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i coupè Alfa a TA...e l'Opel con la coupè GT a TP...


bialbero

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I più attivi nella discussione

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direi che x un bel periodo si sono stufati di essere presi x o' culo... se spendo i miei soldi nn voglio dover rientrare in officina ogni 2 giorni...

Negli ultimi 30 anni la qualità è peggiorata x poi migliorare progressivamente dal 2000 in poi, ma siamo ancora a remare, visto che gli altri nn stanno a guardare.

Infatti nello stesso arco temporale la concorrenza è andata avanti anni luce.

Oggi siamo indietro di mezza generazione come quelità, mentre come implementazione di soluzioni tecniche e di marketing (intendo definire una linea di prodotto appetibile al mercato contemporaneo di quando la studi) siamo indietro di UNA generazione intera.

Questo si è automaticamente tradotto in esterofilia perchè la concorrenza interna NON esiste +. Ma già a fine 70 inizio 80 il trend era quello, dovuto ai motivi di cui sopra.

Cmq non dimentichiamoci che MB è MB da sempre. Nessuno fino a metà anni 90 è riuscito a scalzare l'immagine di MB.

E mentre Alfa negli anni 50 se la giocava... poi hanno preferito abbassare la mira per fare auto + popolari, prima con Giulietta, poi con la sud, poi Arna...

Cazzo la gente nn dimentica e associa i messaggi subliminali di questo trend.

Che ci volete fare, io sono x un'Alfa veramente elitaria. Ne vorrei vedere un bel po' in giro, ma vorrei che fosse un oggetto del desiderio di chi "arriva", si realizza.

Con le necessarie caratteristiche della tradizione, ma senza quell'aurea di guardie e ladri, digos e banda della magliana che si porta dietro perchè nn si è saputa ANCHE sdoganare in alto...

"The great enemy of the truth is very often not the lie -- deliberate, contrived and dishonest -- but the myth -- persistent, persuasive and unrealistic"

(John Fitzgerald Kennedy)

"We are the Borg. Lower your shields and surrender your ships. We will add your biological and technological distinctiveness to our own. Your culture will adapt to service us. Resistance is futile!"

"Everyone is entitled to their own opinion, but not their own facts!"

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ok.........ma scusa ci sarà un motivo? capisco che un cesso di mini abbia avuto un operazione di marketin mirato e fortunato, quindi gli altri non sanno fare le macchine meglio di noi, costano + delle nostre, ma vendono..........credi sia tutta esterifilia??? o magari loro son pure bravi a far apparire cessi auto di moda e di culto. noi abbiamo marchi prestigiosi come lancia e alfa ma sembra che i responsabili del marketing non sappiano sfruttare questi marchi, stai pur certo che fossero in mano d'altri sarebbero sfruttati eccome, altro che balle!!!!!!!!!

se paradossalmente ALfa fosse di toyota/bmw o altro marchio solido, avrebbe meno difficoltà a sdoganarsi tecnicamente, ma le medesime difficoltà nello sdoganamento culturale.

Non che sia impossibile, intendiamoci. Già 156 ha fatto un passettino in quella direzione. Ma sai xkè??

Semplicemente perchè è una bella auto, bella linea, di quelle che si notano con discrezione ed eleganza unita alla dinamicità

Per intenderci, roba che anche una ragazza cui può fregare nulla di auto dice "bella, mi piace".

Allo stesso modo 159 è forse un po' meno "leggiadra", ma essendo + imponente innesca il meccanismo dell'IMPORTANZA.

Ricordati che nell'acquisto di un'auto da seg D in su x uso privato (anche flotte quando si ha possibilità di scelta e nn ci sono vincoli di utilizzo professionale) la moglie+famiglia pesa x il 70% nella decisione.

Ed in quei casi, che sia TP/TA/TI conta SOLO se implica maggiore sicurezza. Ergo TI.

Nel caso in questione del post (che sennò si va troppo OT) OGGI una Solstice ricarrozzata, con motori anche fossero il 2,2 aspirato 185cv + il 2,2 turbo, con una bella linea stilisticamente Alfa, venderebbe a vagonate perchè si identificherebbe subito e sarebbe cmq nicchia.

Forse molti puristi storici del marchio storcerebbero il naso, ma x 2 che ne perdi, con un'auto del genere ne acquisti 10.

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ax fatti assumere come consulente esterno...

:DD

ciao Ste, magari... ne farei volare di teste quadre!! :evil:

ps: quando ci si vede?? dai magari in settimana ti faccio un squillo e passo dalle tue parti.

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a ecco e pensa che io ho sempre creduto che negli anni 70 e 80 fiat e alfa erano case che vendevano un fottiio di auto, non avendo problemi fino a metà anni 90, poi finalmente gli anni passano e ci si è rimboccati le maniche facendo migrare tutti i clienti verso case straniere ahhahaahahahahhahah

prego astenersi conducenti di P.S. laureandi in odore di assunzioni a torino.

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ok.........ma scusa ci sarà un motivo? capisco che un cesso di mini abbia avuto un operazione di marketin mirato e fortunato, quindi gli altri non sanno fare le macchine meglio di noi, costano + delle nostre, ma vendono..........credi sia tutta esterifilia??? o magari loro son pure bravi a far apparire cessi auto di moda e di culto. noi abbiamo marchi prestigiosi come lancia e alfa ma sembra che i responsabili del marketing non sappiano sfruttare questi marchi, stai pur certo che fossero in mano d'altri sarebbero sfruttati eccome, altro che balle!!!!!!!!!

Marketing serve a far nascere desideri anche quando non li hai (non proprio ad individuare quelli nascosti o da venire). Con la mini il discorso è abbastanza complicato. per farla breve, non l'hanno venduta ai vecchi possessori mini (o almeno non principalmente o direttamente). E' un prodotto nuovo che gioca sul mito al contrario di beetle (ricordi: se hai venduto l'anima al diavolo ora puoi ricomprarla) che cercava di più quel target. Renderla di moda è stato un lavoro in parte facilitato dal prodotto auto da città ma potente (e cosa c'è oltre alla panda che va piano, la A che non poteva certo spingere sulla sportività anche per i problemi alce, le city car in genere che non si muovono, la smart che è un veloce motorino essendo per due?). Il marchio e il richiamo sono insomma un pretesto per piazzare un prodotto in un "nuovo" segmento. I single che non sanno cosa farsene di 4 metri e mezzo di macchina per avere una roba prestigiosa, i parcheggi, i box stretti, la possibilità di personalizzare senza diventare truzzi. L'elenco è lunghissimo. Non ultimo l'esterofilia che è un fattore innato nel campo auto (la perfezione tedesca, la stella ecc) esploso nel momento in cui cominci a dire che devi pareggiare la qualità della triade: il messaggio più dannoso in assoluto che si poteva far passare. E' mcome dire che la moda italiana doveva seguire quella parigina. Invece le acquisizioni di marchi esteri nel settore moda hanno spinto i nazionali a spingere sull'acceleratore della diversificazione (che costa anche in termini di investimenti per l'immagine). Guarda invece la lambo: la fanno praticamente all'audi e l'assemblano in italia (+ o -), ma non è passato il messaggio di ora arriviamo e vi facciamo vedere che lambo diventa tedesca! Tu pensa, uno della triade che non fa diventare il marchio italiano come triade...Penso che lambo sia ancora percepita come italiana. Mini hanno dato quella spruzzata di bmw perchè si trattava di riesumare e diversificare da un'industria inglese messa maluccio. Ma quanti pensano che mini non sia costruita in GB? Sfruttare un marchio significa anche saper scavalcare gli errori fatti. E alfa non lo fa nel modo migliore, cioè dicendo ok abbiamo fatto delle puttanate xchè non sapevamo che alfa è alfa, ma ora ecco a voi alfa ritornata. Invece tirano fuori la nuova razza, pretendendo che non solo gli alfisti, ma anche i normali consumatori non ricordino i casini (anche antefiat, per carità). E mica le persone sono dei computer che si possono resettare a piacimento. In definitiva la stratificazione di comunicazione senza aver grattato via la schifezza (l'alfasud verdone, per dirla in breve) crea solo disinteresse xchè si pensa che ti vogliono abbindolare anche se fino a ieri avevi un'auto come 156 che poteva abbondantemente dire la sua (e anche noi alfisti pregavamo per un'evoluzione degna della tradizione, ovvero ci siamo incazzati molto con 159 il che è quasi un paradosso)

Tu spingi che io giro

Socio di A.R.O.C. Alfissima

19kz1.gif

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vendevao eccome in quegli anni... ma fermati un attimo e analizza:

1) quante case auto c'erano sul mercato italiano in concorrenza sui vari segmenti

2) quanti modelli x casa auto

3) quante motorizzazioni x modello

4) come erano strutturate le reti dei concorrenti

E questo è solo un pezzo dell'analisi.

Fatto ciò ti renderai conto che:

1) i tedeschi vendevano bene ma molto + elitari di oggi (lascia stare ford/opel)

2) gli svedesi avevano 1 modello solo

3) jap vendevano 4 auto in croce x il contingentamento

4) coreani... cos'è una nazione?? fan macchine anche loro??

5) offerta italica omnicomprensiva rispetto a quella odierna

6) offerta krukka monotematica a parte gli ipergeneralisti che cmq erano indietro a fiat fino a golf (e solo golf)

7) giusto... i francesi... dimenticavo... chissà perchè dimenticavo!!

Tu pensi che anche fiat/alfa/lancia oggi fossero sia come immagine che finanziariamente al livello delle migliori concorrenti si possa tutti insieme fare ancora il 70% del mercato.

IMPOSSIBILE fisiologicamente.

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Marketing serve a far nascere desideri anche quando non li hai (non proprio ad individuare quelli nascosti o da venire). Con la mini il discorso è abbastanza complicato. per farla breve, non l'hanno venduta ai vecchi possessori mini (o almeno non principalmente o direttamente). E' un prodotto nuovo che gioca sul mito al contrario di beetle (ricordi: se hai venduto l'anima al diavolo ora puoi ricomprarla) che cercava di più quel target. Renderla di moda è stato un lavoro in parte facilitato dal prodotto auto da città ma potente (e cosa c'è oltre alla panda che va piano, la A che non poteva certo spingere sulla sportività anche per i problemi alce, le city car in genere che non si muovono, la smart che è un veloce motorino essendo per due?). Il marchio e il richiamo sono insomma un pretesto per piazzare un prodotto in un "nuovo" segmento. I single che non sanno cosa farsene di 4 metri e mezzo di macchina per avere una roba prestigiosa, i parcheggi, i box stretti, la possibilità di personalizzare senza diventare truzzi. L'elenco è lunghissimo. Non ultimo l'esterofilia che è un fattore innato nel campo auto (la perfezione tedesca, la stella ecc) esploso nel momento in cui cominci a dire che devi pareggiare la qualità della triade: il messaggio più dannoso in assoluto che si poteva far passare. E' mcome dire che la moda italiana doveva seguire quella parigina. Invece le acquisizioni di marchi esteri nel settore moda hanno spinto i nazionali a spingere sull'acceleratore della diversificazione (che costa anche in termini di investimenti per l'immagine). Guarda invece la lambo: la fanno praticamente all'audi e l'assemblano in italia (+ o -), ma non è passato il messaggio di ora arriviamo e vi facciamo vedere che lambo diventa tedesca! Tu pensa, uno della triade che non fa diventare il marchio italiano come triade...Penso che lambo sia ancora percepita come italiana. Mini hanno dato quella spruzzata di bmw perchè si trattava di riesumare e diversificare da un'industria inglese messa maluccio. Ma quanti pensano che mini non sia costruita in GB? Sfruttare un marchio significa anche saper scavalcare gli errori fatti. E alfa non lo fa nel modo migliore, cioè dicendo ok abbiamo fatto delle puttanate xchè non sapevamo che alfa è alfa, ma ora ecco a voi alfa ritornata. Invece tirano fuori la nuova razza, pretendendo che non solo gli alfisti, ma anche i normali consumatori non ricordino i casini (anche antefiat, per carità). E mica le persone sono dei computer che si possono resettare a piacimento. In definitiva la stratificazione di comunicazione senza aver grattato via la schifezza (l'alfasud verdone, per dirla in breve) crea solo disinteresse xchè si pensa che ti vogliono abbindolare anche se fino a ieri avevi un'auto come 156 che poteva abbondantemente dire la sua (e anche noi alfisti pregavamo per un'evoluzione degna della tradizione, ovvero ci siamo incazzati molto con 159 il che è quasi un paradosso)

quoto.

Aggiungo però:

1) okkio che la gente lo sa che mini è tedesca. La compra x quello, mito iglese rivisitato e affidabilità krukka (quella è ormai inscalfibile, a prescindere da alci, centraline, turbine, etc...)

2) Capitolo Lambo: in parte come sopra e come potrebbe finire Alfa. Perde una parte di personalità (l'artigianalità pura italica) e perde qche aficionado old style, per guadagnare molti nuovi utenti magari porsche style.

A livello industriale nn fa una piega, Aston Martin sta facendo lo stesso percorso.

I puristi s'inkazzano, come si sono inkazzati i porschisti puri con 996.

Però poi... dura lex sed lex...

Penso che uno sforzo di comunicazione che comprenda ANCHE la nuova razza, ma sottolineando la vera identità NON perduta ma riscoperta, sarebbe il toccasana x 159.

E soprattutto kaiser, martellate con sta pubblicità, martellate, altro che 2 volte al dì 3 volte la settimana.

"The great enemy of the truth is very often not the lie -- deliberate, contrived and dishonest -- but the myth -- persistent, persuasive and unrealistic"

(John Fitzgerald Kennedy)

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Lo sa che è di qualità tedesca ma pensa che sia fatta romanticamente nella brughiera o sotto il tamigi (o giù di lì).

Parli del raffreddamento ad aria? Ma a tutti hanno fatto prove tipo bang&Olufsen....

Tu spingi che io giro

Socio di A.R.O.C. Alfissima

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ecco intanto cosa fanno gli altri, precisamente la Mazda:

http://www.automobilismo.it/edisport/automobilismo/notizie.nsf/SommarioPub/61A3B3BDC4BC6800C12570F800489B45?OpenDocument

MX-5 con 2.0 16v da 160cv e 1136 kg di peso complessivo.

Va bene aumentare dimensioni, dotazioni e offrire standard di sicurezza sempre più elevati, ma negli ultimi anni questa tendenza ha spinto verso una crescita spropositata del peso. Ecco perchè l’obiettivo primario dei progettisti della Casa giapponese nel progettare l’erede di quello che è divenuto l’emblema della spider essenziale, piacevole da guidare, agile e scattante è stato proprio contenere la massa.

1.170 kg secondo quanto riportato nella cartella stampa della vettura, addirittura 1.136,8 kg rilevati dal nostro Centro Prove, oltretutto con il pieno. Se poi consideriamo che la potenza del motore è passata dai 140 Cv del precedente 1.8 16V ai 160 Cv dell’attuale 2.0 16V, possiamo confermare che l’obiettivo è stato centrato.

Mantenendo invariato il piacere di guida della progenitrice, ma assicurando al tempo stesso anche prestazioni migliori, come testimonia il tempo per accelerare da 0 a 100 km/h che è sceso da 8,48 a 6,96 secondi e la velocità massima salita da 204,8 a 211,1 km/h.

Prezzo Mazda MX-5 2.0 High 27.640 euro. Prezzo vettura provata: 28.790 euro (optional: fari allo Xenon 770 euro, vernice metallizzata 380 euro).

La nuova MX-5 è una mosca bianca in un panorama di macchine sempre più potenti, scattanti e veloci ma molto spesso non altrettanto gratificanti nella guida. Non tanto per quanto riguarda le prestazioni assolute, che segnano comunque un tangibile passo avanti rispetto al passato, ma soprattutto per le sensazioni che la roadster giapponese suscita sui tracciati più tortuosi.

Resistere al fascino della guida sportiva al volante della nuova Mazda diventa così quasi impossibile, tentati di continuo dal fascino del sovrasterzo che si manifesta a ogni rilascio del pedale del gas con le ruote in appoggio. La coda si alleggerisce, il muso chiude, ma non appena il retrotreno tende a scomporsi la spia gialla del sistema di controllo di stabilità si illumina, a garanzia della massima sicurezza di marcia.

Un plus per i meno avvezzi alla guida sportiva, un limite invece per chi desidera avere il pieno controllo di acceleratore, sterzo e freni, opportunità comunque possibile premendo il pulsante “DSC off”, per lasciare libero sfogo ai 160 Cv di potenza, tra l’altro ben sfruttabili anche sul bagnato grazie al differenziale autobloccante, che si ha modo di apprezzare in uscita dalle curve più strette e dai tornanti.

E’ possibile quindi sfruttare i trasferimenti di carico per anticipare l’inserimento, proseguendo tutta la curva in leggero sovrasterzo, senza perdere velocità o rischiare di incappare in pericolosi testa-coda grazie alla progressività delle reazioni e alla prontezza dello sterzo. Insomma, più si forza l’andatura più gratifica, nonostante a un certo limite si inneschino rollio e beccheggio piuttosto marcati che ricordano come l’MX-5 sia concepita per la guida sportiva ma non estrema come si potrebbe supporre.

Lo stesso discorso vale per il motore: dalle risposte pronte fin dai bassi regimi, rapido nel salire di giri, anche in virtù della scalatura ravvicinata del cambio a 6 marce, raggiunge senza problemi quota 7.000 giri, pur collocandosi un gradino sotto il 2 litri Honda montato sulla S2000 per quanto riguarda potenza massima e capacità di allungo.

L’aspetto più simile al modello appena uscito di produzione è invece il confort di marcia, influenzato dalla capote in tela priva di imbottitura che genera fastidiosi fruscii non appena si superano i 100 km/h, a cielo aperto, invece, non si viene mai infastiditi da riflussi d’aria, con la possibilità di sollevare il frangivento collocato tra i sedili in modo da ridurre i vortici in corrispondenza della testa.

la Bibbia del nuovo Alfista: Per il futuro dell'Alfa Romeo è meglio un pianale più economico che poi tanto l'elettronica e le gommature esagerate risolvono i problemi

www.alfaromeo75.it - http://web.tiscali.it/alfetta.gt.gtv - www.arocalfissima.com/vodcast

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