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chi ha visto "Le cronache di Narnia"


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sono rimasto un po' stupito da questo articolo

di Bruno Ventavoli

PROVATE a chiedere ai vostri figlioletti che si sono goduti la lettura o il film delle Cronache di Narnia se hanno intravisto allegorie cristiane? Provateci. Probabilmente loro, ignari di propagande teologiche, risponderanno di no. Si sono divertiti e basta. Proprio come il personaggio delle Correzioni di Franzen che leggeva Lewis per il puro piacere di leggerlo e se ne infischiava che fosse un "reazionario". Eppure i teocon americani gongolano dell'immenso successo planetario del "loro" film. Finalmente, in quest'epoca di scontro di civiltà, leggono un segno divino nel buon esito di un film teologicamente corretto, con la battaglia strenua del Cristo-Leone Aslan che muore e risorge per il trionfo del bene cosmico. La Buena Vista, più interessata al botteghino che ai Vangeli, ha sempre puntato sulla spettacolarità neutra della pellicola fantasy. Ma molti hanno cercato di piegare il prevedibile successo alla santa causa. Primo fra tutti Philip Anschutz, miliardario di Denver, uno dei finanziatori dell'operazione Narnia. Magnate del petrolio, delle ferrovie, delle telecomunicazioni, e di tutto ciò che fa germogliare denari, generoso sponsor del partito repubblicano, è uno che si schiera apertamente per il cristianesimo conservatore. E che altrettanto apertamente s'è detto felice di aiutare un film che "attraverso il divertimento mostri la retta via, e spacci messaggi morali positivi". La diatriba su Narnia, che ha allarmato i liberal americani ed europei, scesi in campo con numerosi interventi atei e progressiti in questi giorni, dal Guardian a Liberation al New York Times, è solo una delle tante piccole crociatine che i teocon combattono in America per la salvezza dell'Occidente. In ogni campo della quotidianità. Per esempio, hanno bacchettato persino il loro più insospettabile cowboy, il presidente Bush, perché aveva augurato semplici "buone feste" e non un chiaro "Buon Natale". Per la stessa ragione l'American Family Association ha raccolto 500mila firme per boicottare le grandi catene come Wal-Mart, Sears e Target. Ovvio che Hollywood, da sempre molto liberal, molto ebrea, molto cosmopolita, e molto interessata allo spettacolo, sia da qualche tempo obiettivo di una riconquista evangelica. Per la celebre Passione di Cristo di Mel Gibson si erano mobilitate centinaia di comunità religiose e chiese della provincia più profonda. Stessa cosa hanno fatto per il kolossal tratto da Lewis. Tra le tante chicche promozionali, basti citare che il governatore della Florida, Jeb Bush, fratello del Presidente, ha spinto perché Lewis venisse letto nelle scuole (visto che l'insegnamento scientifico di Darwin è stato reintegrato per legge, tanto vale tentare con il fantasy evangelico per plasmare le menti dei giovani americani). O il sito SermonCentral.com, specializzato in servizi pastorali, che ha offerto un viaggio premio in Inghilterra, "nella terra di Lewis", per il migliore sermone in stile Narniano. Con Narnia le cose sono andate bene ai conservatori. Ma bisogna stare sempre vigili. Mai abbassare la guardia. E così si segnalano, in occasione delle feste, sparute manifestazioni contro il film scandaloso di Ang Lee, Brokeback Mountain, la storia dei due cowboy gay del Wyoming che ha conquistato premi e nomination. Il film distribuito in pochissime copie, a New York, Los Angeles, San Francisco, sta ottenendo un ottimo successo. Non ha nessun effetto speciale, ma alcune scene molto esplicite di accoppiamento omosessuale. Gli attivisti religiosi protestano con cartelli davanti ai cinema. Inutilmente. Gli spettatori se ne infischiano e affollano le sale, facendo cantare invece vittoria alle associazioni per i diritti di gay e lesbiche: se un film del genere è uscito durante le feste vuol dire che l'emancipazione omosessuale ha davvero fatto passi avanti. Anche sulla nuova saga prodotta da Tarantino, Hostel, diretta da Eli Roth, si sono scatenate polemiche. Sangue, violenza, sadismo, pornografia, trionfano in ogni fotogramma, nello stile iperbolico del regista di Pulp Fiction. All'anteprima di Los Angeles per la stampa ci sono state scene di isteria. Tarantino s'è presentato con la camicia lorda di sangue, tuonando: "Non sapete che nelle cantine di Los Angeles e in tante prigioni legali o illegali sparse per il mondo, le torture sono realtà e procurano piacere ai carnefici? Viviamo in un'epoca del genere, il mio film può essere una lezione, una preghiera esorcistica contro l'orrore vero". Il film doveva uscire per Natale, per le forti pressioni della lobby teocon è stato invece rimandato ai primi di gennaio. Alcuni hanno espresso soddisfazione. Sotto l'albero è meglio vedere gli animali fantastici di Narnia piuttosto che esseri umani bestiali che torturano, uccidono con seghe elettriche, fanno sesso estremo. Ma l'appuntamento è solo rimandato. Mentre l'Italia, sempre serenamente scettica sulle dispute teologiche, festeggia con il Natale di Boldi e De Sica.

(Stampa, La del 27/12/2005)

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ho tutti e 7 i volumi a casa..ma nn lo ancora letto...ma sapevo del suo messagio cristiano che manda il libro...non è il primo autore fantasy che manda questi messaggi...Tolkien vi dice niente??..( lewis e tolkien era tralatro grandi amici)...ma nn credo che il film e il libro sia adatto alle giovani menti...come lo sono tra l'altro il signore degli anelli, o harry potter...magia, trasformazioni, animali che parlano creano confisione nella povera mente dei fanciulli e li possono impressionare...o visto i film e posso dire che sono delle cose spaventose....meglio una bella e sana bibbia...

:D;)

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A me delle Cronache di Narnia non frega più di tanto il messaggio cristiano più o meno nascosto.

A me sta particolarmente sulle balle come la Disney abbia praticamente plagiato 3/4 dell'informazione ( e probabilmente parecchi spettatori) con una campagna promozionale che ha visto la presena del film in tutti i telegiornali per almeno una decina di giorni, con continui messaggi del tipo "il film che è già un successo", "la celebre saga", "il campione di incassi", "piace a tutti" ecc. ecc.

A parte che il film non era manco stato presentato in Italia, ma quando mai la saga di Narnia è famosa e conosciuta (in Italia)?

Penso che più gente abbai letto e conosca Cattivik piuttosto che un libro della saga.

In pratica un film che non aveva ancora iniziato la campagna pubblicitaria (quella che si paga, su giornali, tv, cartelloni) ed una storia che praticamente nessuno conosceva, è diventato, nel giro di una settimana, la cosa più nota a grandi e piccini in tutta Italia, solo perchè i telegiornali non hanno fatto altro che parlarne come una cosa arcinota e stupenda.

La Disney ha un pochino esagerato con la sua influenza occulta stavolta.:?

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quante tonnellate di seghe mentali...

"The great enemy of the truth is very often not the lie -- deliberate, contrived and dishonest -- but the myth -- persistent, persuasive and unrealistic"

(John Fitzgerald Kennedy)

"We are the Borg. Lower your shields and surrender your ships. We will add your biological and technological distinctiveness to our own. Your culture will adapt to service us. Resistance is futile!"

"Everyone is entitled to their own opinion, but not their own facts!"

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io ho letto le cronoche a seguito dell'uscita di alcuni articoli di ciak a proposito del film..... bei libri e sinceramente credo solo crescendo si possono cogliere certi riferimenti

certamente è una saga più conosciuta in gran bretagna e all'estero in generale

il regista (quello di Shrek) dice di non essersi minimamente occupato degli aspetti religiosi contenuti ne "il leone, la strega e l'armadio".....

vedere per giudicare

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