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ERA una ferrari


Autodelta85

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Dai ragazzi, è innagabile affermare che la Enzo andava… e anche troppo! Non puoi spezzare in due un telaio del genere andando a velocità ridotte, nemmeno se cilindri con la fiancata un palo di calcestruzzo armato!

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Alonso, come ha detto Kimi, è il primo top driver che si fa pagare il posto a Maranello.

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Era Stefano Sidoli...mi pare che fosse anche lui al Mugello al Ferrari Day. Era un imprenditore, aveva solo 41 anni. Avrà anche perso il controllo, sarà andato troppo forte, ma non permettetevi commenti del tipo "era un coglione, non ci sapeva fare". Mi sembra abbia già pagato abbastanza i suoi errori.

Inoltre, anche un pilota può perdere il controllo di una supercar...é inutile che vi faccia degli esempi.

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nessuna apologia...di cose del genere ne succedono tutti i giorni solo che succede ad autisti di fiat,bmw,alfa e cosi' via...non vedo cosa c'entra che questo aveva una enzo...

Beh, per spezzare in due un'auto ce ne vuole.

Detto questo, concordo.

Che ne sappiamo?

Dieci giorni fa un mio amico ha sfasciato una Rover 25 andando a 110 Km/h su una superstrada. Ha saltato il guardrail e si è schiantato col posteriore dell'auto contro il tronco di un albero. Il fatto che abbia impattato col posteriore è stata la sua fortuna: non si è fatto quasi niente anche se l'auto è irrecuperabile.

L'airbag non si è gonfiato, cosa stranissima perchè è uscito dalla sede stradale e quindi di scossoni ne ha presi parecchi ancor prima di spiaccicarsi sull'albero.

La causa?

Un'irregolarità del fondo stradale un pò umido.

Nello stesso punto, di recente, sono già successi altri incidenti analoghi, tanto che sta provando a farsi risarcire.

Credo che l'abilità di guida o la prontezza di riflessi possano fare ben poco se uno sta tranquillamente guidando a 110 e non teme imprevisti.

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ho trovato l'articolo sul forum che ho in firma:

VIMERCATE - Un attimo di distrazione o forse un malore, come potrebbe stabilire l’autopsia. Poi, il resto, l’ha fatto la velocità. Domenica mattina si è fermata a Burago la vita di Stefano Sidoli, noto imprenditore in campo edilizio e alberghiero, titolare dell’immobiliare «Cavour» a Vimercate e Bellusco e dell’«Hotel Prestige» a Ornago. Sposato e padre di due bambine, Sidoli domenica mattina, intorno alle 11.30, stava percorrendo la Provinciale che collega Ornago a Burago. All’improvviso il suo bolide, un gioiello da 660mila euro prodotto in poche centinaia di esemplari al mondo, è finito fuori strada. L’impatto ha disintegrato la «Ferrari» e non gli ha lasciato scampo. I soccorritori del «118» non hanno potuto fare altro che coprire il corpo con dei teli verdi.

Ai rilievi dei carabinieri del «Norm» e all’esito dell’autopsia il compito di ricostruire gli ultimi terribili istanti di questa tragedia. I funerali verranno celebrati mercoledì pomeriggio, alle 15.30, a Ruginello partendo dall’abitazione.

I carabinieri del «Nucleo operativo radiomobile» di Vimercate accompagnano Giovanni Sidoli, padre di Stefano, sul luogo della tragedia. La «Ferrari Enzo» su cui viaggiava l’imprenditore di Vimercate, residente a Ruginello, si è spezzata in due dopo l’impatto con un cartello stradale. Sidoli, 41 anni, (qui sopra in una recente immagine) verrà sottoposto ad autopsia per verificare se al momento di perdere il controllo della vettura sia stato colto da un malore.

"Io non ce l'ho co' te, ma co' quello che te sta vicino e nun te butta de sotto!"

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Che riposi in pace.

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Dal giornale di Vimercate:

. LASCIA MOGLIE E DUE FIGLIE PICCOLE

VIMERCATE - Una vita spezzata, una famiglia distrutta dal dolore, i sogni di una brillante carriera bruscamente interrotti. I resti di quello che era il simbolo del suo successo nella vita e nel lavoro, la fiammante «Ferrari Enzo», erano sparsi a terra per centinaia di metri come drammatiche icone di una tragedia indescrivibile.

In pochi secondi, corsi e divorati insieme al brivido della velocità, la giovane vita di Stefano Sidoli, 41 anni, residente a Ruginello, sposato e padre di due figlie, è precipitata in un inferno di lamiere accartocciate, pali divelti, vetri in frantumi.

Correva, domenica mattina, l’imprenditore vimercatese affermatosi nel campo immobiliare e alberghiero. Correva a bordo del suo bolide. Intorno alle 11.30 Sidoli, titolare anche di un’agenzia immobiliare in via Cavour, stava percorrendo la provinciale da Ornago verso Burago. Giunto al confine tra i due Comuni, in prossimità dell’azienda florovivaistica «Antologia», l’uomo ha perso il controllo della sua «Ferrari» (per sapere i motivi si attende anche l’esito dell’autopsia). A una velocità imprecisata, ma sicuramente sostenuta, l’auto si è schiantata contro il cartello stradale che indica l’inizio di Burago.

L’impatto con la struttura in acciaio della segnaletica è stato devastante: il palo è penetrato come un coltello tra le lamiere dell’auto, troncandola in due.

La parte anteriore è finita nei campi che costeggiano la via per Ornago, mentre l’abitacolo, dopo una serie di impressionanti testacoda, si è fermato ad alcune centinaia di metri di distanza dal luogo del primo impatto, lasciando sull’asfalto la lenta agonia dei copertoni. Solo per miracolo, in quel momento, da Burago non stava sopraggiungendo nessuno, altrimenti il bilancio di questa tragedia sarebbe stato ancora più drammatico.

I primi testimoni oculari si sono trovati davanti agli occhi una scena raccapricciante. Insieme a quel che rimaneva della «Ferrari» il corpo straziato e senza vita dell’imprenditore.

I soccorritori del «118» dell’«Avps» di Vimercate, accorsi insieme al personale rianimatore dell’automedica, hanno limitato il proprio intervento a un gesto di pietà, coprendo il corpo di Sidoli con un telo verde. Ai carabinieri del «Nucleo operativo radiomobile» di Vimercate il compito di regolare il traffico e ricostruire gli ultimi attimi della disgrazia, a partire dai lievi segni di frenata lasciati sull’asfalto. Per rendere possibili le operazioni dei militari e del magistrato è stato necessario chiudere la trafficata arteria.

Sul posto, poco dopo, sono arrivati anche alcuni famigliari della vittima e il padre Giovanni, travolti dal dolore e dalle agghiaccianti immagini della tragedia. La scomparsa del giovane imprenditore è una grave perdita non solo per i famigliari, ma anche per i tantissimi conoscenti che ne avevano apprezzato lo spirito.

«Stefano era un uomo dalle straordinarie capacità - ha raccontato Daniele Fumagalli, 57 anni, amico di famiglia e fornitore per le società immobiliari di cui Sidoli era titolare - e la sua è una grave perdita per l’economia italiana. Amministrava un enorme giro di affari, che era riuscito a costruire in decenni di duro lavoro, 24 ore su 24. Aveva importanti contatti con i maggiori imprenditori italiani, era rispettato da tutti. Gestiva, con la società immobiliare, qualcosa come un migliaio di appartamenti. Solo questa settimana avrebbe dovuto chiudere una trentina di contratti, era veramente un ragazzo vulcanico, con enormi capacità imprenditoriali. Alle agenzie immobiliari, bisogna inoltre aggiungere l’hotel “Prestige” di Ornago, che stava per essere ampliato con ottanta nuove stanze letto. Inoltre, entro breve, Stefano avrebbe dovuto inaugurare un nuovo albergo, da centoquaranta camere, a Cavenago. Nessuno come lui sapeva gestire un simile giro d’affari. Ha cominciato insieme al padre, ma ormai era diventato il vero punto di forza delle società di famiglia».

I funerali verranno celebrati mercoledì alle 15.30 partendo dall’abitazione di via Indipendenza, 15 a Ruginello.

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