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Sinistra e diritto di voto agli stranieri


gianni

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Attenzione pero' a non fare confusione.

Il diritto di voto di cui si parla e' quello relativo ai poteri locali ( Comune/Provincia/Regione ) non quello nazionale. Ed e' giustificato dal fatto che lo straniero regolare in Italia, gia' assimilato dal punto di vista economico ( lavora e paga le tasse ) non ha poi potere decisionale su come queste tasse vengono spese, per lo meno a livello locale ( per es. scuola e/o sanita' ) E "Tasse senza rappresentanza" sappiamo ben come va a finire...

Archepensevoli spanciasentire Socing.

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...E "Tasse senza rappresentanza" sappiamo ben come va a finire...

Boston, qualche sacco di the in mare... ;)

Mi viene da dire MAGARI MAGARI... ;)

"The great enemy of the truth is very often not the lie -- deliberate, contrived and dishonest -- but the myth -- persistent, persuasive and unrealistic"

(John Fitzgerald Kennedy)

"We are the Borg. Lower your shields and surrender your ships. We will add your biological and technological distinctiveness to our own. Your culture will adapt to service us. Resistance is futile!"

"Everyone is entitled to their own opinion, but not their own facts!"

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Non mi pare che qualcuno l'abbia scritto, quindi lo sottolineo io: l'ipotesi di voto agli immigrati regolari non era per le politiche, cioè per il voto nazionale, ma per le Amministrave, cioè per comuni e provincie.

In sostanza la filosofia è: se sei un immigrato in regola, sei in Italia da un tot di anni, quindi hai un lavoro e paghi le tasse, hai il diritto di scegliere chi ti rappresenti nel consiglio comunale della tua città.

Questo non vorrebbe certo dire sindaci stranieri o maggioranze di immigrati, ma solo il fatto che gli schieramenti debbano iniziare a tenere in cosiderazione anche le esigenze degli immigrati (e dei loro figli che praticamente sono giovani Italiani senza cittadinanza) con programmi o candidati che abbiano un occhio di riguardo anche per loro.

Perchè in effetti gli immigrati regolari che vivono stabilmente in italia non saranno Cittadini italiani, ma sono pur sempre Cittadini.

Lo stesso Fini, se non ricordo male, si era dichiarato aperto ad una simile opportunità.

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Non mi pare che qualcuno l'abbia scritto, quindi lo sottolineo io: l'ipotesi di voto agli immigrati regolari non era per le politiche, cioè per il voto nazionale, ma per le Amministrave, cioè per comuni e provincie.

In sostanza la filosofia è: se sei un immigrato in regola, sei in Italia da un tot di anni, quindi hai un lavoro e paghi le tasse, hai il diritto di scegliere chi ti rappresenti nel consiglio comunale della tua città.

Questo non vorrebbe certo dire sindaci stranieri o maggioranze di immigrati, ma solo il fatto che gli schieramenti debbano iniziare a tenere in cosiderazione anche le esigenze degli immigrati (e dei loro figli che praticamente sono giovani Italiani senza cittadinanza) con programmi o candidati che abbiano un occhio di riguardo anche per loro.

Perchè in effetti gli immigrati regolari che vivono stabilmente in italia non saranno Cittadini italiani, ma sono pur sempre Cittadini.

Lo stesso Fini, se non ricordo male, si era dichiarato aperto ad una simile opportunità.

regazzoni scusami aiutami un momento perchè ho un vuoto di memoria legislativo.

come si diventa cittadini italiani? se non mi ricordo male la cittadinanza si prende o per nascita (nascendo in italia a anche da non-cittadini) o perchè si dimostra di essere stati regolarmente residenti per un po di tempo (quanti anni? spero meno di 18).

se le cose stanno come dico i figli di immigrati residenti in italia o sono già cittadini italiani di diritto o cmq, nella peggiore delle ipotesi, acquisiranno di certo la cittadinanza entro il compimento del 18esimo anno, e quindi potranno votare.

se ho sbagliato correggimi perchè ammetto di non nozioni certe sull'argomento.

ciao

Guns don't kill people. Chuck Norris kills People.

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regazzoni scusami aiutami un momento perchè ho un vuoto di memoria legislativo.

come si diventa cittadini italiani? se non mi ricordo male la cittadinanza si prende o per nascita (nascendo in italia a anche da non-cittadini) o perchè si dimostra di essere stati regolarmente residenti per un po di tempo (quanti anni? spero meno di 18).

se le cose stanno come dico i figli di immigrati residenti in italia o sono già cittadini italiani di diritto o cmq, nella peggiore delle ipotesi, acquisiranno di certo la cittadinanza entro il compimento del 18esimo anno, e quindi potranno votare.

se ho sbagliato correggimi perchè ammetto di non nozioni certe sull'argomento.

ciao

esattamente ..e per diventare cittadini bisogna viverci per 10 anni ..!!!

s epoi risultano troppi 10 anni si può discutere per 8 massimo.

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regazzoni scusami aiutami un momento perchè ho un vuoto di memoria legislativo.

come si diventa cittadini italiani? se non mi ricordo male la cittadinanza si prende o per nascita (nascendo in italia a anche da non-cittadini) o perchè si dimostra di essere stati regolarmente residenti per un po di tempo (quanti anni? spero meno di 18).

se le cose stanno come dico i figli di immigrati residenti in italia o sono già cittadini italiani di diritto o cmq, nella peggiore delle ipotesi, acquisiranno di certo la cittadinanza entro il compimento del 18esimo anno, e quindi potranno votare.

se ho sbagliato correggimi perchè ammetto di non nozioni certe sull'argomento.

ciao

Ecco quà quello che ho trovato:

a) Concessione della cittadinanza italiana detta anche naturalizzazione – Per i cittadini stranieri nati da genitori non italiani.

La legge prevede che chi risiede in Italia regolarmente da almeno 10 anni può chiedere la cittadinanza italiana e lo Stato può concederla (art. 9 lett.f)). Si tratta, quindi, di un provvedimento discrezionale e non sussiste un obbligo automatico di concederla una volta valutata l'esistenza dei requisiti richiesti, ma vi è semplicemente l’obbligo di valutare l’opportunità, nell’interesse della comunità italiana, di concederla o meno.

I casi in cui si ha diritto di acquistare la cittadinanza italiana sono i seguenti;

- Quando un cittadino/a straniero sposa un cittadino italiano/a, convive e risiede in Italia, può presentare domanda dopo sei mesi dal matrimonio (art. 5). In questo caso la concessione della cittadinanza è un atto dovuto (a meno che non vi siano condanne per gravi delitti o sussista pericolosità sociale) sempre che non intervenga la separazione tra i coniugi prima della definizione del procedimento.

- Cittadini stranieri nati in Italia che vi hanno ininterrottamente risieduto legalmente fino ai 18 anni (art. 4, comma 2). In questo caso la legge riconosce un diritto di opzione al cittadino straniero, ovvero di dichiarare o meno di voler acquistare la cittadinanza italiana entro un anno dal raggiungimento della maggiore età. Ciò, comunque, non pregiudica il mantenimento della cittadinanza del paese di origine a meno che la legge di questo non vieti la doppia cittadinanza.

Quindi se sei nato in Italia e hai sempre (ininterrottamente) risieduto in Italia, a 18 anni puoi chiedere la cittadinanza e ti viene data.

Se invece non sei nato in Italia, devi risiederci per almeno 10 anni ininterrotti e la cittadinanza può venirti comunque negata.

In caso di matrimonio con un/una Italiana la cosa è quasi automatica.

Quello che però intendevo per tutelare i figli è lo stesso che fanno i cittadini Italiani, cioè agire nell' interesse dei propri figli (specialmente minorenni) anche nel voto.:)

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E "Tasse senza rappresentanza" sappiamo ben come va a finire...

certo però non è del tutto vero che l'immigrato non ha rappresentanza.

principalmente viene in italia a lavorare, e la rappresentanza sindacale gli è garantita.

in secondo luogo mantiene il diritto di voto (se previsto) nel paese di cui è cittadino.

in terzo luogo non è un colono suddito di sua maestà, ma una cittadino (di qualche altro paese) residente in italia. paga le tasse in italia e, salvo disposizioni internazionali atte ad eliminare fenomeni di doppia imposizione, le paga anche nel suo paese di origine.

ciao

Guns don't kill people. Chuck Norris kills People.

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Sul voto nazionale sono d'accordo con Gug... (si lo so... questa fa notizia :) )

Quindi se uno straniero vuole votare contro il banana e' pregato di restare in Italia almeno 10 anni.... :)

Pero' d'altronde non e' di questo che si parla.

Sulle comunali/provinciali credo sia giusto che gli stranieri votino. Dopotutto non si fanno leggi, ma si amministrano i soldi di chi paga le tasse (stranieri lavoratori compresi) e se uno straniero ha un'attivita' economica regolare in italia (chesso'... mettiamo uno che vende kebab... :) ) ha anche il diritto di votare per il candidato sindaco che preferisce...

Sulle regioni non saprei... ormai con la devolution le regioni fanno leggi che contano. Li' ci vuole la cittadinanza secondo me...

Italians do it better

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certo però non è del tutto vero che l'immigrato non ha rappresentanza.

Intendevo "Tasse locali" percio' incassate e spese localmente "Senza rappresentanza locale", senza nessun diritto di controllo locale.

Per capirci il cittadino Italiano di religione Islamica ( o Ebraica Kosher ) ha il diritto di protestare se alla mensa scolastica viene servito al proprio figlio prosciutto senza altre alternative, e ne ha gli strumenti di diritto.

Il cittadino straniero teoricamente no, anche se ovviamente, in questi casi, "sufficit intellighenzia praepostorum"

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