AAA cercasi venditori qualificati per rete FIAT AUTO

[ACS]

la mia era una specie di provocazione. purtroppo la massa vede l'auto come un elettrodomestico e non ha alcun interesse ad interloquire con un "professionista", anche perchè si legge 4r e ritiene di sapere tutto cò che serve. L'unica cosa che conta è il prezzo... che sarà più basso dove meno si investe nel capitale umano.

Poi ci sono quelli che cercano un'auto per un motivo particolare, che la amano e vogliono avere un professionista davanti. Ma non "giustificano" gli investimenti necessari per impiantare una concessionaria profittevole.

Per questo le case dovrebbe riprendere a fare vendita diretta... anche se, a guardare il Fiat Center di Roma, anche lì sono dolori.

ragionamento condivisibile...

ma stai certo che in banca non si vive più come un tempo.

il tuo discorso vale per le funzioni centrali... e solo per i grandi gruppi.

nelle filiali la professionalità è uno degli obiettivi e, per lo meno nelle banche vere (cioè, senza considerare le bcc) è notevolmente migliorata.

tanto quanto, ahimè, sono diminuiti gli stipendi.

diversi amici, laureati, sono entrati in banca... allo sportello, per iniziare. il contratto prevede 22/23mila euro lordi annui.

se entri senza laurea... mio cugino dopodomani inizia al banco di brescia... meno di 1100 euro netti al mesi... con tanto di affitto da pagare perchè lo spediscono a Verona come prima sede.

beh vedo cmq che certe pratiche sono le stesse da vecchia italia... andate a vedervi qual'è lo stipendio di ingresso bancario in fancia, germania, per nn parlare di UK.

Ma questo vale x tutti i settori, in italia. Tranne poche felici isole.

[geo]

ragionamento condivisibile...

beh vedo cmq che certe pratiche sono le stesse da vecchia italia... andate a vedervi qual'è lo stipendio di ingresso bancario in fancia, germania, per nn parlare di UK.

Ma questo vale x tutti i settori, in italia. Tranne poche felici isole.

[ACS]

mah, le banche d'affari nn italiane, alcuni comparti della finanza.

Nn c'è molto, se togli chi lavora a provvigione nel (commerciali) e che può raggiungere livelli impensabili x uno stipendiato.

Il problema dell'italia è il sistema: banche, industria, distribuzione... ingressi a livelli bassisimi, percorsi di carriera molto lenti e burocratici.

La meritocrazia è ancora un'eccezione, spesso e volentieri vieni preso x un ruolo e nessuno da la possibilità di cimentarsi con qcosa d'altro.

[geo]

Infatti il mio amico a Bruxelles lavora proprio per una banca d'affari (nn so il nome però!)e mi diceva che ha avuto la possibilità di trasferirsi a Londra con conseguente aumento (notevole) dello stipendio ma alla fine si è stabilito in Belgio...nozze!!

L'economia è un settore che mi affascina molto,se nn avessi scelto ingegneria all'università sicuramente mi sarei orientato in quella direzione!!

Cmq hai perfettamente ragione...ci sono tempi lunghissimi per far carriera e soprattutto stipendi d'ingresso molto,molto bassi...soprattutto per gente che deve andare a lavorare lontano da casa!

[ACS]

...ci sono tempi lunghissimi per far carriera e soprattutto stipendi d'ingresso molto,molto bassi...soprattutto per gente che deve andare a lavorare lontano da casa!

anche x chi rimane nella stessa città, quando questa città si chiama MILANO!!

Mica devo x forza stare a casa di mamma e babbo...

Ormai il sistema paese si basa sul presupposto che le famiglie contribuiscono al mantenimento per almeno i primi 5 anni della vita lavorativa dei neolaureati.

All'estero, per cultura e per opportunità si esce di casa molto prima: economicamente ci stai dentro (stipendi + elevati in rapporto al costo della vita) e cmq nn è molto concepibile stare attaccati alla sottana oltre i 22 anni.

Qua da noi è raro, specialmente x gli universitari, che una volta laureati, nn possono permettersi (o nn vogliono rinunciare ai vizi) e spesso sono dipendenti dalla famiglia psicoeconomicamente.

[geo]

anche x chi rimane nella stessa città, quando questa città si chiama MILANO!!

Mica devo x forza stare a casa di mamma e babbo...

Ormai il sistema paese si basa sul presupposto che le famiglie contribuiscono al mantenimento per almeno i primi 5 anni della vita lavorativa dei neolaureati.

Verissimo...ti quoto!

Scusa se mi sono dimenticato di citare anche quel caso che penso sia anche il tuo!!

E aggiungo che 5 anni deve andare bene,cioè quando si riesce ad avere un lavoro stabile...in caso contrario...!!

[ACS]

io x fortuna sono riuscito ad emanciparmi in fretta, anche grazie all'esperienza estera...

...tronato dagli USA avevo ben poca voglia di tornare in casa dei miei. Cmq un paio di anni li ho dovuti fare giocoforza...

Ora manco se mi legano

C'è da dire chi io faccio sicuramente parte della categoria dei privilegiati... ma certi privilegi me li sono cercati, ed in alcuni casi li ho anche pagati cari professionalmente...

[il FUSI]

fusi mi spiegheresti questa affermazione?..mi interessa anche perchè ad esempio per le moto,ho sempre pensato fosse meglio andare dal conce ufficiale

Scusa, per la fretta ho scritto belini per rapi d'uva.

Il ragionamento era che se d'acchito voglio spendere "DI MENO", ergo risparmiare, vado da un salonista. Non fosse altro che da quel salonista posso avere, stando seduto su una solita sedia e davanti alla solita scrivania, le offerte della "concorrenza" e quindi fare un raffronto senza girare tremila monomarca.

[il FUSI]

La menata dell'auto come elettrodomestico è vera in parte e comunque fa comodo alle Case, fa comodo allo Stato, ma non è che per tutti i clienti sia così.

In realtà se andiamo "fuori" dalle grandi città l'auto non è per niente un elettrodomestico..... è uno status, è un oggetto di passione, e comunque è un oggetto che non ti compri decurtando una piccola o grande parte di UNO stipendio mensile......... ergo col piffero che è come una lavastoviglie.

L'automobile, in Italia, è ancora vivaddio un qualcosa di "importante"........ e grande errore che ci ha portato eccessivamente verso l'appiattimento del prodotto, della clientela e della rete (scusa ma se uno non si sente uno che compra un elettrodomestico ma la rete pensa che vende un elettrodomestico ma secondo voialtri il cliente può mandare a fanculo qualcuno? Pensateci! E' chiaro che se la casa che rappresente ritiene di vendere elettrodomestici e imposta la rete a quella maniera......perchè gli conviene....... chi lo prende in saccoccia è un cliente non soddisfatto e che comunque non scalfisce quello che la casa pensa o vuole a meno che non si materializzi in "n" clienti eguali che mugugano e ti boicottano il prodotto).

Quando parlo delle VAR intendo che la Casa, avuta una chiarissima idea di cosa vuol fare "da grande", si seleziona il personale al massimo livello, senza correre il rischio che invece ha un semplice concessionario incline semmai a fare l'interesse proprio, che non è propriamente identico a quello della casa e a volte ci somiglia e basta.

Se infatti la dimensione della Casa può permettere che essa si costruisca una rete DECENTE e MOTIVATA oltrechè PRECISA e ONESTA, un concessionario, a seconda oltretutto dei rapporti economici che ha nei confronti della Casa, fa gli interessi suoi perchè oggi rappresenta quella casa, ma domani che gliene frega ne rappresenta un'altra.

Scellerata scelta di outsourcing che inficia grandemente la qualità (facendo salvi i bilanci? Sarà........ se monetizziamo le brutte figure e l'incazzamento di questa rete outsourcing voglio vedere i bilanci come li rimettiamo) e che sicuramente su certe Case non paga....... e non paga perchè con i margini che hanno i dealer ovviamente calibrano il loro operato, il loro organico, in base a questo.

Mogognamo della rete Fiat......... evidentemente con Fiat si lavora male, e come ho sempre detto la Fiat ha la rete che si merita. Chiaramente un dealer capace e motivato non va a rappresentare una casa che ti spreme come un limone e che ti ribalta addosso imponendotelo le sue scelte errate, i suoi errori, i suoi casini, i suoi passivi...........

Chiaramente sto dealer capace va laddove la sua professionalità viene premiata sia economicamente che magari anche solo "a livello di complimenti".

Quando leggo che al centro vendite dirette, che dovrebbe essere diretta emanazione della politica commerciale e della rappresentanza della Casa, un cialtrone di venditore si permette di comportarsi in mala maniera, posso solo pensare che un calcio in culo vada dato a lui e a chi ce l'ha messo e a chi gestisce una diretta rappresentanza di una Casa che deve MATURARE e CRESCERE e rendersi conto che non deve avere DIFETTI perchè non se lo può manco permettere oltrechè non è corretto a livello assoluto.

[Quattro]

anche x chi rimane nella stessa città, quando questa città si chiama MILANO!!

Mica devo x forza stare a casa di mamma e babbo...

Ormai il sistema paese si basa sul presupposto che le famiglie contribuiscono al mantenimento per almeno i primi 5 anni della vita lavorativa dei neolaureati.

All'estero, per cultura e per opportunità si esce di casa molto prima: economicamente ci stai dentro (stipendi + elevati in rapporto al costo della vita) e cmq nn è molto concepibile stare attaccati alla sottana oltre i 22 anni.

Qua da noi è raro, specialmente x gli universitari, che una volta laureati, nn possono permettersi (o nn vogliono rinunciare ai vizi) e spesso sono dipendenti dalla famiglia psicoeconomicamente.