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Metano: forniture a rischio?


Matteo B.

Messaggi Raccomandati:

Guest DESMO16
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Esteri/2005/12_Dicembre/30/gas.shtml

Si dice: il metano non dipende dagli arabi......ma siamo sicuri che ciò sia un vantaggio?

Agenda per il prossimo governo: POLITICA ENERGETICA SERIA!!!!!!!!!!!

...capirai, da una parte hanno in mente il ponte sullo stretto, e dall'altra non c'é da aspettarsi alcunché di meglio (vedremo come andrà a finire anche con questo scandalo Unipol, mannaia per la sx)...

..abbiamo una classe politica ed imprenditoriale vergognosa

:x

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Guest DESMO16
Ieri sera l'intesa sembrava fatta. Poi l'improvvisa rottura

Questa mattina, Gazprom ha iniziato a ridurre la pressione nei tubi

Niente accordo tra Russia e Ucraina

e Mosca taglia il gas a Kiev

Timori per le ripercussioni in Europa. Le pressioni della Ue

MOSCA - L'accordo tra Russia e Ucraina sul prezzo del gas è saltato ieri a tarda sera e, questa mattina intorno alle 8, l'ente energetico russo Gazprom ha annunciato di aver dato avvio al processo per il blocco delle forniture di gas a Kiev, assicurando che tale iniziativa non comprometterà il servizio fornito ai clienti europei attraverso l'Ukraina.

Nel pomeriggio di ieri, l'ultima proposta di Putin sembrava aver fatto breccia nella "resistenza" di Yushenko e del suo governo filo occidentale. Il Cremlino proponeva altri tre mesi di prezzo di favore, (50 dollari per ogni mille metri cubi) poi, da aprile, prezzo di mercato (230 dollari), previa trattativa per definirlo nei particolari. In un primo momento, si diceva, pareva che da Kiev fosse arrivata una certa disponibilità. Ma, intorno alle 22 è arrivato il "no" dell'Ucraina: troppo caro, non ci stiamo. Immediato l'annuncio di Gazprom: "Domani mattina tagliamo l'erogazione".

E, puntualmente, questa mattina, il monopolista russo del gas ha cominciato a ridurre la pressione nei tubi che portano il prezioso combustibile a Kiev e, attraverso l'Ucraina fanno arrivare in Europa l'80 per cento del gas che i paesi Ue comprano dalla Russia.

Quanto alle rassicurazioni all'Europa, non sembrano facili da mantenere. Ovvio che l'Ucraina metterà in campo tutte le forme di pressioni possibili su Mosca, la prima a sua disposizione è mettere in difficoltà l'approvvigionamento europeo e garantirsi così una forte iniziativa europea su Mosca. Le trattative tra i due paesi, comunque, non sono definitivamente interrotte. Per i prossimi giorni sono previsti altri incontri.

E già ieri, quattro membri dell'Unione, Austria, Francia, Germania e Italia, proprio ieri avevano chiesto a Kiev e a Mosca di non fa ricadere sull'Europa il peso delle loro divergenze.

Ecco la versione dei fatti fornita da Gazprom: "Dopo una riunione convocata dal presidente Putin, la Gazprom ha inviato all'Ucraina un contratto già firmato per le forniture del 2006", ha detto il portavoce Serghiei Kupriyanov.

"Il nuovo contratto - ha aggiunto - conteneva tutte le proposte di Putin, e cioè il proseguimento delle forniture a condizioni invariate per il primo trimestre del nuovo anno e il passaggio al nuovo regime tariffario nel secondo trimestre".

"L'Ucraina questa proposta l'ha respinta e questo significa che, come previsto, a partire dalle 10 le forniture verranno tagliatè", ha proseguito.

Un portavoce della Naftogaz, l'ente energetico ucraino, in precedenza aveva annunciato a Kiev che l'Ucraina si era assicurata forniture per altri tre mesi a prezzi e quantitativi invariati ma non aveva fatto alcun riferimento alla proposta di Putin, che pure era stata recepita dalle autorità ucraine.

Un portavoce di Viktor Yushenko, il presidente della 'rivoluzione arancione' poco amato a Mosca, aveva detto che l'Ucraina non era contraria in linea di principio ai prezzi di mercato ma che di questi prezzi voleva ancora discutere.

E, a poche ore dal mancato accordo, nel suo messaggio di fine d'anno, ha chiesto ai suoi concittadini di lavorare insieme per "l'indipendenza economica. Un anno fa abbiamo sconfitto insieme la dittatura, oggi dobbiamo fare insieme un passo di più e cioè assicurare tutti insieme l'indipendenza economica del nostro paese", ha detto il capo dello stato.

Il filo-occidentale Yushenko è arrivato al potere un anno fa sulla scia della cosiddetta 'rivoluzione arancione' del novembre 2004.

(1 gennaio 2006)

da Repubblica

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Guest DESMO16
Roma, 21:03

GAS: SOLO UNA TREGUA DI POCHE ORE NELLA 'GUERRA'RUSSIA-UCRAINA (2)

Il vero campanello d'allarme per l'Europa squilla nella prima mattinata dell'anno nuovo, quando l'Ucraina denuncia la riduzione delle forniture. Il taglio complessivo - riferisce la societa' Naftogaz da Kiev - e' di 187 milioni di metri cubi di gas al giorno, cioe' 67 milioni piu' della quantita' ridotta all'Ucraina e annunciata da Gazprom. "Queste azioni mettono in pericolo le forniture di gas all'Europa", sottolinea la societa' ucraina. Gazprom da parte sua accusa l'Ucraina di aver iniziato l'estrazione non autorizzata di gas russo destinato all'Europa e minaccia di portare Kiev dinanzi al tribunale. Il premier ucraino, Yuri Yejanorov, respinge ogni addebito e il presidente Victor Yuschenko, dopo aver giudicato "inaccettabile" e "senza fondamento economico" il prezzo preteso dai russi (230 dollari al posto dei precedenti 50 per circa mille metri cubi di gas), chiede a Putin di far tornare Gazprom al tavolo del negoziato.

Vienna, 22:38

GAS: FORNITURA ALL'AUSTRIA IN CALO DEL 18 PER CENTO

La fornitura di gas russo all'Austria attraverso l'Ucraina e' calata del 18 per cento. Lo ha reso noto la compagnia energetica austriaca Omv, secondo cui il calo e' stato registrato a partire dalle 17. Poco prima la Omv aveva fatto sapere di non temere le conseguenze della disputa tra Mosca e Kiev sulle forniture di gas e di poter far fronte per diversi mesi anche a un calo del 15 per cento. Il 59 per cento del gas naturale utilizzato in Austria proviene dalla Russia. ()

Washington, 22:55

GAS: USA, TAGLI A KIEV CREANO "INSICUREZZA" NELLA REGIONE

Washington ha stigmatizzato la decisione di Mosca di tagliare le forniture di gas all'Ucraina.

da Repubblica

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Resta il fatto che un quarto del metano consumato in italia è di produzione nazionale. Cosa che non si può dire del petrolio... Poi purtroppo l'indipendenza energetica è un'altra cosa...

Qui in Italia è stato detto no troppo presto al nucleare, altro che storie.....hanno presentato un referendum l'anno dopo CHERNOBYL, i genialoidi della sinistra (di allora).....mi ricordo bene, altro che quelle pagine del piffero del'unità di 50 anni fa che tira fuori il Bananone di Arcore.....queste sono le cose da tirar fuori in campagna elettorale...o forse si tace perchè non si è del tutto certi della posizione assunta dall' ex amico buonanima Bettino all'epoca?......

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