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3/11/2005 ore 21:00 Roma, via Nomentana 360


Albizzie

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Tristemente ma non e' cosi': L'Iran non e' una dittatura ma una teocrazia, cosa ben diversa.

In pratica c'e' una struttura ed un governo civile eletto democraticamente ( per lo meno abbastanza secondo i nostri standard ) ma su ogni decisione ha diritto di veto il Consiglio della Rivoluzione che e' una struttura ecclesiastica.

E' un po' come se in Italia ogni atto del governo dovesse essere approvato o respinto dalla CEI.

il problema e' che la scelta dei candidati la fa proprio l'alto consiglio dei ayatollah e il problema e' che i due candidati nelle elezioni non erano quelli che voleva la gente ma quelli imposti dai religiosi..tra l'altro anche se le elezioni sono state fatte correttamente il problema erano i candidati che non c'erano...e per questo molti iraniani non hanno nemeno votato...perche entrambi i candidati erano l'uno peggiore dell#altro...comunque io lo ripeto gran parte dei iraniani e' gelato dopo la elezione di questo personaggio perche sono sicuri che con lui il camino delle riforme sara; fermato o almeno rallentato...

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stev lo so benenissimo, era giusto un modo improprio di presentare una situazione... così come non è regime quello di re silvio I da arcore...

cmq... su certe cose la cei ha ahimè ancora il suo buon peso, anche se solo sotto sotto...

con tutto il rispetto sono gli USA con la loro politica negli anni 50-60-70 e lo shah che non faceva riforme democratiche con i suoi errori ad aver creato questa situazione che ha alimentato i fanatici ed ha portato nel 1979 alla rivoluzione....dunque USA hanno gran parte della colpa di cosa succede oggi...stesso dicasi dei talibani finanziati negli anni 80 ad afghanistan e abbiamo visto dove sono arrivati...

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Guest DESMO16
Roma, 17:46

ISRAELE: FINI NON PARTECIPA ALLA FIACCOLATA

Gianfranco Fini non partecipera' questa sera alla fiaccolata a sostegno di Israele, minacciato dall'Iran. Il vice presidente del Consiglio e ministro degli Esteri, ha spiegato in una nota le ragioni della sua decisione. Ecco il testo diffuso dalla Farnesina. "Ho serie e motivate ragioni per ritenere che la mia presenza fisica, quale ministro degli Esteri, alla manifestazione di questa sera, potrebbe determinare da parte iraniana conseguenze lesive dei nostri interessi nazionali e della sicurezza dei nostri connazionali. Confermo di essere idealmente a fianco di tutti coloro, mi auguro tantissimi, che questa sera esprimeranno il loro sdegno per le intollerabili minacce di Teheran alla esistenza dello Stato di Israele. Per senso di responsabilita' istituzionale e per non dare pretesto o alibi alcuno, per quanto immotivato, ai fautori della istigazione all'odio mi asterro' dal partecipare fisicamente e mi auguro che questa mia sofferta decisione renda ancor piu' chiara la vera natura del regime iraniano".

da repubblica

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il problema e' che la scelta dei candidati la fa proprio l'alto consiglio dei ayatollah e il problema e' che i due candidati nelle elezioni non erano quelli che voleva la gente ma quelli imposti dai religiosi..tra l'altro anche se le elezioni sono state fatte correttamente il problema erano i candidati che non c'erano...e per questo molti iraniani non hanno nemeno votato...perche entrambi i candidati erano l'uno peggiore dell#altro...comunque io lo ripeto gran parte dei iraniani e' gelato dopo la elezione di questo personaggio perche sono sicuri che con lui il camino delle riforme sara; fermato o almeno rallentato...

Ah ecco se la situazione è questa posso davvero capire l'impiccio che c'è sotto....

 

花は桜木人は武士

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Guest Riccardo
C'aveva altro da fa'! :lol: :lol:

Secondo me la spiegazione e' ragionevole e non una scusa.

Credo che la presenza del ministro degli esteri avrebbe potuto veramente creari problemi piu gravi

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Guest Riccardo
Speriamo che non stia in udienza da un certo ministro :D :D.

Piuttosto mi sono perso il motivo per cui Prodi non e' andato

Visto che gli Iraniani sono coinvolti nella questione FIAT?

Volevano Edoardo presidente

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.......

Pacifici si è così espresso: "Il raduno permetterà a tutti i critici di Israele, che affermano di opporsi alla politica del governo del premier Ariel Sharon, ma di non odiare Israele, di schierarsi assieme a noi davanti ai cancelli dell'ambasciata iraniana". "Gli ebrei italiani - ha continuato - verificheranno attentamente chi parteciperà alla manifestazione e chi no. Non c'è dubbio che chi eviterà di partecipare e non ci sarà considerato un nemico non solo di Israele ma anche degli ebrei italiani".

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