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Come si fa a fregare le banche, Fiat insegna


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Le azioni, sottoscritte tramite la compensazione del credito vantato verso la società, permetteranno a Banca Intesa di arrivare al 5,78% e a Unicredit di raggiungere il 5,56%. Tra le banche sotto al 5%, invece, ci sarà Capitalia con il 3,78%, Sanpaolo con il 3,56%, Bnl e Mps con il 2,67% ciascuna, e le straniere Abn Amro e Bnp Paribas con l’1,34% a testa.

Fino a poche settimane fa questi istituti sembravano destinati a diventare i primi azionisti di Fiat. Con il loro 26,8% circa, infatti, avrebbero scalzato la Ifil dalla prima posizione. La finanziaria degli Agnelli sarebbe diventata la seconda azionista di Fiat, con una quota del 22%. Tuttavia, con un’operazione fulminea nell’annuncio ma ben ponderata e preparata nella sua esecuzione, la holding ha deciso di mantenere intatta la sua quota e non diluirla.

Proprio oggi, infatti, Ifil acquista dalla Exor 82,25 milioni di azioni, l’8% dell’intero capitale, al prezzo di 6,5 euro l’una. L’operazione, tra l’altro, ha fatto scattare su Ifil i fari della Consob. Nei momenti di maggior volatilità e corsa del titolo, infatti, la finanziaria aveva espressamente dichiarato di “non aver intrapreso né studiato alcuna iniziativa in relazione alla scadenza del prestito convertendo”. In realtà, invece, qualcuno sostiene che i primi contatti tra le parti potrebbero risalire proprio a quella fase di mercato. E i commissari dell’organo di controllo della borsa stanno indagando...

La contestualità delle operazioni non è naturalmente casuale. Nel caso in cui Fiat avesse rastrellato in precedenza le azioni sul mercato sarebbe scattato per lei l’obbligo di lanciare un’opa obbligatoria, a causa del superamento della soglia rilevante del 30%. Aspettare altro tempo, invece, sarebbe stato rischioso e avrebbe potuto minare la stabilità e la compattezza della compagine azionaria.

In queste ore uno dei soci bancari, il Sanpaolo, ha avuto modo, per voce del suo direttore generale Pietro Modiano, di chiarire la sua posizione su Fiat. Il manager ha confermato senza riserve la validità dei vertici di Fiat, aggiungendo che non è necessario alcun cambiamento. Secondo Modiano, inoltre, la risalita degli Agnelli è un fatto “decisamente positivo”. Sugli eventuali scenari futuri, tutto è stato definito “prematuro”, e non ci sarebbe “nulla di concordato” tra le banche.

Intanto, dal fronte strettamente industriale, il gruppo ha reso noto che il primo fine settimana di presentazione della Grande Punto è andato “oltre le più ottimistiche aspettative”. Soltanto nella due giorni sabato 17 e domenica 18, infatti, oltre 750mila persone hanno visitato le 700 concessionarie Fiat aperte. Un successo, se si calcola che il gruppo aveva previsto almeno un milione di persone nel periodo 17/25 settembre. I depliant distribuiti, fa sapere Fiat, spono stati oltre 400mila, mentre i test drive hanno raggiunto quota 50mila.

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