa boys vogliono venire a contestare una riunione dell'arcigay di Pistoia possono essere presi a pedate nel culo e mandati fuori. Le riunioni dell'arcigay sono organizzate all'interno di sedi specifiche e circoli privati aperte ai soci e simpatizzanti. Se vuoi contestare o stai fuori o ti assumi il rischio di prendere un po' di legnate, il reato in questo caso sarebbe violazione di domicilio.

uau !!!!!! che senso di democrazia ,che accettazuione della opinione altrui

complimenti......vorra dire che appena i PAPA BOYS decideranno di venirvi a trovare

VERR0' ANCHE IO !!!!!!!!:-P

Link al commento
Condividi su altri Social

Se dei papa boys vogliono venire a contestare una riunione dell'arcigay di Pistoia possono essere presi a pedate nel culo e mandati fuori. Le riunioni dell'arcigay sono organizzate all'interno di sedi specifiche e circoli privati aperte ai soci e simpatizzanti. Se vuoi contestare o stai fuori o ti assumi il rischio di prendere un po' di legnate, il reato in questo caso sarebbe violazione di domicilio.

Ruini invece non stava parlando in una delle migliaia di ambasciate Vaticane in Italia (le chiese intendo), stava parlando in un'università pubblica. Chi lo ha contestato è studente lì e paga le tasse, ha tutto il diritto di esprimere il dissenso, esattamente come quando abbiamo interrotto ***** dell'ambasciatore Israeliano a Pisa e a Firenze. Paghiamo le tasse e abbiamo il diritto di dissentire e l'obbligo di non usare la viuolenza, ma se non è possibile ottenere un dialogo allora si interrompe tutto. Come non voglio essere offeso da un esponente di uno Stato straniero allo stesso modo non accetto di essere preso in giro da un ambasciatore provocatore e verbalmente violentissimo. Certamente non dove studio e pago un'esagerazione tra libri e tasse universitarie. e ripeto: la libertà di dissentire e di poter dimostrare la propria contrarietà caratterizza le democrazie dalle tirannie...in che Paese volete vivere?

Ste.

"Io non ce l'ho co' te, ma co' quello che te sta vicino e nun te butta de sotto!"

Link al commento
Condividi su altri Social

la libertà di dissentire e di poter dimostrare la propria contrarietà caratterizza le democrazie dalle tirannie...in che Paese volete vivere?

E che paese è quello in cui si impedisce di parlare in una università a chi dissente dalle opinioni di alcuni studenti facinorosi (come l'ambasciatore israeliano)? Una tirannia, ma di quelle buone perché tu condividi le idee del tiranno?

Si può dissentire in tanti modi, ma quando si tenta di impedire di parlare a chi la pensa diversamente (riuscendoci come con l'ambasciatore israeliano o non riuscendoci come con Ruini) non si dà prova di democrazia, ma di inciviltà e intolleranza. Se poi ci aggiungiamo che lo si fa proprio in nome della "tolleranza" e di "buoni principi" si raggiunge il culmine...

Link al commento
Condividi su altri Social

Crea un account o accedi per lasciare un commento

Devi essere iscritto per commentare e visualizzare le sezioni protette!

Crea un account

Iscriviti nella nostra community. È facile!

Registra un nuovo account

Accedi

Sei già registrato? Accedi qui.

Accedi Ora

×
×
  • Crea Nuovo...

 

Stiamo sperimentando dei banner pubblicitari a minima invasività: fai una prova e poi facci sapere come va!

Per accedere al forum, disabilita l'AdBlock per questo sito e poi clicca su accetta: ci sarai di grande aiuto! Grazie!

Se non sai come si fa, puoi pensarci più avanti, cliccando su "ci penso" per continuare temporaneamente a navigare. Periodicamente ricomparità questo avviso come promemoria.