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fulvia e derivate


Guest 126/131

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Guest 126/131

SE SARà COSTRUITA ,PERCHè NON SI POTREBBE FARE UNA SPIDER

A 2 POSTI.....è TANTO TEMPO CHE LANCIA NON HA Nè SPIDER Nè COUPè........è IN PROGRAMMA UNA VERSIONE SPIDER??????

...... :?:

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Guest 126/131
Penso proprio di no, altrimenti la notizia sarebbe giunta alle nostre orecchie, non credi?

8) 8) 8) 8) 8) 8) 8) 8) 8) RICORDATEVI:LA SPERANZA è L'ULTIMA A MORIRE :!::!: con questo voglio dire che se i tecnici e gli esperti di marketing sono riusciti a fare una fulvia .......... :wink: :wink: :wink:

riusciranno a farne una spider........,SPERIAMO! :arrow:

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di sicuro dovesse esserci una spider nel futuro Lancia questa non sarebbe del segmento della Fulvia e tantomeno da questa derivata...

Io vedrei bene una grossa spider per far concrrenza alla MB SL... ma è utopia.

E' la prima auto al mondo con motore a 6 cilindri a V di 60 gradi e con frizione, cambio e differenziale in un unico blocco sull'asse posteriore, transaxle, ..., è il 1950 e lei è l'Aurelia. (www.lancia.it)

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Guest 126/131
di sicuro dovesse esserci una spider nel futuro Lancia questa non sarebbe del segmento della Fulvia e tantomeno da questa derivata...

Io vedrei bene una grossa spider per far concrrenza alla MB SL... ma è utopia.

io direi una su base thesis e una su base ypsillon, :wink: :wink: :!:

che ne dici........ pS: comunque omniauto aveva già provato a immaginare una thesis coupè........ :!::!::!::!::!:

vai qua..http://www.omniauto.it/home/thesiscoupe.htm

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e secondo te una coupé del genere è quello di cui ha bisogno la Lancia?!

Io non credo proprio, sarebbe un errore simile alla Kappa coupé, derivare dalla berlina una sportiva...

la Thesis non è un'auto sportiva, non la si può proporre come Coupé, non avrebbe senso soprattutto se le sportive Lancia sono vere granturismo come Fulvia, Stratos e Delta.

Al massimo dalla Thesis possono tirare fuori una versione sportiva con assetto abbassato, interni stile la Promenade, cerchi come quelli della Granturismo, al posto delle cromature delle finizioni brunite (per l'esterno), griglia della calandra diversa, sportiva, magari paraurti specifici così come gli specchietti, passaruota allargati, e perché no, magari, come ha proposto qualcuno, non ricordo chi, una versione a soli 4 posti con sedili sportivi per i 4 passeggeri.

Io credo che interventi del genere sulla Thesis non starebbero male, non appesantirebbero la linea ma la renderebbero ben più aggressiva.

Per la cuopé ci vorrebbe un'auto diversa da cima a fondo.

E' la prima auto al mondo con motore a 6 cilindri a V di 60 gradi e con frizione, cambio e differenziale in un unico blocco sull'asse posteriore, transaxle, ..., è il 1950 e lei è l'Aurelia. (www.lancia.it)

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Guest 126/131
e secondo te una coupé del genere è quello di cui ha bisogno la Lancia?!

Io non credo proprio, sarebbe un errore simile alla Kappa coupé, derivare dalla berlina una sportiva...

la Thesis non è un'auto sportiva, non la si può proporre come Coupé, non avrebbe senso soprattutto se le sportive Lancia sono vere granturismo come Fulvia, Stratos e Delta.

Al massimo dalla Thesis possono tirare fuori una versione sportiva con assetto abbassato, interni stile la Promenade, cerchi come quelli della Granturismo, al posto delle cromature delle finizioni brunite (per l'esterno), griglia della calandra diversa, sportiva, magari paraurti specifici così come gli specchietti, passaruota allargati, e perché no, magari, come ha proposto qualcuno, non ricordo chi, una versione a soli 4 posti con sedili sportivi per i 4 passeggeri.

Io credo che interventi del genere sulla Thesis non starebbero male, non appesantirebbero la linea ma la renderebbero ben più aggressiva.

Per la cuopé ci vorrebbe un'auto diversa da cima a fondo.

io dicevo solo su base thesis....quella su onmiauto non mi piace....

è meglio la GRANTURISMO.......quella sì che è una coupè con i fiocchi.... :wink: 8) :!:

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Guest 126/131

nuove news.... 8) :!: Evviva, la Lancia è risorta! Altro che marchio decotto, da mettere in liquidazione…

Dopo aver confermato con i numeri le grandi attese per Lancia Ypsilon, in Lancia è tempo di rilanciare la passione sportiva DOC e, senza dubbio, la nuova Fulvia Concept è la carta giusta per tornare ad infuocare i cuori dei "lancisti", ormai spenti dal lontano inizio degli anni ’90, anni in cui l'Italia dei motori disse addio alla strepitosa esuberanza plurititolata della Delta Integrale e con lei, al Mondiale Rally.

Torna il rombo della passione

Lancia è una delle poche Case automobilistiche che può vantare appassionati esigenti, amanti della bellezza e, al tempo stesso, profondi conoscitori della tecnologia più sofisticata.

Del resto, esiste un fil rouge che lega tutte le vetture Lancia: la ricerca continua dell'innovazione abbinata alla più esclusiva artigianalità italiana.

È, dunque, una ricerca essenziale non solo allo spirito della Lancia ma anche al progresso stesso dell'automobile. Centinaia di brevetti depositati, geniali invenzioni, realizzazioni pratiche messe a punto dalla Lancia in quasi un secolo di storia stanno lì a testimoniarlo.

Tecnologia ad alto livello, ma anche stile, che oggi ritrova nella nuova Fulvia Concept una linea stilistica che sembra quasi non essersi interrotta. Un approccio al progetto da subito molto chiaro: nessuna indulgenza nostalgica, ma una rilettura in chiave Post-Modern del concetto e degli stilemi originali.

Ritorno al futuro

La freschezza e il dinamismo della linea dovevano essere al primo posto, senza però tradire il feeling che era capace di trasmettere la Fulvia disegnata da Castagnero nel 1965, un raffinatissimo mix di eccentricità, eleganza, pulizia estetica e sportività.

Le dimensioni e l'architettura tre volumi della show car Fulvia Coupé sono praticamente sovrapponibili a quelli della precedente ma con una carreggiata allargata per dare più stabilità e una maggiore robustezza alla vettura. L'impianto generale richiama quello dei motoscafi Riva dell'epoca, caratterizzati dalla coda tronca, da un volume estremamente dinamico e da una prua fendente.

Il motivo stilistico più connotativo, cioè la fascia costante a "ferro di cavallo" che abbracciava tutta la carrozzeria con un "effetto uscente" sulla coda, è stato interpretato conferendogli un carattere più dinamico ed un andamento affusolato. Il punto di massima tensione è sulla ruota anteriore, dove si concentra anche tutto il peso visuale dell'automobile, a sottolineare la trazione e il motore anteriori, con un risultato finale che esprime la sensazione di "tirare" tutta la vettura. Anche l'andamento "a goccia" della pianta, con la massima larghezza nella parte anteriore e una tendenza a rastremarsi verso la coda tronca, contribuisce a dare questo effetto. Completano il trattamento dei volumi, un lungo cofano, una green-house di dimensioni contenute e una particolare distribuzione delle masse.

Il frontale, dall'aspetto aggressivo, è connotato da un ampio cofano smussato, e da fari costituiti da moduli hi-tech e da una "palpebra" dal profilo alare, che estende visivamente il profilo del cofano al di sotto del trasparente.

La griglia metallica brunita, su cui campeggia il grande scudo Lancia, ha un aspetto sportivo e tridimensionale, volutamente de-costruito e semplificato rispetto a quello delle "sorelle" meno aggressive, per enfatizzarne la funzione di presa d'aria e creare un certo rapporto pieni-vuoti tra gli elementi del frontale, più in sintonia con quello del modello precedente.

Il tutto è completato da linee che, fluendo dal cofano verso il paraurti, si "raccolgono" intorno alla bocca inferiore, dove quattro cilindri quadrangolari "flottanti" citano le quattro prese d'aria del modello degli anni Settanta. La fiancata ha una superficie pulita, giocata sul susseguirsi di superfici concavo e convesse, e su una spalla robusta.

La coda rappresenta, invece, la logica conclusione di tutto il trattamento formale dell'oggetto, restituendone per così dire la "sezione": non poteva mancare la citazione del famoso "specchio di poppa" così fortemente connotativo nel modello precedente, che sottolinea la "sgusciata" della coda e racchiude senza fronzoli i fanali a sviluppo verticale.

Grande cura per i dettagli

Il colore di carrozzeria "Avorio tristrato" contrasta armoniosamente con il "Testa di Moro" della pelle che avvolge tutto l'abitacolo. Quest'ultimo ha una chiara impronta anni Settanta, grazie ai particolari realizzati al tornio a controllo numerico che ricordano i comandi iridescenti degli hi-fi dell'epoca, e all'essenza che riveste l'inserto centrale della plancia e il ponte sul tunnel, il Tanganika Frisé, un legno dall'aspetto "setoso" e dalle cangianze metalliche.

L'interno, a "due posti secchi" con vano bagagli addizionale sotto cappelliera, si ispira esteticamente a quello originale, sempre con un approccio Post-Modern ed essenziale, senza venir meno alla raffinatezza e al tocco di sportività che competono ad una Lancia di questo genere. Come dimostra un esclusivo set di borse realizzato appositamente per la show car da Trussardi, utilizzando pellami pregiati e originali, che rappresentano la combinazione perfetta tra mood e funzionalità.

La plancia, formata da due gusci contrapposti sellati a mano che abbracciano l'inserto in legno, appare circondata da un guscio che si distende morbidamente fino alla parte posteriore dei pannelli delle porta, sottolineando la pianta a goccia di derivazione nautica. Mentre il tunnel è in realtà l'estensione del rivestimento in cuoio "Testa di Moro" del pavimento che fluidamente si innalza a formare i braccioli, simmetricamente a quelli delle porte. Si tratta di un concetto ispirato alla sella, che caratterizza il linguaggio formale di tutto l'interno. Una semplice "sfettata" sul volume del tunnel e su quello dei braccioli laterali consente di far emergere: nel centro, un ponte longitudinale in legno dove trova posto la leva del cambio (arricchito da particolari in alluminio); e sulle porte, le "barre" tiraporta passanti.

Completano il tutto una strumentazione analogica a tre quadranti dal disegno di ispirazione nautica e dal color perlato (simile a quello della nuova Ypsilon), e una "piastra" metallica di interfaccia che raccoglie tutte le funzioni infotainment e climatizzatore come per le altre vetture della gamma Lancia.

Pochi CV, grandi prestazioni

Tutti i particolari esterni della vettura sono stati studiati per contenere il coefficiente aerodinamico. Il lavoro svolto è testimoniato dal buon valore di velocità massima 213 km/h, ottenuto partendo da una potenza alquanto contenuta per il tipo di veicolo: 140 CV (103 kW) a 6400 giri/min.

Inoltre, l'attenzione alla leggerezza ha consentito di contenere il peso sotto i 1000 kg. La show car Fulvia Coupé pesa esattamente 990 kg, un valore di assoluto rilievo per il tipo di veicolo e che le garantisce un eccellente rapporto peso/potenza (7 kg/CV) ed un'accelerazione da 0 a 100 km/h in 8,6 secondi. Tutto ciò, ovviamente, si traduce anche in una riduzione dei consumi: per esempio, nel ciclo combinato non superano mai i 7,3 l/100 km.

Infine, il prototipo Lancia è equipaggiato con un "4 cilindri" 1.8 16v dotato di variatore di fase e adotta una sospensione anteriore McPherson, con montanti telescopici, molle elicoidali coassiali e bracci inferiori. La geometria, pur relativamente semplice, permette insieme ai pneumatici Pirelli PZero Nero, di assicurare un comportamento dinamico di prim'ordine. Completa il quadro tecnico la sospensione posteriore a bracci longitudinali con barra antirollio, l'impianto frenante a 4 freni a disco con gli anteriori autoventilanti e l'impianto antibloccagggio dei freni.

Non sono stati introdotti altri "congegni" elettronici di assistenza quali antislittamento e controllo della stabilità, per non compromettere la purezza di una guida sportiva "old style" estremamente accattivante. Insomma, la Fulvia Coupé entra a pieno diritto nell'immaginario collettivo di quanti sanno apprezzare una vettura, seppure sperimentale, di grande personalità e fascino. E ancora oggi i "lancisti" si riconoscono per quella straordinaria passione ed entusiasmo che condividono con chi progetta, sperimenta e produce una vettura Lancia

http://www.infomotori.com/a_27_IT_2234_4.html

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