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Università, ...ieri, oggi, domani... le esperienze di Autopareristi


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Quasi quasi lascerei cadere l'argomento, sono troppo inc. per ragionare seriamente sull'argomento.

Qualche dato: l'Italia è fra i paesi industrializzati quello dove si laureano meno persone e quello dove è più difficile trovare lavoro dopo la laurea. Inoltre siamo anche il paese dove il rapporto fra lo stipendio medio di un laureato e quello di un non laureato è più basso. Non ci sarà qualche problema? Se le università fossero imprese non diremmo che il loro prodotto non è gradito al mercato, vale a dire che formano dei laureati che non servono?

Credo che se fossero imprese le università italiane sarebbero già fallite da un pezzo. Peraltro tutto questo sistema ha costi enormi, pecuniari e "morali". Da una parte tutto quello che spende lo stato per mantenere su questi baracconi dove non si produce quasi nulla, dall'altra gli anni di vita, l'impegno nello studio di centinaia di migliaia di studenti, costretti a subire disservizi e soprusi da parte dei baroni, a studiare molto (perché mediamente nelle università italiane si studia più che all'estero) per poi restare disoccupati o lavorare per stipendi miserrimi...

Francamente credo che il sistema universitario sia uno dei maggiori punti deboli dell'Italia. Speriamo che prima o poi qualcuno trovi il coraggio di dire che il re è nudo e che c'è bisogno di riforme radicali (pia illusione...).

Passando dal generale al particolare (tanto questo paese deve toccare il fondo per poi forse risalire, e non mi va tanto di esserci trascinato dentro), Ax, come ti sei regolato per andare a studiare negli USA? Avevi dei contatti lì? Hai pagato tu o hai usufruito di borse (Fulbright e cose simili)? come hai scelto l'università e il corso da seguire? Il procedimento per l'ammissione, l'iscrizione, ecc. è complicato? A chi ci si può rivolgere in Italia?

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Comunque, per quello che vedo, la situazione universitaria Italiana è migliorata rispetto quella dei miei tempi (ci sono entrato nel 84 ed uscito nel 89).

Per quanto sia balorda la situazione rispetto ad altri paesi, mi sembra notevolmete migliorata sotto molti aspetti.

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...Francamente credo che il sistema universitario sia uno dei maggiori punti deboli dell'Italia. Speriamo che prima o poi qualcuno trovi il coraggio di dire che il re è nudo e che c'è bisogno di riforme radicali (pia illusione...).

"The great enemy of the truth is very often not the lie -- deliberate, contrived and dishonest -- but the myth -- persistent, persuasive and unrealistic"

(John Fitzgerald Kennedy)

"We are the Borg. Lower your shields and surrender your ships. We will add your biological and technological distinctiveness to our own. Your culture will adapt to service us. Resistance is futile!"

"Everyone is entitled to their own opinion, but not their own facts!"

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mi inserisco nel dibattito, che mi interessa moltissimo.

come ha scritto car low e come molti sanno, l'università da noi è terribilmente fuori dal tempo. e non ci sarà modo di cambiare, almeno fino a quando non si comincerà a gestire in modo totalmente diverso l'avvio delle carriera accademica.

vorrei fare qualche osservazione.

1) in Italia le università sono (state) campi di battaglia

tempo fa, ero abbonato al TIME. e nell'ipse dixit ebbi modo di leggere che il ministro USA dell'istruzione/università (non ricordo bene) dopo una visita a La Sapienza commentò così: "un laureato de La Sapienza è come un veterano di guerra".

certo, nn dovunque la situazione era così tragica ( e posso confermarlo con la mia esperienza e quella di tutti i miei amici), ma, allo stesso modo, immagino che ci siano (state) situazioni peggiori.

Oggi è tutto diverso. E anche in questo caso, l'ho sperimentato di mio con l'ultimo esame. E' tutta una stronzata, con tutto il rispetto possibile per chi sta studiando oggi nell'era dell'università "a punti". Proprio stamattina, sono stato a chiedere l'ammissione ad un corso di laurea specialistica... con la mia del vecchio ordinamento, mi basterebbero 4 esami e la tesi per prendirmi una seconda laurea... senza aver per nulla orientato il mio piano di studio alla compatibilità di quello in statistica! Un mio amico, che lo ha invece fatto, a luglio discutere una tesi e... voilà! avrà la laurea in statistica della Bicocca!

2) ciononostante, siamo ben messi a livello di preparazione.

Ho partecipato ad un master internazionale... quest'anno, come il precedente, gli italiani sono risultati essere i migliori, dopo gli esami e la tesina. nonostante gli altri venissero da facoltà non di secondo piano e da USA, Russia, Grecia/Inghilterra, Iran, Palestina, Marocco/USA e altri posti.

Tutta gente già selezionata... eppure alla fine i 4 italiani sono stati i migliori 4. E la prima ha inviato domande di ammissione a PhD. 3 domande, 3 ammissioni. E si è permessa anche di scartare Cambridge perchè non è considerata la migliore nel settore in questione!

La segreteria dell'istituto mi ha confermato che alla fine gli italiani, anche se mediamente più vecchi e più spremuti, riescono ad emergere quando sono in competizione con il "prodotto" degli altri sistemi di formazione. E quando fanno domanda di ammissione ai dottorati, vengono quasi sempre presi in seria considerazione, dagli USA all'Australia.

Insomma, siamo la terra delle contraddizioni... nell'accademia come in quasi tutti gli altri settori. Ad eccezione della gastronomia, per la quale è davvero difficile trovare punti deboli.

Ciao

Luxan

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