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Tutti assunti (dallo stato) gli insegnanti di religione


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Guest Riccardo
Inviato
ed io ti ho detto, che quando un giornale le riporterà , le leggerò.

intanto, per mio sfizio personale, ho controllato corriere, giornale, foglio, stampa: nisba! però ancora non mi hai risposto sulle assunzioni.

Scherzi? Io no baso il mio giudizio solo su cio che riporta Repubblica. Quando potro leggere altri punti di vista lo commentero!! Questa era la mia risposta!!!

Trovo molto forviante il fatto che la stragrande maggioranza dei posta carattere politico riporti articoli tratti da Repubblica e credo che sia un chiaro segno di un certo orientamento del gruppo o quantomeno lo trovo un segno di un oprientamento della gente che "strilla" di piu

non leggerai certe cose? guarda che si discuteranno a breve alle camere, non dico repubblica, ma un'occhiata a libero dagliela.

Tranquillo cerco di tenermi informato!!!!

p.s. apri un topic sulla devolution, così ne parliamo, che in fondo non dovrebbe essere una brutta cosa. ;)

E no mi dispiace ma con tutto il rispetto non amo le risse e troppo spesso qua i toni in politica sono spiacevolmente troppo accesi.

Non e' questa la dialettica che amo

Amo Autopareri per discutere di tante cose ma non e' il mio posto preferito per discutere di politica

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I più attivi nella discussione

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Inviato
Per altro questo e' stato fatto fin dal primo giorno del governo Berlusconi (non mi riferisco necessariamente a te ma attento, se reagisici hai la coda di paglia ;-).

Quello che mi rammarica e' che questa non e una attivita da opposizione e tantomeno e' una critica costruttiva. E' un esercizione fine a se stesso.

Se si fosse iniziato fin dall'inizio della legislatura ad avere un attegiamento piu costruttivo forse si sarebbe potuto collaborare un po' di piu nell'interesse del paese!!

Ti dirò. Già segnalare e discutere le cose che accadono tra le persone che conosci e a cui magari tieni un attimo è una cosa molto costruttiva.

Se poi tieni presente che sin dall'inizio di questa legislatura (ma mica poco anche prima), Berlusconi ha definito ogni diversa opinione come una opposizione, ogni critica come un attacco personale, comunista e illiberale e ogni contestazione (da ovunque venisse) una forma di prevaricazione del ruolo di cui era investito e del voto degli Italiani (talvolta persino come una forma di violenzao o di terrorismo) da zittire e a cui non dare il minimo spazio o credito...

... capirai la mia testardaggine e l'astio che a volte accompagna le mie critiche.

Inviato

E no mi dispiace ma con tutto il rispetto non amo le risse e troppo spesso qua i toni in politica sono spiacevolmente troppo accesi.

gli stessi toni che si usano quando si parla di alfa.vs.bmw.vs.MB o inter.vs.milan.vs.juve :lol:

"Io non ce l'ho co' te, ma co' quello che te sta vicino e nun te butta de sotto!"

Inviato
Molto semplicemente, ovvero ancora "lapalissianamente", chi non frequenta potra' anche imparare le altre materie, ma sapra' veramente poco su come servirsene nella vita.

E vorrei ancora ricordare una evidenza eclatante, e cioe' che alla fine delle superiori il titolo di studio che si acquista e' detto di "maturita' ".

Regards,

Francesco 8|

Ma quanto sei comico

Ah Ah Ah

cit: "Dio inventò l'acciaio; a tutto il resto ci pensarono gli ingegneri meccanici!":lol::lol:

Inviato
ed io ti ho detto, che quando un giornale le riporterà , le leggerò.

intanto, per mio sfizio personale, ho controllato corriere, giornale, foglio, stampa: nisba! però ancora non mi hai risposto sulle assunzioni.

Guarda Albizzie che la storia della fede religiosa di alcuni esponenti di spicco del centrosinistra è stata recentemente ampiamente riportata dai giornali ed anche dalla televisione di stato e dalla radio. Se ne è parlato per qualche giorno anche se mai in primissimo piano. Strano che ti sia sfuggita.

Comunue ho dato un rapido sguardo in rete per trovare qualcosa che confermasse quanto ho affermato nel mio post precedente.

Ecco quà:

Saranno soddisfatti i reverendi padri dell’Istituto sociale di Torino: “Sono stato per nove anni allievo dei gesuiti – ha confidato Piero Fassino a Barbara palombelli che l’intervistava alla radio – e questo mi ha consentito di rafforzare la mia fede religiosa. Sono un credente, ma proprio perché si tratta di un fatto assolutamente privato, non ne ho mai dato manifestazione pubblica (ma lo fa quindi ora, un ossimoro consapevole ndr) , perché sarebbe del tutto improprio per il rispetto che ho della fede e delle mie convinzioni”.

Ma allora: credere in Dio per un politico di centro-sinistra è ancora da considerarsi un segreto o se ne può parlare tranquillamente alla radio? Sia come sia, nel caso di Piero Fassino c’è ragione di pensare che la “rivelazione” di ieri non sia stata accolta come una sorpresa in Vaticano. Dietro il portone di bronzo lo sapevano da almeno cinque anni: in pratica da quando, ministro della Giustizia nell’Anno Santo 2000, l’attuale segretario DS si adoperò per uno speciale impegno per collaborare al Giubileo nelle carceri. In quel frangente Fassino conobbe il cardinale Sodano (piemontese come lui) e l’arcivescovo Sepe, con il quale il rapporto divenne tale da facilitare una qualche confidenza tra l’autobiografico e l’esistenziale. Gli ecclesiastici certamente l’apprezzarono. Il Guardasigilli del centrosinistra, ad esempio, cercò di fare in modo che l’assassino pentito di don Pugliesi partecipasse nell’aula Paolo VI a una serata sul tema del sangue, “fonte di redenzione” (ma il giudice di sorveglianza disse di no); e sicuramente si adoperò più di tanti altri per un provvedimento di amnistia.

Eppure, secondo un codice che sempre meno sembra resistete tanto alla crisi delle ideologie quanto alle leggi della visibilità personalizzata (quando il tabù cadrà del tutto accenderò un cero alla Madonna, ndr), l’impegno del ministro rimase a lungo separato da quello del cristiano. Di sicuro nel suo libro “Per passione” (Rizzoli, 2003) Fassino non accenna alla fede. Parla anzi, per quel che riguarda le radici familiari e gli anni della sua formazione intellettuale, di “criticità e laicità del pensiero”, di “etica del lavoro” e per quello che riguarda i sentimenti evoca, semmai, l’antifascismo.

Sembrerebbe, con il senno di poi, una specie di rimozione. Un atteggiamento che segnala un distacco dalla religione, ma al tempo stesso la mette al riparo nel fondo della coscienza, come qualcosa di molto prezioso. Un giorno gli chiedono a bruciapelo se crede in Dio. La risposta di Fassino suona abbastanza generica: “Diciamo che credo nel soprannaturale e nella trascendenza”. Quest’ultimo termine indica una certa proprietà di linguaggio teologale.

E così,per vie espressive, si ritorna ai padri gesuiti che nella sua autobiografia il leader DS definisce “rigorosi e severi”; e che comunque coinvolsero il giovane Piero in una specie di seminario sulla teologia della liberazione e sui testi di padre Gonzales Ruiz, “la cui opera più appassionante – è Fassino a raccontarlo – s’intitola ‘Credere e impegnarsi’ ”. Il che, a ben vedere, sintetizza ciò che il leader dei DS ha detto sempre ieri a “Radiodue”: “Penso sia assolutamente normale che una persona possa essere credente come sono io e fare le mie scelte di impegno. Essere di sinistra significa battersi per la giustizia, l’uguaglianza, il rispetto della persona umana, che sono valori a cui è attenta una fede religiosa come quella cattolica”. (Grandissimo Piero e grandissimi i gesuiti prima di lui, scusa l'esternazione di parte, ndr).

C’è pure una foto della classe liceale di Fassino. Oltre ai ragazzi, si vedono tre gesuiti rotondi e forse pienamente consapevoli dell’utilità di educare e istruire le future classi dirigenti. Particolare significativo: dei 19 studenti ritratti in tripla fila, il giovane Piero è l’unico a portare la cravatta.

Anche Francesco Rutelli ha studiato per diversi anni dai gesuiti, a Roma, Istituto Massimiliano Massimo. Pure lui, nel 1995, quando era sindaco, si è trovato nella condizione di dover spiegare perché una sera, davanti al papa intervenuto al presepio dei netturbini romani, si era fatto il segno della croce. E anche quel suo gesto fu vissuto come un percorso di incerta definizione biografica: un po’ pubblico, un po’ privato, un po’ politico, un po’ famigliare. A distanza di dieci anni c’è da dire che il profilo di Rutelli si è più che riequilibrato in senso cattolico. Ma quando, per restare al centrosinistra, il presidente della Regione Campania Antonio Bassolino bacia la reliquia di San Gennaro; o il sindaco di Bologna Cofferati “benedice” un inedito presepio a Palazzo D’Accursio, ecco, in qualche modo la religione torna a confondersi con la politica esattamente come la sfera privata non si distingue più da quella collettiva.

Da sempre, oltretutto, i media italiani sono ghiotti di conversioni a sorpresa; e facilmente si può immaginare come in un paese a lungo dominato dal partito cristiano questa particolarissima ansia di scoop abbia finito per convivere, nel ceto giornalistico e nel pubblico più smaliziato, con il sospetto che pur di conquistare il consenso politici ed affini siano disposti a tutto, addirittura “a giocarsi” la fede. (E a preclara conferma di questa diffidenza ancora si ricorda la tardiva prima comunione a San Pietro di un candidato socialdemocratico alla direzione del fanfaniano TG).

Ma molto è cambiato da allora. Basti pensare alla fine della DC e al fallimento di una autentica religione secolare come il comunismo. Così oggi, nonostante gli sforzi prescrittivi del cardinale Ruini, quasi nessuno si stupisce troppo per queste ammissioni di fede cui fanno da contrappunto dichiarazioni di non-ateismo E’ il caso, quest’ultimo, di Fausto Bertinotti che di recente ha mostrato di conoscere a memoria alcuni brani di San Paolo e di aver a tal punto approfondito la riflessione “sui destini ultimi” da non sapere più, nemmeno lui, se considerarsi un ateo, un credente, un ex ateo o un quasi credente.

C’è anche da dire che al giorno d’oggi non esiste, al riguardo, un rigido vaglio automatico e normativo. Ma certo di tutto si può accusare il centrosinistra, meno che di essere guidato da “senza Dio”. Basterebbe questo, in fondo, per lasciare la religione fuori dalla laicissima contesa. E chissà se sarebbero d’accordo i padri gesuiti con i quali, secondo Fassino, “è ancora forte il legame d’affetto”.

La Repubblica del 27 settembre 2005

http://www.radicali.it/view.php?id=42183

Riguardo a Bertinotti aggiungo che non ricordo più in quale intervista, a chi gli chiese se fosse ateo rispose che se gliel’avessero chiesto quando aveva 20 o 30 anni avrebbe risposto di sì, ma che oggi si guarda bene dal dichiararsi ateo. Ha detto poi che non è certo di potersi dichiarare cristiano, ma che certamente mantiene aperta la strada della ricerca.

Sappiamo benissimo che una tale dichiarazione da parte di un leader di un partito accusato di materialismo altro non è se non un invito a nozze, se non un grido di aiuto, lanciato alla Chiesa.

Per quanto riguarda Vendola, che ho citato in un post precedente, è arcinoto il suo cattolicesimo e non c’è bisogno che io vada a copiare ed incollare qui alcunché.

Inviato
Forse sono più arretrati di noi, pero' anche in molti altri paesi non europei la religione é parte integrante della vita.

Se nessuno ti insegna il minimo indispensabile come farai à fare una scelta

Religione si / Religione no ?

Poi magari vai dal parroco a chiedere il matrimonio in chiesa, con la moglie in bianco e ti indispettisci che il parroco dica no.

vallo a dire a chi ha 45 anni ed ancora non ha una cattedra perchè non ci sono soldi! e parlo di insegnanti veri, di greco, latino, matematica!

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