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A un anno dalla fine della naja oltre centomila richieste, ma i posti in caserma sono molti di meno. Tre candidati su quattro sono in possesso di un diploma

Boom di richieste, record al Sud

i giovani e la "leva volontaria"

di SIMONE CERIOTTI

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Una giovane recluta al primo giorno di lavoro

La leva obbligatoria non esiste più, ma da quando le Forze armate sono una libera scelta, i giovani fanno la fila per assicurarsi un posto in caserma. Nel 2005 (a un anno dall'abolizione del servizio militare), le richieste di arruolamento come "volontario in ferma prefissata" per 12 mesi sono andate ben oltre le attese degli uffici di reclutamento: l'Aeronautica ha ricevuto 12 mila domande per 680 posti, all'Esercito sono pervenute 76 mila richieste per un bando da 23 mila unità e anche la Marina, pur con cifre più contenute, ha confermato il trend. Prevedibile, ma forse non in termini così netti, la geografia della provenienza dei nuovi soldati: circa il 70 per cento delle aspiranti reclute vengono dal Sud o dalle isole.

La regione più fedele alle Forze armate è la Puglia, da cui giungono circa un terzo delle richieste complessive (si supera il 50 per cento nel caso della Marina). Seguono Campania e Sicilia, sempre con percentuali molto alte, più distaccato il Lazio e poi tutte le altre regioni, con numeri decisamente marginali. I dati dell'Esercito italiano, che ha suddiviso le domande in tre macro aree, parlano chiaro: 65 per cento dal Sud, 21 per cento dal Centro, 9,5 dal Nord, poi la Sardegna considerata a parte per la forte componente territoriale della Brigata Sassari, che da sola arriva al 4,5 per cento. La provincia italiana più affezionata all'Aeronautica è quella di Napoli, con oltre il 10 per cento delle domande di adesione alla ferma prefissata per quel corpo.

Del resto per i ragazzi di 20 o 21 anni, età in cui si registra il picco delle iscrizioni ai concorsi (ma la rosa degli aspiranti va dai 17enni ai 38enni), un anno di servizio a 800 euro al mese - 900 con la promozione a caporale - è una soluzione da prendere in considerazione, specie in quelle zone del Paese dove trovare un lavoro è tutt'altro che semplice. La maggior parte dei giovani fa però anche una scelta di lungo periodo. Al termine dei 12 mesi, le Forze armate danno infatti la possibilità di proseguire per altri quattro anni oppure di provare a partecipare ai concorsi per entrare nelle altre forze di Polizia. Secondo il nuovo ordinamento, infatti, la ferma prefissata rappresenta la strada principale (e in futuro, forse, l'unica) per entrare a far parte di Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza, Vigili del Fuoco e Corpo forestale.

L'accesso è regolato da una graduatoria in cui l'unico requisito scolastico valutato è il giudizio conseguito alla scuola media inferiore (cui si aggiungono eventuali titoli di preferenza e di merito). Ciò nonostante, tre "candidati" su quattro sono in possesso di un diploma, che può tornare utile, eventualmente, nei concorsi successivi. Si contano invece sulle dita di una mano i laureati che iniziano la carriera militare partendo dalla ferma prefissata di un anno: soltanto quattro, nel caso della Marina militare. Sebbene siano i ventenni ad avanzare il maggior numero di richieste (la metà delle iscrizioni proviene da 20-22enni), la rosa degli aspiranti è molto più ampia: l'Aeronautica ha ricevuto le domande anche da alcuni over 35, un'esigua minoranza con pari possibilità di accesso dei ragazzi più giovani.

Infine, le donne-soldato. Chi pensa che, al di là delle pari opportunità, la carriera militare sia appannaggio degli uomini, commette un errore. Le "quote rosa" sono in continua crescita, la loro incidenza sul totale delle domande pervenute quest'anno è del 10 per cento nell'Esercito e del 13 nell'Aeronautica. Tradotto in numeri significa circa 9 mila domande in totale da parte di ragazze. Minoranza, sì, ma sempre più corposa.

(22 novembre 2005)

"Io non ce l'ho co' te, ma co' quello che te sta vicino e nun te butta de sotto!"

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Al sud la carriera militare era già uno dei pochi posti di lavoro "quasi sicuri" e con le carte in regola; però non era facile entrarci.

Con la leva solo volontaria è diventato un posto certo (in un mare di disoccupazione, lavoro in nero e sfruttamento).

Siamo ormai al livello degli stati uniti dove la carriera militare è praticamente il solo destino di chi è più povero e disoccupato ed ha bisogno (e vuole) un lavoro vero e certo.

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