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per chi ha l'adsl in panne e non sa come fare


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ribadisco,che con l'anno nuovo,qualche gestore ci saluta....e se lo merita

la paura è di cadere dalla padella alla brace. l'impressione è che un po tutti versino nelle stesse condizioni e sino a quando la rete sarà proprietà TI che fa il bello ed il cattivo tempo per noi consumatori prevedo tempi foschi. e poiche in italia chi dovrebbe tenere d'occhio che esista reale concorrenza, mi pare invece cieco, penso che le cose per un certo periodo non faranno che peggiorare. del resto un atteggiamento del genere va solo a vantaggio di telecom che costringerà molti navigatori a tornare malvolentieri tra le sue braccia.

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io ho l'adsl della telecom e ultimamente per aprire le pagine di un sito mi ci vuole un'eternità rispetto a prima...sapete dirmi perchè?

PETIZIONE 125 in Superstrada e Autostrada

La Desmosedici è una moto difficile, quando dai gas vibra e si muove, ma è una sua prerogativa perchè se non ti fai spaventare vedi che tutto funziona. [Casey Stoner]

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io ho l'adsl della telecom e ultimamente per aprire le pagine di un sito mi ci vuole un'eternità rispetto a prima...sapete dirmi perchè?

Bella domanda!!

Fin'ora c'erano lamentele solo dagli utenti Infostrada,Tiscali e Tele2 ma a quanto pare anche Telecom nn ne è immune!

C'è che dice che questa lentezza sia dovuta a dei filtri della Cisco System per limitare i programmi p2p ma ancora li devono settare bene e quindi rallentano anche la normale navigazione;altri invece dicono che la rete nn ce la fa a supportare le nuove ADSL a 4Mega ma almeno TI dovrebbe cavarsela in quest'ultimo caso visto ke le "infrastrutture" sono sue!!

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a me i p2p funzionano come prima...è quando navigo che va lento...

Allora nn saprei!

Devi considerare anche se le linee e i server sono intasati oppure se hai beccato qualcosa di strano sul pc...anche se secondo me il problema è dovuto alla linea adsl dato che in tutta Italia è una chiavica!!

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C'è un articolo interessante che descrive la situazione italiana qui:

http://www.repubblica.it/2005/c/sezioni/scienza_e_tecnologia/adsl/esclusi/esclusi.html

Ne riporto un frammento:

Esclusi dall'Adsl, i casi eccellenti

Sono le anomalie della mappa di copertura Adsl, in Italia. Il caso più notevole è il quartiere Japigia, a due passi dal centro di Bari. "Abbiamo formato un gruppo di protesta, con finora 30 cittadini del nostro popolo quartiere, per ottenere l'Adsl", spiega Luca Pierri, responsabile provinciale di Antidigital Divide. Altri casi curiosi, riportati dall'associazione, sono Caselecchio di Reno (Bologna) e Chieri (Torino) non raggiunti (almeno per buona parte) dall'Adsl anche se hanno oltre 30 mila abitanti (dati Istat 2001); Trigoria, con 15.000 abitanti, a tre chilometri dalla zona Eur di Roma e provvisto di uffici, banche e scuole. Non proprio esempi di villaggi sperduti nelle campagne, insomma. Accade lo stesso in un'altra zona poco fuori Roma, Tragliatella.

Il problema della copertura Adsl è stato affrontato per la prima volta anche in un rapporto pubblicato a maggio da un gruppo di analisti, di Nextplora: grazie a un sondaggio condotto su 4.000 persone hanno scoperto che in alcune aree la domanda esiste, la gente vorrebbe l'Adsl, ma non può averla perché Telecom Italia non la rende disponibile. Nextplora tuttavia riconosce che Telecom deve tenere conto anche dei propri interessi: per abilitare una zona all'Adsl deve aggiungere un apparato (il Dslam) nella centrale telefonica di pertinenza e collegarlo alla dorsale a banda larga. Non tutte le zone meritano questa operazione, dal punto di vista di Telecom, ma solo quelle dove il numero di utenti potenziali sia sufficiente a ripagare l'investimento necessario per coprirle con l'Adsl.

Sembra strano però che le zone sopra citate siano considerate poco interessanti dal punto di vista commerciale; di norma, infatti, l'Adsl è ormai anche in comuni di dimensioni medio piccoli, poiché la copertura, a fine 2004, raggiungeva l'83 per cento della popolazione. "Credo che ormai quasi nessuna città con un numero di abitanti superiori a 15.000 sia scoperta", dice Pierluigi di Bartolomeo, fondatore di Antidigital Divide. "Può capitare però che nelle grandi (Roma, Bari) e medie città (Casalecchio, Chieri) ci siano alcuni quartieri o zone non coperte dall'Adsl a causa di problemi di carattere tecnico: il doppino dell'utente è sotto ucr o mux". Sono due espedienti tecnici usati da Telecom per collegare in situazioni particolari nuovi doppini telefonici a una centrale, in piccoli centri o in una zona periferica che è cresciuta a grande velocità. Il mux è un apparato che associa più di un utente su uno stesso cavo telefonico ed è usato nelle zone dove Telecom ha carenza di doppini fisici. L'Ucr sono come piccole centrali che si appoggiano a una centrale vera e propria. Telecom collega l'utente all'Ucr laddove la centrale più vicina è satura e non è conveniente costruirne una nuova. In passato erano soluzioni utili e senza inconvenienti, laddove Telecom non riusciva a fornire il servizio standard; nell'era dell'Adsl si rivelano però una disgrazia per l'utente, perché sono incompatibili con la banda larga. Così si spiega perché alcune zone, per quanto abbastanza popolose e in teoria commercialmente interessanti per i provider Adsl, non ne sono raggiunte.

Telecom, per dare le Adsl agli utenti sotto mux o ucr, dovrebbe fare un'operazione ben più costosa e complessa che aggiungere un Dslam in centrale. È più probabile che l'Adsl raggiunga in futuro comuni anche più piccoli di quelli citati, ma che non hanno problemi di mux o ucr. Telecom infatti prevede di coprire il 91 per cento della popolazione entro fine anno. Anche Tiscali si darà da fare: "Metteremo i nostri Dslam in alcune delle centrali telefoniche dove Telecom ancora non porta l'Adsl. Daremo ascolto alle petizioni firmate da qualche centinaia di utenti", assicura Pierpaolo Festino, responsabile marketing consumer di Tiscali.

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C'è un articolo interessante che descrive la situazione italiana qui:

http://www.repubblica.it/2005/c/sezioni/scienza_e_tecnologia/adsl/esclusi/esclusi.html

Ne riporto un frammento:

Esclusi dall'Adsl, i casi eccellenti

Sono le anomalie della mappa di copertura Adsl, in Italia. Il caso più notevole è il quartiere Japigia, a due passi dal centro di Bari. "Abbiamo formato un gruppo di protesta, con finora 30 cittadini del nostro popolo quartiere, per ottenere l'Adsl", spiega Luca Pierri, responsabile provinciale di Antidigital Divide. Altri casi curiosi, riportati dall'associazione, sono Caselecchio di Reno (Bologna) e Chieri (Torino) non raggiunti (almeno per buona parte) dall'Adsl anche se hanno oltre 30 mila abitanti (dati Istat 2001); Trigoria, con 15.000 abitanti, a tre chilometri dalla zona Eur di Roma e provvisto di uffici, banche e scuole. Non proprio esempi di villaggi sperduti nelle campagne, insomma. Accade lo stesso in un'altra zona poco fuori Roma, Tragliatella.

Il problema della copertura Adsl è stato affrontato per la prima volta anche in un rapporto pubblicato a maggio da un gruppo di analisti, di Nextplora: grazie a un sondaggio condotto su 4.000 persone hanno scoperto che in alcune aree la domanda esiste, la gente vorrebbe l'Adsl, ma non può averla perché Telecom Italia non la rende disponibile. Nextplora tuttavia riconosce che Telecom deve tenere conto anche dei propri interessi: per abilitare una zona all'Adsl deve aggiungere un apparato (il Dslam) nella centrale telefonica di pertinenza e collegarlo alla dorsale a banda larga. Non tutte le zone meritano questa operazione, dal punto di vista di Telecom, ma solo quelle dove il numero di utenti potenziali sia sufficiente a ripagare l'investimento necessario per coprirle con l'Adsl.

Sembra strano però che le zone sopra citate siano considerate poco interessanti dal punto di vista commerciale; di norma, infatti, l'Adsl è ormai anche in comuni di dimensioni medio piccoli, poiché la copertura, a fine 2004, raggiungeva l'83 per cento della popolazione. "Credo che ormai quasi nessuna città con un numero di abitanti superiori a 15.000 sia scoperta", dice Pierluigi di Bartolomeo, fondatore di Antidigital Divide. "Può capitare però che nelle grandi (Roma, Bari) e medie città (Casalecchio, Chieri) ci siano alcuni quartieri o zone non coperte dall'Adsl a causa di problemi di carattere tecnico: il doppino dell'utente è sotto ucr o mux". Sono due espedienti tecnici usati da Telecom per collegare in situazioni particolari nuovi doppini telefonici a una centrale, in piccoli centri o in una zona periferica che è cresciuta a grande velocità. Il mux è un apparato che associa più di un utente su uno stesso cavo telefonico ed è usato nelle zone dove Telecom ha carenza di doppini fisici. L'Ucr sono come piccole centrali che si appoggiano a una centrale vera e propria. Telecom collega l'utente all'Ucr laddove la centrale più vicina è satura e non è conveniente costruirne una nuova. In passato erano soluzioni utili e senza inconvenienti, laddove Telecom non riusciva a fornire il servizio standard; nell'era dell'Adsl si rivelano però una disgrazia per l'utente, perché sono incompatibili con la banda larga. Così si spiega perché alcune zone, per quanto abbastanza popolose e in teoria commercialmente interessanti per i provider Adsl, non ne sono raggiunte.

Telecom, per dare le Adsl agli utenti sotto mux o ucr, dovrebbe fare un'operazione ben più costosa e complessa che aggiungere un Dslam in centrale. È più probabile che l'Adsl raggiunga in futuro comuni anche più piccoli di quelli citati, ma che non hanno problemi di mux o ucr. Telecom infatti prevede di coprire il 91 per cento della popolazione entro fine anno. Anche Tiscali si darà da fare: "Metteremo i nostri Dslam in alcune delle centrali telefoniche dove Telecom ancora non porta l'Adsl. Daremo ascolto alle petizioni firmate da qualche centinaia di utenti", assicura Pierpaolo Festino, responsabile marketing consumer di Tiscali.

Certo è ke se coprono queste zone e poi gli utenti viaggiono lo stesso a 56k pagando però la linea come ADSL è meglio che si stiano fermi!!

Cmq è allucinante nel 2005 una situazione del genere!!

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Fanno contatti ADSL ad utenti ben sapendo che quegli utenti non potranno usufruirne.

Leggendo l'intero articolo che ho citato si evince chiaramente.

Non capisco come sia possibile che in un paese che si dice civile possa succedere che vi siano dei ladroni non perseguibili penalmente.

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