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Impregilo costruirà il Ponte sullo Stretto


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Guarda che la Danimarca è una penisola circondata da 400 isole e per poter diventare un ponte fra centro Europa e Scandinavia ha cominciato a pensare ponti nel 1800 ed ha comiciato a costruirli seriamente già nel 1930. ...

...

L'Italia ha una sua Danimarca nel centro del Mediterraneo che può diventare il ponte fra l'Europa e molti paesi che si affacciano sul mediterraneo: si chiama Sicilia.

Peccato che gli italiani non abbiano nè l'immaginazione, nè la fantasia e nè l'ambizione per accorgersene.

Mentre la Spagna sta alacremente lavorando a livello nazionale, europeo ed internazionale per fotterci.

Per quanto riguarda la Danimarca sono d'accordo con la tua analisi. Non intendevo sminuire la valenza dei ponti che uniscono la penisola con le isole e con la svezia, ma anzi sottolinearla: maggiorivantaggi funzionali e strategici, ma anche minori vincoli di complessità costruttiva e di rischio geologico rispetto al ponte sullo stretto.

Non ho ben capito dove vuoi parare invece dicendo che la sicilia può essere un ponte tra Europa e paesi del mediterraneo. Lo è già, e lo è da secoli, sia dal punto di vista dei trasporti, sia da quello culturale.

Il punto è che di certo non si può collegare la Sicilia con altre nazioni tramite ponti o tunnel (cosa che invece è fattibile ad esempio con Gibilterra).

Quindi il collegamenti principe (e i soli pensabili) rimangono quello via mare e quello aereo. Escludendo quello aereo, che è più economico evitando tappe intermedie, rimane da considerare quello navale.

Forse secondo te è più semplice far sbarcare delle merci sulle coste siciliane, caricarle su treni o su TIR e fargli attraversare la regione, passare il ponte e risalire la penisola o è più semplice ed economico far attraccare delle navi direttamente in Calabria, o ancor meglio in Campania, in Lazio o addirittura a Genova?

La Sicilia deve rappresentare una sorta di scalo chiave, di punto di sosta intermedio per il traffico marino e magari crearsi delle proprie nicchie produttive in cui materie prime provenienti dal mediterraneo vengono lavorate sul posto con un elevato valore aggiunto e poi trasferite al resto del mediterraneo come prodotti finiti. Ma in quest'ultimo scenario il ponte rappresenta solo un risparmio di 30-60' in un viaggio via terra di oltre 1000 km verso l'Europa.

Meglio pensare ai porti, alle attività produttive, alla lotta alla malavita piuttosto che ad un ponte che collega ciò che è già collegato, cioè Messina con Reggio Calabria.

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Penso anch' io che un tunnel Sicilia-Tunisia (quali città verrebbero unite realmente?) sia impossibile.

Ritengo che un ponte Messina-Reggio Calabria, unito alla modernizzazione delle autostrade e ferrovie circostanti, possa favorire lo sviluppo economico.

Ho letto altre volte di un tunnel sotto lo Stretto di Gibilterra, si ha qualche progetto su carta o è solo un' idea?

bmwrearside115in7.jpg

https://www.facebook.com/pages/CMW/159402987447431?fref=ts

Norbert Reithofer: "L' 80% dei nostri clienti è convinto che l' iDrive sia un prodotto Apple!"

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La Sicilia deve rappresentare una sorta di scalo chiave, di punto di sosta intermedio per il traffico marino e magari crearsi delle proprie nicchie produttive in cui materie prime provenienti dal mediterraneo vengono lavorate sul posto con un elevato valore aggiunto e poi trasferite al resto del mediterraneo come prodotti finiti. Ma in quest'ultimo scenario il ponte rappresenta solo un risparmio di 30-60' in un viaggio via terra di oltre 1000 km verso l'Europa.

Meglio pensare ai porti, alle attività produttive, alla lotta alla malavita piuttosto che ad un ponte che collega ciò che è già collegato, cioè Messina con Reggio Calabria.

Un risparmio di trenta/sessanta minuti? E' così piccolo il risparmio che Gioia Tauro è diventato in pochi anni uno dei porti più grandi del mediterraneo. E ciò grazie al piccolo vantaggio di evitare il collo di bottiglia dello stretto.

I sessanta minuti di cui parli sono quelli in condizioni assolutamente ideali, altrimenti dismostri di non conoscere affatto la realtà dell'attraversamento dello stretto.

Hai mai seguito le operazioni di caricamento di un treno (sempre in ritardo ovviamente) su un traghetto? Almeno una ventina di minuti perchè va spaccato in più tronconi con almeno un altro quarto d'ora in fase di sbarco (e siamo almeno sugli ottanta/novanta minuti contro i cinque minuti presumibili del ponte). Non una grossa differenza per un treno che viene da MIlano, ma se parti da NApoli o da Cosenza per andare a Milazzo? Ecco che i tempi raddoppiano o triplicano come d'incanto. Ed i costi?

Costi che valgono anche in termini di inquinamento. Perchè devi sapere che Messina è una città di fatto assediata dagli autotreni che l'attraversano a tutte le ore del giorno e della sera.

Anche in auto la mezz'oretta di traversata in condizioni ideali va abbondantemente raddoppiata. Prova a pensarci: Devi arrivare a Villa S. Giovanni, comprare il biglietto, attendere lo scarico della nave (ammesso che sia in porto e sto parlando chiaramente della Caronte perchè con le navi Fs è meglio che prendi camera in albergo...), attendere il completo caricamento della stessa, traversata, scarico e soprattutto attraversamento della città (praticamente completo, dal porto all'autostrada). Se te la cavi in un'ora e mezza sei molto ma molto fortunato.

Nei periodi estivi Messina è completamente bloccata per le code ai traghetti tanto che hanno dovuto studiare un serpentore alternativo proprio per evitare di intasare la città.

Per chi ha veramente vissuto queste situazioni è solo ridicolo avere il benchè minimo dubbio sull'opportunità di costruire il ponte.

A meno che non si lavori sui traghetti... Ma quella è un'altra storia.

Infine l'aspetto sisimico è un falso problema. Per far crollare un ponte del genere, progettato secondo i più moderni criteri antisisimici disponibili, sarebbe probabilmente necessario un terremoto di tale intensità da creare un maremoto che distruggerebbe entrambe le città con centinaia di migliaia di morti. Sai che problema se dovesse crollare il ponte...

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Per quello che riguarda il congestionamento, anche il ponte lo subirà e anche forte. Il numero di treni chhe lo può attraversare contemporaneamente è limitato, così come sono limitate le velocità di percorrenza del ponte e dei futuri svincoli. Inoltre sarnno necessarie delle stazioni d'interscambio anche per il ponte poichè in alcuni periodi e orari ci sarà sicuramente la fila di treni che devono attraversare (ed il ponte è uno solo).

Anche in auto ci saranno sicuramente code nei periodi critici poichè anche il numero di auto sarà strettamente regolamentato, così come la velocità da tenere: non è un semplice viadotto autostradale. Anche per l'attraversamento ci saranno i caselli visto che il pedaggio (che non si preannuncia molto popolare) servirà per ripagare il ponte stesso.

Quindi il ponte in condizioni normali riduce i tempi di quello che ti ho detto (e non sono io ad averlo stimato).

...A meno che non si lavori sui traghetti... Ma quella è un'altra storia.

Non è un'altra storia. Con una spesa infinitamente più piccola di quella prospettata per il ponte (ed è solo quella prospettata) si potrebbe pensare ad un nuovo o a due nuovi porti, con traghetti più moderni, strade di raccordo adeguate ecc.

Questo è quello che realmente è ragionevole pensare per migliorare gli spostamenti sullo stretto.

Infine l'aspetto sisimico è un falso problema. Per far crollare un ponte del genere, progettato secondo i più moderni criteri antisisimici disponibili, sarebbe probabilmente necessario un terremoto di tale intensità da creare un maremoto che distruggerebbe entrambe le città con centinaia di migliaia di morti. Sai che problema se dovesse crollare il ponte...

Visto che un evento simile è successo proprio nella zona di messina: 1908, magnitudo 7.1 della scala richter.

Il ponte sarebbe progettato per resistere fino al 7.1: peccato che terremoti, anche recenti hanno tranquillamente superato magnitudo 8. Per inciso un terremoto di scala 7.5 libera quasi 5 volte l'energia di un 7.0; un magnitudo 8 ne libera 30 volte tsanto rispetto sempre ad un 7.0.

E se non bastasse, un terremoto molto meno forte che avvenisse nel periodo di costruzione prima della giunzione e del completamento dei cavi farebbe cascare tutto l'impalcato dritto nello stretto.

Ricordiamoci che quella è l'area a più alto rischio sismico del mediterraneo.

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Per quello che riguarda il congestionamento, anche il ponte lo subirà e anche forte. Il numero di treni chhe lo può attraversare contemporaneamente è limitato, così come sono limitate le velocità di percorrenza del ponte e dei futuri svincoli. Inoltre sarnno necessarie delle stazioni d'interscambio anche per il ponte poichè in alcuni periodi e orari ci sarà sicuramente la fila di treni che devono attraversare (ed il ponte è uno solo).

Anche in auto ci saranno sicuramente code nei periodi critici poichè anche il numero di auto sarà strettamente regolamentato, così come la velocità da tenere: non è un semplice viadotto autostradale. Anche per l'attraversamento ci saranno i caselli visto che il pedaggio (che non si preannuncia molto popolare) servirà per ripagare il ponte stesso.

Quindi il ponte in condizioni normali riduce i tempi di quello che ti ho detto (e non sono io ad averlo stimato).

Non è un'altra storia. Con una spesa infinitamente più piccola di quella prospettata per il ponte (ed è solo quella prospettata) si potrebbe pensare ad un nuovo o a due nuovi porti, con traghetti più moderni, strade di raccordo adeguate ecc.

Questo è quello che realmente è ragionevole pensare per migliorare gli spostamenti sullo stretto.

Visto che un evento simile è successo proprio nella zona di messina: 1908, magnitudo 7.1 della scala richter.

Il ponte sarebbe progettato per resistere fino al 7.1: peccato che terremoti, anche recenti hanno tranquillamente superato magnitudo 8. Per inciso un terremoto di scala 7.5 libera quasi 5 volte l'energia di un 7.0; un magnitudo 8 ne libera 30 volte tsanto rispetto sempre ad un 7.0.

E se non bastasse, un terremoto molto meno forte che avvenisse nel periodo di costruzione prima della giunzione e del completamento dei cavi farebbe cascare tutto l'impalcato dritto nello stretto.

Ricordiamoci che quella è l'area a più alto rischio sismico del mediterraneo.

Guarda che prima si costuiscono i piloni, poi si tirano i cavi e poi si mette la campata centrale. Cmq il Ponte è fatto per resistere senza subire danni fino a 7.1 e rimanere cmq in piedi fino a valori di energia nell'ordine dei 3*10^17 Joule (che dovrebbe essere 7.8-7.9 gradi). Considerando che valori di 8 gradi sono possibli solo in zone di confine tra le grandi zolle terrestri (e non è il caso della Sicilia) il problema non sussiste.

Se poi viene un terremoto così che Dio protegga i siciliani...

Facciamo un favore a questo mondo... Meno SUV, più 4C e Lotus...

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La bellezza e unicità del luogo, che col ponte rischia di andare a farsi benedire.

Bellezza e unicità del luogo che non sono per niente sfruttati.

Premetto che sono siciliano della provincia di Messina e in tanto che siciliano ho vergogna

L'isola é sporca, il mare é una fogna e i soli turisti che vengono sono i siciliani emigrati.

In Sicilia non verrà più nessuno ad investire se non si fà il necessario in

- infrastrutture

-ospedali

-posti barca

-Zone industriali o di ricerca e villaggi abitativi con

scuole in cui i figli degli impiegati stranieri possano studiare in inglese,

tedesco o spagnolo

La Sicilia deve essere pulita e i depuratori devono essere messi in funzione.

Ricordo che al mio paese (che non nomino per carità di patria) volevano fare un villaggio turistico.

Si sono accorti che non c'éra acqua che durante 3 ore al giorno (rido per non piangere)

Allora il ponte, ben venga se puo' portere tutto questo nei suoi bagagli.

Ma quando penso che l'autostrada Messina-Palermo é in construzione da + di tren'anni :(((

Allez ciao.

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Bellezza e unicità del luogo che non sono per niente sfruttati.

Premetto che sono siciliano della provincia di Messina e in tanto che siciliano ho vergogna

L'isola é sporca, il mare é una fogna e i soli turisti che vengono sono i siciliani emigrati.

In Sicilia non verrà più nessuno ad investire se non si fà il necessario in

- infrastrutture

-ospedali

-posti barca

-Zone industriali o di ricerca e villaggi abitativi con

scuole in cui i figli degli impiegati stranieri possano studiare in inglese,

tedesco o spagnolo

La Sicilia deve essere pulita e i depuratori devono essere messi in funzione.

Ricordo che al mio paese (che non nomino per carità di patria) volevano fare un villaggio turistico.

Si sono accorti che non c'éra acqua che durante 3 ore al giorno (rido per non piangere)

Allora il ponte, ben venga se puo' portere tutto questo nei suoi bagagli.

Ma quando penso che l'autostrada Messina-Palermo é in construzione da + di tren'anni :(((

Allez ciao.

Dice che la Sicilia è una regione per niente povera di acqua; però avete l'acqua solo tre ore al giorno se siete fortunati.

Quand'è che voi siciliani vi ribellate a questa situazione invece di piangere baciando le mani al vossìa di turno che vi passa l'acqua col contagocce?

Avete paura della lupara della mafia dell'acqua?

E voi cittadini onesti quando cazzo vi decidete a ficcare una bomba nel kulo dei mafiosi dell'acqua? Li conoscete benissimo chi sono no? Beh, mettetegli una bomba nel kulo invece di baciargli le mani affinchè vi passino l'acqua col contagocce. I mafiosi sono delle gran teste di kazzo, ma voi siciliani non siete da meno, perchè se non potete denunciarli alla giustizia venduta ai mafiosi potete sempre mettervi un passamontagna e ficcargli una bomba nel culo. Chi cazzo aspettate?

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Per quanto riguarda la Danimarca sono d'accordo con la tua analisi. Non intendevo sminuire la valenza dei ponti che uniscono la penisola con le isole e con la svezia, ma anzi sottolinearla: maggiorivantaggi funzionali e strategici, ma anche minori vincoli di complessità costruttiva e di rischio geologico rispetto al ponte sullo stretto.

Non ho ben capito dove vuoi parare invece dicendo che la sicilia può essere un ponte tra Europa e paesi del mediterraneo. Lo è già, e lo è da secoli, sia dal punto di vista dei trasporti, sia da quello culturale.

Il punto è che di certo non si può collegare la Sicilia con altre nazioni tramite ponti o tunnel (cosa che invece è fattibile ad esempio con Gibilterra).

Quindi il collegamenti principe (e i soli pensabili) rimangono quello via mare e quello aereo. Escludendo quello aereo, che è più economico evitando tappe intermedie, rimane da considerare quello navale.

Forse secondo te è più semplice far sbarcare delle merci sulle coste siciliane, caricarle su treni o su TIR e fargli attraversare la regione, passare il ponte e risalire la penisola o è più semplice ed economico far attraccare delle navi direttamente in Calabria, o ancor meglio in Campania, in Lazio o addirittura a Genova?

La Sicilia deve rappresentare una sorta di scalo chiave, di punto di sosta intermedio per il traffico marino e magari crearsi delle proprie nicchie produttive in cui materie prime provenienti dal mediterraneo vengono lavorate sul posto con un elevato valore aggiunto e poi trasferite al resto del mediterraneo come prodotti finiti. Ma in quest'ultimo scenario il ponte rappresenta solo un risparmio di 30-60' in un viaggio via terra di oltre 1000 km verso l'Europa.

Meglio pensare ai porti, alle attività produttive, alla lotta alla malavita piuttosto che ad un ponte che collega ciò che è già collegato, cioè Messina con Reggio Calabria.

Beh, visto che non capisci il discorso dell'avvicinamento dell'Europa al mediterraneo attraverso il ponte sullo stretto e la Sicilia ti faccio una domanda più terra terra: secondo te vale la pena che una nazione come l'Italia costruisca un ponte che la unisca alla Sicilia che è paragonabile ad una nazione come la Danimarca?

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Guarda che prima si costuiscono i piloni, poi si tirano i cavi e poi si mette la campata centrale. Cmq il Ponte è fatto per resistere senza subire danni fino a 7.1 e rimanere cmq in piedi fino a valori di energia nell'ordine dei 3*10^17 Joule (che dovrebbe essere 7.8-7.9 gradi). Considerando che valori di 8 gradi sono possibli solo in zone di confine tra le grandi zolle terrestri (e non è il caso della Sicilia) il problema non sussiste.

Se poi viene un terremoto così che Dio protegga i siciliani...

Appunto, il ponte è veramente l'ultimo dei problemi...

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